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Autore: _StayStrong    01/11/2011    2 recensioni
DAL SECONDO CAPITOLO:
“Draco, mia sorella non è sempre stata come l’hai conosciuta tu” disse la donna leggendo negli occhi del figlio solo disprezzo, la sua voce era melliflua “Bellatrix finché ebbe la tua età era una ragazza dolce, affidabile, completamente sbagliata per la casa dei Serpeverde. Lei con noi non c’entrava assolutamente nulla con tranelli, cattiverie, dispetti, era sempre stata calma e posata. Cambiò dopo, con l’ascesa di Tom Riddle. Se ne innamorò perdutamente...” disse, i suoi occhi erano acquei mentre pensava a ciò che una volta era stata la sorella, nulla in confronto alla donna tra le sbarre.
“Lei, lei è figlia di Voldemort?” chiese Draco in un misto tra lo schifato e lo spaventato, no, lei non poteva assolutamente essere figlia sua, non aveva nessuna caratteristica dei Riddle
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dalla Torre di Astronomia la vista era quasi mozzafiato e le stelle si potevano ammirare in tutta la loro bellezza, erano tantissime, non si potevano contare, neppure se si fosse voluto. Hermione e Draco erano seduti sulla coperta di plaid del Serpeverde, i loro fianchi si toccavano, i loro nasi all’insù e una braccio di Draco cingeva le spalle ad Hermione che abbracciava le sue gambe, pensierosa.

Non aveva mai avuto il coraggio di chiederle niente sull’ex fidanzato e lei non aveva mai detto nulla, ma c’erano della volte che gli sembrava quasi di leggere nella sua mente qualcosa, lo vedeva quando pensava a lui e si perdeva nei ricordi, come quando Bill l’aveva chiamata con il nomignolo che il ragazzo le aveva affibbiato già dal primo anno i suoi occhi erano diventati lucidi e un’ombra era passata sul suo viso, quell’ombra che solitamente, quando stava con lui, non compariva quasi mai. Nessuno l’avrebbe mai detto, ma erano uno la medicina dell’altro. Hermione faceva stare meglio Draco e in qualche modo anche Draco faceva stare meglio Hermione, anche se i primi approcci erano stati tutt’altro che romantici. Poi si girò verso la ragazza.
 

Ed eccola di nuovo, quell’espressione.

Draco la cinse più stretta e gli occhi della ragazza divennero lucidi, stava ancora guardando le stelle, quando incominciò a parlare la voce era quasi un sussurro.


“Non è stato un colpo di fulmine, sai?” Hermione sorrise debolmente al pensiero, si ricordava benissimo la prima volta che vide Ron, era con Harry, sull’Espresso per Hogwarts, voleva far diventare giallo Crosta ma il tentativo fallì “In realtà pensavo fosse un po’ idiota. Ero altezzosa, mi credevo chissà chi solo perché sapevo tutto quelli che gli altri ignoravano, ma loro, Ron ed Harry, mi hanno fatto scendere dal piedistallo. Mi sono resa conto di essere innamorata di lui dal terzo anni, dal Ballo del Ceppo” continuò a ricordare la ragazza ricordandosi quante lacrime aveva versato per lui, che non la degnava neppure di uno sguardo, era la sua migliore amica, non poteva vederla in un altro modo “Lui era diverso, mi faceva ridere, mi piaceva prenderlo in giro e lui mi lasciava fare e rideva anche lui, mi piaceva quel suo modo strano di essere protettivo. Quando eravamo in giro per la ricerca degli Horcrux amavo addormentarmi con le nostre dita intrecciate, è stato il mio primo amore, era un amore puro, forte, quasi nascosto per certi versi. Un amore che ha portato al sacrificio, non glielo perdono neppure adesso” disse mentre una lacrima scendeva sul suo viso, Draco allungò una mano e la raccolse tra le sue dita, la ragazza gli sorrise e appoggiò la testa sulla sua spalla, prendendo a guardare verso l’orizzonte.

“Non è colpa tua se è morto” la rassicurò Draco, ma la sentì sospirare, Hermione era dannatamente testarda, se si metteva in mente una cosa era quella e basta.

“Ma al posto suo avrei dovuto esserci io, quella maledizione doveva colpire me” disse di nuovo lei, la voce era spezzata dai singhiozzi, piangeva sommessamente, non riusciva a lasciarsi il passato alle spalle.

“Sai, George è venuto qui al Castello per cercare tra le mura il fantasma di Fred” disse ancora, Draco aveva quasi paura che lei avesse fatto lo stesso con Ronald, era così, si rese conto in quel momento, aveva coraggio di provare gelosia verso una persona morta “Non l’ha trovato e c’è rimasto male; ma se veramente ci fosse stato, sarebbe subito andato a cercarlo. Io non ho mai cercato quello di Ron, rincorro già parecchi fantasmi da sola” ammise la ragazza, Draco l’ascoltava in silenzio, con il cuore che batteva all’unisono con quello di Hermione che nel frattempo, raccontando, aveva smesso di piangere.

“Non pensavo come lasciarli indietro. Combattevo continuamente per uscire da un tunnel che mi ha imprigionata dopo la sua morte e poi sei arrivato tu. Ho visto nei tuoi occhi, tanto dolore quanto quello che provavo io...” disse ancora Hermione, a quanto sembrava quella sera aveva deciso di parlare, di provare a scaricare un po’ tutta la tensione e la tristezza accumulata in quei giorni.

“So che cosa vuol dire, a me rimane solo mia madre e ho perso Daphne e Pansy, erano le mie migliori amiche e Pansy per lungo tempo era stata anche la mia compagna” disse Draco sollevando la testa verso il cielo, era sicuro che entrambe lo stavano ascoltando, e magari erano proprio li vicino a loro, magari con Ron e poteva solo immaginare lo sguardo che avrebbe potuto fare Pansy alla vista di lui abbracciato ad Hermione, il solo pensiero lo fece sorridere.

“Io sto bene con te, Draco”disse la ragazza puntando i suoi occhi dorati in quelli di ghiaccio di lui “E pensi di essermi innamorata di te, proprio perché non sei poi tanto diverso da me” Draco sorrise e le diede un leggero bacio sulle labbra lei gli mise una mano tra i capelli biondi ossigenati e lo tirò più a se,voleva sentire quel calore particolare che solo lui poteva trasmetterle.

“Anche io mi sono innamorato di te, sei così dannatamente fiera, dannatamente Grifondoro...” disse sorridendo annunciando quelli che prima, per lui, potevano essere solo dei difetti.

“Ma ho bisogno di sapere una cosa...” disse poi Hermione, Draco le prese le mani tra le sue, erano gelide nonostante fuori si stesse bene.

“Tutto quello che vuoi” le disse dolcemente, ormai non si riconosceva più, il vecchio Draco non avrebbe mai detto una cosa del genere, non a quella ragazza che aveva vicino, ma mai come in quel momento riusciva a  capire che il vecchio lui non era altro che una menzogna costruita a puntino dal padre.

“La Profezia dice che...” incominciò a dire ma il ragazzo la zittì velocemente.

“So che cosa dice la Profezia e sono felice di farne parte ”disse prima che la ragazza potesse in qualche modo obiettare.

“Mi avresti sposata lo stesso, ti saresti innamorato di me se fossi stata solo la Mezzosangue Hermione Granger e non Erin Lastrange, tua cugina?” chiese lei e lui capì quali fossero i suoi dubbi in quel momento, che cosa la facesse preoccupare e fremere così tanto.

“Tra le due ho sempre preferito la Mezzosangue Granger, mi sembra più combattiva, anche se insopportabilmente maestrina e so – tutto - io” scherzò lui mordendole il labro inferiore e incominciando a baciarla con passione. Hermione sorrise in quel bacio. Alla fine forse è vero, dopo un uragano, o nel bel pezzo di uno, si può intravedere un’occhiata di sole.
 


 

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