(FLASHBACK) Pioveva fortissimo, quelle goccioline d’acqua picchiavano forte come fossero grandine, le si poteva sentire schiantarsi sul giubbetto, poi sugli stivali ed infine sull’asfalto. Quegli scoppiettii rimbombavano nella piazza vuota tra un tuono e il clacson di un’auto in lontananza. Le serrande dei negozi sbattevano a terra, i catenacci dondolavano tra le mani bagnate e infreddolite dei negozianti e nel giro di pochi minuti le luci dei negozi si spensero e le canzoni della discoteca diventavano ormai un eco lontano. La pioggia veniva illuminata solo dalla luna, che veniva riflessa su quei 10 centimetri d’acqua che ricoprivano la piazza e i vicoli circostanti. Dalle grondaie scendevano fiumi d’acqua e sulle pozzanghere galleggiavano le gialle foglie autunnali ……….. -Due inglesi senza ombrello! Sembra una barzelletta!- urlò Louis correndo nell’acqua che si era alzata di altri 5 centimetri. -Ma dai zitto che a te la pioggia piace!- urlò Harry ridacchiando e dando un colpetto a Louis che quasi non scivolò dallo scalino di marmo della fontana. -E se ci buttiamo?- disse Louis volgendo lo sguardo alla fontana. -Cosa? Dove?- chiese sorpreso Harry. -Nella fontana! Dai! Tanto ormai siamo già bagnati fino alle mutande … sempre se le porti!-, -Ha Ha Ha, divertente.. Sì certo che le porto scemo!- ripose Harry dando una spinta a Louis che perdendo l’equilibrio afferrò al volo la mano di Harry e si catapultò nella fontana. Ridendo come matti rimasero seduti sul fondo della fontana accogliendo le gocce d’acqua come se stessero prendendo il sole. Louis scompigliò i ricci zuppi di Harry, il quale lì stava scuotendo come un cane bagnato scuote la sua pelliccia, e rimasero a guardarsi senza parlare per qualche minuti finchè Louis non interruppe quel silenzio proponendo una passeggiata sotto la pioggia. Harry si alzò per primo e porgendo la mano a Louis tirò su anche lui. -Forza andiamo- disse Louis-, -Louis, ma adesso con la pioggia non ti si arricceranno i capelli?- Louis terrorizzato guardò Harry e gli rispose -ehm.. Suppongo di si..-, -Hahahah allora non vedo l’ora di chiamarti curly! Rispose Harry imitando una risata malefica, -e ti farò una foto, così potrò ricattarti!- concluse infine. -No se non hai il telefono!- esclamò Louis infilando la mano nella tasca dei pantaloni di Harry e sgattaiolando via in un vicolo. Harry lo rincorse finchè non scomparve nel buio di quel vicolo a malapena illuminato dal riflesso della luna sull’acqua. Ma all’improvviso Harry si sentì afferrato ai fianchi e trascinato a sinistra dentro quello che sembrava il portone di una casa abbandonata. Si ritrovò abbracciato a Louis, a sua volta bloccato tra il muro ed Harry. Lo teneva per il fianco destro con una mano e con l’altra teneva il telefono gocciolante. -Ma dai, mi hai fatto spaventare!- disse Harry tentando di sgridare Louis, anche se dentro di sé sapeva di mentire, erano mesi che sperava di potersi avvicinare a lui in questo modo. Louis invece sembra non aver badato alle sue parole e lo strinse a se ancora più forte -Eih calmo Curly- disse Louis sentendolo tremare tra le sue braccia. -Senti chi parla, sembri mia nonna con i bigodini- rispose Harry allentando la tensione. Ormai vicinissimi, potevano sentire l’uno il respiro dell’altro, si scambiarono qualche sguardo per alcuni secondi fin quando non sentirono Niall chiamarli a gran voce. -Forza Curly, la festa è finita, andiamo- sussurrò Louis dando una pacca alla schiena ad Harry. ……….. Così come Harry ricordò quella notte, Louis riconobbe la fontana che aveva davanti…