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Autore: Marti_PenguinOwl    06/11/2011    2 recensioni
Mi prende una mano e mi porta dentro. Si fa dare la chiave dalla reception e mi porta in ascensore.
Comincia a baciarmi il collo, passando le mani sotto la maglietta. Puzza terribilmente d'alcool.
Una parte di me mi urla di fermarmi, l'altra lo desidera. L'ascensore si apre e afferra una mano, frettoloso, apre la porta e mi getta sul letto.
(sequel di "Don't jump" =D=D)
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi! Eh sì, sono ancora viva!xD Scusate L’ENORME ritardo! Colpa della scuola! Comunque, siamo agli sgoccioli!*o*… Non mancano molti capitoli alla fine di questa storia, non so dirvi quanti di preciso perché devo ancora scriverli, ma non credo saranno più di sei/sette. Dopo di ciò, mi dedicherò insieme a Memy881 a scrivere “Incomprensioni” e conclusa anche questa FF, mi dedicherò ad una nuova storia, originale stavolta, che posterò solo quando avrò finito di scriverla. Quindi, per un po’ vi libererete di me…v.v
Dopo tutto questo bla, bla, bla vi lascio al capitolo. ENJOY!

 

…Capitolo 31…

 
Arriviamo in ospedale qualche minuto dopo l’ambulanza, vediamo la zia seduta in una delle sale d’aspetto con la testa fra le mani e Samantha, seduta accanto a lei, la guarda con gli occhi pieni di lacrime. Non appena vede Erich, salta giù dalla sedia e lo raggiunge. Si abbracciano e Samantha gli prende una mano, lo porta fino alla sedia di plastica e lo fa sedere, gli si siede accanto e lo abbraccia, mentre Erich piange. 
 
Aspettiamo più di due ore, e l’aria è tesa. Frankie ci raggiunge quasi subito e consola la zia. Tom fa avanti e indietro per la stanza mentre Georg e Doris abbracciano il piccolo Erich che adesso sembra essere più calmo e si addormenta.
Mi prendo il viso fra le mani, non ce la faccio più.
Finalmente, dopo quasi tre ore e mezza, un medico ci raggiunge. Alzo il viso e lo guardo, ha la faccia di uno che deve dare una brutta notizia.
-Mi dispiace, la signorina non ce l’ha fatta.-
Silenzio.
 
Sono come in una specie di trans, al funerale e al resto pensano i ragazzi. Io non ce la faccio.
Sono passati due giorni dalla morte di Chante, e il piccolo Erich ancora non sa nulla. Come si fa a dire ad un bambino di sei anni che la sua mamma è morta?
Più tardi ci saranno i funerali, è arrivata l’ora di dirglielo. Non posso più aspettare.
Mi alzo dal letto e vado nella camera di Chante, dove Samantha e Erich stanno giocando.
-Bambini.. devo dirvi una cosa molto importante.- comincio, accovacciandomi accanto a loro. –Erich…- mi schiarisco la voce. –Erich, la tua mamma non c’è più. E’ volata in cielo.- ho le lacrime ha gli occhi.
-Perché?- chiede.
-Ecco, perché… perché il destino ha voluto così. Però, lei sarà sempre con te. Ti guarda e ti protegge dall’alto e ti basta pensarla per averla accanto. Va bene?- mi trema la voce.
-La mia mamma è morta?- annuisco e abbasso lo sguardo. Pochi secondi dopo Erich corre fuori dalla stanza. Non lo seguo, so cosa significa perdere i genitori. Mi scende una lacrima e Samantha mi abbraccia.
Scendiamo insieme di sotto e dalla finestra vedo Erich che piange in giardino, vado da lui e cerco di abbracciarlo.
-NO! NO! VAI VIA!- urla respingendo il mio abbraccio.
-Erich.. non fare così, ti prego..-
-Vattene.-
Rientro in casa col cuore a pezzi, solo una persona può stargli accanto adesso, Georg.
Lo chiamo e gli dico quello che è successo, mi raggiunge poco dopo. Questa volta il bambino non rifiuta il suo abbraccio, li guardo da dietro la finestra.
 
--->Georg<---
 
-Lei è cattiva, mi ha detto che la mia mamma è morta! Ma la mia mamma non è morta.- mi dice, asciugandosi le lacrime.
-Piccolo, ascoltami.- prendo il suo viso fra le mani e lo guardo negli occhi scuri. –Martina non è cattiva, ti ha solo detto la verità. E’ la vita che a volte ci toglie le persone che amiamo di più. La tua mamma voleva molto bene a Martina, e non sarebbe contenta di sentirti dire questo. La tua mamma era malata, per questo non c’è più. Ma né io, né tu, né Martina, né chiunque altro può cambiare le cose. Capisci?- lui annuisce abbassando lo sguardo.
-Perché non mi ha portato con lei?-
-Perché non ha potuto. Non possiamo decidere chi portare con noi in cielo, quando ce ne andiamo, e anche se avesse potuto, non l’avrebbe fatto.-
-Perché?-
-Perché la vita è bella, e tu devi viverla.-
-Ma io non voglio senza la mia mamma.-
-Ma lei è ancora con te, nel tuo cuore.- gli prendo la piccola manina e gliela metto sul petto.
Mi da un bacio sulla guancia e mi sorride.
-Grazie, papà.- lo guardo con gli occhi sbarrati e la bocca aperta.
 
 
…Cinque giorni dopo…
 
-Dunque, dunque… siete qui per le ultima volontà della signorina Chante Werner?- annuiamo, stringo la mano di Doris, ammetto di essere nervoso.
Più volte Chante mi aveva detto che Erich mi voleva molto bene, e che molte volte, quando erano soli, le confessava che avrebbe tanto voluto che io fossi il suo papà.
Chissà se Chante, nel suo testamento, ha espresso la volontà di affidare a me suo figlio.
Sarebbe il regalo più bello della mia vita. Amo quel bambino come se fosse mio e il mio più grande desiderio, adesso che Chante non c’è più, è quello di prendermi cura di lui. Avrà un papà e una mamma, senza togliere nulla a Chante, visto che manca poco al mio matrimonio con Doris. Quando le ho detto che speravo nell’affidamento di Erich, lei mi ha sorriso e mi ha detto che mi si legge negli occhi tutto l’amore che provo per lui.
Il tizio incravattato comincia a parlare, ma non lo ascolto. Il cuore che batte a velocità supersonica copre tutti i rumori.
-Dunque, qui, la signorina dice che, in quanto a suo figlio Erich Werner…- drizzo le orecchie. –desidererebbe che venisse affidato dal signor Georg Listing e dalla sua quasi consorte Doris Zimmermann…- alza lo sguardo e accenno un sorriso.
-Siamo noi.-
-Bene, ve la sentite di prendervi cura del bambino? Potete anche rifiutare, e il bambino verrà mandato in un orfanatrofio, in quanto il nome del padre è sconosciuto e così anche quelli dei nonni e di eventuali zii.-
-Erich vivrà con noi.- rispondo con decisione.
-Bene. C’è una lettera per voi.-
 
Nei giorni successivi firmiamo delle carte per l’affidamento di Erich e poi, finalmente, ci trasferiamo nella nuova casa che abbiamo preso io e Doris, anche se ancora mancano alcuni dei mobili che abbiamo acquistato e che arriveranno a breve. Nel frattempo, ci sistemiamo alla meno peggio e parliamo del matrimonio.
-Che ne dici del ventuno ottobre?- mi chiede una sera Doris, mentre stiamo cenando.
-E’ fra due settimane..- rispondo, confuso.
-Lo so, ma sono del parere che ci vuole un po’ di felicità dopo quello che è successo… e credo che un matrimonio possa risollevare tutti. E poi, se proprio vuoi saperlo, Chante mi aveva chiesto di celebrare il matrimonio entro questa data, se possibile.-
-E perché?-
-Perché aveva paura di non riuscire a venire al nostro matrimonio. So che ormai è morta, però volevo rispettare questa sua richiesta..-
-E’ un’idea magnifica.- le sorrido e ci baciamo. Erich è di là, e so, che sta parlando con Chante.
Da quando è morta, ogni sera alla stessa ora, si chiude in camera sua e parla con la madre guardando il cielo dalla finestra. –Cosa le dici?- gli ho chiesto una volta. –Le racconto di quello che faccio, e le dico che sono felice di stare col mio papà e con la mia nuova mamma. E che le voglio tanto bene.-

 
…Continua…

 
Ce l’ho fatta, sì. C’ho messo un po’ a scriverlo, sorry, ma ogni volta che accendevo il PC per scrivere ne succedeva sempre una! Che dire? Non ho molto tempo, quindi ringrazio col cuore coloro che hanno recensito e chi continua a leggere in silenzio. (:
Grazie mille, alla prossima!(:

 
 
  
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