“TOORIIIIII!!!!!!”
La mia testa fece capolino da uno sbuffo di nuvola: “Sì?”
“E’ mezz’ora che ti chiamo!”, protestò Kaila, la mia amica.
“Perché? Stavo ascoltando la musica…”
“Bene, e io ti sto aspettando per andare a scuola!”
“Oh, cielo, di già?” Corsi a prendere la cartella, soffiai un bacio a mia madre e, uscendo, travolsi Kaila. Ora, dopo avermi aspettata ed essere anche stata travolta, sembrava davvero capace di disintegrarmi… Per evitare di finire in polpette cominciai a correre in direzione del ponte, gridandole dietro:
“L’ultima che arriva da Jessica canta una serenata a Godfrey!!”
Lei, che mi fissava accigliata, cominciò a corrermi dietro, come se fosse stata inseguita da un lupo mannaro.
Quando arrivammo da Jessica eravamo entrambe color ciliegia, ma un po’ di divertimento non guasta! E cominciammo a ridere ancora di più quando Jeki si catapultò fuori dalla nuvola, cadendomi addosso e facendomi ribaltare anche Kaila.
Dopo vari e inutili tentativi di rialzarci cominciammo a camminare verso scuola, raccontando i pettegolezzi. Era divertente, tranne quando, affiancate da Akira, una ragazzina molto simpatica, cominciammo a parlare di professori e Jessica si accorse di aver dimenticato lo zaino… E dopo altri dieci minuti eravamo davanti al cancello della scuola. Passammo a testa bassa accanto al preside, che ci disse di sbrigarci, dovevamo andare in auditorium per una notizia importante. “I giovani d’oggi…”, borbottò.