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Autore: Iris14    01/11/2011    2 recensioni
Cleo è una ragazza normalissima e la sua vita sembra perfetta. Scuola, amiche e Jake, il suo fidanzato.
Proprio quando una sera si credeva perduta, arriva un misterioso ragazzo, tanto tenbroso quanto affascinante, a salvarla e lei ne rimane affascinata all'istante.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La forza dell'imprevisto

capitolo 2- Tutto grazie a lui

 

Quando scesi giù in cucina trovai mia madre a fare dei toast. Sembrava un'operazione alquanto ardua far funzionare il nuovo tostapane. In effetti mia madre non era propriamente un genio in cucina.

-Buongiorno mamma-

-Buongiorno tesoro, cosa vuoi per colazione?-

Afferrai velocemente un brioche dal piatto sul tavolo dove solitamente pranzavamo e l'assaggiai. Era calda e all'interno c'era marmellata di albicocche. Era incredibile quanto una brioche appena scaldata potesse rendermi di buon umore.

-Questa va benissimo, ora vado, ho un appuntamento, torno per il pomeriggio-

-Jake?- mi chiese mia madre quasi maliziosa.

-Ehm si- mi limitai a dire con un sorriso imbarazzato. Non mi piaceva parlare con mia madre di lui perché lei non riusciva ad essere seria ed a mettersi nei panni di sua figlia. Mi metteva a disagio. Mi avvicinai a lei e le diedi un rapido bacio sulla guancia.

-Ciao mamma-

-Ciao Cleo e, mi raccomando, non fare tardi per cena-

Un lato positivo c'era, mia madre non era una di quelle madri iper-protettive e costantemente preoccupate.

Uscii di casa e sbattei leggermente la porta. Jake aveva detto che mi sarebbe venuto a prendere alle dieci. Erano le 10:05 e la sua golf grigio metallizzato non c'era. Poi quando mi voltai verso l'altra direzione della via lo vidi. La Golf si avvicinò e poi rallentò proprio davanti a me. Il finestrino si abbassò.

-Cleo- disse lui.

Aprii la portiera, mi sedetti accanto a lui e la richiusi rapidamente.

-Ciao- risposi.

Lui avanzò verso di me e avvicinò le sue labbra alle mie per baciarmi. Ma io prima che potesse sfiorare la mia bocca indietreggiai. Lui mi guardò sconcertato.

-Qualcosa non va?- mi chiese ritornando a sedersi normalmente ed ancora confuso dal mio gesto inaspettato. Io frugai nella mia testa per trovare una spiegazione. Così detti per buona la prima scusa che mi venne in mente.

-Febbre...febbre alla bocca, non vorrai contagiarti- balbettai senza convinzione.

-Se è per quello non mi interessa, amore mio- rispose prontamente. Fece per avvicinarsi di nuovo ma gli misi una mano sul petto per bloccarlo. Poi sorrisi imbarazzata.

-No veramente, non voglio che tu abbia la febbre alla bocca per colpa mia- risposi. Così lui sembrò convincersi, avviò l'auto e partimmo.

Ero terribilmente frustrata per quello che era accaduto poco prima e non sapevo cosa mi succedesse ultimamente.

Non passò molto ed arrivammo a destinazione. La macchina si fermò e Jake scese. Davanti a me c'erano una distesa d'erba ed alcuni alberi intorno che creavano uno spazio circolare e poi gradualmente andavano ad infittirsi. Era meraviglioso. Scesi anch'io dall'auto e rimasi stupefatta, c'era qualcosa di magico in quel posto. Il profumo dei fiori che mi circondavano mi facevano sentire bene. Quel luogo aveva creato in me una quiete e una pace mai provata prima.

-Mi aspettavo una reazione del genere da parte, sono felice che ti piaccia- scherzò.

Dovevo avere la mia solita espressione da sorpresa e sinceramente non me ne importava. Sentii la mano calda di Jake prendere la mia e tirarla verso il basso per sedermi a terra. Feci come voleva.

Quando mi voltai verso di lui incontrai il suo sguardo e lui, senza che me ne accorgessi, premette le sue labbra contro le mie. Non percepivo dolcezza il quel bacio sembrava solo volersi impossessare delle mie labbra. Con le labbra sempre premute sulle mie mi spinse indietro e mi fece cadere completamente a terra. Ora lui era sopra di me e mi baciava il collo. Io volevo tirarmi fuori da quella situazione subito, non mi piaceva quel suo atteggiamento o forse ero io che non ero più la stessa.

Per fortuna la mia migliore amica Celine aveva sempre un tempismo perfetto e proprio in quel momento mi telefonò.

Il telefono squillò, Jake mi sorrise malizioso e si rimise seduto. Io mi sedei e presi il telefono dalla borsa che avevo appoggiato sull'erba.

-Pronto?-

-Heilà! Finalmente, ti sei ricordata di chiamare la tua adorata migliore amica stamattina?-

Non mi lasciò rispondere o scusarmi perché continuò a parlare.

-Comunque ti perdono, oggi pomeriggio io, Gemma e Bridget usciamo a prendere un gelato ti va di venire?- mi chiese. Non avevo nessuna voglia di uscire il pomeriggio e forse non ero neanche una buona compagnia per loro.

-Vuoi una risposta sincera?

-Veramente no, ma se non ti va, non ha importanza, ciao!- concluse lei.

-Hey aspetta!-

Aveva già chiuso la chiamata. Probabilmente aveva già capito dal mio tono di voce che sarebbe stato un “no”. Non me ne preoccupavo perché Celine non ci rimaneva male per queste cose. Voleva vivere la vita al massimo e si godeva la spensieratezza della sua adolescenza. La adoravo proprio per questi motivi.

-Dove eravamo rimasti?- domandò Jake malizioso. Stava per raggiungere la mia bocca nuovamente ma io lo fermai prima. Lui mi guardò visibilmente allarmato. Dovevo dargli una spiegazione valida.

-Beh...beh... io devo andare Celine mi sta aspettando- balbettai.

-Ma dovevamo...-

-Si, lo so, mi dispiace ma avevo dimenticato di dovermi incontrare con lei- dissi fredda e preoccupata che potesse reagire male. Ma lui, come mi aspettavo,era troppo buono.

Sospirò profondamente. Io intanto mi alzai e presi velocemente la mia borsa.

-Se proprio devi andare, vai- mi disse sconfitto e deluso.

Mi dispiaceva per lui ma ultimamente mi trovavo a disagio e sentivo che ormai il mio amore per lui era lo stesso affetto che avrei provato se avessi avuto un fratello. Lo stesso amore che provavo per Anne, mia sorella.

-Ciao Jake- mi limitai a dire. Lui mi guardò negli occhi e mi sorrise dolcemente. Era tornato perfettamente come prima. Dolce e gentile.

Mi voltai e mi allontanai da quello splendido prato con passo veloce. Lui era ancora seduto e scrutava con incredibile attenzione l'orizzonte.

Non sapevo bene dov'ero. Risultato: non sapevo dove sarei dovuta andare per tornare a casa. Non mi andava di farmi accompagnare da Jake, avrebbe solo aumentato la tensione tra di noi.

Ai lati del sentiero da cui eravamo arrivati si inalzava un fitto bosco. M'incamminai comunque lungo il sentiero. “Non dovevo essere poi così tanto lontana da casa.” Pensai tra me e me cercando di tranquillizzarmi.

Poco dopo decisi di chiamare Celine. Lei aveva la macchina, mi sarebbe potuta venire a prendere. Peccato che in quel dannatissimo posto non ci fosse campo. Passò una buona mezz'ora e nessuno passò quell'isolato sentiero. Neppure Jake. Ma dov'era finito?.

Mi arresi e continuai a camminare.

 

Ero ancora lì, in quel maledettissimo sentiero che sembrava non avere fine. Passo dopo passo mi accorgevo che non era così breve come avevo pensato poco prima.

Alcune ore dopo decisi di fermarmi. Non ce la facevo più. Mi sedetti su un tronco d'albero tagliato che si affacciava direttamente alla strada. Era autunno e le giornate cominciavano a diventare sempre più corte. Il sole cominciava ad abbandonare il suo cielo e a lasciare il posto alle misteriose tenebre.

Ogni mezz'ora che passava mi pentivo sempre di più di ciò che avevo fatto. Mi sembrava che il tempo non passasse mai. Mi prese il panico.

La strada era deserta. Nessun tipo di mezzo aveva percorso il sentiero da quando mi ero incamminata. “E se non fossi riuscita ad arrivare a casa per sera, che avrei fatto?” Non volevo neanche pensarci. “Sarei arrivata a casa in qualsiasi caso.” mi ripromisi.

Pensavo a cosa mi fosse preso prima anche se lo sapevo benissimo. Non provavo più alcuna emozione nel stare con Jake. Mi dispiaceva pensarlo ma non aveva più senso che stessi con lui. Tra di noi c'era solo freddezza.

I miei pensieri vennero interrotti da un bagliore di luce. Alzai lo sguardo e scorsi un faro lucente che illuminava senza problemi tutta la strada che ormai, anche se non doveva essere così tardi, cominciava a diventare buia. Una moto.

Quando fu più vicino a me riuscii a intravedere un ragazzo. La moto rallentò proprio di fronte a me.

-Che fai lì, sali o no?- disse il ragazzo misterioso. Io venni colta di sorpresa ma accettai all'istante il suo aiuto. Mi alzai e andai e verso di lui.

-Devi percorrere questo sentiero finché...-

-Si vabbé, intanto sali, poi mi dici dove andare- disse con fare impaziente.

Accettai la proposta all'istante. Salii sulla moto e mi aggrappai a lui, circondandogli la vita con le braccia. Lui partì, accelerò e finalmente uscimmo da quell'indimenticabile sentiero.

Avvicinandomi potevo sentire il suo dolce profumo, non sapevo per quale motivo ma mi sentivo al sicuro con lui.

Mi accompagnò fino a casa. Quando si fermò, smontai dalla moto. Lui si tolse il casco per la prima volta.

I suoi capelli erano di un castano scuro simili al cioccolato ed i suoi occhi erano di un colore incredibile. Sembravano della stessa essenza dell'acqua più pura e cristallina che ci fosse. Sembravano quasi stregati. Rimasi abbagliata dalla sua bellezza quasi celestiale. A un certo punto lui aggrottò la fronte.

-Che c'è?-

Mi accorsi che lo stavo ancora osservando. Arrossii.

-Oh niente...beh io non so come ringraziarti- dissi cambiando discorso. Lui rimase serio.

-Non devi- mi disse semplicemente con un tono incredibilmente gelido. Con questo, si voltò e salì sulla sua moto. L'accese e se ne andò.

Rimasi lì a scrutare la via in cerca di una sua traccia testimone che ciò che avevo vissuto non fosse stato un sogno. Ormai il mio quasi disastro con Jake mi sembrava lontano.

Mi arresi ed infilai le chiavi di casa nella serratura. Quel misterioso ragazzo era scomparso con la stessa velocità con cui era comparso poco prima.

Ancora no sapevo però che quel ragazzo sarebbe diventato presto una mia ossessione.

 

 

 

 

P.S. Ciao! Sono decisamente depressa! :( Perché nessuno ha lasciato un commento al capitolo precedente?? Faceva così pena?? Ok, il mio è decisamente un appello disperato: ho aggiornato con il secondo capitolo ma se dovessi vedere che nessuno, ma proprio nessuno, non leggesse nemmeno una riga di questi due capitoli. Abbandono le mie idee per questa storia all'istante e cancello tutto!!

Se invece, come spero, qualcuno lasciasse un piccolo o grande commento potrei capire cosa c'è di così terribile in questo mio disperato tentativo di storia originale! Credo che abbiate capito sufficientemente ciò che ho chiesto gentilmente!! :) Grazie. Alla prossima, spero. Iris

  
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