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Autore: Eloise_elle91    01/11/2011    2 recensioni
Parto dalle origini di Charlotte Petrova, della quale tutti parlano, ma la domanda fondamentale è: Chi è?
Bhè io cercherò di delinearvi il suo personaggio con le basi che ho, cioè Katherine ed Elena.
La storia è ambientata al tempo della "Guerra dei Cento anni" quindi tra il XIV e XV secolo (1300/1400 circa) e tratterà di Charlotte in prima persona, ovviamente di Klaus e degli altri Originari, che per me saranno sette, arriveremo a Katherine e infine ad Elena.
Cercherò di delinearvi soprattutto la psicologia oscura di ogni singolo personaggio, sperando che alla fine del percorso ogni lettore abbia capito il filo logico del mio racconto.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Seconda parte capitolo 13

Klaus se ne stava tranquillo nella stiva della sua nave a leggere una pergamena quando bussò ed entrò Elijah dicendo “La chiesa è saltata in aria, non ci sono altre vie per accedere ai sotterranei...”
 

“Molto male Elijah” rispose Klaus “ti avevo detto di stare attento, che quella spada è più utile sottoterra che sopra!” incalzando con la voce. Sembrava molto agitato, se non addirittura spaventato dall’idea che quella spada fosse nelle mani di Charlotte, il perché Elijah non lo poteva sapere, Klaus aveva evitato di dirgli come erano andate le cose mille anni fa e non era il caso di dirglielo adesso, altrimenti avrebbe rovinato tutto...
“Se Charlotte ha preso la spada dobbiamo stare attenti, anche se io ho sempre il coltello dalla parte del manico”
“Intendi la sua famiglia? Cosa hai intenzione di farne?”
“Ucciderli, a meno che Charlotte non mi consegni la spada, allora in quel caso, potrei risparmiarli”
“Non li risparmierai lo stesso, vero?”
“Questi non sono affari tuoi. Fino a prova contraria sono io che comando, quindi tu fai quello che devi fare, senza impicciarti” disse Klaus ed Elijah se ne andò. Cosa poteva capire quello stupido, pensava Klaus, di quello che avrebbe deciso o no. Era la sua natura uccidere tutte quelle persone. Non poteva fermarlo e nessuno, nemmeno quella ragazzina avrebbe cambiato ciò che era. Lui e lei hanno un unico destino, quello di morire, insieme, così come doveva essere più di mille anni fa...
 
“Allora” stava dicendo Joey “abbiamo un nuovo Originario, un pazzo assassino che vuole farci fuori tutti a colpi di zannate e incantesimi, abbiamo streghe e maghi, un lupo ritornato dal regno dei morti, altri due Originari che non vedono l’ora di farsi ammazzare...Insomma cosa aspettiamo ad attaccare?”. Charlotte scoppiò involontariamente a ridere e disse “Ti sei dimenticato di me, tesorino, colei che ha vissuto due vite! Ahahaah” concluse ridendo. “Ora” disse Charlotte “a parte tutto, dobbiamo organizzare la nostra difesa. Non credo che Klaus crederà a lungo che sono ancora in cerca della spada...e poi dobbiamo preoccuparci anche della questione dell’Originario”
“Ha ragione Charlotte” disse Peter “potremmo divederci, magari portare Charlotte in un luogo sicuro mentre noi tratteniamo Klaus...”
“No!” disse Charlotte “Troppe persone sono morte a causa mia, non permetterò che accada di nuovo!”
“Charlotte” disse Aremius “La tua sicurezza è molto più importante di noi tutti messi insieme, perché lo stiamo facendo allora? Lo facciamo per assicurarti un futuro”
“Che futuro sarebbe senza tutti quanti voi?”
“Tu hai diritto a una vita normale” disse Joey “una vita che se resti con noi non potrai mai avere. Devi capire che noi abbiamo già vissuto ormai. Non ci importa di morire, ma se tu morissi le nostre vite eterne non avrebbero senso, e questo senso di colpa ce lo porteremo per tutta l’eternità”
“Charlotte” disse Klea “cerca di capire, non sarai sola; quando libereremo la tua famiglia potrai tornare a stare con loro, e poi vedrai che con il tempo ti dimenticherai di noi e di tutti i guai che ti abbiamo fatto passare”
“Ma io non voglio dimenticare!”
“Tu devi dimenticare Charlotte” disse Joey “Non costringermi a farlo con la forza!”. Sapeva cosa intendeva. Se si sarebbe opposta l’avrebbe soggiogata a dimenticare tutto... “E allora” disse Charlotte “cosa devo fare’ abbiamo la spada? Dobbiamo usarla no?”
“Solo se te la senti” disse Aremius “ non sappiamo i poteri di quella spada fin dove si estendano, il tuo fisico potrebbe non sopportarli, quindi solo se te la senti e solo se ne è il caso, entrerai in battaglia...”
“Aremius!” disse Joey urlando “abbiamo detto che l’avremmo protetta!”
“Si Joey, ma Charlotte è grande, non puoi dirle quello che deve fare. Sa quel è il pericolo a cui va in contro. Ha già incontrato Klaus una volta, sa quello che deve fare, ma ovviamente ci prometterà di stare attenta, vero?” disse Aremius voltandosi verso di lei, che rispose “Si, starò attenta”
“Bene” disse Klea “allora prepariamoci perché sento dei passi, e non sono umani...”
 
La sera arrivò in fretta, erano tutti pronti a combattere. Avevano un branco di dieci lupi a disposizione, delle streghe molto potenti, poi avevano Peter e Aremius. L’unico pensiero che punzecchiava la mente di Klea era la presenza di questo nuovo Originario. Era alleato di Klaus? Non lo sapeva, ma perché sua madre le aveva tenuto nascosto l’esistenza di un’altra figlia? Forse era davvero morta e la madre aveva perso la speranza? Questo non lo sapeva, non aveva risposte per nessuna delle sua domande. La loro priorità ora era quella di tenere il più lontano possibile Charlotte da Klaus. Ma c’era troppo silenzio. Klea sentiva solo dei passi in lontananza, ma non c’era la minima traccia di Klaus o Elijah o di un esercito di streghe. Si affacciò al balcone e vide in lontananza tre sagome che si avvicinavano traballando, poi li riconobbe: era la famiglia di Charlotte, anche Joey accorse alla finestra, aveva percepito anche lui la stessa e disse “Potrebbe essere una trappola”
“O forse no” rispose Klea “se sono loro li dobbiamo aiutare...aspetta! c’è qualcuno con loro” e in effetti era proprio la figura di una donna alta quella che si ergeva tra i Petrova, quando si avvicinarono abbastanza disse a voce alta e sicura “Ho liberato i vostri prigionieri. Non sono qui per combattere. Voglio solo parlare. Mi chiamo  Arianna, e voglio aiutarvi a sconfiggere il vostro nemico”
Carol e tutti gli altri, compresa Charlotte accorsero al balcone, e quando vide la sua famiglia disse subito “Lucy!” e si precipitò verso le scale, ma Joey la fermò e disse “Aspetta! Forse è una trappola!”
“Ma che mi importa se è una trappola Joey, è la mia famiglia lasciami!” e corse giù alle scale...
“Aspetta, vengo con te!” e quando arrivarono giù in giardino vide che effettivamente non c’era nessun altro, ma solo questa donna con la famiglia di Charlotte. Appena vide Charlotte disse “è proprio vero allora, hai vissuto due vite!”
“Si, cosa ci fai con la mia famiglia? Lavori per Klaus?”
“No, di solito non lavoro per nessuno, ma per una buona causa, come la distruzione di Klaus, sarei ben lieta di unirmi a te”
“Charlotte” disse Joey “Non possiamo fidarci, concentrati e vedi se sta dicendo il vero, perché in caso contrario...”
“Non c’è bisogno che mi uccidi, sarei io a uccidere te per primo non so se mi spiego. Sono più vecchia di te. Quella fattucchiera ha sperimentato su di me quello che poi ha fatto a te e tutta la tua famiglia...”
Charlotte le guardò dritto negli occhi e vide rabbia, sofferenza, solitudine e paura. La paura più grande, quella di rimanere sola per sempre. “Sta dicendo la verità, è qui per aiutarci” Charlotte le si avvicinò e disse “Grazie per avermi riportato la mia famiglia”
“E io ringrazio te per avermi accolta e per avermi fatto trovare la mia” disse Arianna stringendole la mano. Poi Charlotte si voltò verso la propria famiglia, c’erano suo padre, sua madre e Lucy, sua sorella e disse loro “è meglio se entriamo tutti”. Si avviò verso Joey che le tese la mano, lei la prese e tutti entrarono nel palazzo. Una lacrima bagnava le guance rosse di Charlotte.
“Sarà una gran bella battaglia” stava dicendo Peter a Klea, che rispose “Puoi dirlo forte!”
“Eccoci” disse Joey “Avete sentito tutti? Senza che ci rimettiamo a fare la scenetta eh? Charlotte sta già abbastanza a terra”
“Si non ti preoccupare” disse Carol “Non ci vogliono le orecchie da vampiro per sentire dal primo piano”
“Io sono Arianna” disse la donna, era alta, bionda, occhi verdi e aveva molti tratti simili a Klea, che le si avvicinò e disse “Io sono Klea e loro sono Aremius, Peter, Dafne e...”
“Carol” disse Lei “ci siamo già incontrate. Spero solo di non avervi spaventato”
“Tu sei quella spaventata” disse Charlotte “ma nello stesso tempo non vedevi l’ora di conoscere la tua famiglia”
“Bene, credo tu sappia cosa sta per succedere” disse Joey
“Si, Klaus sta per attaccarvi, ha un esercito di vampiri soggiogati tutti dalla sua parte, ma c’è una notizia positiva. I poteri della pietra di luna, annullati da Carol, sono rimasti tali, quindi Klaus non ha intenzione di compiere un altro sacrificio perché la pietra si riattiverà esattamente fra altri cento anni e Charlotte non può vivere così a lungo. Klaus non risparmierà nessuno di noi, quindi se combattiamo stanotte combattiamo per salvare la vita di questa ragazza”
“Concordo con te” disse Klea “ci racconterai la tua storia, vero?”
“Tra una battaglia e l’altra, perché no?” disse sorridendo “avete la spada?”
“Come fai a sapere della spada?” disse Joey
“So molte cose, Joey sono su questo mondo da molto prima della tua nascita e da prima Originaria quale sono, ho studiato molto e ho imparato a combattere per sopravvivere, mio malgrado”
“Abbiamo la spada, Charlotte la userà quando sarà pronta...” disse Aremius
“Bene, allora c’è un’altra cosa che dovete sapere. La spada, forgiata dalla tua precedente vita Charlotte, non ha dei poteri facili da sopportare. Quando la impugni hai mai la sensazione di essere posseduta completamente?”
“Si, non è positivo?”
“No, perché a lungo andare ti porterà verso la via del male proprio come è successo nella tua vita precedente. Usa la spada soltanto contro Klaus, se devi affrontare qualche altro genere di pericolo ti prego non usarla. Quella spada è fatta per uccidere Klaus, non persone innocenti”
“Ho capito, cercherò di fare come mi dici, ma io ho avuto una specie di flashback della mia vita precedente, e non ero un’assassina...”
“La spada ti fa vedere i lati positivi solo quando il proprietario non la impugna o la impugna per la prima volta, non sarai così fortunata la prossima volta” concluse Arianna. Charlotte andò nella stanza dove Dafne si stava occupando della sua famiglia, ma prima di entrare scrisse una pagina del suo diario, quello che più la colpì lo scrisse in fondo alla pagina:
“Sono davvero convinta che ci sia del male in me e allora è compito mio fare in modo che tutto finisca. Stanotte mi sacrifico a Klaus nella speranza che un giorno questa straordinaria storia possa essere ricordata, dalle mie future generazioni, come un’avventura, una terribile e pericolosa avventura... C”
Fuori dalla stanza incrociò Dafne che le disse “stanno bene, sono solo un po’ scossi, ma chiedono di te”
“Vado” disse Charlotte entrando nella stanza. Per primo vide suo padre seduto accanto a sua madre, andò prima da loro dicendo “Sono felice che stiate bene, ma dovete andare via da qui, tra poco Dafne vi porterà in un posto sicuro”
“Ma tu verrai dopo” chiese la madre con occhi gonfi, era scossa e nessuno poteva immaginare ciò che era la loro figlia. Due vite vissute, una spada leggendaria, degli amici straordinari, dei poteri psichici. Così le rispose “madre, certo che ci rivedremo, abbiamo molte cose da chiarire”. La madre le sorrise, ma lei non ricambiò, suo padre non la guardava nemmeno in faccia, così lei se ne andò dalla sorella Lucy, aveva bisogno di una spiegazione, almeno da lei.
“Perché? Lucy perché lo hai fatto?”
“Tu, sei sempre stata una minaccia per la nostra felicità, io l’ho sempre saputo, ma mi pento di quello che ho fatto” disse Lucy voltandosi e guardando la sorella negli occhi “mi pento di averti venduta a quel maledetto e sono stata così cieca da non vedere il coraggio che c’è in te. Non so cosa fare per farmi perdonare”
“Ora te lo dico io. Non dire a nostra madre ciò che sono. Non lo sopporterebbe, ormai è completamente andata di testa. Ma promettimi solo una cosa. Che tu farai tutto il possibile per vivere una vita normale, senza aspettarmi”
“Perché?”
“Perché io non torno Lucy. Stanotte per me sarà la mia ultima notte. Questa maledizione e tutto il dolore che causa deve cessare adesso. Mi ucciderò stanotte, Lucy”
“No” disse Lucy con le lacrime agli occhi “non lo fare, scappa, anche per sempre, ma non morire”
“Non posso, io non voglio morire, ma devo” disse, poi abbozzò un sorriso e disse “Questa Lucy, sarà per me una battaglia epica, di quelle che ho sempre sognato. Ora il mio sogno diventa realtà, ma tu non sarai li con me a tenermi lo scudo” e poi si abbracciarono. Lucy disse all’orecchio della sorella “ti voglio bene, te ne ho sempre voluto, e te ne vorrò per sempre”. Poi si staccarono, Charlotte sapeva che da Lucy poteva nascere una nuova discendenza femminile, voleva che la sorella fosse al sicuro e lontano dai guai. Lasciò la stanza dei suoi parenti e si diresse giù in cortile. Avevano deciso che sarebbe stato meglio andare in un bosco deserto e lontano dai villaggi e dalla città, quando arrivò giù ebbe di faccia Aremius che le disse “Charlotte non lo fare, so cos’hai in mente, ti prego rifletti”
“Basta Aremius, ti prego è una mia scelta, non voglio soffrire più”. Montò sul cavallo aspettando gli altri, quando arrivarono erano più o meno una trentina. C’erano molti amici di Klea e streghe pronte a dare battaglia e inoltre si era aggiunta anche Arianna, che da quello che avevano capito, era molto abile con uno strumento chiamato Aciel e con paletti. Charlotte aveva arco e frecce con se per difendersi dai vampiri, aveva la gemma contro gli incantesimi delle streghe e poi aveva la spada contro Klaus, perché prima di togliersi la vita, avrebbe provato prima ad uccidere lui.
Quando arrivarono nel bosco Klea e i suoi compagni si nascosero protetti dall’incantesimo di Carol, Joey e Peter anche si nascosero. In vista c’erano solo Charlotte, Arianna, Aremius e Dafne; di fronte a loro c’era Elijah che disse “Vedo che non sei sola Charlotte, chi sono i nuovi amici?”
“Attento” disse Arianna “non farmi arrabbiare”
“E tu chi saresti?”
“Io sono Arianna, il resto non ti interessa! Siamo qui per proteggere Charlotte”
“Ma bene, ci siete tutti” disse Klaus apparendo dal nulla “Dafne, che piacere rivederti” disse rivolgendosi alla strega che rispose “il piacere non è ricambiato”
“Ma come siamo scortesi, Charlotte!”
“Ciao Klaus” disse lei “come vanno gli occhi, adesso mi vedi?”
“La mia vista funziona fin troppo bene. Oh ma abbiamo anche un mago del primo ordine, Aremius il grande”
“Poche parole vampiro, ma sagge: oltrepassa tutto, vai avanti, non applicarti su una maledizione che comunque ora non puoi spezzare”
“Grazie a Carol, stupidi! Io non ho detto che voglio spezzare la maledizione; io voglio solo uccidere Charlotte. Troverò un altro modo per spezzarla, ho molte streghe dalla mia parte”
“Anche io” disse Charlotte “E credimi se ti dico che non ci sarà bisogno di uccidermi stasera”
“Io sono pronto a dare battaglia Charlotte e tu?”
“Io? Sono qui”
“Bene: venite!” disse Klaus e dal nulla apparvero una quarantina di persone, la metà di esse erano vampiri. Poi c’erano due donne e tre uomini, erano dei maghi, ma non avevano lupi. Un buon segno. Vuol dire che erano in vantaggio rispetto a loro.
“Che ne dici?” disse Klaus
“Non ci fai paura” disse Charlotte e dal nulla apparve anche l’esercito che avevano messo insieme loro. Un lunga battaglia si prosperava. Peter e Joey avevano il volto coperto, per sicurezza.
“Oh” disse Klaus “Klea, ma come siamo battaglieri”
“Chiudi la bocca, la pagherai finalmente per tutto il male che hai fatto alla nostra famiglia”
“Oh credimi, la nostra famiglia si starà divertendo. Ma io voglio Charlotte”
“E io sono qui”

Fine capitolo 13 

  
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