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Cercate di perdonarmi per il mio madornale ritardo, davvero orribile, ecco a voi il nuovo chappy, troverete qualche risposta ai vostri dubbi, forse ne rimarrete delusi, o forse intrigati, chi lo sa! ^.^
Ringrazio di cuore le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, mi date un sacco di supporto morale, potrei diventare depressa….sob
^.^ comunque vi lascio al capitolo, buona fortuna, mi farebbe piacere sentire le vostre idee sul futuro!
Kaname aveva ordinato di non intervenire nel combattimento fra Rruka e la Kano, Kain stringeva le nocche, Kaname osservava il combattimento, di sicuro c’era qualcosa che non era umano in lei, vide la sua figura nera chinarsi su Ruka e sussurrargli qualcosa all’orecchio, poi se ne andò, e vide solo gli occhi della derelitta diventati vitrei e Kain raggiungerla.
< interessante > mosse un pedone sulla scacchiera.
Era l’ora di scoprire che cosa fosse quella bellissima…umana.
* Kin
Mi fermai di botto sopra un tetto, sentivo la presenza di un vampiro molto potente alle mie spalle.
Mi girai e vidi Kaname Kuran dietro di me, bagnato dalla pioggia che mi guardava.
< ebbene cosa vuoi? > dissi fissandolo negli occhi, in un attimo fu davanti a me, il mio cuore restò calmo.
Feci un salto indietro, e li iniziai a sparare, lui schivava abilmente i proiettili, poi mi apparve davanti e mi tirò un pugno che parai incrociando le braccia, ma nonostante ciò, lui ne approffitava e mi fece sbattere contro il muro di una chiesa, causando delle crepe, scossi lievemente il capo, ne ero sicura, stava cercando di testarmi.
< che cazzo vuoi da me! > dissi.
Poi con la pistola gli tirai un fendente che lui con forza mi bloccò e me lo portò al muro.
< voglio sapere cosa sei > un onda d’aria lo investì facendolo volare via parecchi metri, subito dopo li fui addosso e gli tirai un pugno in pieno viso intriso di elettricità.
Lui invertì le posizioni un po’ stordito e mi schiacciò contro l’opposto muro.
< sei un vampiro? Di sangue puro! > risi,disgustata.
Ad un tratto mi tolse la mano dal collo, togliendo anche la fascetta che tenevo sempre , guardò due forellini ancora visibili dopo tredici anni.
< ti ha morsa un sangue puro > ghignai emettendo elettricità e facendolo allontanare.
< già mi ha morso, ma io ne ho assorbito alcuni poteri, quella vampira quando mi morse stava piangendo e solo all’ultimo mi fece bere il suo stesso sangue,scusandosi, disse queste parole esatte “ mi dispiace piccola Kin, sii forte, è il tuo destino” poi morì era già cagionevole di salute,con quell’ultimo atto morì io fui portata con un teletrasporto nella sede degli hunter e mi tolsero solo una parte del veleno, quello che mi avrebbe trasformata in un livello E, ma questo accadde solo per pura fortuna, perché mi rimasero rimanere i poteri di quella vampira sangue puro >
< non so neanche perché te lo abbia detto! >risi frustrata
un velo di tristezza li calò sugli occhi.
< tu comandi l’elettricità, e le onde d’urto, chi era quella donna? >
< sai, in teoria sarei una parente acquisita, perché, la sorella della madre di Yuki Kuran, quella che non sapevano esistesse, la donna che doveva essere tenuta all’oscuro di tutti gli spostamenti coniugali, quella che venne mandata i una specie di esilio, Hikary Kuran, la persona che alla fine era l’anello della famiglia, la figlia minore dei miei presunti nonni, mi trovò e mi adottò, era come una sorella maggiore per me, ed è per colpa vostra che lei è morta!! >
Feci un salto e gli tirai un fortissimo pugno sulla guancia, intriso di elettricità.
Poi, ad un tratto, come se la stanchezza e tutto il peso del mondo cadesse su di me caddi, la vista mi si ofuscò .
Kuran aveva un vero sguardo addolorato, non falso, vero.
Io allora evocai tutta l’elettricità attorno a me lo attaccai su tutti i fronti, all’ultimo si riuscì parare con i suoi poteri evocando una barriera di tegole.
< bravo, allora datti da fare?! > iniziammo un combattimento, io con l’elettricità e le onde d’urto, aiutandomi nei momenti in cui riusciva ad afferrarmi con il potere originario della mia ex sorellona, facendo a mia volta onde di tegole.
Ad un tratto quando ero a pochi centimetri dalla fronte di Kuran con la pistola sentii un dardo colpirmi in piena schiena.
< Kaname, portala a casa >
< si, Cross, era quello che stavo cercando di fare >
la vista mi si offuscò del tutto.
*
Sbattei le palpebre due, tre volte, mi trovavo in un grande letto nero, richiusi gli occhi, che ironia, sembra che il mio cuore rimarrà per sempre intriso nel buio, ghignai lievemente.
Vuoi vedere che mi ritrovavo nel dormitorio luna? Sentivo la presenza piena zeppa di vampiri.
Mi alzai su un gomito, fuori pioveva.
Vidi che indossavo una camicia da notte.
< ti sei svegliata > sentii la voce di Kuran giungere dal fondo della stanza.
< salve vampiro > mi alzai dal letto e afferrai i miei vestiti, poi presi l’impermeabile e me lo infilai.
Poi aprii l’enorme finestra.
< ci si vede… Kuran… > saltai giù dall’edificio.
Entrai nella stanza, mi tolsi l’impermeabile e mi immersi nella vasca calda.
Poi dopo essermi rilassata, stanca, mi lavai i capelli e mi asciugai, mi rivestii con una gonna fino a metà coscia ed una camicia bianca, alla quale arrotolai le maniche.
Raccolsi i capelli in uno shignon.
Sempre vestite con ritegno mi dissi pensando la mia frase preferita.
Presi solo la pistola con me, il mio corpo debole e stanco stava risentendo dei poteri.
Mi presi un paio di scarpe da ginnastica e iniziai a camminare per i corridoi.
< ma dove eri finita! >zero mi colse incontro e mi abbracciò, rimasi immobile da quel contatto inaspettato.
< mica sono morta >esclamai, lui si staccò in imbarazzo.
< ma dove sei andata? >disse poi riprendendo il suo sguardo da macio solitario.
< tranquillo zero, niente di che, passeggiata sotto la pioggia > mi guardò di sbieco.
< non so come tu faccia a rimanere sempre con la divisa, è la cosa più scomoda che abbia mai visto > mi lisciai la gonna, lui ghignò.
< da ora in poi ti chiamerò Mr ghigno > lui sgranò gli occhi.
< cosa?! >
< Mr ghigno > ripetei
< allora tu cosa sei Mrs ghigna? >scossi la testa
< no mi dispiace io non sono niente di tutto ciò >
< facile per te dire così > risi.
< io…mi sono guadagnata una vita facile > sussurrai a bassissima voce tra me e me guardando fuori dalla finestra.
< perché? >chiese lui guardandomi, sgranai gli occhi oro chiaro stupita che avesse sentito, sul suo viso c’era una strana ombra di inquietudine.
< hmm…niente di che, bhe io vado fuori per un po’ > non aspettai la sua risposta ero saltata fuori atterrai sul terrazzo del dormitorio luna,senza accorgermene avevo già il fiatone, il mio piccolo scontro con Kuran mi aveva stancata.
Mi alzai sul bordo del terrazzo e guardai l’orizzonte, la luna piena coperta da nuvole di passaggio, l’erba umida.
Sentivo una strana sensazione salirmi dal cuore e disperdersi nel mio petto come una piccola rete di strane emozioni indecifrabili.
Non m i sentivo al sicuro, sentivo una sensazione di paura, che non mi assaliva da anni arrivare a me, mi guardai in giro voltando lo sguardo, saltai dal terrazzo, mentre spiccavo il salto sentii una fitta alla testa.
Gemetti portandomi una mano al capo, atterrai barcollando contro un albero.
< ma che cazzo… >
< ha! > repressi con risultati scarsi un forte gemito, un rivolino di sangue mi uscì dalla bocca,sentivo la testa pulsarmi, un velo rosso a coprirmi gli occhi a tratti…
TADA!! Allora vi è piaciuto il chappy??
Ci sono ancora più domande?? Se si mi dispiace per voi!
Avete accettato di seguirmi nella storia no? ^.^
Il prossimo capitolo vedrete…ci sarà un n uovo personaggio.
Sono davvero curiosa di sapere i vostri pareri e ipotesi sulla storia, anche solo una frase mi va bene.
Alla prossima ^.^