Fanfic su artisti musicali > The GazettE
Segui la storia  |       
Autore: Anima Viandante    02/11/2011    0 recensioni
Tutti i fans dei Gazette sanno che una volta Kai e Aoi si sono menati di santa ragione. Mi sono sempre chiesta come sia potuto accadere che un santo come Kai si fosse lasciato coinvolgere in questa situazione... beh, questa è la mia versione dei fatti
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La scena fu osservata tranquillamente dalla finestra da Yuu, che non poté fare a meno di sorridere, reprimendo una punta di gelosia. In fondo era sempre sua sorella, ma sapeva che non poteva essere in mani migliori. Yutaka era un ragazzo d’oro, e gli aveva dimostrato che era innamorato seriamente di lei. Avrebbe di sicuro in poco tempo cancellato quelle ferite che la affliggevano. Ora però era il momento di chiamare Kouyou. Prese il cellulare e compose impazientemente il numero.
“pronto?”
“ehi sono io. Come sta oggi?”
“bene Yuu non preoccuparti. Questa notte è stata più tranquilla del solito. Penso che oggi la accudirò io e il pomeriggio la porto al centro commerciale a fare shopping. Ha bisogno proprio di svagarsi e non potrebbe avere un compagno di spese migliore di me”
“ok, ma non me la stancare troppo, questa sera vorrei passare da voi”.
“certo saremo qui a casa”. Si sarebbe di sicuro divertita con Kouyou, non aveva motivo di preoccuparsi. Quei due avevano un’intesa straordinaria, non c’era certo bisogno che lui la passasse  trovare. Non poteva fare a meno di invidiare Kouyou, viveva con lei tutti i giorni e poteva aiutarla davvero in ogni cosa. In fondo era lui il suo salvatore, si sentiva quasi in dovere di farle superare questo momento. Da quel giorno in cui l’aveva portata via non aveva avuto nient’altro in mente.
 
Era stato 5 giorni prima. A sua sorella aveva accuratamente nascosto la sua ira contro i porci che l’avevano picchiata e violentata, ma da subito aveva cominciare un piano per fargliela pagare. Alla fine tutti i progetti andarono in fumo e  adottò il metodo più diretto. Recatosi all’agenzia chiese dei titolari, e nonostante la segretaria disse come da copione che erano impegnati in una riunione importante, sapeva che erano lì. Lo fece accomodare nella sala d’aspetto e chiamò una ragazza seduta accanto a lui per farla accomodare nella sala riunione dove la stavano aspettando. Era una ragazza anonima, vestita però in modo provocante. Entrò titubante nella sala lasciando Yuu ad aspettare nel silenzio più completo. Prese una rivista e meditò tra sé che sarebbe entrato quando la ragazza fosse uscita dalla sala e avrebbe fatto un occhio nero e tutti quanti. Ma i minuti passavano e la riunione non accennava a terminare. Il silenzio fu interrotto solo dalla voce della segretaria che gli chiese gentilmente se desideravo un caffè. Si allontanò sparendo in un corridoio laterale, e ciò diede a Yuu l’occasione per avvicinarsi alla porta. In quel momento sentì strani rumori dall’interno, e accostando di più l’orecchio capì che difficilmente erano equivocabili. I gemiti di piacere degli uomini all’interno e il pianto sommesso della ragazza erano nettamente riconoscibili. Senza pensarci aprì la porta osservando davanti a sé uno spettacolo osceno. In seguito non avrebbe ricordato le sue azioni, né come fosse uscito di lì. Sapeva solo che il giorno seguente avrebbe letto sul giornale che i tre proprietari dell’agenzia di moda si trovavano all’ospedale a causa delle percosse ricevute in seguito ad una rapina. Di certo era nel loro stesso interesse insabbiare tutto, lo scandalo sarebbe stato distruttivo in caso contrario. Uscì da quel palazzo, a cui in seguito non si sarebbe mai neanche avvicinato, mano nella mano con quella ragazza impaurita, cui aveva presto la sua giacca. Aveva gli occhi persi nel vuoto e si fece guidare docilmente verso la sua macchina. Rimase così, fermo al posto di guida senza sapere cosa fare. Non sapeva chi fosse, dove abitasse, con chi vivesse, ma sapeva che doveva allontanarsi da tutto quello che la legava al passato, perché era quello che l’aveva portata in questa situazione. Non gli sembrò opportuno tenerla a casa sua, sua sorella avrebbe potuto ricordare cose che doveva assolutamente cancellare. Solo un nome gli veniva in mente per occuparsi amorevolmente di una ragazza: Kouyou. Così la chiese il suo nome.
“Nuriko”
“piacere, mi chiamo Yuu. Che ne dici se ti porto a casa di un mio amico? È un tipo apposto si prenderà cura di te. Io non posso ospitarti  casa mia ma ti assicuro che sarai in buone mani” non ottenne né un accenno o né una parola in risposta. Di certo se avesse avuto qualcosa in contrario si sarebbe opposta. Interpretando affermativamente quel silenzio mise in moto la macchina.
 
Kouyou non aveva avuto niente da obiettare, e la aveva accolto con tutte le attenzioni possibili e i due erano diventati ormai inseparabili. Da quel giorno Yuu era passata a trovarla tutti i giorni e dalle loro chiacchierate era venuto a conoscenza di molti dettagli della sua vita: viveva da sola, non riusciva più a mantenersi, così avendo un fisico molto sensuale aveva pensato di sfruttare questa caratteristica per diventare una modella. Aveva ricevuto lo stesso trattamento di su sorella Natsuki, anche se a differenza di lei, ancora non aveva nemmeno cominciato a lavorare. Nonostante le sue visite fossero tanto frequenti, si manteneva sempre molto distante e non c’era paragone tra la cortesia che usava con lui e la complicità che vedeva chiaramente tra lui e Kouyou. Forse la prima volta che la ragazza si era veramente aperta con lui fu quando l’aveva accompagnata nel suo appartamento per prendere le cose che le erano necessarie per rimanere ancora un po’ di tempo con Kouyou. Era un bilocale semplice e ordinato, piuttosto impersonale per essere di una donna. L’unico elemento personale era una foto di una donna che assomigliava davvero molto a Nuriko insieme ad una bambinetta che sorrideva giocando con i capelli della donna.
“è mia madre. È morta quando avevo sedici anni”  gli disse dopo aver notato che Yuu stava fissando la foto.
“Mi dispiace.”
“è stato tanto tempo fa. Allora mi aiuti a prendere la roba?” aspettò pazientemente che scegliesse gli oggetti utile i vestiti da portare. Man mano che il tempo passava era come se Yuu fosse ammesso ad un gradino più alto della sua sfera più intima: scelse con lei i vestiti, dopo che ovviamente Nuriko e li era provato uno ad uno per chiedere consiglio; selezionarono insieme i manga che avrebbe letto (tutti shoujo, guardato con un certo disprezzo da Yuu ma qualcosa di decente era riuscito a trovare), e videogames con cui avrebbe potuto sfidare Kou. Venne poi la volta dei film, la cui scelta occupò la gran parte del pomeriggio: Nuriko era davvero appassionata e aveva un assortimento davvero notevole. Anche Yuu non era proprio digiuno del mondo del cinema, anche se non poteva competere con lei, e decisero di comune accordo di vedere un film prima di tornare a casa. Si accomodarono sul divano l’uno accanto all’altro, preparandosi a vedere una drammatica storia d’amore nella cine degli inizi del 900. Il film era davvero appassionante, ma Yuu non ne fu preso per niente, forse troppo occupato nella mente a ripercorrere la giornata passata insieme. sentiva che il loro rapporto si era avvicinato, e forte di questa convinzione passò un braccio sopra la spalla della ragazza e le disse con dolcezza all’orecchio
“puoi appoggiarti a me se vuoi”
“grazie” d’un tratto la visione del film divenne molto più piacevole, e ancora più distratta dal tepore di Nuriko che lo avvolgeva. Chiuse gli occhi per qualche minuto per godersi appieno il momento… beh forse era stato più di qualche minuto. Si svegliò di soprassalto sentendo il corpo di Nuriko fremere per i singhiozzi.
“dai Nuriko non fare così…”
“zitto tu razza di insensibile! Come hai potuto addormentarti!” il trucco le stava calando lungo il viso disegnando una maschera nera intorno agli occhi e fino al mento, seguendo la linea delle sue lacrime.
“guarda che ti stai facendo” Con una mano le tolse via una lacrima da una guancia, mentre dall’altra lato gliel’asciugò con un bacio. Si soffermò un attimo al tocco di quella pelle liscia, per poi scendere in cerca delle labbra.
“Yuu… credo si sia fatto tardi” disse voltandosi dall’altro lato e scattando a togliere il dvd.
“questo non c’è bisogno di portarlo, ma gli altri li prendo tutti: non vedo l’ora di vedere la faccia Kou straziata dal pianto!” sparì nella stanza accanto, lasciando Yuu a fronteggiare la realtà: quella ragazza era cotta di Kouyou e di certo non avrebbe ceduto ai suoi giochetti. Si strinse nelle spalle e pensò che in fondo aveva uno stuolo di fan molto più docili ed accondiscendenti di lei.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The GazettE / Vai alla pagina dell'autore: Anima Viandante