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Autore: FlyChick    01/11/2011    5 recensioni
..."Non puoi sempre ottenere tutto quello che vuoi Shannon."
"Cos'è? Sei diventata una fan dei Rolling Stones? You can't always get what you want..." si mise a canticchiare.
"Lo sono sempre stata e lo sai. Non cambiare discorso."
Shannon prese una sigaretta. Un'altra.
"Perché fai tutto questo?" chiese lei osservandolo mentre la portava alla bocca.
"Questo cosa?"
"Questo. Fumare, bere... e tutto il resto."
"Il resto?"
"Si, portarti a letto ogni ragazza che incontri. O quasi."
"Perché? Perché lo faccio, mi chiedi? Perché é una tortura. E' una tortura Evelyn."
"Cosa?"
La guardò, meravigliato e deluso da quell'ennesima domanda di ovvia risposta...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7.Forget It, Babe!

-I'm A Selfish Bastard. But At Least I'm Not Alone.-

Forget It, Babe!


Parigi,
due giorni dopo...

Si maledisse più e più volte. Si maledisse perché dopo tutto quel tempo gliel'aveva data finalmente vinta. Caspita, non sarebbe mai riuscita a dire di no a qualcosa come...Parigi. Si maledisse soprattutto per questo.
Rimaneva in silenzio 
mentre Shannon la continuava a spingere delicatamente, con un'espressione pentita e le braccia incrociate. Una sorta di bambina offesa.
Il cameriere aprì la porta della stanza e li fece entrare.
Lei sospirò avvilita, nonostante tutto si pentiva sempre più di essersi fatta trascinare fin lì.
-Oh, santi numi. Quanto sono stupida!-
Shannon continuava a tenere quel suo sorrisetto appena accennato, quello sguardo furbetto che preoccupava ed innervosiva Evelyn.
-Quanto mi odio, quanto mi odio.-
Si guardarono attorno. La ragazza rimase a bocca aperta. Shannon diede la mancia al cameriere, il quale li lascò soli.
"E questa tu la chiami stanza?? E' più grande del mio appartamento!!"
Lui alzò le spalle.
"Non ti piace?"
"Stai scherzando? E'..." e si guardò di nuovo attorno, "E' fantastica. Ma non devi farlo Shannon. Insomma, siamo in pieno centro, in un posto come questo e..." si interruppe.
"E cosa?" rise lui.
"E ti costerà tutto quanto una fortuna!"
Lui alzò di nuovo le spalle.
"Per te questo ed altro. Cazzo, mi ci sono voluti più di cinque anni per portarti qui! Non mi importa quale sarà il prezzo. L'importante è che alla fine ci siamo."
Evelyn prese la sua pesante valigia e sollevandola a fatica cercò di avanzare verso la porta dopo il salottino immaginando che lì ci sarebbero state le stanze da letto.
"Aspetta, faccio io!" le disse Shannon.
"No!" rifiutò lei, "Me la cavo da sola!"
"Si, con qualche vertebra fuori posto te la cavi di certo. Sarà più di venti chili." ironizzò lui.
"Tu mi sottovaluti Shannon Leto."
"No." rispose lui, voltato verso l'altra parte della stanza mentre prendeva la sua valigia, "
No, affatto."
Evelyn aprì la porta e...ciò che vide non era proprio quello che si aspettava.
"Shannon??" chiamò nascondendo una certa ansia.
"Si?" la raggiunse lui.
"Cosa significa questo??"
Un letto matrimoniale, nient'altro.
"A cosa ti riferisci?" tirò la corda lui.
"Io dove dormo?"
"Lì!" disse lui, come se fosse qualcosa di una semplicità estrema.
"E tu?!"
"Lì!" ed indicò lo stesso punto.
Silenzio.
"Ma io con te non ci dormo!!" protestò Evelyn uscendo dalla stanza e lasciando cadere la propria valigia vicino al divano, "Ma che razza di scherzo è mai questo?!"
"Nessuno scherzo Eve!"
"Ma scordatelo!"
"Che sarà mai! Non ti faccio niente." sorrise Shannon.
"Ha! Promesse da marinaio!
Io l'ho sempre detto, tu sei completamente matto."
"Guarda che non mordo mica! Beh, dipende..."
Lei scosse la testa, scrollando via il pensiero indecente che le venne in mente dopo il suo commento.
"Oh mio Dio, ti prego chiudi quella bocca..."
"Perché? Che ho detto?"
Lei lo guardò sconcertata.
"E togliti quel sorrisetto, lo so a cosa stai pensando!"
Shannon scoppiò a ridere.
"Oh, Los Angeles non mi è mai piaciuta quanto adesso!"
"Quanto sei noiosa." la punzecchiò lui avvicinandosi.
"No!" gli comandò lei, "Stammi lontano! Non... non voglio vederti per la prossima mezz'ora almeno! Devo pensare."
"Pensare? Haha! Pensare a cosa?"
La adorava perché semplicemente era... era fuori di testa. E perché al mondo non c'era un viso tanto dolce quanto il suo.
La ragazza si sedette a gambe incrociate sul divano, mentre lui se ne andò nella stanza da letto a darsi una sistemata.
"Ho trovato. Tu dormi là dentro. Io resterò qui sul divano."
"Cosa?!"
"Si! Questa volta non te la darò vinta Shannon! E' già tanto che tu sia riuscito a trascinarmi fin qui!"
"Trascinarti?" chiese lui dall'altra stanza, "Ci sei venuta con le tue gambe fin qui dolcezza."
Trascinare? Si, era vero; nessuno l'aveva 'trascinata', dopotutto.
"No, no! No!" gli parlò sopra Evelyn, dato che la verità non l'avrebbe mai ammessa.

How did we get here? How did I, get here?

Ma infondo la verità non era la stessa che credeva lui.
Lei non era lì per lui. O meglio, non esattamente.

"Io sono qui per vedere Parigi, Shannon. Tu," e lo raggiunse nella stanza accanto, "tu, si tu! Non farti strane idee perché per me in questi giorni tu non esisti!"
-Si, certo.- pensò Shannon sfilandosi la maglietta divertito.
"Sai? Sai forse avevi ragione. Una settimana di stop. Si, questa sarà proprio una settimana di stop."
Lei uscì, continuando a delirare per tutta la stanza.
"Più di cinque anni." disse Shannon tra sé e sé guardandosi allo specchio, "Più di cinque maledetti lunghi anni. Ne abbiamo di cose da recuperare in sette giorni, non credi Eve?"

Al prossimo capitolo! Baci, Flychick
  
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