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Autore: Martybet    02/11/2011    26 recensioni
«Invece come ti ho già detto, tu sei sempre uguale e il cervello ti assicuro che non è aumentato. »
«Ti sono cresciute le tette e le forme di mobydick sono sparite. »
Okay, basta.
Mi alzo dal tavolo, sfregandomi le mani perchého davvero l’impulso di tirargli uno schiaffo.
«Sai cos’è? Sono venuta qui per farti un favore,non per sentirmi insultare e prendere in giro come hai fatto per cinque lunghi
anni. Io sono cambiata, sono cresciuta.. sono migliorata. Tu,
Edward? Sei cambiato, ma soprattutto sei cresciuto dal bambino viziato eprepotente che eri un tempo? »
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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lol
DALLA PELLE, AL CUORE.










Pumped Up Kicks
Capitolo 14
 
 
 
 
 All the other kids with the pumped up kicks
You better run, better run, outrun my gun
All the other kids with the pumped up kicks,
You better run, better run, faster than my bullet
All the other kids with the pumped up kicks
 
 
 
«Sesso. Facciamo sesso, quante volte devo ripeterlo? » esclamo per la milionesima volta, guardando nella direzione opposta della mensa, incontrando il suo sguardo malizioso.
«La vuoi smettere?»
«Smettere cosa?»
«Lo stai fissando come se fosse nudo! »  mi rimbecca Rose, addentando un boccone di pollo alle mandorle.
Stiamo mangiando alla mensa dell’università e per puro caso lo abbiamo incrociato all’ingresso per poi finire a scambiarci continuamente occhiate che lasciano decisamente poco spazio all’immaginazione.
Quell’ultima settimana è trascorsa abbastanza in fretta, soprattutto grazie ad una persona.
Non abbiamo parlato a proposito di ciò che stiamo facendo, ma tutta l’attività fisica compensa le parole taciute, posso garantirlo.
Non ho più pensato alle conseguenze che tutto ciò, prima o poi comporterà. Ho pensato a divertirmi,  anzi in verità non ho pensato proprio.
Edward mi fa stare bene, sessualmente parlando e per ora la cosa è okay.
Nessun legame, niente di niente.
E il sesso con lui è fantastico.
«Non è vero, non lo sto fissando » ma immediatamente lo sguardo cade dall’altra parte della sala dove i suoi occhi sono fissi nei miei e uno sciame di farfalle inizia a invadermi lo stomaco.
Fremo di desiderio.
«Come è andato il test di storia? Secondo me, Karl è stato troppo basso con i voti. Cos’hai preso? »
Il cellulare vibra e cercando di non farmi notare da Rosalie, fisso il nuovo messaggio sotto il tavolo.
«… Bella, mi stai ascoltando? »
Vieni nell’aula 305 tra cinque minuti.
«...Bella? »  e solamente quando mi schiocca le dita davanti agli occhi, alzo lo sguardo verso di lei.
«Scusa ero sovrappensiero » .
Le farfalle in questo momento stanno dando un party, invio un “ok” di risposta e mi focalizzo sulla mia migliore amica che mi sta guardando con disapprovazione.
«Il test è andato bene, Rose. Scusa, ma devo andare» .
Mi alzo febbricitante e defilandomi rapidamente, faccio mente locale per ricordarmi a quale piano dell’edificio si trovi l’aula numero 305.
Ad aiutarmi è una piantina, posta a lato delle scale. E’ l’aula del professor Tippet.
Cammino in silenzio fino a che non mi ritrovo davanti alla porta dove all’interno, un paio di settimane fa ci trovavamo io ed Edward, ricoperti di spazzatura.
Sembra deserta, per cui con un po’ di titubanza giro la maniglia ed entro.
E’ buio.
Che Edward mi voglia fare uno scherzo? Non sarebbe la prima volta.
Avanzo di qualche passo, ma sento un braccio afferrarmi per il fianco e spingermi verso il suo corpo con forza.
«Sei venuta subito, lentiggini » sussurra con voce roca al mio orecchio per poi accendere l’abat-jour sulla scrivania di Tippet.
«Perché mi hai portata qui? » chiedo con tono falsamente innocente, mentre il suo sguardo si infiamma più di quanto non lo fosse già.
«Tippet è fuori città » .
«Continuo a non capire  » .
«Hai mai fatto sesso nell’aula di un professore? Sulla sua scrivania? »
Silenzio.
Il sangue nelle mie vene si blocca, il cuore sale in gola e le mie labbra si chiudono immediatamente. Rimango in quella posizione di assoluta paralisi per circa una decina di secondi per poi riprendere in mano la situazione.
«La cosa non mi è nuova. Non sei molto innovativo, Cullen »  lo provoco, afferrandolo per la camicia e portandolo accanto alla scrivania.
Con una mano libero il  contenuto, facendo non poco rumore a causa dei volumi giganteschi riposti su quel dannato tavolo.
Dopodiché mi siedo sopra e lo attiro a me.
Le nostre bocche ormai collaudate, si trovano immediatamente e si schiudono in un bacio che di “lento e romantico” non ha nulla, e questo mi piace molto più del lecito.
Non dovrei sentirmi bene, non dovrei desiderare una relazione del genere, ma continuo a convincermi che tutto questo  è solo una situazione temporanea che molto prima che poi, finirà.
La sua bocca si sposta sul mio collo e nel mentre cerco di sbottonare i suoi jeans.
Non so come, non so perché ma tutto intorno a noi perde significato, la mia vista è appannata, sento le immagini intorno a me girare.
Due secondi dopo, i nostri corpi sono uniti e bruciano, si ritrovano, spingono, fino a consumarsi lentamente.
Non so come sia possibile, sentirsi così appagati dopo un amplesso.
Una volta mi è capitato di leggere su una rivista di anime sessualmente compatibili, nulla a che vedere con le anime gemelle e quelle stronzate varie. Due persone che non avevano nulla in comune, tranne il sesso, e che sesso!
Ecco, Edward ed io siamo anime sessualmente compatibili.
Già è difficile trovare uno che ci sappia fare in quell’ambito, dire che sono stata fortunata a trovare la mia metà, è poco.
Se avesse un po’ di cervello me lo sposerei seduta stante.
Accasciata contro il suo petto nudo e aspettando che il mio respiro torni regolare  e  la vista nitida sento le sue labbra schiudersi in un bacio sul collo che mi fa immobilizzare.
Non può averlo fatto, giusto?
Non so come reagire, e l’unica cosa che riesco a fare è scoppiare in una risata che rasenta quasi l’isteria.
«Perché ridi? »
«Mi hai appena baciato, sul collo? »
Mi sposto dal suo corpo nudo e accaldato, per guardarlo negli occhi lucidi e verdi.
«Sì, e allora? »
«Niente, mi è sembrato strano. Perché l’hai fatto? »
«Ti bacio sempre sul collo, hai un buon profumo »  fa spallucce, non recependo il mio messaggio.
«Coccole dopo una scopata? Seriamente, Cullen? »
«Lentiggini… »  ridacchia, mostrando il suo sorriso sghembo, simile ad un ghigno. «Sei tu quella che mi teneva avvinghiato… »
Tenerlo avvinghiato? Io? Cazzo.
Scendo dalla scrivania con un balzo, andando a recuperare i miei jeans lasciati per terra.
«Io… non facevo nulla del g… genere »  confabulo indossandoli e saltando per farli aderire alle mie gambe sudate.
«Ah no? Allora non stavi neanche accarezzando il mio petto? »  continua, prendendomi in giro e questo gioco non mi va più bene.
Mi avvicino a lui puntandogli un dito contro ma proprio in quel momento sento una voce provenire dal corridoio.
«Sì, ho visto la sua agenda stamattina professore. Controllo subito i suoi appuntamenti » .
Le parolacce che avevo in serbo mi muoiono in gola e le nostre espressioni si fanno subito spaventate.
Giuro che se ci fa beccare lo castro, lo ammazzo, lo disintegro.
Mi spinge contro di lui, andando a finire dietro l’armadio e circondandomi con le sue braccia per non farci vedere.
In quell’aula non c’è nulla in ordine, in più il mio reggiseno si trova ancora in qualche parte sconosciuta del pavimento insieme alla sua camicia. Cazzo.
E il preservativo?
So già cosa ci sarà scritto sulla mia lettera di espulsione, dio mio.
Sono fregata, sono una deficiente sconsiderata, sono…
La porta si apre con un cigolio ed entrambi fremiamo.
«Ma cosa è successo, qui? » dice con quel tono acido, non oso voltarmi per vedere la sua faccia paonazza.  «Dev’essere rimasta la finestra aperta » .
Le braccia di Edward mi stringono con forza e non posso fare a meno di gemere di dolore quando la sua stretta si fa più prepotente.
«Mi stai facendo male al seno! »  sussurro così flebilmente che ho paura non abbia nemmeno capito. Di questo passo al posto di una terza mi ritroverò una seconda, e non sarò la sola a piangere a lutto per la scomparse delle mie tette.
La segretaria, di cui ignoro totalmente il nome, si china per prendere l’agenda e poi senza aggiungere una parola esce dall’aula facendomi tornare il viso di un colore normale.
«Prendi le tue cose, e andiamocene in fretta » dice, lasciandomi andare.
«Sei un idiota. Sappi che non asseconderò più le tue idee! »
«Sono convinto che questa situazione ti abbia eccitato, invece… »
Spalanco la bocca, afferro la prima cosa che trovo e gliela lancio addosso con tutta la forza possibile.
«Ahi! Devi usare questa forza per altro, lentiggini…»
 
** * **
 
Ho inviato un numero spropositato di messaggi a Jacob Black, e non ho ancora ricevuto risposta.
Niente.
Probabilmente me lo merito, dovevo capire che per lui non ero solo un’amica, ma avevo bisogno del mio migliore amico.
Durante i primi mesi all’università, Jake mi è stato vicino, era accanto a me durante i miei pianti, durante i momenti bui, quando il pensiero era fisso a mia madre.
E’ stato lui a tenermi la testa mentre vomitavo, dopo essermi ubriacata a causa dell’incursione di mio padre, la primavera scorsa.
Non averlo accanto,  non  è normale, non mi fa stare bene.
In più, come se non bastasse c’è da risolvere la questione: Edward Cullen, bacio sul collo, e avvinghiamento post sesso.
E’ stata una cosa naturale  abbracciarlo, tanto che non me ne sono nemmeno resa conto.
Non posso permettermi che questo genere di cose accada, non posso permettermi di provare nemmeno un briciolo di sentimenti  nei suoi confronti.
Devo dettare delle regole, è necessario perché questa cosa funzioni.
 
** * **
 
Busso a casa sua, ed è Emmett ad aprirmi.
«Ehi Bella, Edward è a lezione» dice, facendomi ugualmente il gesto di entrare.
«Scusa, non volevo disturbarti. Devo parlare con lui, posso aspettarlo? »  chiedo, andandomi a sedere sul divano.
«Certo, ma non ti posso fare compagnia perché devo andare a prendere una cosa per Rose » .
Spalanco gli occhi emozionata. «Uh, siamo passati alla fase “regali”? »
Le sue guance si colorano di un pudico rossore che mi fa ridacchiare. «E’ solo un vestito, ecco… beh, sì » .
«Lo adorerà, tu non preoccuparti per me » .
Apro la mia borsa e cerco il mio libro di sociologia e nel mentre sento Emmett uscire di casa. Cerco di concentrarmi sul mio libro e sui miei appunti, ma la curiosità è sempre stata il mio tallone d’Achille.
Senza rendermene conto, salgo le scale e mi ritrovo davanti alla camera di Edward.
Entrare o non entrare?
Non finisco di fare la domanda che sono già dentro.
E’ come la ricordavo, sobria e  moderna. Il televisore al plasma davanti al letto , le casse per la musica sono poste in ogni angolo e l’Ipod è inserito in una di esse.
Credo che possieda l’impianto stereo più costoso degli Stati Uniti.
Sulle mensole ci sono molti libri, alcuni dei quali mai mi sarei aspettata di trovare nella sua stanza.
Orgoglio e pregiudizio, seriamente Edward?
Sorrido, sfiorando la copertina con un dito, per poi rimetterlo al suo posto.
«Dici che dovrei denunciarti per violazione della privacy? »
Mi volto verso la porta, e lo trovo a braccia conserte, con un sopracciglio alzato a fissarmi.
«Come sapevi che ero qui? »
«Emmett mi ha scritto che eri in casa. Non trovandoti in salotto, ho sospettato fossi in camera mia » .
«Anche tu una volta sei entrato in camera mia, senza permesso. In più, ero mezza nuda » .
«Touché »  sorride sghembo. «Se vuoi vedermi mezzo nudo »  porta una mano sul bordo della sua maglietta. «Basta chiedere » .
Alzo gli occhi al cielo e mi siedo sul letto, facendogli segno con la mano di seguirmi.
«Sul letto, alla vecchia maniera? Mi piace » .
«Stai zitto e ascoltami. Non sono venuta qui per fare sesso » .
Le sue sopracciglia si aggrottano. «Ah, no? »
«No, dobbiamo dettare delle regole. Non voglio rischiare di essere beccata un’altra volta dalla segretaria e non voglio che ricapiti la questione delle coccole » .
Annuisce per poi abbassare lo sguardo sulla mia scollatura.
«La smetti, idiota? »
Ridacchia, dopo essersi preso uno schiaffo sulla spalla.
«Okay, regole. Ci sono. Vuoi scrivere un contratto, oppure mettiamo la mano sulla bibbia come nel film “Friends with benefits”? Posso scaricare l’applicazione sull’I-pad, se vuoi » .
«Ti stai seriamente paragonando a Justin Timberlake? » gli chiedo, alzando gli occhi al cielo per la decima volta.
«Tu invece sei davvero simile a Mila Kunis, nel film. Insomma, non era schizzata e nevrotica? »
«Mi stai dando della schizzata e nevrotica? »
«No, non sei nemmeno un po’ permalosa » .
Gli sorrido e lui ghigna come al suo solito per farmi perdere la pazienza.
«Allora, prendi carta e penna » .
Si alza e torna con un block notes, una parker e un paio di occhiali. Un momento, Edward Cullen porta gli occhiali?
Porto una mano sulla bocca per cercare di non ridere.
«Hai un’aria… professionale » .
«Non dirlo a nessuno, o ti uccido » .
«Va bene,  va bene. Ora iniziamo. Prima regola: nessuna coccola dopo il sesso. Anzi, nessuna coccola e basta. Seconda regola: sesso sicuro, sempre e comunque. Ci manca solo di rimanere incinta. »
«Ehi, io ho sempre i preservativi e tu prendi la pillola » .
«Tu scrivi ciò che dico! »
«Okay » .
«Terza regola: nessun sentimento, nessun coinvolgimento sentimentale da parte di nessuno. Quarta regola: siamo liberi di avere altre relazioni. »
«Basta così? »
«Se hai qualcosa da aggiungere, aggiungila » .
«No, sono d’accordo con te » .
Annuiamo insieme, per poi firmare ciascuno quel pezzo di carta.
Una volta riposto dentro il suo cassetto, ci guardiamo negli occhi e il bacio arriva prima ancora di averlo pensato.
Mi sdraio sul suo letto, lui sopra di me, le sue mani sul mio corpo.
Non posso fare a meno di gemere, ma all’improvviso il mio sguardo va a finire sul suo comodino e la sorpresa e tanta da farmi rimanere immobile per qualche secondo.
«Hai  PES 2012? Come fai ad averlo, non è ancora uscito! »
«Conosco chi lo produce, e tu come fai a conoscere un gioco maschile? »
«Scherzi? Nessuno mi ha ancora battuto a quel gioco».
Strofina il naso sopra il mio per poi darmi un morso sul collo.
«E’ una sfida? E’ da quando sono piccolo che ci gioco e tu sei solo una donna » .
Lo spingo via e con gli occhi socchiusi rispondo: «Solo una donna? Non sai in che guai ti sei messo, Cullen. Accedi la playstation » .
 
 
Note:

E' più di un mese che non aggiorno. Dire che sono terribilmente dispiaciuta è poco.
Non so nemmeno io, cosa mi sia preso, semplicemente non sono riuscita a scrivere più nulla. Oggi, mi sono svegliata e il capitolo, anche abbastanza demenziale come al solito, si è scritto da solo.
Non so dire con certezza se aggiornerò tra tanto, domani, oppure tra una settimana, e mi dispiace. Cercherò di non farvi attendere più così tanto, anche perchè nella mia testa la storia è già completamente definita.
Spero solo che sia rimasto qualcuno a leggere, e grazie come sempre a tutti di cuore!
Qui come al solito trovate spoiler, news e cose varie : Martybet EFP

   
 
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