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Autore: Milla Chan    03/11/2011    3 recensioni
Ebbene sì, purtroppo anche le Nazioni si ammalano.
Questa volta l'influenza ha colpito Norge, che come supporto morale avrà... ma il nostro Dan, ovviamente! Cosa succederà tra i due? Cosa riaffiorerà dai secoli passati? Quanti pugni di Nor voleranno?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Danimarca, Norvegia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-NOR COS’ERA QUEL RUMORE!?- esordì Dan in grembiule da cucina, aprendo di colpo la porta.
Rimase a bocca aperta.
Lo specchio era frantumato in tanti piccoli pezzi, e la mano di Nor sanguinava copiosamente, grondando sul pavimento e sporcandolo. Nor girò la testa verso di lui e lo fissò di traverso.
Dan vide qualcosa di spaventoso nei suoi occhi fermi, tanto che fece un passo indietro.
Nor si incamminò a passi svelti verso di lui.
Come lo raggiunse, gli diede un forte pestone sul piede, il quale fece un rumore un po’ ambiguo.
Dan si piegò in due e, quando fu all’altezza di Nor, questi gli strinse fulmineamente le guance con la mano sanguinante e lo spinse violentemente contro il muro.
Se fosse stato in un altro contesto, Dan avrebbe trovato la propria espressione davvero comica, perchè assomigliava un po’ ad un coniglietto... Ma a quanto pare, il sagace Dan capì che qualcosa non andava...
Nor lo fissò con un’espressione atona.
-Nor...emh... Perché?- balbettò, alternando lo sguardo dalla mano di Nor allo specchio -...Lo sai, porta tanta, tanta sfortuna...-
-Non credo alle superstizioni.- disse piatto.
Dan pensò che fosse una cosa strana. Lui era un appassionato di magia, e cose di questo genere, eppure non credeva alle supertizioni? Prese la –saggia- decisione di non chiedergli il perché, onde evitare di peggiorare il suo umore, che già non sembrava dei migliori...
Vide il suo grembiule da cucina diventare rosso per il sangue.
-Nor, dovrei medicarti e...-
-NON MI SERVE...- lo interruppe urlando, ma placò subito il tono -...il tuo aiuto.- gli strinse più forte le guance.
-Si può sapere cos’hai?-
Nor ringhiò, ma lo lasciò andare e si sedette sulla poltrona. Aveva anche i pantaloni insanguinati.
-Fa male...- sussurrò.
-La mano?- ...e devi prendertela proprio con me!?
-No!... Cioè, un po’ anche quella, cretino, ma... – sbuffò, portandosi le mani alla testa –Ho sognato il ’14, stanotte, e mi fa male qui.- si portò la mano sanguinante al cuore, sporcandosi la maglietta, e guardando dritto a sé, fuori dalla finestra, cercando di non sbirciare con la coda dell’occhio Dan, che si stava avvicinando piano.
-Oh...- Ecco cosa aveva sognato, quella notte.
Ecco cosa gli era scattato nella mente, per avere quell’atteggiamento inusuale.

Quasi riuscì a vedere davanti agli occhi la scena di Nor che tirava un pugno allo specchio dal nervoso.

-Ehi...- gli sussurrò appoggiandogli una mano sulla spalla, serio -...Stai tranquillo, huh? È passato.-
-Tsè, facile dirlo, vero? ...E poi, non ho mica bisogno di te che mi fai da psicanalista, idiota che non sei altro.-
-Nor, ascoltami un attimo. Anche io ogni tanto ci penso. So che non è bello...- si sedette affianco a lui, sul bracciolo della poltrona, e gli passò il braccio attorno alle spalle, stringendolo forte a sé e chiudendo gli occhi. -... Ma ciò che è stato è stato, è passato tanto tempo. Non puoi immaginare quanto sia stato difficile, anche per me, accettarlo; ancora di più superarlo, ed è stato davvero doloroso passare tutti questi anni senza di te nella mia casa. Senza i tuoi passi leggeri per le stanze, senza il tuo profumo sul divano e senza il tuo respiro calmo nel letto, assieme a me.-
Nor sgranò gli occhi, e per un attimo fu preso dalla voglia di tirargli un pugno in faccia.
-Sei irritante come una fottuta ortica.-

***

Poco dopo, la mano di Nor era stata pazientemente medicata da Dan (Nor si era rifiutato di andare al Pronto Soccorso...), che ora stava raccogliendo i pezzi di specchio sparsi per terra.
-Nor?-
-Mmh?- mugugnò annoiato.
-Credo che...- esitò un attimo -...Credo di dover lavare anche le lenzuola, eh...- fissò un attimo il letto, grattandosi la testa.
Nor arrossì violentemente e un libro lanciato con precisione millimetrica colpì in pieno la fronte di Dan.
-TI GIURO, MALEDETTO CRETINO...- disse avvicinandosi pericolosamente a lui e prendendolo per il colletto della camicia -...CHE SE QUALCUNO VIENE A SAPERE DI QUESTA NOTTE, SEI UNA NAZIONE MORTA.-
Dan sogghignò, dandogli un buffetto sulla guancia arrossata  –Non ti preoccupare, Norge.-
-Sei terribilmente fastidioso.-
-Come una zanzara, eh?- annuì Dan.
-Bravo, esatto! Proprio come una zanzara. O una mosca. Un’inutile mosca che ti gira costantemente intorno, ti ronza nelle orecchie, ti infastidisce, ti irrita da morire e...-
-...e che non ti lascia dormire la notte.- gli mormorò malizioso Dan, socchiudendo gli occhi.
Ricevette un forte calcio sugli stinchi.
Dan alzò gli occhi al cielo –Ma come siamo nervosetti stamattina...-. Nor lo guardò male. Malissimo.

-Ah, Nor! Non ti ho ancora chiesto come ti senti!-
-Meglio. Puoi anche andartene.-
-Non ancora, prima devo finire un paio di cose.-
-Tipo...?- chiese sbuffando.
-Togliti i vestiti.-
-CHE?!- ringhiò, già su piede di guerra.
-Nor, sei pieno di sangue, dovrò ben lavarteli, no?!-
Nor rimase con la mascella serrata.
-Sì, dopo. Ora pensa al pavimento.-
-Aspetta aspetta...- alzò il capo dal pavimento -...Tu mi stai schiavizzando!-
-Ma cosa stai dicendo? Sei te che ti sei proposto di fare tutte queste cose, io non ti ho chiesto proprio niente.-
Rimasero in silenzio per un po’, tra tintinnii di specchi rotti e struscii di stracci per ripulire il sangue dal pavimento.
-Dan...-
-Dimmi tutto, Nor!- risopose gongolante.
-...Se continui a parlarmi con questo tono da bambino, prima o poi ti massacro.-
-Era questo che volevi dirmi?-
-No, era solo un avvertimento per come mi avevi risposto.-
-Allora dimmi!-
-...Sei impaziente...-
-Stai prendendo tempo apposta?-
Nor esitò.
-...Vero che possiamo ancora mangiarci i tuoi dolci?-

 
Angolo autrice:
DAN, DI' CIOPPI CIOPPI! Eccoci, eccoci al penultimo capitolo... ultimamente ho davvero l’ispirazione addosso! **
Perché allora questo è il penultimo?
Beh, credo che se continuassi a pubblicare ulteriori capitoli diventerebbe un crogiuolo di generi (già ci ho messo di tutto e mi sento molto fuori traccia ;__;), non so se riuscirei a gestire la situazione, andrei trooooppo OOC... e poi immagino che sarebbe noioso... no?
Tagliando corto, non è che non ho voglia, solo che non mi sento ancora all’altezza per una fic di tanti capitoli, ecco :3
Ebeh... Allora, ringrazio tantissimo le persone che mi recensiscono (come sempre <3), che mi sommergono di complimenti (Aw...) e mi dicono anche molte cose costruttive *annuisce*
Un bacio a tutte, siete meravigliose! (*suona campana per richiamare qualche ragazzo* YUUU-UUUH)
   
 
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