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Autore: Samvise    06/07/2006    3 recensioni
In un futuro non molto lontane, Harry e company si ritrovano a riaffrontare le paure del passato...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccoci qui, al penultimo capitolo di “Storia del Male”, il capitolo che ci svelerà molte cose, soprattutto per quelli che fin

Eccoci qui, al penultimo capitolo di “Storia del Male”, il capitolo che ci svelerà molte cose, soprattutto per quelli che fin ora non ci hanno capito un H! Ringrazio, come di rito, ale146 per aver recensito lo scorso capitolo, spero che questo vi piaccia:

 

I veri volti

 

“Percy? Co…cosa…” balbettò Harry, incredulo.

Percy Weasley esplose in una risata.

Harry Potter, non capisci? Tu, l’eroe degli eroi, non ti sei mai accorto, in tutti questi anni, del mio tradimento?”.

“Tra…tradimento?”.

“Certo, Harry, tradimento! Ragiona…chi è l’unico della famiglia Weasley che non si è mai importato di fare il leccapiedi a Silente? Chi, nella famiglia, si è sempre importato della propria posizione nell’ambito sociale?”.

“Tu…tu…”

“Sì, Harry, IO! Nessuno della mia famiglia ha mai pensato che l’Oscuro Signore fosse il più forte! Nessuno della mia famiglia ha mai pensato che una volta che avrebbe conquistato il mondo, chi non sarebbe stato dalla sua parte avrebbe fatto una brutta fine! Io ci ho pensato, e sono passato da loro, sono diventato…un Mangiamorte!” e detto questo alzò la manica.

Il Marchio Nero era più scuro che mai.

“La…la polvere da sparo?” disse Harry, rimanendo a bocca aperta.

Perché non ci aveva mai pensato? Arthur condizionava un po’ tutti, nella propria famiglia, riguardo ai Babbani, e di sicuro custodiva molti libri riguardo ad essi.

“Ci sei arrivato, Harry. Tutte quelle esplosioni, la distruzione di Hogwarts! Chi ha fornito le armi all’Oscuro Signore? IO!” e detto questo scoppiò a ridere.

Ma…sei stato tu a farlo risorgere?” domandò Harry, desiderando di sapere di più.

Percy si oscurò, in volto.

“No, purtroppo. Devo essere franco, dopo che tu, Draco, Peter e Ginny avete eliminato l’Oscuro Signore pensavo che fosse finita, definitivamente, così ho aperto quel negozio con mio padre, sono ritornato con la mia famiglia, ci voleva, dopo la morte di…ma non è questo il punto! Il punto è che pensavo fosse terminata la ribalta del mio signore, ma mi sbagliavo. Piton ha trovato il modo di farlo risorgere, con una magia nera, antichissima. Poi mi ha contattato, minacciandomi, io sono tornato volentieri da lui, e gli ho fornito ancora una volta la formula della polvere da sparo, a quanto pare aveva esaurito le sue scorte per Draco, e abbiamo architettato il piano per uccidere Minus e…. Ma l’importante, in quel momento, era avere la lista, e abbiamo pensato che un giovanotto brillante come te ce l’avrebbe fatta, e a quanto pare…non ci sbagliavamo” disse sorridendo, indicando il pezzo di carta che Harry stringeva in mano.

“Mi dispiace Percy, ma non ti sarà facile ottenerlo” disse, alzando la bacchetta.

Cosa credi di fare…Potter?” disse Severus Piton, catapultandosi davanti a Percy.

Harry sorrise.

“Siamo arrivati alla resa dei conti, Piton” disse, in modo solenne.

“No, Potter, non ci batteremo”.

Cosa?”.

“Ti batterai…con qualcun altro…” disse, mentre la sua voce cambiava, diventava più rauca e profonda. Anche la sua espressione cambiò, un espressione di terrore e di disgusto. “Mi dispiace…Potter…non pensavo succedesse una cosa simile…ti prego…uccidimi…” disse, mentre la sua voce si andava affievolendo. Sembrava lottare, con il proprio corpo.

Cosa diavolo ti sta succedendo?” domandò Harry, confuso.

“UCCIDIMI!” urlò Piton, mentre la sua faccia cambiava.

I suoi capelli caddero, tutti, i suoi occhi si fecero più piccoli e stretti, e il naso si restrinse, dando spazio a sole due fessure.

VoVoldemort!” esclamò Harry, guardando la figura che si trasformava, dal corpo di Piton.

Mmh…non sembri molto felice di vedermi, Harry” disse Voldemort, sorridendo, con aria di compiacimento, come di uno che era riuscito ad avere l’effetto voluto.

 

Non...ma…che…” balbettò Harry, per la prima volta timoroso.

Si da al caso che la magia di Piton ha avuto qualche complicazione. Ha risvegliato solo il mio spirito, ma non il mio corpo, così sono stato costretto ad impossessarmi di quello del mio salvatore. Mi dispiace, ma è stato un sacrificio che sono stato disposto a fare”.

“Mio signore” disse Percy, inginocchiandosi, di fronte a lui.

Percy Weasley. Quanti anni sono passati?”.

Sette, mio signore”.

“Sette. Un numero alquanto strano,eh, Potter?”.

“Non t’importerà molto dei numeri, Tom” disse Harry, alzando la bacchetta.

 L’attimo di paura era passato. Non voleva che si ricreassero quegli anni di terrore che i mondi magico e babbano avevano vissuto. Non l’avrebbe permesso.

“Oh, Harry, vuoi ancora uccidermi? Pensavo che dopo tutti questi anni, volessi farmi un abbraccio caloroso”.

“Avrai poco tempo per fare lo spiritoso…SECTUSEMPRA!” urlò, ma Voldemort scansò subito il raggio di luce.

Harry, sei cresciuto negli ultimi sette anni, ma le tue abilità sono rimaste sempre le stesse” disse Tom Riddle, mentre agitò la bacchetta, sbattendo Harry contro il muro.

“Ottima mossa, mio signore” disse Percy, inginocchiandosi.

Quest’aria servile non ti servirà, Weasley. Non credere che sia disposto a perdonare la tua scarsa fiducia nel mio ritorno. Voldemort non scomparirà, MAI!” urlò, e scaraventò anche Percy contro il muro.

“Lascialo in pace!” gridò una voce femminile.

“Vediamo…chi saresti?” domandò Voldemort, con aria di curiosità.

“Sono il Ministro della Magia, e ti dichiaro in arresto!” disse Cho Chang, coraggiosa.

Mmmh…il Ministro della Magia, sapevo che Scrimgeour non sarebbe durato a lungo. Beh…a quanto pare…neanche tu” disse, alzando la bacchetta.

Harry si risvegliò dalla botta, osservando la scena con occhi sbarrati. No, stava per accadere di nuovo…prima Ginny, ora Cho…non poteva permetterlo.

“NO!” gridò Harry, correndo più forte che poteva contro il suo arci-nemico.

“No, Harry…non stancarti a vuoto” disse Voldemort, agitando ancora una volta la bacchetta, legando magicamente sia Harry che Cho.

“Non impari mai, Potter! Non potrai mai uccidermi, da solo!” urlò Riddle, furioso e divertito allo stesso tempo. Intanto una figura si muoveva, dietro di lui.

“Neanche tu impari mai, Tom, che io non sono mai solo” disse Harry, sorridendo, mentre una luce verde colpì Voldemort.

Tom Riddle cadde, rivelando un Percy in piedi, sorridente.

“Buon lavoro, Percy” disse Cho, mentre le corde invisibili che lo tenevano si slegarono.

“A quanto pare il nostro piano è funzionato, perfettamente. Ti è piaciuto come ho recitato?” disse Percy, in tono scherzoso.

“Certo! Meno male che sono diventato una brava legilimens e ti ho avvertito in tempo che Piton/Voldemort era dietro di te, nascosto dietro il muro, quando hai raggiunto Harry”.

“Volete dire che era tutto programmato?” domandò Harry, sentendosi prendere in giro.

“Logico! Certo…non sapevamo della lista, su quello mi ha informato Piton, quando ha progettato il mio finto rapimento e ha creduto di uccidere mio padre e Minus” spiegò Percy.

“Tuo padre e Minus non sono mai morti?” domandò Cho, ancora più sbalordita.

“Certo che no! Ho avvertito il Ministro subito dopo aver saputo del ritorno di Voldemort. Era importante fargli credere che il Ministero della Magia non sapesse niente, che solo tu agivi contro di lui. Poi abbiamo parlato con Minus e con mio padre, all’inizio era scettico, ma poi ha accettato il piano. Alla fine, è stato facile contare sul fatto che Voldemort non ha mai fiducia di un suo servo” rivelò Percy.

“Già…allora, distruggiamo la lista?” domandò Cho, indicando il foglio che Harry ancora stringeva nelle mani.

Ma questa non è la lista! La Cooman ha detto che solo io avrei visto la lista” disse, spiegando il foglio, mentre lo consegnava agli amici.

In effetti una lista c’è, ma è quella della spesa!” esclamò Percy, scoppiando a ridere.

 

“Ehi, guardate!” esclamò Cho, guardando il pavimento.

Il corpo inerme di Voldemort cambiò, trasformandosi nuovamente in Piton, che aprì gli occhi, e si alzò, sbuffando.

“Così l’avete ucciso…bravi!” esclamò, tossendo.

“Sì. Ora se vuoi seguirmi” disse Harry, mostrandogli il braccio.

“Ah, dove andiamo?” domandò Piton.

“Ad Azkaban, dove, se no?” disse Harry, sorridendogli.

Piton tentò di scappare, ma Harry lo agguantò e si smaterializzò insieme a lui.

“E’ un Auror formidabile, eh?” disse Percy, alzando gli occhi al cielo.

“Sì, un Auror formidabile. Il migliore” disse Cho, mentre passavano per la camera della Cooman, che dormiva beatamente, e raggiungevano l’entrata, dove scoprirono che erano stati tutti legati da Piton.

 

“Ecco fatto! Ho aspettato sette anni, per questo!” esclamò Harry, gettando Piton in cella.

Potter! Ti avrei dovuto bocciare, il primo anno di Hogwarts!” urlò l’ex-professore, furioso.

Harry se ne andò, salutando gli Auror che facevano la guardia, mentre tastava la sua tasca destra, riempita da un foglio stropicciato.

 

 

  
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