Epilogo.
I will hope
My soul
will fly
So I will
live forever
Heart
will die
My soul
will fly
I will
live forever
La luce della luna filtra appena dalle sbarre della finestra, getta in
questa cella una serie di rettangoli bianchi che mi illuminano
solo metà faccia. Ho tossito troppo, e ora c’è puzza di sangue. Devo avere un aspetto terribile, non ho mai mangiato niente.
Sono giorni che sono qui. Li ho contati. Ho fatto segni sul pavimento.
Per ora, tre settimane.
Eppure c’è qualcosa che i Dissennatori non possono
togliermi. Qualcosa che non so neanch’io cos’è, ma finora mi ha protetta, come se avessi una barriera intorno ai ricordi più
belli. Parlo nel sonno, dicono, sto impazzendo, ma non del tutto.
Una scaglia di felicità brilla ancora da qualche parte. So dov’è: la porto legata al collo.
Che avrà fatto Sirius affinchè questo fosse
possibile? Avrà fatto veramente qualcosa, ho non se
l’aspettava neanche lui? Chissà. So solo che per il momento sono ancora io, ho
ancora un nome, un cervello, posso ancora pensare. Quei Dissennatori non riusciranno
a rubarmi tutto.
Me lo meriterei.
Non sono forse io che ho rubato tutto alle famiglie di chi ho ucciso? Non sono forse una Mangiamorte, e come tale
meritevole delle peggiori pene che possano esistere?
Prima o poi morirò in questa
prigione e toglieranno il mio cadavere ossuto di vecchia gettandolo in mare,
come se non fossi mai esistita. E intanto fuori la
gente continuerà a vivere. In fondo le cose vanno sempre a finire così:
qualcuno muore felice, qualcun altro no.
Puoi solo sperare che il peggio non tocchi a te. Ma
non sempre Dio ti ascolta.
A che scopo scrivere questo diario, allora, se non uscirò mai di qui?
Forse la parte infida di me, che è anche la più vigliacca, ad un tratto avrà
paura di morire e scapperà? So che posso farlo, posso farlo fin d’ora: un corvo
passerebbe benissimo da quelle sbarre.
Perché allora un’altra metà di me invoca la giustizia per coloro che ho ucciso?
Sono troppo stanca per fuggire, o troppo
idiota per non farlo?
Ogni tanto qui davanti passa un Dissennatore e sento che cerca di
rubarmi i ricordi.
Li rubano a tutti.
Nella cella di fronte uno è impazzito, ma il destino è crudele, qua
dentro non c’è niente per uccidersi. Mi taglio con un sasso appuntito: non è
comodo, non taglia. Se volessi impiccarmi non potrei,
nessuno mi darebbe una corda.
Che bello: domani è il mio
compleanno.