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DALLA PELLE, AL CUORE.
- Pumped Up Kicks
- Capitolo
14
- All the other
kids with the pumped up kicks
You better run, better run, outrun my gun
All the other kids with the pumped up kicks,
You better run, better run, faster than my bullet
All the other kids with the pumped up kicks - «Sesso. Facciamo
sesso, quante volte devo ripeterlo? » esclamo per la milionesima volta,
guardando nella direzione opposta della mensa, incontrando il suo sguardo
malizioso.
- «La vuoi
smettere?»
- «Smettere cosa?»
- «Lo stai fissando
come se fosse nudo! » mi rimbecca Rose,
addentando un boccone di pollo alle mandorle.
- Stiamo mangiando
alla mensa dell’università e per puro caso lo abbiamo incrociato all’ingresso
per poi finire a scambiarci continuamente occhiate che lasciano decisamente
poco spazio all’immaginazione.
- Quell’ultima
settimana è trascorsa abbastanza in fretta, soprattutto grazie ad una persona.
- Non abbiamo
parlato a proposito di ciò che stiamo facendo, ma tutta l’attività fisica
compensa le parole taciute, posso garantirlo.
- Non ho più pensato
alle conseguenze che tutto ciò, prima o poi comporterà. Ho pensato a
divertirmi, anzi in verità non ho
pensato proprio.
- Edward mi fa
stare bene, sessualmente parlando e per ora la cosa è okay.
- Nessun legame,
niente di niente.
- E il sesso con
lui è fantastico.
- «Non è vero, non
lo sto fissando » ma immediatamente lo sguardo cade dall’altra parte della sala
dove i suoi occhi sono fissi nei miei e uno sciame di farfalle inizia a
invadermi lo stomaco.
- Fremo di
desiderio.
- «Come è andato il
test di storia? Secondo me, Karl è stato troppo basso con i voti. Cos’hai
preso? »
- Il cellulare
vibra e cercando di non farmi notare da Rosalie, fisso il nuovo messaggio sotto
il tavolo.
- «… Bella, mi stai
ascoltando? »
- Vieni nell’aula 305 tra cinque minuti.
- «...Bella? » e solamente
quando mi schiocca le dita davanti agli occhi, alzo lo sguardo verso di lei.
- «Scusa ero
sovrappensiero » .
- Le farfalle in
questo momento stanno dando un party, invio un “ok” di risposta e mi focalizzo
sulla mia migliore amica che mi sta guardando con disapprovazione.
- «Il test è andato
bene, Rose. Scusa, ma devo andare» .
- Mi alzo
febbricitante e defilandomi rapidamente, faccio mente locale per ricordarmi a
quale piano dell’edificio si trovi l’aula numero 305.
- Ad aiutarmi è una
piantina, posta a lato delle scale. E’ l’aula del professor Tippet.
- Cammino in
silenzio fino a che non mi ritrovo davanti alla porta dove all’interno, un paio
di settimane fa ci trovavamo io ed Edward, ricoperti di spazzatura.
- Sembra deserta,
per cui con un po’ di titubanza giro la maniglia ed entro.
- E’ buio.
- Che Edward mi voglia fare uno scherzo?
Non sarebbe la prima volta.
- Avanzo di qualche
passo, ma sento un braccio afferrarmi per il fianco e spingermi verso il suo
corpo con forza.
- «Sei venuta
subito, lentiggini » sussurra con voce roca al mio orecchio per poi accendere
l’abat-jour sulla scrivania di Tippet.
- «Perché mi hai
portata qui? » chiedo con tono falsamente innocente, mentre il suo sguardo si
infiamma più di quanto non lo fosse già.
- «Tippet è fuori
città » .
- «Continuo a non
capire » .
- «Hai mai fatto
sesso nell’aula di un professore? Sulla sua scrivania? »
- Silenzio.
- Il sangue nelle
mie vene si blocca, il cuore sale in gola e le mie labbra si chiudono
immediatamente. Rimango in quella posizione di assoluta paralisi per circa una
decina di secondi per poi riprendere in mano la situazione.
- «La cosa non mi è
nuova. Non sei molto innovativo, Cullen »
lo provoco, afferrandolo per la camicia e portandolo accanto alla
scrivania.
- Con una mano libero
il contenuto, facendo non poco rumore a
causa dei volumi giganteschi riposti su quel dannato tavolo.
- Dopodiché mi
siedo sopra e lo attiro a me.
- Le nostre bocche
ormai collaudate, si trovano immediatamente e si schiudono in un bacio che di
“lento e romantico” non ha nulla, e questo mi piace molto più del lecito.
- Non dovrei
sentirmi bene, non dovrei desiderare una relazione del genere, ma continuo a
convincermi che tutto questo è solo una
situazione temporanea che molto prima che poi, finirà.
- La sua bocca si
sposta sul mio collo e nel mentre cerco di sbottonare i suoi jeans.
- Non so come, non
so perché ma tutto intorno a noi perde significato, la mia vista è appannata,
sento le immagini intorno a me girare.
- Due secondi dopo,
i nostri corpi sono uniti e bruciano, si ritrovano, spingono, fino a consumarsi
lentamente.
- Non so come sia
possibile, sentirsi così appagati dopo un amplesso.
- Una volta mi è
capitato di leggere su una rivista di anime sessualmente compatibili, nulla a
che vedere con le anime gemelle e quelle stronzate varie. Due persone che non
avevano nulla in comune, tranne il sesso, e
che sesso!
- Ecco, Edward ed
io siamo anime sessualmente compatibili.
- Già è difficile
trovare uno che ci sappia fare in quell’ambito, dire che sono stata fortunata a
trovare la mia metà, è poco.
- Se avesse un po’
di cervello me lo sposerei seduta stante.
- Accasciata contro
il suo petto nudo e aspettando che il mio respiro torni regolare e la
vista nitida sento le sue labbra schiudersi in un bacio sul collo che mi fa
immobilizzare.
- Non può averlo
fatto, giusto?
- Non so come
reagire, e l’unica cosa che riesco a fare è scoppiare in una risata che rasenta
quasi l’isteria.
- «Perché ridi? »
- «Mi hai appena
baciato, sul collo? »
- Mi sposto dal suo
corpo nudo e accaldato, per guardarlo negli occhi lucidi e verdi.
- «Sì, e allora? »
- «Niente, mi è
sembrato strano. Perché l’hai fatto? »
- «Ti bacio sempre
sul collo, hai un buon profumo » fa
spallucce, non recependo il mio messaggio.
- «Coccole dopo una
scopata? Seriamente, Cullen? »
- «Lentiggini…
» ridacchia, mostrando il suo sorriso
sghembo, simile ad un ghigno. «Sei tu quella che mi teneva avvinghiato… »
- Tenerlo
avvinghiato? Io? Cazzo.
- Scendo dalla
scrivania con un balzo, andando a recuperare i miei jeans lasciati per terra.
- «Io… non facevo
nulla del g… genere » confabulo
indossandoli e saltando per farli aderire alle mie gambe sudate.
- «Ah no? Allora
non stavi neanche accarezzando il mio petto? »
continua, prendendomi in giro e questo gioco non mi va più bene.
- Mi avvicino a lui
puntandogli un dito contro ma proprio in quel momento sento una voce provenire
dal corridoio.
- «Sì, ho visto la sua agenda stamattina
professore. Controllo subito i suoi appuntamenti » .
- Le parolacce che
avevo in serbo mi muoiono in gola e le nostre espressioni si fanno subito
spaventate.
- Giuro che se ci
fa beccare lo castro, lo ammazzo, lo disintegro.
- Mi spinge contro
di lui, andando a finire dietro l’armadio e circondandomi con le sue braccia
per non farci vedere.
- In quell’aula non
c’è nulla in ordine, in più il mio reggiseno si trova ancora in qualche parte
sconosciuta del pavimento insieme alla sua camicia. Cazzo.
- E il
preservativo?
- So già cosa ci
sarà scritto sulla mia lettera di espulsione, dio mio.
- Sono fregata,
sono una deficiente sconsiderata, sono…
- La porta si apre
con un cigolio ed entrambi fremiamo.
- «Ma cosa è successo, qui? » dice con quel tono acido, non oso
voltarmi per vedere la sua faccia paonazza.
«Dev’essere rimasta la finestra aperta » .
- Le braccia di
Edward mi stringono con forza e non posso fare a meno di gemere di dolore
quando la sua stretta si fa più prepotente.
- «Mi stai facendo
male al seno! » sussurro così
flebilmente che ho paura non abbia nemmeno capito. Di questo passo al posto di
una terza mi ritroverò una seconda, e non sarò la sola a piangere a lutto per
la scomparse delle mie tette.
- La segretaria, di
cui ignoro totalmente il nome, si china per prendere l’agenda e poi senza
aggiungere una parola esce dall’aula facendomi tornare il viso di un colore
normale.
- «Prendi le tue
cose, e andiamocene in fretta » dice, lasciandomi andare.
- «Sei un idiota.
Sappi che non asseconderò più le tue idee! »
- «Sono convinto
che questa situazione ti abbia eccitato, invece… »
- Spalanco la
bocca, afferro la prima cosa che trovo e gliela lancio addosso con tutta la
forza possibile.
- «Ahi! Devi usare
questa forza per altro, lentiggini…»
- ** * **
- Ho inviato un
numero spropositato di messaggi a Jacob Black, e non ho ancora ricevuto
risposta.
- Niente.
- Probabilmente me
lo merito, dovevo capire che per lui non ero solo un’amica, ma avevo bisogno
del mio migliore amico.
- Durante i primi
mesi all’università, Jake mi è stato vicino, era accanto a me durante i miei
pianti, durante i momenti bui, quando il pensiero era fisso a mia madre.
- E’ stato lui a
tenermi la testa mentre vomitavo, dopo essermi ubriacata a causa
dell’incursione di mio padre, la primavera scorsa.
- Non averlo
accanto, non è normale, non mi fa stare bene.
- In più, come se
non bastasse c’è da risolvere la questione: Edward Cullen, bacio sul collo, e
avvinghiamento post sesso.
- E’ stata una cosa
naturale abbracciarlo, tanto che non me
ne sono nemmeno resa conto.
- Non posso
permettermi che questo genere di cose accada, non posso permettermi di provare
nemmeno un briciolo di sentimenti nei
suoi confronti.
- Devo dettare
delle regole, è necessario perché questa cosa funzioni.
- ** * **
- Busso a casa sua,
ed è Emmett ad aprirmi.
- «Ehi Bella,
Edward è a lezione» dice, facendomi ugualmente il gesto di entrare.
- «Scusa, non
volevo disturbarti. Devo parlare con lui, posso aspettarlo? » chiedo, andandomi a sedere sul divano.
- «Certo, ma non ti
posso fare compagnia perché devo andare a prendere una cosa per Rose » .
- Spalanco gli
occhi emozionata. «Uh, siamo passati alla fase “regali”? »
- Le sue guance si
colorano di un pudico rossore che mi fa ridacchiare. «E’ solo un vestito, ecco…
beh, sì » .
- «Lo adorerà, tu
non preoccuparti per me » .
- Apro la mia borsa
e cerco il mio libro di sociologia e nel mentre sento Emmett uscire di casa.
Cerco di concentrarmi sul mio libro e sui miei appunti, ma la curiosità è
sempre stata il mio tallone d’Achille.
- Senza rendermene
conto, salgo le scale e mi ritrovo davanti alla camera di Edward.
- Entrare o non
entrare?
- Non finisco di
fare la domanda che sono già dentro.
- E’ come la
ricordavo, sobria e moderna. Il
televisore al plasma davanti al letto , le casse per la musica sono poste in
ogni angolo e l’Ipod è inserito in una di esse.
- Credo che
possieda l’impianto stereo più costoso degli Stati Uniti.
- Sulle mensole ci
sono molti libri, alcuni dei quali mai mi sarei aspettata di trovare nella sua
stanza.
- Orgoglio e pregiudizio, seriamente
Edward?
- Sorrido,
sfiorando la copertina con un dito, per poi rimetterlo al suo posto.
- «Dici che dovrei
denunciarti per violazione della privacy? »
- Mi volto verso la
porta, e lo trovo a braccia conserte, con un sopracciglio alzato a fissarmi.
- «Come sapevi che
ero qui? »
- «Emmett mi ha
scritto che eri in casa. Non trovandoti in salotto, ho sospettato fossi in
camera mia » .
- «Anche tu una
volta sei entrato in camera mia, senza permesso. In più, ero mezza nuda » .
- «Touché » sorride sghembo. «Se vuoi vedermi mezzo nudo
» porta una mano sul bordo della sua
maglietta. «Basta chiedere » .
- Alzo gli occhi al
cielo e mi siedo sul letto, facendogli segno con la mano di seguirmi.
- «Sul letto, alla
vecchia maniera? Mi piace » .
- «Stai zitto e
ascoltami. Non sono venuta qui per fare sesso » .
- Le sue
sopracciglia si aggrottano. «Ah, no? »
- «No, dobbiamo
dettare delle regole. Non voglio rischiare di essere beccata un’altra volta
dalla segretaria e non voglio che ricapiti la questione delle coccole » .
- Annuisce per poi
abbassare lo sguardo sulla mia scollatura.
- «La smetti,
idiota? »
- Ridacchia, dopo
essersi preso uno schiaffo sulla spalla.
- «Okay, regole. Ci
sono. Vuoi scrivere un contratto, oppure mettiamo la mano sulla bibbia come nel
film “Friends with benefits”? Posso scaricare l’applicazione sull’I-pad, se
vuoi » .
- «Ti stai
seriamente paragonando a Justin Timberlake? » gli chiedo, alzando gli occhi al
cielo per la decima volta.
- «Tu invece sei
davvero simile a Mila Kunis, nel film. Insomma, non era schizzata e nevrotica?
»
- «Mi stai dando
della schizzata e nevrotica? »
- «No, non sei
nemmeno un po’ permalosa » .
- Gli sorrido e lui
ghigna come al suo solito per farmi perdere la pazienza.
- «Allora, prendi
carta e penna » .
- Si alza e torna
con un block notes, una parker e un paio di occhiali. Un momento, Edward Cullen
porta gli occhiali?
- Porto una mano
sulla bocca per cercare di non ridere.
- «Hai un’aria…
professionale » .
- «Non dirlo a
nessuno, o ti uccido » .
- «Va bene, va bene. Ora iniziamo. Prima regola: nessuna
coccola dopo il sesso. Anzi, nessuna coccola e basta. Seconda regola: sesso
sicuro, sempre e comunque. Ci manca solo di rimanere incinta. »
- «Ehi, io ho
sempre i preservativi e tu prendi la pillola » .
- «Tu scrivi ciò
che dico! »
- «Okay » .
- «Terza regola:
nessun sentimento, nessun coinvolgimento sentimentale da parte di nessuno.
Quarta regola: siamo liberi di avere altre relazioni. »
- «Basta così? »
- «Se hai qualcosa
da aggiungere, aggiungila » .
- «No, sono
d’accordo con te » .
- Annuiamo insieme,
per poi firmare ciascuno quel pezzo di carta.
- Una volta riposto
dentro il suo cassetto, ci guardiamo negli occhi e il bacio arriva prima ancora
di averlo pensato.
- Mi sdraio sul suo
letto, lui sopra di me, le sue mani sul mio corpo.
- Non posso fare a
meno di gemere, ma all’improvviso il mio sguardo va a finire sul suo comodino e
la sorpresa e tanta da farmi rimanere immobile per qualche secondo.
- «Hai PES 2012? Come fai ad averlo, non è ancora
uscito! »
- «Conosco chi lo
produce, e tu come fai a conoscere un gioco maschile? »
- «Scherzi? Nessuno
mi ha ancora battuto a quel gioco».
- Strofina il naso
sopra il mio per poi darmi un morso sul collo.
- «E’ una sfida? E’
da quando sono piccolo che ci gioco e tu sei solo una donna » .
- Lo spingo via e
con gli occhi socchiusi rispondo: «Solo una donna? Non sai in che guai ti sei
messo, Cullen. Accedi la playstation » .
E' più di un mese che non aggiorno. Dire che sono terribilmente dispiaciuta è poco.
Non so nemmeno io, cosa mi sia preso, semplicemente non sono riuscita a scrivere più nulla. Oggi, mi sono svegliata e il capitolo, anche abbastanza demenziale come al solito, si è scritto da solo.
Non so dire con certezza se aggiornerò tra tanto, domani, oppure tra una settimana, e mi dispiace. Cercherò di non farvi attendere più così tanto, anche perchè nella mia testa la storia è già completamente definita.
Spero solo che sia rimasto qualcuno a leggere, e grazie come sempre a tutti di cuore!
Qui come al solito trovate spoiler, news e cose varie : Martybet EFP