La settimana successiva non
vidi Frodo perchè in casa ero totalmente presa dai lavori, ma sapevo che ormai
non avevo nulla da preoccuparmi.
L’altro giorno Ysaeka è venuta a casa mia, le ho fatto fare un giro mentre lei
continuava a farmi i complimenti per quanto sia bello qui, per tutto l’impegno
che ci mettiamo e altre cose. Alla fine scoppiò in lacrime davanti a me dicendo
che non riusciva più a stare con Rowan e Aldarida che continuavano a sputare
veleno ad ogni frase e questo la feriva molto.
Le offrii la mia amicizia anche perchè mi disse di essersi innamorata del
giardiniere di casa sua che l’altro giorno le ha confessato i suoi sentimenti.
Da come mi ha raccontato la scena posso immaginare un povero Hobbit rosso, rosso
con un cappello in mano e sporco di terra che balbetta la sua dichiarazione
davanti a una piccola ragazzina vestita di tutto punto. Dopo mi accorsi che i
volti di quelle due persone che mi immaginavo altro non erano che Rosie e Sam.
In questo caldo pomeriggio per fortuna soffia una fresca brezza che muove foglie
ed erba e che smorza un poco l’azione riscaldante dei raggi del sole. Colyan mi
aspetta all’angolo di una stradina –Buongiorno- dico
-Ciao- mi saluta con la mano poi mi affianca per continuare a camminare con me.
Abbiamo litigato per due giorni dopo quella disputa con Ysaeka al pozzo e tutto
perchè lei si era molto offesa di non aver saputo nulla dell’amore che c’era tra
me e Frodo e perchè non aveva potuto assistere alla mia rivincita. Come se fosse
stata colpa mia!
Comunque grazie a questa litigata ho scoperto che anche Coly è innamorata.
–Mancano pochi giorni alla festa- dice lei per rompere il mio silenzio
-Si è vero, sembra che i lavori nel prato di casa Baggins siano iniziati la
scorsa settimana e che Gandalf arriverà da un momento all’altro-
-Gandalf?- mi chiede lei ad occhi sbarrati –Lui verrà qui?-
-Si! È sempre stato un grande amico di Frodo e Bilbo e pare che userà dei nuovi
fuochi d’artificio, più belli e spettacolari-
-Evviva!- e inizia a saltellare per la strada. Io sorrido al ricordo di come
rimanesse estasiata dai colori delle luci quando era piccola, ma mentre lei non
mi vede il mio viso si rabbuia un attimo. Non so perchè, ma ho un brutto
presentimento... non so nemmeno se magari è qualcosa che mi è andato di traverso
o è proprio un presentimento... fatto sta che è brutto e fastidioso!
Dopo essere state al mercato come al solito, incontriamo Ysaeka –Ryna! Ciao!- mi
saluta correndo verso di noi –Come state?- chiede sorridendo contenta
-Noi bene e tu?- chiedo io
-Bene grazie- sorride raggiante
-Ehi! Ysa, non dirmi che è successo qualcosa?- le dice Colyan prendendola
sottobraccio e tentando di convincerla a raccontarle tutto. Rido divertita, Coly
non cambierà mai: non sa mai farsi gli affari suoi.
Mentre camminiamo vedo Bilbo arrivare dai campi, comparendo da dietro una siepe.
Lo guardo con gli occhi spalancati, lui pure e sembra agitato –Buongiorno Ryna-
mi dice a fatica –Come va?-.
Sospiro di sollievo –Oh mamma! Siete voi davvero... credevo fosse una mia
visione, perchè vi ho visto spuntare dal nulla senza sentire nessun rumore o
vedere nessuno!-
-Ah, ah, ah!! Sono io, sono io!- si batte la mano sul petto –In carne, ossa e...
erbapipa!- mi mostra raggiante una borsa piena dell’erba –Sono stato a fare
rifornimenti abbondanti. Ah! Se cerchi Frodo è a casa in giardino, o almeno lì
l’ho lasciato quando sono uscito-.
Il mio viso si illumina –E quindi? Quindi cos’è successo dopo? Avanti Ysa, non
posso cavarti dalla bocca sillaba per sillaba quello che è successo!-
-Ma io... Colyan, guarda... Ryna, dove vai?!- esclama vedendo che mi allontano
correndo, ma faccio finta di non sentirla continuando per la mia strada, tanto
Colyan sa già dove vado tanto di fretta!
Corro a perdifiato fino a casa Baggins –Padron Frodo... non credo sia una buona
idea rimanere così tanto tempo sotto il sole se non vi coprite la testa!- sento
la voce di Sam mentre mi avvicino veloce
-Grazie della premura Sam, ma all’ombra congelerò, preferisco leggere
scaldandomi con i raggi del sole- e questo è lui!!
-Se poi vi prendete un insolazione e perdete la ragione non dite che non vi
avevo avvisato!- poggio la mano sulla staccionata e mi do uno slancio fortissimo
verso il punto in mezzo ai fiori dove ho sentito la sua voce –Froooodoooo!!- mi
accorgo di aver indovinato il salto e infatti mi sono lanciata precisamente tra
le sue braccia. Mi guarda con gli occhi spalancati mentre volo verso di lui, poi
finirebbe schiena a terra se le braccia non si piegassero per appoggiarsi
sull’erba. Gli stringo le braccia intorno al collo sorridente –Ecco cosa mi fa
perdere la ragione Sam, altro che sole!- ride divertito accarezzandomi i capelli
–Buon giorno Ryna- mi bacia sul capo
-‘giorno Frodo- mugolo contenta, poi mi stacco rimanendo comunque in braccio a
lui –Perchè non sei venuto al mercato? Mi avresti trovata lì!- gli dico tra i
sospiri per la corsa fingendo di tenergli il broncio
-Perchè sarei dovuto venire se sapevo che saresti venuta qui saltandomi addosso
per farti riempire di coccole che al mercato non posso farti?- sorride
avvicinando il suo viso al mio. Rilasso lo sguardo, chiudo gli occhi per
concentrarmi sul contatto delle nostre labbra. Accidenti, vince sempre lui!
Mi accoccolo tra le sue gambe e lui mi abbraccia la vita mentre entrambi
guardiamo il prato poco lontano da quello di casa –Certo che lavorano proprio
tutti!- esclamo guardando il gran numero di Hobbit che si sta dando da fare per
i preparativi della festa
-E si- dice appoggiando il capo sul mio e nascondendosi tra i miei riccioli
–Sono tutti contenti di poter mangiare senza pagare!-
-Però bisogna dire che Bilbo vuole fare le cose in grande- commenta Sam poco più
lontano da noi mentre si piega su alcune piante –Sarà vero che la festa è sia
sua che vostra, padron Frodo, ma invitare quasi mezza contea mi sembra
esagerato!-
-Magari quest’anno vuole ricevere tanti regali- rido divertita mentre l’Hobbit
dietro di me, stranamente tranquillo, respira calmo e silenzioso con gli occhi
chiusi. Mi giro leggermente verso sinistra per avere la sua figura almeno in un
angolo della mia visuale –Cos’hai oggi?- gli chiedo a bassa voce per non farmi
sentire da Sam, che comunque è abbastanza distante
-Nulla Ryna- risponde –Sono solo contento che tu sia qui- sorrido –Ci sarai alla
festa vero? Non avrebbe senso senza di te-
-Certo che si. Come puoi averne anche il più piccolo dubbio, se non venissi non
me lo perdonerei mai e, dovessi cadere in un buco profondo miglia e miglia, farò
di tutto per arrivare- le sue mani mi stringono al suo corpo intrecciandosi sul
mio petto e afferrandomi le spalle per non farmi fuggire quasi. Arrossisco un
poco balbettando imbarazzata –Ma insomma, cosa succede?- lo sento e ride piano
al mio orecchio, divertito come un bambino che ha appena fatto una marachella
-Ti preoccupi per me?- mi chiede con una strana voce
-Certo che si! Il tuo comportamento non è normale, quindi è ovvio che mi
preoccupi! Ogni volta che ti lascio devo essere ossessionata dall’idea che
potrebbe essere successo qualcosa mentre sono stata via?- ride ancora
-Allora non andartene- sussurra piano, Sam si rialza dalle piante e si asciuga
la fronte togliendosi i guanti –Rimani con me per tutto il giorno... per tutta
la notte-
-CHE COSA?!!!- esclamo al colmo dello stupore. Devo essere diventata rossa dalla
testa ai piedi, vorrei divincolarmi per l’imbarazzo, ma ormai mi conosce bene:
sa che avrei fatto una mossa del genere e quindi mi ha imprigionato tra le sue
braccia!
Ride sommessamente nel mio orecchio, io mi calmo rimanendo pietrificata: ma si
rende conto di quello che mi ha detto? Di quello che mi ha chiesto?! Aaaah...
che imbarazzo!
Sam si gira guardandoci interrogativamente, poi alza le spalle e si allontana
per andare a riporre gli attrezzi del lavoro –Non vuoi stare con me?- mi chiede
innocente
-I... io... non è questo, è che...- mi blocco
-È che?- fa una pausa poi riprende a parlare vedendo che rimango muta –Non
preoccuparti piccola- allenta l’abbraccio e inizia a giocare con i miei capelli
–Era solo per prenderti un po’ in giro-
-Padron Frodo! Io sto andando!- mi da un bacio sulla guancia e si rialza
allontanandosi per salutare Sam.
Mi butto sul prato sdraiandomi. Il sole mi colpisce il viso e chiudo gli occhi.
Sento il cuore pulsarmi nelle orecchie come un rumore di tamburi assordanti.
La festa alla fine era andata bene, era arrivato Gandalf, uno stregone amico di
Frodo e Bilbo. Lui è famoso da noi per i suoi fuochi d’artificio. Sono
spettacolari! Quando ero bambina rimanevo senza fiato per poter fare complimenti
ad alta voce come tutti gli altri bambini. Ricordo che sono sempre stata così
timida da non essere mai riuscita ad unirmi agli altri quando giocavano con
alcuni dei suoi fuochi, e soprattutto non ebbi mai il coraggio di avvicinarmi a
lui. Per me era una specie di Mito, di Dio dei Fuochi
d’Artificio:irraggiungibile, intoccabile... venerabile e basta. A volte vedevo i
bambini come me uscire dalle case quando lo vedevano arrivare ad Hobbiville o
quando passava per la campagna diretto, appunto, verso la città. Correvano,
correvano e poi lo inseguivano per vedere dei fuochi solo per loro.
Non facevo mai così e i fuochi li vedevo solo alle feste, da lontano.
Adesso le stelle brillano in cielo e le osservo dalla finestra mentre mi pettino
i capelli per andare a casa di Frodo, dopo la festa Bilbo è sparito nel nulla,
nel vero senso della parola, e lui è rimasto solo quindi alcune sere vado a
mangiare da lui. I miei fratelli sono usciti da un bel po’ e probabilmente sono
già alla locanda in paese, io mi sono addormentata nel pomeriggio e ho dovuto
finire il lavoro. Ho finito solo poco fa e, ovviamente sono in ritardissimo!
Raccolgo tutto quello che ho lasciato in giro per la camera e lo butto in un
angolo. Stringo l’ultimo laccio del vestito e sono pronta per uscire.
Scendo le scale velocemente poi sento un rumore: zoccoli. Mi fermo
immediatamente, quasi rischio di cadere. Osservo la porta, mentre il fuoco nel
camino si affievolisce a causa di un colpo di vento. Lo osservo, guardo la
stanza: le finestre sono tutte chiuse.
Bussano alla porta, ma io rimango immobile. Le mie gambe sembrano non volersi
muovere e mi lasciano pietrificata sugli ultimi gradini della scala. Bussano
ancora, un brivido mi percorre la schiena e mi volto a guardare in cima alle
scale. Lì ho spento tutte le candele e le lampade. Lì è tutto buio e non riesco
a vederci nulla. In fretta mi avvio alla porta per allontanarmi dal buio delle
scale che ha qualcosa di inquietante. La apro cercando di farmi coraggio: non
sono più una bambina, perchè devo aver paura del buio? E magari è anche Moddyn o
Soim che sono tornati prima dalla locanda. O forse proprio Frodo che è venuto a
prendermi. Ma questi pensieri non mi convincono.
Fuori non c’è nessuno! Chi ha bussato dunque? Alzo lo sguardo, al di là della
staccionata del cortile c’è un cavallo e un cavaliere su di esso. È coperto da
un mantello nero, strano, non fa ancora così freddo.
L’animale sbuffa –Siete voi che avete bussato? Cosa desiderate?- gli urlo senza
avvicinarmi
-Contea- sembra sussurrare, ma lo sento benissimo
-Siete nella Contea signore!- gli rispondo. Non mi ispira fiducia, ripenso al
buio sulle scale alle mie spalle, mi chiedo come abbia potuto bussare ed essere
già tornato in sella sul cavallo e perchè non sia rimasto invece sull’uscio, il
fuoco all’interno si spegne completamente. Ora è buio.
-Baggins- sussurra ancora e io lo sento
-Di là- rispondo alzando il dito verso la parte opposta, quasi meccanicamente.
Mi da un forte senso di inquietudine questo cavaliere, per fortuna non è rimasto
sulla soglia, ho idea che mi avrebbe terrorizzato.
Non si muove. Che abbia scoperto che la mia indicazione è sbagliata? Però non mi
fido di questo individuo. Lo vedo scendere dal cavallo, cosa vuole ancora?
Apre il basso cancello di legno e lo lascia richiudersi dietro di lui mente
avanza verso di me –La casa è da quella parte- gli dico balbettando confusa,
senza più indicare da nessuna parte o finirei con il dirgli l’indicazione
giusta. Lo vedo continuare a camminare verso di me e rimetto la mano sulla
maniglia. I miei pensieri corrono dal cavaliere che si avvicina al buio
all’interno della casa, mi terrorizza, mi terrorizza!
Alza una mano nella mia direzione, ha un’armatura addosso, ma la sua mano è
scura, è come un’ombra palpabile –Nooooo!!! Lasciatemi stare!- serro gli occhi
mentre faccio un passo indietro rientrando in casa. Li riapro, è ormai sui
gradini della casa, un passo e mi raggiungerà –Aiuto!- chiudo di botto la porta,
sento un tonfo, poi qualcosa che graffia la porta. Mi appoggio ad essa
cominciando a piangere –Andate via! Andate via! Qui non c’è nulla, andate via!
Andate via, andate via, andate via!- ripeto meccanicamente mente le mie tremanti
mani chiudono la porta con le chiavi, le lacrime scendono copiose lungo le
guance, barcollo appoggiandomi alla porta. Cosa vuole da me? Chi è? Non voglio
che si avvicini! Eru, fa che non riesca ad entrare!
Sento un tonfo sordo, poi del dolore ad una spalla. Un urlo... il mio. Mi
accascio davanti alla porta tenendomi il braccio, poi sento il rumore degli
zoccoli che si allontanano. Il fuoco nel camino si ravviva, non mi spiego come.
Inginocchiata davanti alla porta, tra le lacrime abbasso lo sguardo
allontanandomi la mano dal braccio dolorante. La vedo rossa, sporca di sangue.
Mi osservo il braccio, è ferito e continua a sanguinare. Non posso stare lì
ferma, potrei morire... ma il terrore non mi fa uscire di casa. Guardo la porta.
Nel legno spunta la lama di un arma arrossata dal mio sangue. Deve averlo
conficcato dall’altra parte. Il gelo che mi pervade da quando ho aperto la porta
sembra non volermi lasciare il corpo. Incapace di alzarmi in terra, di tenermi
sulle gambe, mi trascino fino al fuoco. Lo osservo piangendo: cosa voleva quello
strano cavaliere da Frodo e Bilbo? Perchè li cercava? Se li troverà cosa farà
mai loro?
Mi stendo un attimo a terra, la testa mi gira troppo per rimanere seduta. La mia
mano preme sul braccio, frugo nelle tasche del vestito e trovo il mio
fazzoletto, mi dispiace sporcarlo così, ma lo apro e lo lego intorno al braccio
nonostante esso sia troppo corto per riuscire a chiudere bene la ferita.
Mi rimetto seduta: gli avevo promesso che gli avrei fatto compagnia e se non
vado non troverò mai aiuto.
Mi trascino sulle ginocchia fino alla porta, poi afferro la maniglia e mi rialzo
a fatica. La paura non è svanita, ma voglio anche fuggire da questa casa troppo
silenziosa, mi sembra quasi una trappola, perchè se il cavaliere entrasse io non
potrei fuggire più da nessuna parte. Apro, le l’aria fresca della sera mi
accarezza il viso. Io mi sento ghiacciare, barcollo camminando oltre la porta,
sul viottolo che porta al cancello e poi alla strada. Il cancello è ancora
aperto, lo oltrepasso senza richiuderlo nemmeno io. Avanzo nell’oscurità della
notte. In lontananza vedo i fuochi d’artificio, sorrido tesa nonostante la
paura, l’angoscia, il dolore...
Faccio qualche altro passo, poi mi accascio al suolo... buio...
-E’ stata divertente questa serata vero? - sorrido mentre cammino al fianco di
Frodo. È notte fonda, non so perchè Frodo sembri così silenzioso e taciturno, e
dire che quando abbiamo lasciato pochi minuti fa la locanda del Drago Verde
sembrava così allegro.
Sono passate alcune settimane dall’incidente. Mi hanno raccolto per strada
alcuni Hobbit, che poi erano i nostri vicini, passavano di lì di ritorno dal
paese, mi hanno riportato a casa che ovviamente era aperta. Il mio braccio è
fasciato... ai vicini ho raccontato di essere stata aggredita da un viandante
mentre uscivo di casa, anche ai miei fratelli, solo a Frodo ho raccontato al
verità. Mi sembrava giusto visto che cercavano o lui o suo zio. Da quando
gliel’ho detto si è fatto cupo, ha detto di non sapere chi siano e sembra
davvero sincero però ho notato che dal giorno della festa di Bilbo, durante la
quale egli scomparve nel nulla, ha il viso corrucciato.
-Cos’hai?- gli chiedo girando appena il viso verso di lui mentre camminiamo.
Continua ad avanzare silenzioso, le mani nelle tasche e lo sguardo basso
–Allora?- lo incito a parlare fermandomi e voltandomi verso di lui
-Ryna... ascolta io- comincia a dire indeciso, lo osservo seria ora che siamo
fermi entrambi –Ho una cosa importante da dirti- sospira –Sono terrorizzato da
quello che ti è successo qualche sera fa... mi ha spaventato molto e, anche se
non so cosa fosse, so che è molto pericoloso. Per questo ho deciso di
trasferirmi, di andar via da Hobbiville-
-Trasferirti? Come mai?- chiedo stupita
-Vedi, il fatto che tu sia stata ferita mi ha messo in allarme, non so cos’abbia
combinato mio zio per far accadere una cosa simile ma comunque sia è bene se ci
allontaniamo per un po’- cerca di spiegare parlando lentamente come se curasse
le parole da lui usate, come le soppesasse una a una, sillaba per sillaba e le
posasse delicate al loro posto nella frase, facendo attenzione a non sbagliare
nulla
-Capisco, ma come posso fare una cosa simile io? I miei fratelli hanno bisogno
di me in casa, alla fattoria, come posso abbandonarli?- dico sempre più allibita
-Ryna- sposta su di me i suoi occhi blu. Come sono belli, quanto mi piacciono,
potrei perdermi dentro di loro e non tornare mai più indietro, potrei morire per
lui... –Io partirò alle prime luci del giorno, raggiungerò la casa, comincerò io
il trasloco, però non so dirti bene quando tornerò, se tra molto o poco tempo-
scuote il capo lentamente –Non so quanto ci metterò, ma intanto devi stare
attenta, tutto qui-.
La notizia mi sorprende completamente, non mi aspettavo nulla di simile,
sembrava tutto così felicemente tranquillo, una vita serena nonostante la
scomparsa di Bilbo, si prospettava un futuro armonioso. I miei occhi rimangono
spalancati per qualche minuto ad osservare il suolo. Non riesco a dire nulla, nè
a pensare a qualcosa.
Muove qualche passo per avvicinarsi di più a me, non alzo gli occhi, non mi
muovo come se lui fosse ancora lì dov’era prima a parlarmi –Ryna... non fare
così. Avrei preferito di gran lunga che tu ti mettessi a urlare invece che
rimanere in silenzio- anche se è un Hobbit diverso da gli altri Frodo sa quanto
siamo diffidenti a tutto ciò che non è Contea.
-Tornerai però...- dico appena, ma la mia voce risuona chiara nell’aria e nel
silenzio della campagna
-Si, certo che tornerò- annuisce posando le mani sulle mie spalle –Di questo non
devi affatto dubitare Ryna, tornerò sicuramente. Ma mentre starò via devi
occuparti di te stessa, venderò casa Baggins, ma voglio che tu la possa curare
sempre da lontano, parlerò con i miei parenti: tienili d’occhio per favore-
parlava come se tutto fosse già deciso, ed infatti era così: lui era risoluto ad
andare e io non potevo far nulla per fermare la nostra separazione.
-Fai almeno che sia una bella casina quella in cui dobbiamo nasconderci- tento
di scherzare anche se sento un nodo allo stomaco, qualcosa che non mi fa
respirare. Non so perchè ma questa storia mi getta addosso dell’angoscia strana,
ho come un presentimento, ma non so se lo è davvero o se è solo la tristezza che
gioca brutti scherzi.
Mi sorride, dolce, sereno come sempre –Quando mi raggiungerai fai in modo di
aver trovato un vestito adatto per un matrimonio Ryna- alza una mano ed afferra
qualcuno dei miei riccioli biondi e gentilmente li tira verso di sè facendomi
avvicinare –Perchè voglio sposarti- mi stampa un bacio in fronte, mentre
arrossisco imbarazzatissima e felicissima, vorrei buttargli le braccia al collo,
ma l’atmosfera è talmente tenera che un gesto così improvviso la rovinerebbe. Ci
guardiamo ancora negli occhi, mi ci perdo un’altra volta, ci sorridiamo e ancora
i nostri visi si avvicinano, le labbra si sfiorano, si toccano, si fondono in un
profondo abbraccio.
Che sia vicino o lontano, che altri lo amino, ci allontanino: io lo amerò. Sento
che lo amerò per sempre... ora per sempre.
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Ciau a tutti, son l'autrice... questo è il penultimo capitolo, con il prossimo
si concluderà la storia. Ancora nessuno è riuscito ad indovinare il piccolo
trucchetto fatto con i titoli dei capitoli, chissà!
Cosa avete pensato leggendo questa storia? Non so... è romantica, è romantica
pura perchè non c'è avventura se non quella del cuore, non c'è azione che non
sia l'ansia dell'innamoramento che Ryna prova e che ho cercato di trasmettere
raccontando la storia in prima persona. Con un capitolo sarà tutto finito, ma è
comunque mia intenzione pubblicare anche la prima fanfiction che scrissi
ispirata al signore degli anelli, quindi se qualcuno volesse leggere ancora
qualcosa di mio (ma doveeee??) alla fine di questa ff la pubblicherò (comunque
quella non è romantica o almeno non "solo" e non "soprattutto"). Un baciotto.