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Autore: Stella Black Harris    01/11/2011    1 recensioni
Era un caldo pomeriggio d’agosto. Il sole batteva forte, e in spiaggia chi poteva permetterselo si rifugiava sotto l’ombrellone. Persino il campo da bocce era vuoto, perché i quattro vecchietti che vi giocavano di solito si erano arresi al caldo torrido di quella giornata. Kristen Barnes e le sue amiche vi si rifugiarono, seguite a ruota dai ragazzi che le seguivano come cagnolini dappertutto.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1x04 – Bad Boys
Simon si alzò al trillare della sveglia. Aveva una partita importante e non voleva fare tardi. Uscì piano dalla sua stanza, per non svegliare la sorella che ancora dormiva. Si vestì velocemente, prese il borsone e uscì. La fredda aria mattutina gli graffiò il viso e gli scompigliò i capelli. Guardandosi intorno sorrise: era a casa, era nella sua amata New York, e questa volta non l’avrebbe lasciata più. Camminando verso il campo gli vennero in mente tutte le cose che avrebbe dovuto recuperare: il calcio, gli amici, gli studi, il lavoro. Era già il primo di Settembre dopo tutto.
All’università aveva scelto un indirizzo sportivo, lo stesso che frequentava Juliet, nonostante non avesse ancora idee sul suo futuro. Riguardo agli amici e il calcio, con quella partita sperava si sistemare le cose. E il lavoro, bé, era ancora in alto mare.
Arrivò al campo in largo anticipo. Entrò negli spogliatoi e vi trovò Josh in divisa.
“Guarda guarda chi si degna di farci visita” gli sorrise l’amico “in anticipo vedo”.
“Ehi, la mia prima partita, lo sai come sono fatto” rispose lui ridendo.
“Ragazzi”. Alex entrò senza tanti complimenti.
Simon e Josh risposero al saluto. Gli ultimi arrivati cominciarono e spogliarsi e a indossare le proprie divise.
“Ehi Alex” esordì Josh.
Alex lo guardò, senza prestarci molta attenzione.
“Che è successo tra te e Kristen l’altra sera?”.
Alex sorrise maliziosamente.
“Perché lo vuoi sapere?”
Josh alzò le spalle. “Solo curiosità. Vi ho visto uscire insieme dal bar e... ”
“E? Pensavi che sarei andato subito al sodo con lei?” Alex scoppiò a ridere. “E meno male che tu dovresti conoscerla!”
Simon s’infilò la maglietta. Il suo sguardo passava da Josh ad Alex. Lo sguardo interrogativo di Josh lasciava intendere la sua perplessità.
“Oh andiamo! Lo sai che lei non è il tipo di ragazza che ci sta’ la prima sera!”
Josh tirò un sospiro di sollievo, che mascherò subito con un colpo di tosse. I ragazzi finirono di prepararsi e si avviarono verso il campo.
“Anche se... ” cominciò Alex con un mezzo sorriso “non riusciva a tenere le mani a posto quella ragazza. Se non mi fossi allontanato mi sarebbe saltata addosso”.
Josh strinse i pugni. Simon si piazzò dietro di lui. “Ignoralo ok?” disse all’amico mettendogli una mano sulla spalla. “Lo sai che è un coglione”.
Josh respirò a fondo ed entrò in campo. I ragazzi indossarono le pettorine e cominciarono a scaldarsi.
“Lo sai con chi sono stato ieri sera? Kristen Barnes.” Alex stava parlando con un compagno. “Insomma, le ho sentite anch’io le storie sulle bionde stupide, ma non ci credevo, fino a ieri sera”.
I due risero. Simon lanciò a Josh uno sguardo preoccupato. I nervi dell’amico erano a fior di pelle.
La partita cominciò e i ragazzi si distribuirono nelle due metà campo. La palla passava di giocatore in giocatore velocemente, quasi un proiettile.
“Oh, non hai idea. Le tipe come lei vogliono sembrare sante e non ci stanno la prima sera, ma vedrai che alla prossima me la faccio”.
Era troppo. Josh si fece passare la palla e mancandola apposta, allungò la gamba davanti a quella di Alex. Il ragazzo cadde a terra.
“Ehi, che cazzo ti prende?” I due erano faccia a faccia.
“A me? A te, cazzo!” Simon intervenne ponendosi tra i due e tenendoli separati. “Gioco pulito”concluse.
I tre ripresero a giocare, ma appena ebbe la palla, Alex le tirò un calcio che colpì dritto lo stomaco di Josh.
“Ok, non so che cazzo succede ma per oggi voi due avete finito!” Simon s’ intromise di nuovo tra i due ragazzi, già pronti ad alzare le mani.
“Sei uno stronzo!” esclamò Josh una volta entrato in spogliatoio. “Cosa?” Alex lo seguì, liberandosi dalla presa di Simon.
“Non fingere di non saperlo! Quello che hai detto di Kristen. Sei solo un coglione!”
Alex rise. “Per quello? Dio, quella ragazza aveva ragione”.
Simon e Josh si scambiarono un’occhiata incredula e arrabbiata. “Di che cosa stai parlando?” Simon precedette l’amico.
Alex sospirò. “Ieri sera, quando sono uscito con lei, Kristen mi ha parlato del tuo ritorno. Mi ha detto che non se lo aspettava, dei vostri stupidi motivi, insomma, ci è rimasta davvero di merda”.
Josh manteneva la sua espressione accigliata, Simon la sua aria confusa.
“Mi ha detto anche di come le hai spezzato il cuore.” Alex si fece più serio. “Ha detto una cosa del tipo: ‘Scommetto che si farebbe la prima ragazza che gli passa vicino, ma se io uscissi con un ragazzo brucerebbe di gelosia’”.
“E così avete architettato questa stronzata?” ruggì Josh.
“No, io l’ho fatto. Ho visto il suo sguardo mentre parlava di te, e volevo vedere se almeno le hai spezzato il cuore per un motivo valido”.
Simon sospirò lasciandosi cadere sulla panchina. “Sei davvero un coglione. Anzi, lo siete tutti e due”.
 
 
Il telefono di Rachel squillò. La ragazza posò la tazzina di caffè che stava bevendo e rispose. “Pronto?”
“Rach, tesoro, sono Angela”. Una voce dolce parlò.
“Angela! Come stai?” Rachel sorrise sentendo la voce dell’amica.
“Si vive” rispose l’altra senza molto entusiasmo. “E tu, a New York?”
Rachel sospirò. “Si vive anche qui. Sai, è tornato Simon!”
“Lo so, me l’ha detto James”.
“E lui come sta?” Rachel attaccò l’orecchio e la spalla per riuscire a infilarsi i jeans. “È da un po’ che non lo sento”.
“Puoi immaginarlo. Gli manca il suo migliore amico e continua a... ” La tremolante voce di Angela s’interruppe.
“Ho capito”. Rachel scosse la testa. “Devo andare adesso, ci sentiamo, un bacio”.
Angela riattaccò il telefono. Si voltò, i capelli scuri le caddero debolmente sulle spalle. James stava in piedi a guardarla.
“Avresti dovuto passarmela”. La sua voce era roca e spenta.
“Non in queste condizioni”. Tagliò corto lei, passandogli accanto. Lui le afferrò un braccio. “Non sei tu a decidere”.
Gli occhi nocciola della ragazza divennero lucidi. “Già, sei tu. Continui a dire che la ami ma non fai niente di concreto per lei”.
La mano del ragazzo tornò nella tasca dei suoi pantaloni. “Io la amo”.
“Non basta!” Gli gridò la ragazza allontanandosi. “Hai la fortuna di aver trovato una ragazza che non ti ama per il tuo aspetto o per i tuoi soldi e che ti accetta per quello che sei. Perché continui a farle del male?”.
James non rispose. Stava immobile e guardava verso il basso. Il suo sguardo assente rispondeva per lui.
“Come non detto”. Angela lo guardò sprezzante e se ne andò. Lui era ancora in piedi, ancora immobile.
Guardò una ragazza che passava in fondo alla strada e  le si avvicinò. La ragazza lo guardò, sbattendo le ciglia.
“Ho bisogno di dimenticare”disse lui. “Aiutami a farlo”. Prese la ragazza per i fianchi e le ficcò la lingua in gola. La ragazza lasciò cadere la mini gonna a terra e si sedette sul cofano dell’auto dietro di lei, facendo suonare l’allarme. Nessuno dei due sembrò curarsene.

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