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Autore: BlueMoon1996    01/11/2011    1 recensioni
io e lui ci siamo pacificamente ignorati da quando ci
siamo conosciuti. D'accordo, devo riconoscere che non è precisamente vero dato il fatto che una volta quasi non finiva in infermeria perchè lo avevo affatturato di brutto, ma poi lui si era scansato. O quella volta che gli ho buttato tutto il porridge della colazione in testa solo perchè aveva fatto una battuta sarcastica sul mio conto. Diciamo che non siamo in buoni rapporti ma per la maggior parte del tempo ci ignoriamo, anche se condividiamo Al, che poveraccio, spesso non sa come comportarsi con noi, perchè, anche quando siamo noi tre insieme, io e Malfoy evitiamo accuratamente di parlarci, in quanto sappiamo che la discussione finirebbe con qualche fattura o qualche ciotola di porridge volante.
Però a volte sappiamo convivere pacificamente...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Mudblood

E’ passata una settimana o forse anche di più da quando sono uscita correndo come una pazza dal dormitorio di serpeverde e in questi giorni non ho più parlato con Malfoy, che sembra alquanto irritato dal mio comportamento. Lo sarei anche io se fossi in lui, d’altronde avevamo stipulato una tregua e avevamo anche cominciato a parlare un po’, così, giusto per compiacere Al, ma adesso anche mio cugino sembra essere arrabbiato con me. Ha provato a parlarmi ma io non sapevo cosa dirgli perché non ho la benché minima idea di spiattellargli la verità, così ho solo rigirato la frittata dicendo che non mi sentivo molto bene e che Malfoy era l’ultima persona che mi avrebbe fatta stare meglio e me la sono presa con lui. Bè, che dovevo fare? Dovevo inventarmi una scusa non potevo assolutamente dire che ho paura di aver sentito il suo profumo nell’ampolla di amortentia. Per quanto riguarda Philip non so proprio che cosa fare: gli avevo promesso che ci saremmo rivisti ma quando lui mi ha chiesto di uscire ero ancora un po’ sconvolta così gli ho detto che per quel giorno non mi andava e lui non l’ha presa proprio benissimo. Diciamo che sono un disastro insomma. Inoltre, Al è più strano del solito perché non solo non ha litigato con Angel per più di una settimana ma non ne parla neanche male alle spalle! Lei dal canto suo ha deciso d frequentare un ragazzo della sua classe che si chiama Carl Marriot sempre di corvonero. Non so perché ma questo ha dato ancora più fastidio ad Al e quando gliel’ho chiesto mi ha semplicemente detto che non lo sopportava perché Carl potrebbe distrarre Angel dal litigare con lui. Si, e secondo mio cugino io me la sarei dovuta bere questa scemenza? No, è ovvio che forse Alice aveva ragione in parte, mi sa che è Al quello invaghito dell’angioletto.

Adesso sto andando in Sala Grande per la cena di Halloween e fortunatamente non ho ricevuto ancora nessuno scherzo da James e Fred, ma stasera c’è la solita riunione Weasley-Potter per raccontarsi storie di paura che di solito spaventano solo Dora, la figlia di Ted e Victoire, una bambina deliziosa con degli enormi occhi blu e con il dono del metaformomagus, ma ha comunque due anni, il che ci riporta a dire che le storie di paura dei miei cugini sono davvero penose. Spesso ad Halloween mi è capitato di sedermi per dieci minuti con Al, dai serpeverde per il primo, ma date le circostanze mi rivolgo direttamente dai grifondoro, dove trovo che il secondo Potter e il suo fido amico platinato sono comodamente seduti. Cos’è questa novità? Al e Malfoy non si siedono mai dai grifondoro perché oggi hanno dovuto farlo? Cosa gli salta in quella testa vuota?

< ehi Rose! > dice Al. Io abbozzo un finto sorriso e mi siedo vicino a lui, l’unico posto libero. Accanto a me ci sono Camille ed Alice e di fronte tutti gli altri da James fino a Dominique.

< a-allora… come mai qui? > chiedo un po’ titubante, non vorrei mi sbrodolasse tutta la sua ramanzina sul perché non sono stata molto con lui in questi ultimi giorni.

< mah, niente. Sapevo non saresti venuta al nostro tavolo stasera, quindi, dato che dilla è una noia, ci siamo trasferiti qui > spiega Al.

< ah > è l’unica sillaba che riesco ad emettere. Non mi piace che siano seduti qua, rovinano l’atmosfera con la loro aura di negatività perché sia chiaro io voglio bene a mio cugino, ma a volte è proprio pessimista per non parlare del suo amico.   

Per evitare di intavolare altri discorsi che finirebbero con altre domande scomode, mi guardo intorno osservando le meraviglie della Sala Grande ad Halloween: zucche gigantesche grandi come il capanno di Hagrid sono sparse qua e la per la sala e gli studenti più piccoli si divertono ad arrampicarvisi per poi cadere giù come sacchi di patate; migliaia di pipistrelli volano nel finto cielo della Sala che ora è cupo e pieno di nuvole, si vede solo la luna;  scheletri finti danzano per tutta la sala perdendosi qualche pezzo ogni tanto e il cibo è tutto a tema: o a forma di zucca, o di pipistrello, o di tomba eccetera… bè, devo dire che la McGranitt si è superata quest’anno, ha anche permesso agli scheletri di ballare.

< ehi Rose > mi chiama una voce. Mi giro e noto che Philip mi sta facendo cenno così lo aspetto e in due minuti me lo ritrovo davanti.

< ciao e buon Halloween a te > dico.

< ah si buon Halloween. Comunque, volevo chiederti se per questa sera magari sei libera… vorrei darti appuntamento alla torre di Astronomia verso le undici va bene? > chiede.

< certo, ci vediamo dopo > rispondo.

< ok a dopo >  e se ne va.

Guardo verso Al che ha una faccia un po’ strana e verso Malfoy che non mi sta guardando nemmeno ma si limita ad attaccare con ferocia il suo zucchettone  (così l’ho soprannominato dato che è un polpettone a forma di zucca) e poi ritorno a mangiare la mia semplice coscia di pollo alla quale non  hanno dato una forma strana. Bè, almeno a quella!

< Rosie mi passeresti il sale per cortesia? > chiede Alice.

< cosa? Oh, certo > dico io sobbalzando, ero un po’ sovrappensiero.

< ehi, ma che ti prende rossa? Philip ti ha scombussolata? > mi dice Camille, con la decenza di non farsi sentire da tutti.

< no. È solo che… non so… che cosa vorrà da me? > chiedo, un po’ pensierosa.

< non ci vuole molto ad immaginarlo > dice Malfoy irritato.

< come prego? >

< ho detto Weasley, che non ci vuole molto ad immaginarlo! > ripete.

< ah no? Illuminami dato che ancora non l’ho capito > gli dico.

< sei proprio ingenua. È ovvio che vuole provarci! > esclama lui piccato.

< che cosa? Philip non è quel tipo di persona > rispondo, sempre mantenendo un tono di voce bassa, come tutta questa conversazione d’altronde, dato che Philip si trova allo stesso tavolo anche se lontano.

< ah no? Tutti i ragazzi sono “quel tipo di persona” se lo vuoi sapere > dice.

< sai che c’è Malfoy? Se tu sei un deficiente che pensa solo a pomiciare con la prima che passa non vuol dire che gli altri siano come te! > grido, quasi in lacrime per la rabbia, prima di andarmene e mollare lì Malfoy che ancora (lo so) fissa il punto in cui sono appena sparita.

Ma perché? Perché deve essere così stupido e ignorante? Perché me la prendo tanto quando mi fa arrabbiare? Devo assolutamente andare a calmarmi in dormitorio, così  ci arrivo a passo svelto e borbotto la parola alla signora grassa che non sembra molto contenta del mio tono scorbutico. Pochissimi minuti dopo il ritratto si apre ed entra Al col fiatone. Credo si sia fatto la strada di corsa nel tentativo di seguirmi.

< che vuoi? > gli dico.

< oh… nulla… sai com’è, non parli con me da una settimana, sei stranissima, di punto in bianco te la prendi con Scorpius anche se non ha fatto nulla, gli urli contro nel bel mezzo della cena di Halloween perché aveva fatto la sua solita battuta su Baston che di solito non ti da tanto fastidio perché ci sei abituata e scappi via urlando. Quindi io non voglio niente ho solo fatto una corsetta serale per tenermi in forma. Davvero, ci sei o ci fai Rose? > dice Al tutto d’un fiato. Bè, effettivamente la sua visita ha un senso.

< cosa vorresti sapere quindi? Cioè… qual è la prima domanda? > chiedo, ormai rassegnata a parlare con lui ma determinata a non rivelargli nulla riguardo l’amortentia.

< per prima cosa vorrei sapere perché mi eviti da una settimana > dice pacato. Ecco, una caratteristica che adoro di Al è che qualunque arrabbiatura, qualunque problema, lui lo risolve con estrema calma, a meno che non si tratti di litigare con Angel, lì diventa irriconoscibile.

< ok. Te lo dirò > sospiro e mi accingo  a raccontare una mezza verità < il fatto è che io ho provato a fare questa tregua con Malfoy ma lui prende sempre in giro Philip e la cosa cominciava a stancarmi, così per non dispiacerti ho deciso che invece di rompere la tregua era meglio evitarvi entrambi per calmarmi un po’ > Wow Rose, dovresti fare l’attrice! Bè, in realtà è vero che Malfoy sfotte spesso Philip ma io non ci do peso quindi diciamo che questi sono tre quarti di verità più che la metà, ma va bene comunque…

< Rose, non preoccuparti per me, non voglio che tu debba evitarmi a causa del tuo risentimento verso Scorpius… io lo capisco se tu vuoi rompere il patto… >

< NO! > lo interrompo con così tanta foga che mi stupisco di me stessa < non voglio rompere questo patto, basta che lui la smetta di rompere > dico, con più calma e compostezza.

< oook… > dice Al perplesso dal mio comportamento < adesso deduco che tu ti sia arrabbiata con Scorpius per lo stesso motivo e che il fatto che tu te ne sia andata poco fa dall’esasperazione ma… ciò non toglie che sei strana e questo non credo abbia a che fare con le frecciatine di Scorpius >

Non con le sue frecciatine ma col suo dannato profumo al biancospino cavolo! Ok, fortuna che non l’ho detto. Inventa una scusa Rose, inventa dai… sei intelligente… cosa posso dire? Mmm….. ah! Trovato!

< è per Philip. Sai, mi ha chiesto di uscire un’altra volta ma io ho detto di no perché non mi sentivo tanto bene e credo che lui non l’abbia presa benissimo, quindi mi ero preoccupata ma è tutto sistemato, stasera mi vedrò con lui dopo i racconti di James e Fred > spiego. Rettifico, non sono un’attrice, io sono proprio geniale! E anche molto bugiarda lo ammetto… ma che dovevo fare? Spiattellare tutta la storia del profumo? No, no, sarebbe stato un suicidio ed Al lo avrebbe sicuramente detto a Malfoy, quindi meglio così.

< ah, solo per questo? Bè, sono contento che si sia risolto tutto. Palerò con Scorpius riguardo a quella cosa delle frecciatine, vedrai che non ti darà più fastidio! >

< come fai ad esserne sicuro? >

< perché se non fa come gli dico gli intimerò di chiedere ripetizioni di Incantesimi alla Flitt e sai che non la prenderebbe bene! > non la prenderebbe bene no, la Flitt è larga come cinque ragazzi messi in fila e puzza come l’ascella di Lumacorno se non peggio! Puah, che schifo!

< bè io ti saluto > mi dice Al, dandomi un bacio sulla guancia < ci vediamo dopo per le storie penose di James e Fred >

< a dopo Al >

Bè, meno male che è tutto risolto almeno Al non farà più domande. Meglio che mi prepari per Philip dato che la riunione di famiglia durerà fino alle undici meno un quarto circa, poi non ho il tempo di vestirmi. Mi metto un completo bellissimo che mi ha regalato Dom al compleanno: gonna sopra al ginocchio a balze bianca e camicetta rosa con scollatura ed un bellissimo chiamangeli di Swarovski con ai piedi due scarpette bianche e uno scalda cuore sempre bianco. Sembro un po’ una di quelle ragazzine di campagna sempre fiori, rose e allegria ma tutto sommato sto bene. Mi tiro i capelli indietro e lascio qualche ciocca ribelle e mi trucco solo leggermente. Perfetto. Alle dieci precise scendo giù per la riunione e sono quasi tutti seduti sul divanetto della sala comune di grifondoro.

< ehi Rose > mi dice James corrucciato < dove vai vestita così? > chiede.

< ad un appuntamento ma non chiedermi con chi o dove perché non sono affari tuoi e non te lo dirò! > rispondo. Lui apre la bocca come per voler dire qualcosa ma la richiude subito. Noto che Alice e Camille hanno portato i loro “amici” che hanno conosciuto tramite Philip. Sono tutti e due mori ma quello accanto ad Alice ha gli occhi azzurri e quello accanto a Camille verdi. Sono davvero carini. Philip ha detto che avrebbe fatto una partita  a gobbiglie con gli amici stasera quindi non è venuto.

< Halton > dice James rivolgendosi a Camille, che si gira compiaciuta dalle attenzioni

< che vuoi Potter? > chiede, con la mano ancora aggrappata alla spalla di quello che ho sentito chiamare Andrew.

< so che tu e la Paciock siete ammesse ma questi due no! > dice arrabbiato, puntando il dito prima contro Andrew e poi contro l’altro che se non ricordo male si chiama Jack.

< bè per questa volta faremo un’eccezione no? > dice Camille sfoderando uno dei suoi più bei sorrisi.

James si siede sul divano corrucciato e non dice più una parola.

< bene > comincia Fred attirando la nostra attenzione < cominciamo. Dato che James non si è preparato niente quest’anno la racconterò io la storia! > no, vi prego ditemi che non è vero! Fred è anche peggio di quel decelebrato di un Potter quando ci si mette.

< sai Fred? > dico in un momento di ispirazione < l’unico modo che hai per poterci spaventare e farci vedere una foto di zio Percy che fa la doccia! > concludo, provocando uno scroscio di risate da tutti meno che da Alice, Camille e i loro accompagnatori che non conoscono zio Percy e che ci stanno guardando perplessi.

< ah-ah. Simpatica Rose, comunque adesso ve la racconto io questa storia di paura. In una buia sera tempestosa… >

Godric quanto è noioso! Siamo qui da mezz’ora e non ha ancora spaventato nessuno. Malfoy si è addirittura addormentato e io non gli do torto, se  non fosse perché devo uscire con Philip mi appisolerei anche io. Ma…ops… io dovrei andare all’appuntamento! Come faccio con questo che parla ancora tutto convinto? Prendo e scappo? No… lo interrompo.

< ehm-ehm! > faccio.

< che vuoi Rose? Siamo nel bel mezzo di una storia > dice Fred irritato.

< lo so ma io ho un appuntamento quindi ciao a tutti e buon divertimento o… o quello che è! > dico, facendo risvegliare Malfoy che ora mi guarda storto e scappando dal buco del ritratto.

I corridoi sono bui anche con la bacchetta accesa e ho un po’ di timore di essere scoperta, a quest’ora Gazza fa le ronde. Tra un rumore ed un altro, però, riesco ad arrivare in cima alla torre di astronomia dove Philip mi aspetta già.

< ciao > dico.

< ciao Rose. Sei molto carina stasera > mi dice lui. Ah, adoro quando mi fa i complimenti ma ogni volta divento tutta rossa e la cosa mi imbarazza un po’.

< allora Philip… perché mi hai fatta venire qui? C’è qualcosa che devi dirmi? > chiedo curiosa.

In realtà anche se usciamo insieme non siamo una coppia né ci siamo mai baciati quindi sono effettivamente curiosa del perché mi abbia fatta venire qui, di sera tardi, la notte di Halloween. Non è che è un vampiro? Nah, la mia mente galoppa troppo con la fantasia.

< bè… in realtà volevo parlare di noi > mi dice, invitandomi a sedermi su uno dei gradini che portano al telescopio. Io mi siedo e così fa anche lui.

< ah si? > chiedo con finta disinvoltura fingendo di non aver sperato né immaginato che fosse quello l’argomento.

< si. Ecco… noi non stiamo proprio insieme ma tu mi piaci, molto. Rose io… >

Oh cavolo! Oh cavolo! Mi ha baciata! Anzi, mi sta baciando e io come una scema ho ancora gli occhi aperti e spalancati. In realtà è piacevole ma… ma… niente fuochi d’artificio. Voglio dire, io speravo che quando avrei baciato Philip avrei sentito una forte emozione, che sarei stata in pace con me stessa e al settimo cielo, invece mi sento.. normale. Cioè, sto bene ma come al solito. Aspettavo da tanto questo bacio eppure non mi ha regalato quello che cercavo. Comunque, sono certa che magari col tempo comincerò a provare qualcosa di più forte per lui.

Ci stacchiamo dopo pochi secondi e lui mi guarda contento. Evidentemente ha provato qualcosa di diverso da me. Bè, meglio per lui.

< allora? > chiede.

< allora cosa? >

< mi sembra che con questo io ti abbia fatto una domanda, o meglio, una proposta >

Una che? Ah, credo voglia che mi metta con lui. Non posso dire di provare un sentimento forte né tantomeno di essere innamorata ma sono giovane e ho tutta la vita davanti per trovare l’amore, quindi perché non accettare? Perché non provare a stare bene con qualcuno?

< se mi hai chiesto di essere la tua ragazza si, voglio esserlo > gli dico e vedo il suo sorriso farsi sempre più grande.

< sono contento che tu abbia accettato! > esclama abbracciandomi < ora scusa Rose, ma ho promesso ai miei amici che ci sarei stato, a mezzanotte è il compleanno di Stan e quindi vorrei fargli gli auguri >

< oh! Va, non preoccuparti > dico. Mi da un leggero bacio sulla guancia e se ne va. Lasciandomi lì, su quella torre, a mordermi un labbro con un turbine di pensieri che mi frullano in testa. Se a lungo andare mi accorgerò che non potrà esserci nient’altro tra noi che semplice amicizia lo lascerò, non continuerò qualcosa che non ha futuro. Questa è una promessa.

D’improvviso sento qualcuno che batte le mani e l’eco del rumore arriva alle mie orecchie molto amplificato. Mi giro di scatto e noto che Scorpius Malfoy sta venendo verso di me, applaudendo, un ghigno stampato in volto ma l’espressione non molto amichevole.

< che ci fai qui Malfoy? Non dovresti essere a sentire quella stupida storia? E perché stai applaudendo? > chiedo tutto d’un fiato, prospettando una colossale litigata.

< ehi, con calma Weasley sono qui perché mi sono fermato ad osservare il teatrino mentre mi dirigevo in sala comune e me ne sono andato subito dopo di te perché mi stavo annoiando. In quanto all’applauso è per la nuova coppia di Hogwarts… ho sentito tutto. Dalla prima all’ultima parola > dice e a me da non poco fastidio che abbia assistito a tutto.

< bene. Adesso scusa ma devo andare >

< io non credo… dovrei parlarti > dice, facendosi serio.

< che vuoi? Sentiamo… > dico.

< primo vorrei sapere perché te ne sei andata correndo dalla mia camera una settimana fa dopo aver analizzato quell’ampolla e secondo vorrei sapere perché mi eviti > dice, contando le due richieste sulle dita della sua mano destra.

< io… io… me ne sono andata perché ho sentito un odore che non avrei dovuto sentire > ammetto, deglutendo rumorosamente. Sinceramente ho un po’ paura adesso.

< ok. Questo l’avevo intuito. Ma perché mi eviti da una settimana o meglio, da quel momento? > chiede.

< io… io non ti evito Malfoy. Perché, da quando in qua noi ci parliamo? > chiedo io stavolta, cercando di riacquistare sicurezza.

< sai non sono mica stupido. Non hai evitato soltanto me ma anche Al quindi c’è qualcosa che non vuoi dire e sono praticamente certo che si tratti di quell’odore non è così? Perché non mi dici cosa hai sentito? >

< mai. Non vedo il motivo per il quale dovrei dirtelo tu non sei mio amico > rispondo.

< avanti Weasley! Dimmelo, vedrai che non lo riferirò a nessuno. O riguarda me in qualche modo? >

Sono praticamente sbiancata. Non ho fatto i conti con l’astuzia di questa serpe qui davanti. Lui non è Philip o Al, lui non ci crede alle mie bugie, deve scavare per capire la verità ed è questo che mi rovinerà un giorno, perché sono sicura che crollerò prima o poi.

< senti io non so nemmeno perché sto qui a parlare con te quindi lasciami in pace ok? Adesso me ne vado!> esclamo, cominciando a camminare.

< si, scappa pure sei solo una vigliacca! > mi urla dietro.

< NON OSARE DARMI DELLA VIGLIACCA BRUTTO SERPENTE! > grido di rimando, girandomi e avvicinandomi a lui, che per tutta risposta sembra calmo e tranquillo.

< sei scappata. Preferisci codarda? >

< SEI SOLO UNA SUDICIA SERPE! >

< E TU UNA STUPIDA MEZZOSANGUE! > grida.

Non ci posso credere. Sono impietrita, non ho mosso un muscolo da quando ha detto quella parola. Lui sembra sconvolto quasi quanto me ma non gli do importanza. In tanti anni abbiamo litigato tantissime volte  ma ci siamo insultati sempre su cose riguardanti il nostro carattere. Abbiamo sempre lasciato la famiglia e le nostre origini al di fuori del contesto, a di fuori di ogni insulto. Ce la prendevamo l’uno con l’altra per le persone che siamo non per i parenti che abbiamo. E adesso lui mi viene a dire una spregevole parola che se avesse descritto lui e non me, non mi sarei mai sognata di dire. Invece l’ha detta. Mi ha ferita enormemente e non posso fare altro che versare lacrime come una scema per poi sciogliermi e riprendere il controllo delle mie articolazioni che riesco a muovere per miracolo solo per correre via da lui, che intanto cerca invano di richiamarmi, probabilmente perché si è accorto di averla detta grossa. La maggior parte delle volte che ci scontravamo dopo facevamo finta di niente, specialmente per Al, ma questa volta non lo farò con nessuno. Questa volta mi ha ferita nel profondo, nell’orgoglio della mia famiglia. Non che disprezzi le mie origini, anzi le onoro, ma sentirsi chiamare in un modo spregevole ti ferisce comunque.

E lui mi ha ferita. Questa non gliela perdono. Mi ha chiamata Mezzosangue.

prossimo aggiornamento: 6/11/11
  
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