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Autore: SanjiReachan    05/11/2011    2 recensioni
La mia storia si svolge in una città del Mare Orientale, quando l'era della pirateria è appena iniziata.
Più precisamente in un asilo.
Avete capito bene, la vicenda che ha per protagonisti Zoro e Sanji (insieme al resto dei Mugiwara) sarà un pò diveversa dal solito.
Quali aspetti cambiano dai 19 agli 8 anni??
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6:  Sole dopo la tempesta


Quando ci si risveglia da un incubo, è ancora più difficile ricordarsene. Ti inizi a fare domande, poi la memoria ritorna, come un film, riporta prima le immagini, poi le mozioni, e infine quel senso di nostalgia che si attacca allo stomaco come un amo e ti tira in modo insistente.La prima cosa che fai quando ti svegli dopo un incubo, è continuare a pensarci, per non dimenticarlo, così da poterci trovare un senso.
Se quando ti svegli, poi, scopri che l’incubo è realtà, e che non c’è alcun senso, il dolore è ancora più forte.
Zoro aprì gli occhi, sentendo mancare un calore che c’era stato fino a poco tempo fa.
Sentì il rumore della doccia, e si tranquillizzò realizzando che lui era ancora lì.
Si girò, mise le mani dietro la nuca, e si mise a fissare il soffitto. A giudicare dal colore del cielo erano le cinque, cinque e mezza al massimo. Oggi non importava, non sarebbero andati a scuola, o per meglio dire, Zoro avrebbe fatto si che quel biondino almeno per oggi non si avvicinasse nemmeno alla porta.
Anche se sapeva che sarebbe stata un impresa impossibile, ma almeno la mattina, quello stupido ragazzino doveva rimanersene a letto. Aveva subito una brutta esperienza, e gli serviva qualche momento per rifletterci su, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
Dei passi, il rumore di una serratura che scatta (aveva paura di essere spiato?), ed ecco riemergere il biondino dal bagno. Aveva un asciugamano sui capelli scompigliati, e un pigiama bianco candido. Si avvicinò al letto a piedi scalzi, poi ci saltò sopra rimettendosi sotto le coperte. Fissò Zoro per un attimo, prima di ridacchiare.
-Senza di me non riesci a dormire, eh?-
Davvero bella questa.
Zoro sorrise e si mise a sedere. Non potete immaginare cosa stava provando. Anche solo pensare che avrebbe perso per sempre quel rompiscatole di un moccioso, gli aveva lacerato il cuore; e adesso, che se lo trovava di nuovo lì, non riusciva a non smettere di essere felice.
Gli scompigliò i capelli talmente forte da farlo ritrovare con la faccia sulle lenzuola.
-A cosa lo devo?- disse Sanji, soffrendo in silenzio.
-Chiamala punizione, perché sei un rompiscatole.-
-Bene, e allora oggi tu resti senza mangiare.- rispose il piccolo con semplicità.
-E tu considerati morto!- continuò Zoro afferrandolo per i polsi e trascinandoselo in braccio.
-Woa! Vacci piano!-
Sanji si bloccò sentendo piccoli brividi freddi per tutto il corpo. Oltre al freddo si sentiva anche immobilizzato, davvero, non riusciva più a muovere niente.
-Zoro!!! Hai le mani fredde!!! Smettila!-
Lo spadaccino guardò Sanji completamente pietrificato, mentre continuava a far scendere e salire lungo il petto del cuoco le sue mani infilate sotto la maglietta.
Fermatevi in tempo… Non lo stava facendo per i motivi a cui state pensando.
-Sta un po’ fermo.- disse Zoro cercando di ignorarlo.
Continuò a passargli le mani lungo tutta la pancia, poi dietro la schiena, fino a spuntare da sotto al colletto del pigiama per prendergli il viso.
-Che diavolo fai?- urlò Sanji ormai al limite della pazienza.
Zoro lo guardò con espressione serissima. Gli avvicinò il volto al suo e disse:
-Controllavo.-
Poi lo buttò dall’altra parte del letto e si alzò per vestirsi.
Quanto lo odiava! Sanji si fece completamente rosso e gli puntò gli occhi addosso guardandolo storto.
-Marimo, è presto per la scuola.-
-No, oggi non si va a scuola. Tu resta qui e riposati, io ho altro da fare.- disse Zoro andando a prendere le spade dall’altra parte della camera, per poi dirigersi verso l’uscita.
-Se stai andando al porto, non troverai più nessuno ormai.-
Sanji sorrise soddisfatto vedendolo bloccarsi mentre stava per muovere un altro passo.
-Cosa?-
-Ormai i pochi che sono sopravvissuti se ne saranno andati da un pezzo.- continuò scendendo dal letto e andando in cucina.
-Vuoi spiegarti meglio?-
-Ieri è saltato tutto in aria. Capisci? Boom.- Sanji fece un gesto con le mani mimando un’esplosione.
-La smetti di trattarmi come un ritardato? Ho capito.- disse Zoro un tantino stizzito.
Felice di essersi preso la sua rivincita, Sanji sorrise e poi gli porse la colazione pronta e fumante.
Passarono a casa tutta la giornata, in modo tranquillo e senza troppi problemi (a parte alcune liti).
Zoro notò come Sanji evitava di parlare di cos’era successo la sera prima, e questo gli diede un po’ fastidio, oltre al fatto di non poter fare niente per avere un po’ di giustizia.
Decise quindi di rimanere accanto a Sanji per dargli un sostegno, anche se non sembrava averne minimamente bisogno. Aveva anche rinunciato agli allenamenti, non voleva perderlo di vista un solo momento.
-Dove vai?- disse lo spadaccino sentendo il rumore dei passi da lontano.
-A fare una passeggiata, sono stanco di rimanere qui.- sentì Sanji non alterare per niente il suo passo.
Zoro agì in fretta, si alzò, e gli sbarrò la strada.
-Non ci pensare nemmeno.-
-Marimo, non costringermi a darti una lezione!-
-E tu non costringermi a farti da baby-sitter.-
-Non sei costretto infatti!-
Sanji mosse un altro passo, e venne subito bloccato dal braccio di Zoro.
-Piantala, lo so che non te ne importa. E poi non mi succederà niente.-
Non gliene importava? Questo era davvero troppo.
Zoro lo prese e lo strinse, impedendogli di muovere un solo muscolo.
-Smettila idiota!-
-E tu smettila di dire stupidaggini, rompiscatole!-
Sembrò funzionare, perché Sanji smise di opporre resistenza, e si accasciò facendosi reggere dall’amico.
Appoggiò la guancia sulla sua spalla e si mosse più volte, come per accarezzarla.
Zoro sentì uno strano formicolio partirgli dal collo e trasformarsi in un brivido caldo, che scivolò come acqua lungo tutta la sua spina dorsale.
-Eh va bene… ti accompagno.-
Scesero in strada. Non c’era niente di diverso dal solito, era tutto normale.
Zoro camminava a mala voglia seguendo Sanji, senza nemmeno sapere dove stessero andando.
Nel cielo, il pallore del tramonto stava man mano scomparendo, lasciando spazio al buio della sera.
Sanji tremò un poco: associava quel colore alla paura che ancora non era scomparsa.
Faceva freddo, anche se si era vestito con una felpa bianca pesante. Quando una folata di vento un po’ più forte lo fece tremare vistosamente, Zoro fece d’impulso alcuni passi avanti per cingergli le spalle con un braccio.
-Tutto bene?-
Sanji lo guardò alzando un sopracciglio. Si stava preoccupando tanto per lui? Oh, ma che carino… sarebbe stata una buona occasione per rinfacciarglielo. O forse era meglio di no… una volta tanto che mostrava di avere un cuore sotto quella montagna di muscoli…
Non riuscì, comunque, a trattenere un sorriso a mezza bocca.
Zoro si mise le mani dietro la nuca sentendosi ridicolo.
Poi una voce li fece girare bruscamene.
All’inizio lo spadaccino fece indietreggiare Sanji, mettendosi davanti come uno scudo, prima di rendersi conto a chi appartenessero quelle voci.
Rufy, seguito da Nami, Usopp e Bibi li stava raggiungendo.
-Ehi! Vi dobbiamo dire una cosa! Oggi a scuola è successa una cosa fantastica!- disse Usopp, saltando i convenevoli.
I due ragazzi lo guardarono incerti.
-Salve ragazzi!!- urlò Rufy col solito sorriso a trentadue denti.
-Penso che vi piacerà! Noi non vediamo l’ora! Si tratta di…- Bibi non riuscì a terminare che il ragazzino con il cappello di paglia la interruppe nuovamente.
-Un ballo a coppie! Voi verrete insieme, vero?- domandò in modo totalmente indelicato.
Zoro e Sanji iniziarono ad inveire contro Rufy, arrabbiati e imbarazzati contemporaneamente.

***
Salve ^^ Sono (ancora) io!
Okkey, sappiate che questo capitolo era un pò di "passaggio", poichè non si spiega molte cose, ma sappiate che verranno spiegate in seguito, altrimenti, questa, rimarrebbe un'ingiustizia.
Vorrei ringraziare, ancora una volta per la benedetta pazienza di chi sta leggendo la mia storia, e (la ancor più benedetta pazienza) di chi recensisce.
In paritcolare vorrei ringraziare robinchan07, che mi fa sempre sapere cosa ne pensa dei miei capitoli :)
Vi invito a commentare, anche per darmi un giudizio (negativo o positivo che sia) perchè ci terrei tanto a sapere se vi piace o no, o se per voi faccio qualcosa di sbagliato.
Mi raccomando ^^
Detto questo vi lascio, al prossimo capitolo!
à bientot 
With love, Rea-chan <3


  
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