Passammo il pomeriggio a giocare a Quidditch, ogni tanto mi ritrovavo a pensare se era giusto che io fossi felice, così mi lasciavo prendere il boccino da James. Verso le 7 si sentì il sonoro Crac di una smaterializzazione e la signora Potter ci venne a salutare:
-Salve ragazzi!-disse e poi guardandoci si accorse di me- Oh ciao tu dovresti essere Corvette, giusto?
- Sì, sono io…-dissi leggermente imbarazzata dalla sua presenza
-Allora avete mangiato bene a pranzo? James ha messo le mani sui fornelli e la cosa mi preoccupa molto!
Disse ridendo e scompigliando i capelli al figlio che intanto cercava di divincolarsi dalla presa della madre:
-Mamma! Per piacere ci sono i miei amici!
- Oh James, fai il bravo bambino!!!! Bene ragazzi e ragazze se volete la cena è in tavola!
Alla parola cena io, James, Remus e Sirius ci fiondammo dentro la porta di casa e in meno di mezzo secondo eravamo seduti a tavola, la cena era come dire… Eccezionale, fantasmagorica!!! Sembrava di essere a Hogwarts,  tacchino ripieno accompagnato da patate lesse e per finire torta alla melassa e un pudding, Remus mentre mangiavamo ci guardava male, potevo capirlo era l’unico che conosceva un po’ di regole del galateo, ma insomma non mi contenevo nemmeno io davanti a tutta questa abbondanza! Finita la cena eravamo pieni come dei palloni, sinceramente non vedevo l’ora di andare a letto, ma guardando gli occhi che si chiudevano degli altri capì che non era solo un mio pensiero, dopo la quinta volta che la testa di Remus cadde, per il sonno, nel pudding disse con tono esasperato:
-Vi prego, non ce la faccio più andiamo a letto!
Detto questo spostando le sedie rumorosamente ci alzammo da tavola, andammo a dare la buonanotte alla signora Potter e iniziammo a salire le scale:
-Ehi James devi ancora dirmi dove dormirò!
dissi mentre percorrevamo il lungo corridoio che portava ad una stanza con fuori la foto della nazionale Irlandese, James mi guardò e disse:
- Beh ho convinto mia mamma a farti dormire con noi!
-Mi immagino quanto dormiremo!
-Bene, ma adesso silenzio- continuò James- Stai per entrare nel regno del più grande cercatore di quidditch di tutti i tempi, ci serve un silenzio solenne!- disse aprendo la porta- Prima le signore!
Così entrai e come un pugno nell’occhio i colori rosso e oro mi colpirono, le stanze della parete erano dipinte con i colori della sua casata e ogni tanto erano presenti degli adesivi con lo stemma dei Grifondoro, ma quello che mi colpì di più fu una foto sul comodino, eravamo noi 5 insieme! Poi mi guardai intorno e vidi quanto era grande quella stanza, c’era il letto di James con la testiera in legno di quercia e poi 3 letti singoli uno vicino all’altro, uno era fatto e con un pigiamo rosso e oro piegato, l’altro disfatto con lo stesso pigiamo rosso e oro spiegazzato sotto il cuscino. James mi guardò soddisfatto e disse:
- beh ti piace!?
- Devo dire che conosci una varia gamma di colori!
 Dissi ridendo, poi andai a mettermi il pigiamo in bagno, rigorosamente blu e bronzo! Quando entrai in camera mi sedetti sul letto di James, dove Sirius si era disteso, quest’ultimo parlò:
-Comunque direi che potremmo dormire, visto che qualcuno lo sta già facendo!
disse indicando Remus che russava sonoramente, così mi spostai, misi il mio baule ai piedi del letto e mi coricai, dopo nemmeno 5 minuti dal letto di James si cominciarono a sentire dei fischi che potevano essere scambiati per quelli dell’Espresso per Hogwarts! Così dissi ad alta voce:
- Non andrò mai a sentire un’orchestra, loro due sono molto meglio!
Sirius cominciò a sghignazzare, dopo un po’ si calmò e sussurrando mi disse:
- Mi piacciono i capelli così… Sei bella...
Forse credeva mi fossi addormentata, così non dissi niente ma sentì le mie guancie arrossire… quella notte fu molto più tranquilla della precedente,  pensai a come in quei pochi mesi piano piano ero riuscita a diventare loro amica, a quei pomeriggi passati in biblioteca a studiare che finivano sempre in lunghe chiacchierate con Remus, agli scherzi che io, James e Sirius ci siamo divertiti a fare a Gazza, alle ripetizioni di Incantesimi date a Peter; erano stati gli unici che avevano cercato di conoscere la vera Corvette e mi hanno accettata per come sono, in tutte le mie mille sfaccettature, dal maschiaccio alla lunatica. Avevo trovato dei veri amici e lo saremmo stati per sempre.