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Autore: maliks wife    04/11/2011    0 recensioni
hoooooooooooooola. so' tornaaaaaata.
-Non ti perdonerò mai, per quello che hai fatto al mio astuccio, Tomlinson.-
-Ok.-
-Che hai?-
-Niente.-
-Sei strano Tomlinson.-
-Ho detto che non ho niente.- Rispose alzando un po’ la voce.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SECOND CHAPTER.
Uscì tranquillamente prima che io sbattei la porta, tornai in salotto dagl’altri con la testa bassa e gli occhi lucidi.
-Io.. faccio di tutto per lui, ma a lui tutti i miei sforzi non interessano per niente. –
-Si chiama Louis Tomlinson, ed è fatto così.-
-Grazie Liam, aiuti davvero molto.- Ironicamente ovviamente.
Mi risedetti per aspettare Mya, che doveva ancora arrivare.
 
Dliiin Dloon. (?)
Vado ad aprire, sarà sicuramente Mya. AHAHAHAH, no, non è Mya. E’ il signor Tomlinson.
-Oh, Tomlinson, avrà dimenticato la giacca, aspetta vado a vedere se è di la.- Dissi guardandolo con disprezzo.
-No, non è per questo.- Mi afferrò il braccio prima che me ne andassi di la. –Io.. volevo chiederti scusa,ecco.-
-…-
-Per averti risposto male, ma in questi tempi non sto molto bene.-
-E dimmi, che cos’hai?-
-Ecco, non ne sono sicuro, ma penso.. no niente.-
-Fai quel che vuoi, casa mia è aperta, sei un mio amico,decidi te, rimani o torni a casa.-
-Se posso, rimango.- Annuii sorridendo.
Aspettammo che arrivò Mya con tutto quello che avrebbe portato, e passammo la serata a parlaaare, parlaare e parlaare, poi ovviamente a Harry venne l’idea di giocare a oblligo o verità, un gioco stupido per bambini idioti. (anche la mia prof di matematica lo dice. :3 lol)
-Kim! Innamorata?- CIAO HARRY CURIOSO.
-Posso non rispondere?-
-No, tu rispondi, ora, in questo momento, adesso, ok?-
-ok ok ok ok, calmino. Forse.-
-Non la accettiamo come risposta.-
-Allora non rispondo.-
-Ma non sei capace di giocaare te.- Frignò, sempre Harry.
-Questa è casa mia, faccio quel che voglio.-
-Cattiva.- Incrociò le braccia come un bambino.
-Vado a mettermi il pigiama, che ho freddo in pantaloncini corti.-
-Se vuoi ti riscaldo io.- Louis mi stava guardando, con quei suoi magnifici occhi, che mi lasciarono senza fiato.
-C-come?-
-Abbracciandoti.- Louis, sei ancora tu, Louis? Si notava un po’ di imbarazzo nel suo fare.
-Emh.. no, cioè..no grazie.- Quante volte aveva cambiato umore quel giorno? 1, 2, 3, 4, 5. Cinque volte, oh bene. –Mya, vieni con me.- Poi corsi verso camera mia, con lei.
-Che ha Louis?-
-E lo chiedi a me Mya? Cinque minuti prima mi tratta benissimo, dopo altri cinque minuti è incazzato con me. Pensa prima che tu arrivassi abbiamo litigato anche. Se ne è andato, dopo un po’ è arrivato e mi ha chiesto scusa per quello che mi aveva detto.-
Non disse nulla, si mise il pigiama velocemente e mi aspettò. Io mi misi i miei soliti pantaloni della tuta che usavo come pigiama e una maglia a caso. Poi scendemmo giù.
I ragazzi decisero di andare a casa, perché ormai era tardi, li salutammo e accesi la televisione, visto che non avevo sonno.
Io e Mya ci addormentammo sul divano, mentre guardavamo un film. Credo si sia addormentata prima lei, visto che lei è quella che fa le nottate in bianco.
 
#thenextday
Ci svegliammo un po’ prima del solito, perché Mya aveva dimenticato un libro di scuola la sera prima, quindi siamo andati a casa sua a prenderlo, per poi andare direttamente a scuola. Mi truccai leggermente e misi dei semplici jeans chiari con qualche strappo e una maglia larga, poi ci avviammo.
Preso il libro, andammo a scuola.
-Potevi anche non prenderlo il libro, te lo prestavo e io guardavo da Louis. Se facevamo così, a quest’ora non sarei stanca morta.-
-Zitta e cammina, che siamo in ritardo per la prima ora.-
-Tutta colpa tua.-
-Si, certo.-
Entrammo in classe e mi scaraventai sulla mia sedia senza un minimo di finezza, mentre Mya andò a sedersi al suo posto, vicino a quella troia di Emily. Emily era la solita bimbaminkia senza amiche, che allora le ‘ruba’ alle persone che odia. Tanta è la voglia di strangolarla, cioè io e Mya ci prendiamo a parolacce, ma cavolo è la mia migliore amica, ed è solo mia. Sono alquanto gelosa delle mie cose.
-Ehi Kim, come mai in ritardo?- Dietro di me, Niall.
-Mya aveva dimenticato un libro a casa sua, allora siamo andate a casa sua a prenderlo.-
Mi guardò sorridendo, poi tornò a parlare con il suo compagno di banco, che sinceramente non avevo mai avuto voglia di conoscerlo.
-Tomlinson, oggi stai meglio?-
-Credo proprio di no.-
-Mi dispiace.- Misi una mano sulla sua mano appoggiata alla gamba. Diventò tutto rosso, mi spuntò un sorriso. –Dai, vedrai che domani starai meglio.-
-No.-
-Non fare il pessimista, suvvia.- Ammiccò un sorriso, e ne fui felice.
La giornata passò in fretta, suonò la campanella e feci la solita cosa, misi via quei fottuti libri.
-Comunque ieri dicevo, che non ti perdonerò mai per quello che hai fatto al mio astuccio.- Rise.
-Non hai notato la nuova scritta?- E poi se ne andò.
Presi velocemente l’astuccio per vedere cos’aveva scritto. Ovviamente una cavolata. Pensai.  ‘Louis loves Kim’ Cosa? Cioè? Fhaeodschfa. No aspetta, ricontrollo. ‘Louis loves Kim’ Oddio, sì, ho letto bene. Ha detto che mi vuole bene. O qualcosa di più? Se glielo chiedo poi penserà che non mi piace? Cioè, quello che ho detto, non avrebbe senso, ma meglio non chiederglielo.
Cercai di raggiungerlo, ma lui era già troppo lontano, e si stava dirigendo verso la fermata, non l’avrei mai raggiunto. Dopo vidi che non prese il pullman, continuò a piedi. Perché mai? E’ così lontana casa sua.
Riuscii a raggiungerlo con tanta fatica.
-Mi… mi hai fatto.. venire.. il .. fiato-ne.-
-Hai deciso te di seguirmi.- Mi fece l’occhiolino. Io ancora un po’ e cadevo per terra.
-Tu mi hai istigato con il ‘Louis loves Kim’.- Okay, e ora che dice? Nulla, meno male, non voglio fare una figura di merda.
Dopo chilometri e chilometri di camminata io stavo veramente cadendo per terra. (?)
-Quaaanto maanca?- Frignai.
-Poco.-
-Quanto poco?-
-Cazzo Kim, alza la testa e guarda.-
-Ma io sono stanca.- Mi tirò su il viso con le dita , ed io fui costretta a guardarlo negli occhi. Lui guardava i miei, e io i suoi. Mi persi nell’azzurro dei suoi, come se fossero due piscine(?).
-I.. i tuoi occhi, oggi, sono azzurrissimi.- Louis ruppe il silenzio che si era formato tra di noi. –S-sono belli.-
-G-grazie Tomlinson. –
-Mi puoi chiamare Louis, mi piace di più.-
-E’? Cioè, si, ok.-
-Arrivati.- 
-Finalmente, casa mia però è più avanti, non vale.-
-Vuoi che ti accompagni?-
-No, so cavarmela da sola Louis.-
-Emh.. ok.-
Silenzio. Si sta avvicinando, che vuole fare? Ti prego, dimmi che non vuole fare quello che penso io. Ormai sento il suo respiro sulla mia pelle. Guarda le mie labbra. E' vicinissimo.
-Louis, ma quan..ops.- Harry esce di casa imprecando contro Louis, solo dopo si accorge di che momento aveva rovinato.
Louis si allontana velocemente, mette una mano dietro la testa.
-Ciao Kim, a domani.- Odio le risposte distaccate.
-C-ciao.-
Torno a casa velocemente, mi chiudo in camera e chiamo Mya.
 
 
myspace.
Ssssaaalve cciente, eccomi con il secondo capitolo. Scusate se non sono riuscita a caricarlo ieri sera, ma non sono riuscita a scriverlo in tempo perché ho dovuto fare la doccia, asciugarmi i capelli e piastrarli,e credetemi, non è una cosa da mezz’ora. çwwç nothing else.
Hope u like it,babes. <33 
  
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