Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Aquarius no Lilith    04/11/2011    1 recensioni
Mi chiamo Ayumi e sono una piratessa. Faccio parte della ciurma di Barbabianca e ho il potere di usare indistintamente tutti gli elementi. Sono cresciuta su un’isola con mia madre che in passato era stata un membro della Marina che poi aveva lasciato, per sposare mio padre, che era un pirata. Lui non so chi sia dato che non l’ho mai incontrato e mia madre non mi ha mai detto il suo nome. In poche parole ho vissuto un’infanzia tranquilla fino a quando, all’età di dieci anni, ho mangiato un frutto del diavolo che mi ha permesso di usare sia l’acqua, il fuoco, il vento e la terra. Da quel momento mi sono sempre allenata per sviluppare delle tecniche molto forti per fare in modo che nessuno dovesse difendermi. Però, poco tempo dopo che mangiai il frutto del diavolo, la mia vita cambiò radicalmente con l’arrivo di una persona inaspettata, cioè Barbabianca.
( Storia sospesa a causa della mancanza d'ispirazione, ma prometto che mi ci rimetterò sopra al più presto)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era mattina presto quando salii sulla Moby Dick e potei osservare come non ci fosse nessuno sul ponte, evidentemente avevano esagerato la notte prima con le bevute e di conseguenza stavano ancora dormendo, pensai tra me e me.
Senza farmi notare sorpassai i due pirati di guardia e scesi giù in coperta, infatti, prima di parlare con il resto della ciurma dovevo parlare con il babbo.
Dopo un po' di tempo arrivai davanti alla porta dello studio del babbo e bussai.
Non appena gli sentii rispondere:<< Avanti >>, aprii la porta ed entrai.
La stanza in quegli anni che ero stata lontana dalla nave non era cambiata per niente: c'era sempre la scrivania con sopra le carte per la navigazione e, dietro la grande finestra che faceva vedere il mare e l'enorme libreria a fianco della scrivania piena di libri.
Il babbo mi dava le spalle, poiché stava guardando fuori dalla finestra e come si voltò, vedendomi, sorrise e disse:<< Ayumi, sono felice di rivederti.
Pensavo però che saresti tornata minimo tra due settimane, visto dove ti trovavi... >>.
Ed io:<< Sono partita non appena mi hai telefonato e, per mia fortuna, ho trovato subito una nave diretta su quest'isola che è approdata stamattina ed eccomi qui! >>.
<< Capisco.
Ora vorrai sapere come mai ti ho richiamato sulla Moby Dick, con tanta urgenza... >>.
<< Senza dubbio, perché non mi hai fatto terminare il compito che mi avevi assegnato >>.
<< Ti ho richiamato per due motivi: il primo è che abbiamo saputo che di lì a poco sarebbe giunto in quella base Akainu e dunque per te sarebbe stato pericoloso continuare a stare in quel luogo.
Il secondo motivo, invece, è che, ripensandoci, mi è sembrato avventato averti mandato in una missione del genere da sola, in mezzo a tutti quei marine >>.
Ed io, arrabbiandomi, dissi:<< Qual è il problema scusa, babbo?
L'ho già fatto un sacco di volte e poi, se fosse servito, mi sarei certamente battuta contro quel maledetto di Akainu!
Non avresti dovuto richiamarmi qui, sapendolo >>.
E il babbo per nulla turbato dal fatto che stavo quasi urlando disse:<< Sono certo del fatto che lo avresti affrontato in uno scontro fino all'ultimo respiro, però, anche se avessi vinto, ti saresti ritrovata in inferiorità numerica e avresti rischiato di essere catturata dalla Marina...
Inoltre sei un membro della mia ciurma e non voglio che ti succeda qualcosa di brutto...
Però vorrei sapere ciò che hai scoperto durante la  missione >>.
<< Ho scoperto delle cose molto importanti e di cui vorrei parlarti al più presto, babbo >>.
<< Non ora, Ayumi.
Sarai stanca morta per il viaggio e inoltre vorrei che comunicassi ciò che hai scoperto anche ai comandanti delle 5 flotte. 
Perciò ora torna nella tua vecchia cabina che è stata gentilmente rimessa a posto dal capo delle mie infermiere e fatti una bella dormita >>.
<< D'accordo babbo.
Farò come hai detto e l'incontro con i comandanti, a che ora sarà? >>.
<< Sarà alle nove e trenta, ti va bene? >>.
<< Certamente e ora vado nella mia cabina >>.
Detto questo, mi voltai e mi diressi verso la porta.
Quando uscii nel corridoio, mi avviai subito verso la mia cabina che era la prima a destra, dopo quella del babbo.
Entrando mi sembrò di tornare bambina, infatti, era rimasto tutto come lo avevo lasciato anni prima, quando ero partita per la mia prima missione.
Il letto contro la parete sinistra della cabina con accanto al comodino e, dall'altra parte, vicino alla porta del bagno a destra l'armadio e, a sinistra davanti al letto la scrivania con sopra i libri e altri oggetti.
Era tutto uguale, tranne il fatto che le lenzuola erano state cambiate e la scrivania spolverata. Guardando i libri sulla scrivania, mi venne in mente quando, da bambina, mia madre me li leggeva, per farmi addormentare.
E, vicino al portapenne, c'era ancora la foto di me, mia madre e il babbo per il mio tredicesimo compleanno in cui sembravamo una famiglia vera e propria...
Questa cosa mi fece tornare in mente il fatto che, crescendo, mi ero resa conto che tra loro doveva esserci stato qualcosa, a causa del comportamento che avevano l'uno verso l'altra.
Fui però distratta da questi pensieri dall'improvviso brusio proveniente dal corridoio che doveva indicare il risveglio della maggior parte della ciurma, e questo, mi fece rendere conto che ero ancora sulla soglia della mia cabina e, dopo essere entrata, chiusi la porta.
Poi posai la mia borsa da viaggio sul letto e andai ad aprire l'armadio per metterci dentro i miei abiti, però, con mia grande sorpresa, trovai l'armadio già occupato da abiti della mia taglia, che erano dei miei colori preferiti, cioè blu, viola e nero.
Erano tutti molto belli e mi ripromisi di ringraziare poi chi mi aveva fatto quel bello, quanto inaspettato regalo.
Appesi agli attaccapanni liberi alcuni dei miei abiti e poi andai in bagno.
Qui, dopo essermi spogliata, feci una lunga doccia calda che mi rilassò completamente e dopo essere uscita dal bagno in accappatoio e con un asciugamano in testa, mi dedicai alla scelta degli abiti da indossare.
Dopo un po', scelsi una maglia senza maniche viola, una minigonna di jeans cui abbinai una cintura con la fibbia a forma di luna crescente e un paio di stivaletti viola corti che ricadevano con morbidezza sulla caviglia, con un fiocchetto del medesimo colore.
Allora guardai l'orologio e vidi che erano soltanto le otto e un quarto, quindi asciugai i miei capelli con una ventata d'aria calda del deserto e mi sedetti alla scrivania, dove avevo appoggiato, il mio loge pose e il mio diario.
Come aprii il diario, vidi subito la mia vecchia fotografia con il mio ex ragazzo che era stato il mio primo e unico amore e che amavo ancora, nonostante non lo vedessi da ormai quasi tre anni...
Era bellissimo e mi mancava tantissimo, inoltre, nel fondo del mio cuore speravo che mi volesse ancora bene nonostante tutto ciò che era successo...
Con il dorso della mano destra mi asciugai la lacrima solitaria che mi scendeva sulla guancia e cercai di pensare a qualcos'altro.
Perciò, presi un libro a caso e mi misi a leggerlo distrattamente nell'attesa di andare all'incontro con i comandanti.
Dopo un po' guardando l'orologio vidi che mancavano cinque minuti e, di conseguenza, cominciai a vestirmi, e subito dopo raccolsi i miei lunghi capelli, in una coda di cavallo alta. Uscii così dalla mia cabina e vidi che nei corridoi della nave non c'era anima viva, probabilmente erano tutti sul ponte o a fare colazione in mensa.
Non appena mi avvicinai alla porta dello studio del babbo, sentii un insieme di voci proveniente dall'interno e questo mi fece dedurre di conseguenza che i comandanti erano già tutti presenti, dunque presi coraggio e bussai alla porta.
Ottenuta la risposta:<>, del babbo, entrai.
Non appena varcai la soglia, il brusio di voci si spense e, dopo aver chiuso la porta, potei osservare meglio gli uomini che erano in quella stanza oltre al babbo e che erano i comandanti delle prime cinque flotte, però costatai che ne mancava uno, cioè quello della seconda flotta.
Il babbo allora rivolgendosi a loro disse:<< Questa è la vostra compagna che stavamo aspettando per cominciare la riunione e che è appena tornata da una missione a Enies Lobby con nuove notizie sui movimenti della Marina, contro di noi >>.
Non appena finì di parlare, tutti e quattro i comandanti mi si avvicinarono per presentarsi.
Il primo fu il comandante della prima flotta che aveva capelli biondi acconciati a mo' di ananas e degli occhi marroni, che mi tese la mano e disse:<< Ciao Ayumi, io sono Marco, il comandante della prima flotta.
Sono felice di poterti incontrare finalmente di persona poiché ho sentito parlare molto di te e della tua enorme forza >>.
Ed io:<< Lo stesso vale per me Marco e spero sinceramente che diventeremo amici >>.
Lui mi sorrise in risposta, così dopo di lui mi si avvicinò il comandante della terza flotta che aveva  occhi e capelli neri e degli enormi e poderosi muscoli, che si chiamava Jaws, poi dopo di lui il comandante della quarta flotta che aveva dei capelli castani chiari, una barba nera e una cicatrice vicino all'occhio sinistro che si chiamava Satch e infine il comandante della quinta flotta che aveva capelli e baffi neri e una muscolatura prominente che portava appese alla sua cintura due spade e che si chiamava Vista.
Finite le presentazioni, presi la parola e dissi:<< Durante la mia ultima missione a Enies Lobby, dove sono riuscita a intrufolarmi grazie a uno dei miei travestimenti, sono riuscita a leggere alcuni documenti riservati, molto interessanti.
In essi ho potuto leggere di come la Marina stia cercando di diminuire il nostro potere sui mari e... >>.
Non finii la frase, poiché fui interrotta da Marco, che disse:<< Non è certo una novità Ayumi, poiché la Marina ha sempre tentato di farlo >>.
Ed io:<< Questa volta, però è diverso.
Stando ai rapporti che ho letto, la Marina sta cercando di allearsi con bande di pirati discretamente forti, per poterci battere e inoltre meditano di infiltrare una o più spie tra le nostre file, per poterci cogliere di sorpresa nel momento a loro più propizio e così batterci definitivamente.
Oltretutto, mirano a renderci ostili i nostri alleati e a portarli dalla loro parte >>.
E Marco disse:<< Quindi, se ho ben capito, dobbiamo fare attenzione alle nostre alleanze ed alle nuove reclute? >>.
<< Sì, a mio parere >>, gli risposi guardandolo in faccia.
In seguito si cominciò a discutere di altri argomenti riguardanti sempre la nostra ciurma e dopo due ore, finalmente finì la riunione.
Così, precedendo gli altri, mi avviai verso la porta, però non appena la aprii, mi ritrovai davanti a lui che aveva ancora la mano alzata per bussare.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Aquarius no Lilith