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Autore: Aquarius no Lilith    28/10/2011    2 recensioni
Mi chiamo Ayumi e sono una piratessa. Faccio parte della ciurma di Barbabianca e ho il potere di usare indistintamente tutti gli elementi. Sono cresciuta su un’isola con mia madre che in passato era stata un membro della Marina che poi aveva lasciato, per sposare mio padre, che era un pirata. Lui non so chi sia dato che non l’ho mai incontrato e mia madre non mi ha mai detto il suo nome. In poche parole ho vissuto un’infanzia tranquilla fino a quando, all’età di dieci anni, ho mangiato un frutto del diavolo che mi ha permesso di usare sia l’acqua, il fuoco, il vento e la terra. Da quel momento mi sono sempre allenata per sviluppare delle tecniche molto forti per fare in modo che nessuno dovesse difendermi. Però, poco tempo dopo che mangiai il frutto del diavolo, la mia vita cambiò radicalmente con l’arrivo di una persona inaspettata, cioè Barbabianca.
( Storia sospesa a causa della mancanza d'ispirazione, ma prometto che mi ci rimetterò sopra al più presto)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Ayumi e sono una piratessa.
Faccio parte della ciurma di Barbabianca e ho il potere di usare indistintamente tutti gli elementi.
Sono cresciuta su un’isola con mia madre, che in passato era stata un membro della Marina che poi aveva lasciato, per sposare mio padre, che era un pirata.
Lui non so chi sia dato che non l’ho mai incontrato e mia madre non mi ha mai detto il suo nome.
In poche parole ho vissuto un’infanzia tranquilla fino a quando, all’età di dieci anni, ho mangiato un frutto del diavolo che mi ha permesso di usare sia l’acqua, il fuoco, il vento e la terra.
Da quel momento mi sono sempre allenata per sviluppare delle tecniche molto forti, per fare in modo che nessuno dovesse difendermi.
Però, poco tempo dopo che mangiai il frutto del diavolo, la mia vita cambiò radicalmente con l’arrivo di una persona inaspettata, cioè Barbabianca.
Giunse in un giorno qualsiasi sulla nostra isola con un'enorme nave che, a causa della forma della prua, sembrava un’enorme balena.
Mi trovavo per caso sulla spiaggia e quell'uomo mi si avvicinò e chiese: << Gentile bambina, potrebbe dirmi dov'è la donna che abita su quest'isola?  >>
Ed io: << Ti riferisci forse a mia madre...
In questo momento si trova a casa a leggere i suoi libri di storia, come al solito >>.
<< Ti sarei grato se mi accompagnassi da lei allora, perché dovrei parlarle >>.
<< Allora seguimi e fai attenzione a non perdermi mai di vista perché, se ti perdi nella pineta, sarà difficile per te ritrovare la strada verso la spiaggia >>.
<< Ma non mi chiedi neanche chi sono?  >>.
<< No, dato che penso che tu sia una persona buona e perché mia madre mi disse tempo fa, che le persone che conoscono quest'isola sono solo nostri amici.
Io comunque mi chiamo Ayumi e ho undici anni e mezzo >>.
E lui, ridendo, disse:<< Gurararara! Mi sei simpatica Ayumi!
Io invece sono Barbabianca e sono il capitano della nave che hai visto sulla spiaggia e sono un pirata >>.
Ed io gli sorrisi a quelle parole, in fondo era la prima persona che vedevo oltre a mia madre, in undici anni di vita.
Dopo questa breve conversazione, non aprimmo più bocca finché non uscimmo dalla pineta e ci dirigemmo verso casa mia.
Quando ormai eravamo vicinissimi, chiamai ad alta voce mia madre, che uscì subito.
Non ebbi il tempo di dirle nulla, che le vennero le lacrime agli occhi non appena vide l'uomo alle mie spalle e, avvicinandosi a noi, disse con la voce strozzata dal pianto: << Come mai sei tornato a trovarmi Barbabianca dopo dieci anni, eh?
Non mi hai mandato via tu stesso senza una valida spiegazione? >>.
Al sentire queste parole rimasi di sasso.
Allora si conoscevano da tanto tempo e perché lui l'aveva mandata via dieci anni prima?
Per quanto riguardava mia madre, sapevo solo che dopo diversi anni passati prima da marine e poi da piratessa, si era rifugiata su quell'isola dov'ero nata per allevarmi al sicuro, lontana da tutto e da tutti.
E nel frattempo Barbabianca le rispose: << Mi dispiace ancora adesso per come mi comportai con te allora, ma lo feci solo per salvarti la vita.
Infatti, la Marina voleva ucciderti, perché sapeva che così, mi avrebbe inferto un colpo terribile al cuore.
E così ho aspettato dieci anni affinché la situazione si calmasse e potessi venire a trovarti senza che corressi dei rischi >>.
E mia madre:<< E non hai mai pensato a come io mi sia sentita quando mi hai allontanato da te?
Pensi che sia stato semplice per me andare avanti nella vita di tutti i giorni senza di te, l'uomo per cui avevo lasciato tutto alle mie spalle e per cui ero pronta a morire?
Come puoi pensare di tornare da me dopo tutto questo tempo e pensare che sarai accolto benevolmente? >>.
<< Hai ragione Kaori, però, prima di andarmene, mi basta anche solo scambiare poche parole con te in privato >>.
Allora mia madre si rivolse a me, dicendomi: << Ayumi fai pure quello che vuoi, perché io per un po' sarò impegnata >>.
A quelle parole mi riscossi dallo stato d’incoscienza in cui mi trovavo a causa dei mille pensieri che mi frullavano in testa e feci appena in tempo a vedere Barbabianca seguire mia madre in casa e chiudersi la porta dietro di sé.
Allora mi diressi nuovamente verso la spiaggia, però mi fermai prima di raggiungerla, infatti, alcuni dei pirati di Barbabianca erano scesi sulla spiaggia e lì si erano accampati.
E poiché non avevo voglia di parlare con loro, mi diressi dall'altra parte dell'isola, vicino alla pianura che si estendeva ai piedi del monte che con la sua enorme altezza, dominava tutta l'isola.
Giunta qui, cominciai ad allenarmi come al solito e, per prima cosa cercai di rafforzare il mio muro difensivo di terra, attaccandolo con colpi d'acqua, aria e fuoco.
Il muro si mostrò più resistente del solito, riuscendo a sopportare tre attacchi consecutivi di fuoco e di aria, infatti, l'ultima volta, dopo solo un attacco di aria e uno di fuoco, era crollato. Mentre mi concentravo per richiamare il potere del fuoco sul mio braccio destro, mi vennero all'improvviso in mente le parole pronunciate da mia madre poco prima che indicavano Barbabianca come l'uomo per cui si era lasciata dietro tutto quello che le era più caro e, ricordando ciò che lei mi aveva detto su mio padre, mi veniva il dubbio che fosse lui, mio padre.
Però cercai di scacciare immediatamente quel pensiero, per concentrarmi sull’allenamento, ma la mia concentrazione era ormai svanita e quindi salii sul picco della montagna più basso, per riflettere.
Guardando verso la nave ormeggiata sulla spiaggia, mi ritornò alla mente il mio desiderio mai espresso a mia madre, di vedere il mondo fuori dall'isola che m’incuriosiva e che avevo sempre cercato di immaginare, leggendone le descrizioni sui libri di mia madre.
Mentre la mia testa era percorsa da questi pensieri, la mia attenzione fu attirata dai rumori di armi che si scontravano contro altre armi e, guardando la spiaggia, vidi i pirati combattere contro altre persone e, poi sentii chiaramente un urlo di dolore di mia madre.
Allora scesi giù subito dal picco e, correndo il più velocemente possibile, mi diressi verso la spiaggia.
Una volta arrivata qui, vidi Barbabianca combattere contro un tizio che gli lanciava attacchi di ghiaccio e mia madre a terra, con una ferita che si allungava dalla spalla fino al gomito. Nonostante quella ferita era ancora cosciente e guardava con apprensione Barbabianca, che combatteva.
Subito mi avvicinai a lei e chiesi: << Che cosa succede mamma? >>.
E lei:<< La Marina ha mandato all'inseguimento di Barbabianca un nuovo capitano di nome Aokiji che ha il potere del ghiaccio, sperando di riuscire a batterlo, ma inutilmente.
Poi, dato che anch'io sono ancora ricercata per via di ciò che ho fatto tempo fa, ha attaccato anche me, però io non avendo più i riflessi di una volta, ho risposto in ritardo al suo attacco e sono stata ferita.
Inoltre ho anche costatato che il mio controllo sull'haki è diminuito e quindi, anche attacchi che un tempo non mi costavano nulla, ora per me sono difficilissimi.
Però tu torna a casa, perché è meglio che tu non combatta, dato che non sei ancora pronta >>.
<< D'accordo, però anche tu dovrai tornare a casa con me, perché ti devo curare la ferita >>.
<< No, non posso stare con le mani in mano, mentre i miei ex compagni combattono >>.
Detto questo, cercò di alzarsi in piedi, ma barcollò notevolmente e feci appena in tempo a prenderla prima che cadesse a terra.
Allora, alzando il viso con un'espressione arrabbiata, disse:<< Se solo non avessi smesso di esercitarmi con l'haki, questo non sarebbe successo... >>.
<< Mamma, lo sai bene quanto me, che se avessi continuato la tua malattia, sarebbe solo peggiorata >>.
Alle mie parole divenne scura in viso e si girò a guardare verso Barbabianca che stava ancora combattendo, anche se da una sola occhiata si poteva capire che stava vincendo.
A un certo punto però, vidi che l'uomo che stava combattendo con lui, si era voltato verso di noi e all’improvviso aveva gridato qualcosa che però non avevo capito.
Non feci in tempo a pensare che cosa fosse successo, che sentii mia madre dire: << Barriera di haki!>>.
La barriera respinse l'attacco, ma mia madre cadde a terra, svenuta.
Allora pensai: come osava quell'uomo colpire una donna, per di più ferita?
Era solo un vigliacco, ecco cos'era. 
Allora trascinai mia madre nella pineta, al riparo dalla battaglia, dopo di ciò mi diressi verso quell'uomo che mia madre aveva chiamato con il nome di Aokiji e che aveva osato attaccarla. E lui, volgendosi verso di me, dopo avermi guardato dalla testa ai piedi, disse: << Chi sei bambina?
Torna a casa tua a giocare con le bambole poiché questo non è il posto adatto a una bambina della tua età >>.
Ed io: << E tu chi sei, per impormi quello che debba fare, eh?
Poi mi hai fatto anche arrabbiare, poiché hai cercato di colpire me e mia madre >>.
E lui, guardandomi con una faccia stupita, disse:<< Quindi tu sei sua figlia.
Non lo avrei mai detto...
Però, bambina, dovresti comunque sapere che tua madre oramai per noi fa parte della peggiore feccia dei pirati, dato che tanto tempo fa si è rivoltata contro i suoi stessi compagni...
E questo dunque la rende una criminale da catturare >>.
Queste sue parole mi fecero infuriare ancora di più e gli avrei risposto nuovamente a tono, se non fosse stato che, appena ebbe finito di parlare, fu scaraventato a terra dal pugno in pieno viso arrivatogli da Barbabianca.
E quell'uomo, rialzandosi, si rivolse a Barbabianca con fare strafottente:<< Ora hai bisogno di una bambina che mi distragga, per battermi?
Sei veramente caduto in basso, pirata >>.
A quelle parole Barbabianca si fece scuro in volto e fece per riprendere a combattere, ma il marine volse verso di me un braccio e urlò: << Ice ball >>.
Fu questione di un attimo e mi ritrovai rinchiusa in una sfera di ghiaccio enorme.
Allora mi concentrai, richiamando a me il potere che avevo sul fuoco e, concentrandolo sulle mie braccia, diedi origine a un'enorme ondata di fuoco che sciolse la sfera dentro la quale ero rinchiusa.
Quando il vapore si diradò, fui in grado di vedere nuovamente la spiaggia e, potei osservare come quella mossa avesse stupito tutte le persone presenti.
Per tutta risposta a quel colpo infertomi da quel marine, trasformai il mio pugno in terra e colpii il terreno, generando una scossa simile a quella di un terremoto, sconvolgendo così ancora di più i presenti.
Per questo motivo appena la scossa finì, i marine si ritirarono sulla loro nave e cominciarono a tremare di paura.
Allora il loro capo disse, rivolgendosi a Barbabianca:<< Per oggi avete vinto, ma aspettatevi di perdere la prossima volta >>.
Detto, questo salì sulla sua nave e poco dopo, lui e i suoi marine presero il largo.
Subito dopo i pirati cominciarono a esultare e si diressero verso la nave, per andarsi a curare le ferite riportate probabilmente.
Allora Barbabianca mi si avvicinò e disse:<< Come hai fatto ad usare fuoco e terra insieme? Hai forse mangiato un frutto del diavolo che te lo permette... >>.
Ed io:<< E' così, però a volte non riesco a mantenere il controllo sul potere dell'acqua e questo mi causa dei problemi... >>.
Allora, avvicinandosi un uomo a Barbabianca disse, rivolgendosi a lui e a me:<< Potrebbe aver mangiato quel frutto del diavolo che si dice avesse creato uno scienziato della Marina per combattere la pirateria, che combinava i poteri dei quattro elementi e che si credeva fosse andato perduto, poiché il suo creatore era scomparso con esso...
Però ciò che non riesco a capire, è come sia potuto arrivare qua su quest'isola sperduta... >>.
E Barbabianca: << Potrebbe averlo lasciato qui per disfarsene, sperando che nessuno mai lo trovasse... >>.
Allora io, rivolgendomi a lui, dissi:<< Io so soltanto di averlo trovato nel bosco non meno di un anno fa e scusatemi, ma ora devo andare a vedere come sta mia madre >>.
Detto questo, voltai loro le spalle e mi diressi, dove avevo lasciato mia madre svenuta nella pineta e la ritrovai lì ancora nello stesso stato.
Mi fermai un attimo a pensare su come potessi trasportarla a casa, ma non passò molto tempo, che mi ritrovai accanto Barbabianca che prese mia madre in braccio e si diresse, attraverso la pineta, alla spiaggia.
Di qui salimmo sulla sua nave e, seguendo Barbabianca negli intricati corridoi, arrivammo davanti a una cabina dalla porta spalancata, ove lui posò mia madre sul letto.
Dopodiché uscì ed io rimasi lì a fare la guardia a mia madre, però in poco tempo arrivò un uomo che doveva essere un medico, accompagnato da Barbabianca che oltre a visitarla, le fasciò la ferita sul braccio.
Finito di fare ciò, rivolgendosi a Barbabianca e a me, disse:<< Questa ferita non è grave e quindi dovrebbe guarire nel giro di tre settimane al massimo.
Però mi preoccupa a causa di ciò che mi è stato raccontato, il fatto che abbia usato così tanto haki tutto insieme, senza essere più molto allenata...
Ciò potrebbe averle causato dei danni seri, ma non ne potremo sapere di più, finché non si sveglierà >>.
Queste parole mi fecero venire le lacrime agli occhi dalla rabbia …
Che cosa aveva voluto dire?
Che mia madre probabilmente avrebbe avuto qualche ripercussione sulla sua salute, per ciò che aveva fatto per proteggermi?
Non potevo credere che era tutta colpa mia...
Non riuscendo a sopportare una cosa del genere, rifeci al contrario il percorso fatto prima correndo e, appena fui fuori dalla nave, mi andai a rifugiare nel mio posto segreto, cioè il picco più alto della montagna che si trovava sull'isola.
Qui nessuno mi avrebbe disturbato e avrei potuto riflettere per conto mio...
Quando ormai era tramontato il sole, mi diressi verso la nave di Barbabianca e non appena salii sulla poppa della nave, me lo ritrovai davanti.
Il suo sguardo faceva intuire che dovesse essere molto stanco e provato, però nonostante ciò, nel suo insieme aveva sempre un aspetto imperioso che incuteva timore soltanto a guardarlo... Come si accorse della mia presenza, rivolgendomi un sorriso tirato, disse:<< Kaori, ormai sta bene però non riesce ancora a reggersi in piedi da sola, quindi sarebbe meglio che rimanga qui ancora per un po'.
Appena si è svegliata, ha chiesto di te e quindi sarebbe meglio, se tu ora andassi da lei >>.
Detto questo, mi guidò nuovamente alla cabina, dove si trovava mia madre, però prima di raggiungerla mi fermai e, rivolgendomi a lui diedi voce ai pensieri, che mi affollavano la mente.
<< Vorrei sapere qualcosa di più su di te Barbabianca.
Hai qualche legame con mia madre?
Perché sei venuto a cercarla?
Perché quando ti ha visto, è scoppiata a piangere? >>.
E lui: << Alle tue domande, è meglio che risponda Kaori e non io, poiché ora ho da fare... >>. Ed io:<< Come mai non vuoi rispondermi?
Forse lo fai perché tu sei colui per cui mia madre ha lasciato tutto e da cui poi è stata anche abbandonata...
Forse allora sei proprio colui che le ha infranto il cuore in mille pezzi... >>.
A queste parole divenne scuro in viso, ma il tutto fu interrotto dalla voce di mia madre, che uscì dalla porta accanto a noi e che diceva: << Ayumi sei qui? >>.
Quelle parole richiamarono subito la mia attenzione cosicché, dimenticandomi di ciò che stava succedendo, mi precipitai subito da mia madre.
Era sdraiata in mezzo ai cuscini e nonostante si vedesse che era esausta, mi fece un enorme sorriso.
Poi, guardandomi con viso preoccupato, disse:<< Ayumi stai bene?
Ho saputo che ti sei battuta contro quel capitano della Marina di nome Aokiji... >>.
Ed io:<< Sono sana come un pesce, quindi tranquillizzati, mamma.
Tu piuttosto...
Il medico ti avrà detto che la tua ferita si rimarginerà solo tra tre settimane, quindi devi stare a letto e muovere il meno possibile quel braccio >>.
<< Lo so, e sinceramente non avrò problemi a farlo >>.
Dopo un po' esordì con questa frase:<< Certamente tu, Ayumi vorrai sapere chi sono Barbabianca e queste persone e perché sono venute a cercarmi >>.
<>, le risposi con decisione.
E lei sospirando disse: << Questa è la ciurma di cui entrai a far parte, dopo aver tradito la Marina...
E qui ho conosciuto tuo padre, oltre ad aver passato gli anni migliori della mia vita... Barbabianca è venuto a cercarmi solo ora, poiché la Marina aveva scoperto, non si sa come, dove mi trovavo e quindi, dato che rimango pur sempre una sua vecchia compagna di battaglie, è venuto a prendermi per portarmi in un luogo più sicuro >>.
Quelle parole così confermarono i sospetti, che mi erano sorti a causa del suo precedente comportamento con Barbabianca e, allora, le chiesi:<< Ma se papà fa parte di questa ciurma, perché non è venuto a trovarci? >>.
E mia madre, volgendo lo sguardo altrove, disse:<< Mi hanno raccontato del tuo enorme coraggio nell'attaccare quell'Aokiji, nonostante la tua giovane età e di come tu lo abbia costretto alla ritirata, poiché non sapeva cosa aspettarsi da te, dopo che ti aveva visto maneggiare due elementi completamente diversi tra loro >>.
<< Non è stato nulla di che, però ciò che ho fatto ha stupito tutte le persone presenti e questo mi lascia allibita, sinceramente.
Inoltre un uomo di Barbabianca ha detto qualcosa rispetto a un frutto creato dagli scienziati della Marina, che aveva gli stessi poteri del mio...
Questo spiegherebbe il fatto che non si conoscono altre persone con i miei stessi poteri... >>.
Mia madre fece per rispondermi, ma fummo interrotte dal bussare alla porta.
Così mia madre disse:<< Avanti >>.
Come si aprì la porta, vedemmo entrare Barbabianca che, dopo aver chiuso la porta ed essersi seduto su una sedia vicino alla porta, rivolgendosi a me e a mia madre disse: << Sono qui per parlare della vostra situazione.
Poiché la Marina ha scoperto dove ti trovi, Kaori, qui saresti solo in pericolo e quindi ti propongo di seguirci, fino a quando non troveremo un'isola su cui potrai ritirarti e naturalmente Ayumi potrà seguirti, se lo vorrà.
Inoltre Ayumi se vorrà diventare un giorno, un membro della mia ciurma, sarà certamente la benvenuta >>.
E mia madre:<< Accetto l'offerta che mi proponi Barbabianca e ti ringrazio per la tua gentilezza.
Inoltre, per quanto riguarda Ayumi, penso sinceramente che diventerà un membro della tua ciurma, poiché ha sempre sognato di diventare un pirata, non è vero Ayumi? >>.
Ed io assentii con la testa e a questo segno affermativo Barbabianca mi fece un enorme sorriso, come risposta.
Quindi, dopo averci salutato, uscì e ci lasciò sole.
Una settimana esatta dopo questo colloquio, salpammo dalla nostra isola e mentre ci allontanavamo, guardandola per un'ultima volta, mi resi conto che una parte di me sarebbe sempre rimasta lì.
Dopo quattro mesi dalla nostra partenza, mia madre si fermò su un'isola, dove non c'era quasi nessun contatto con il mondo esterno, mentre io rimasi sulla nave, affidata alla custodia di Barbabianca.
Nel frattempo avevo conosciuto una bambina della mia stessa età che abitava anche lei sulla nave con cui ero andata subito molto d'accordo che si chiamava Shiori che mi teneva molta compagnia.
Passai così altri due anni sulla nave di Barbabianca, allenandomi per diventare più forte, finché all'età di tredici anni e mezzo, mi feci tatuare sulla spalla destra il simbolo della ciurma di Barbabianca, e da quel momento, così sono cominciate le mie avventure.
 

 
  
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