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Autore: Diomache    06/07/2006    4 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!
eccoci con un nuovo capitolo!
Innanzitutto vorrei ringraziare DI CUORE tutti quelli seguono la mia storia che sto portando avanti da dicembre con crescente impegno… specialmente adesso che ci sono le vacanze, me la godo a scrivere!!!:P grazie veramente a tutti perché mi date lo sprint per proseguirla!
Beh, vi lascio al capitolo e se vi va, lasciate un commento!!!Kiss Kiss!!!

Ciao Winny!!
Grazie mille per i complimenti, sei troppo gentile!!! Spero davvero che questo capitolo ti piaccia e che tu mi faccia sapere che ne pensi!
Un bacio!!!

Ciao Miyu90!!
Ogni volta che leggo le tue recensioni mi commuovo… sei troppo carina, ti ringrazio tantissimo per tutti i complimenti e ti prometto solennemente che presto… molto presto… Daniel avrà tutto quello che si merita…grazie mille ancora per la recensione, spero vivamente che questo chap possa piacerti e, perché no, emozionarti un pochino…
Un bacio!!!!!

Ciao Franca!!!!
Hai ragione è proprio guerra dichiarata e in questo chap…. No, Diomache, zitta altrimenti rovini tutto! Comunque è vero, sconfiggere Tom è difficile (per non dire impossibile) ma Daniel sarà parecchio rognosetto purtroppo… grazie per tutti i complimenti che mi fai ogni volta!! Grazie delle buone vacanze.. in effetti me la sto proprio spassando!!
Un bacio!!!

Ciao PhoenixLupin!!!!
La tua recensione mi ha fatto morir dal ridere, sei un mito.. comunque hai ragione Daniel è proprio infido e ti giuro che presto tutte ci riprenderemo la nostra rivincita, anche perché in questo capitolo e nel prox , soprattutto,Daniel toccherà davvero il limite. E, questo è chiaro, Tom guiderà la nostra riscossa…
Ecco, dovrei imbavagliarmi la tastiera altrimenti va a finire che svelo tutto, chiacchierona come sono… grazie per i complimenti e la recensione,
Un bacio!!!

Buona Lettura,
Diomache.

PROFUMO DI MENTA

CAPITOLO XXIV:

IO, NEI TUOI OCCHI

L'amore è la poesia dei sensi. (Honorè de Balzac)

La moto rossa del ragazzo parcheggia fulminea a ridosso di quella cabina telefonica, con una frenata inchiodata e così rumorosa da far voltare numerosi passanti. Ma si, che si voltino pure, non gli interessa. È troppo turbato, troppo scosso per importarsi delle opinioni degli altri, per temere la gente e i suoi stupidi pregiudizi, al solito. Questa notte l'ha passata in bianco ad osservare il soffitto della sua camera, con il ventilatore al massimo, le braccia incrociate dietro la testa e una strana inquietudine nell'animo. Ha saputo che qualche giorno fa Hud l'ha cercato in fabbrica. Quella puttana di Julia glielo aveva riferito solo ieri prima che andasse via e poi come se fosse cosa di poca importanza.
Già, e tanto lei che ne sa di loro due. Che ne sa di una storia iniziata benissimo e ora che sembra improvvisamente incrinarsi, senza un motivo.
Aveva provato a chiamare Hudson, poi, ma lei non aveva più risposto.
Perché? Perché lo evita, perché? Ha fatto qualcosa di sbagliato? Ha capito che non gli interessa e vuole tirarsi indietro? Ecco, questa è una tesi con un'alta percentuale di verità. È l'unica cosa attendibile, l'unica idea che dimostri il suo diventare gelida, distante e infine il suo evitarlo sempre e comunque, senza spiegazioni. Ma non può finire così. Non lascerà che la storia più importante della sua vita vada a farsi sfottere senza nemmeno un chiarimento, non può permettere a Hud di scaricarlo in questo modo, di chiuderlo fuori dalla sua vita senza nemmeno un perché.
Ma soprattutto, senza nemmeno sapere che la ama. Ha diritto di saperlo, ad ogni costo.
Aveva ragione Tom, doveva dichiararsi prima, ora chissà, magari è troppo tardi. Deve dirglielo, ora, non può più aspettare nemmeno un istante altrimenti perderà l'attimo, l'occasione. Adesso che si è deciso, non può assolutamente lasciare che tutto questo finisca.
Vuole Hudson. La ama. E farà di tutto per averla di nuovo.
Ma sa anche che non può riuscirci da solo, gli serve una mano.
Una mano dall'unica persona che conosce Hud meglio della sua stessa ombra: Rose.
Smonta dalla moto e si fionda sulla cabina telefonica quindi fa il numero di casa della ragazza.
"pronto?" la voce di Micheal suona così affannosa che Emily stenta quasi a riconoscerlo.
"pronto..- risponde la donna.- ma chi parla?" continua con quel suo solito fare investigativo, mentre regge la figlioletta tra le braccia.
"Emily, ciao, sono Michael." Risponde il ragazzo, nervoso, iniziando a giocare con il filo metallico di quella cornetta, nella cabina telefonica. La voce della donna gli sembra più sollevata ora.
"oh, ciao Michael! Come stai?"
"bene, c'è Rose?" chiede in maniera frettolosa e pure un po' maleducata.
Ma che vada a farsi sfottere pure l'educazione, adesso…
"Rose non c'è.- risponde Emily, un po' acida.- è a teatro a provare. Ma sei fortunato perché oggi aveva il pomeriggio libero quindi deve staccare verso mezzogiorno, poi, vediamo… ah si! poi va a pranzo con Tom e credo che passerà tutto il pomeriggio con lui. Poi alle nove e mezzo va un'altra volta a teatro… capito, non ci sta mai a casa, non saprei quando farti chiamare, guarda!"
"aspetta, Emily.- l'interrompe.- a che ora hai detto che esce dal teatro?"
"a mezzogiorno, perché?"
"ti ringrazio, ciao" mormora chiudendo pesantemente la cornetta ed uscendo dalla cabina. Mezzogiorno… guarda l'orologio.. mancano appena dieci minuti alle dodici. Deve assolutamente arrivare prima che Rose esca e vada da Tom.. ok, il teatro si trova quasi dalla parte opposta e pensare di raggiungerlo in dieci minuti sarebbe quasi una pazzia.
Sì, una pazzia che deve correre ad ogni costo.
Sale sulla moto e sfreccia via verso il teatro, con il cuore in gola di speranza ed emozione.

Ancora qualche passo, ancora un volteggio, ancora una piroetta, ancora un giro.
E poi, più lentamente, secondo la musica, più dolcemente la ballerina balla con più delicatezza, girandosi lentamente verso il ragazzo, moro, bellissimo, che la guarda con finta superiorità, poi la raggiunge ed ecco che la giovane sfugge di novo a lui, come una farfalla, spiccando un grand jeté e poi di nuovo un giro in punta di piedi, con una tecnica mirabile. Con un' attenzione di movimenti ma allo stesso con una grazia innata che fa letteralmente sbavare d'invidia tutte le altre. E fa sorridere d'orgoglio Mary che osserva, braccia conserte, lo svolgersi del balletto annuendo tra sé per la correttezza dei passi, per l'armonia dei movimenti e, finalmente, per la scioltezza e l'affinità tra i due ballerini. Finalmente sembrano complici…quando avevano provato insieme per la mia volta aveva creduto che Rose e Daniel non avrebbero trovato mai quella sintonia di sguardi presenti invece tra James e Rose.
Beh, si sbagliava. A una settimana di distanza e a pochi giorni dalla prima deve dire che i due, professionali ed impegnati, si sono davvero dati da fare. E il risultato è perfetto.
"va bene!" come termina la musica la voce alta dell'insegnante si fa sentire in tutto il teatro.
Rose sgrana gli occhi. "sul serio?" sussurra all'indirizzo di Daniel. "hai sentito anche tu?"
Mary nota il suo stupore e con un sorriso sadico aggiunge. "ma il finale mi fa ancora schifo.- mente spudoratamente.- quindi stasera lo riproveremo, chiaro?"
"ah, ecco.- le sussurra il ragazzo.- tutto nella normalità."
Rose annuisce mentre entrambi si dirigono verso l'uscita del palcoscenico, avendo notato che per oggi hanno finito, è quasi mezzogiorno.
"aspettate, disastri!- i complimenti di Mary li trattengono ancora una volta.- ci vediamo qui alla ventuno e trenta, capito? Poi chiudiamo a mezzanotte! E non voglio ritardi!"
Rose storce il naso. Che orario del cazzo, sarà sfinita! Però almeno avrà il pomeriggio libero, meglio così. Si volta verso Lola che le fa l'occhiolino, complice.
Si era sfogata con lei l'altro giorno, lamentandosi che non aveva un attimo di tempo per la sua vita, così Lola aveva predisposto tutto affinché Rose provasse la mattina e la sera, lasciandole un po' di tempo per stessa nel pomeriggio. Che mito quella donna! Saltellando, si dirige nel suo spogliatoio, seguita passo passo dagli occhi neri e sensuali di Daniel.
Finitasi di preparare la ragazza, con tanto di borsone sulla spalla destra, esce correndo dal teatro salutando tutti con la sua voce allegra e divertita. Allegra, per forza. Adesso andrà da Tom che la sta già aspettando nella loro mansarda, nell'Upper East Side, per mangiare insieme. E poi hanno programmato un bel pomeriggio di assoluto relax, magari con una bella passeggiata a Central Park e poi una bel giro nel Metropolitan Museum of Art.
Nella frenesia di uscire non sente minimamente la voce di Daniel che la chiama: "Rose, aspetta!"
Il ragazzo le corre dietro, scendendo le scale del teatro. La inviterà a pranzo, una cosa tra amici, le dirà. Si, ottima scusa. La raggiunge e per farla fermare la prende delicatamente per un polso.
"ehi ma dove corri???- le dice non appena lei si volta, interrogativa.- sono due ore che ti chiamo!"
Rose sorride. "ah, scusa. È che vado di fretta…"
"hai un impegno?" le chiede lui ma subito i suoi occhi neri si concentrano su qualcosa dietro di lei, su una moto rossa che si è appena fermata, su un ragazzo riccio, che è appena sceso e che corre incontro a loro, ansimante e frenetico.
"sì.- risponde Rose, con un sorriso orgoglioso.- in un certo senso sì.."
In quell'istante arriva Michael, correndo come un pazzo. "oh Rose, finalmente…" ansima il ragazzo.
"Michael???" esclama la ragazza, aggrottando la fronte. "ma che cosa.."
"Michael?- ribatte Daniel, con voce estremamente velenosa.- mi avevi detto che il tuo ragazzo si chiamava.."
"oh no, lui non è il mio ragazzo.." si affretta a precisare la ragazza, mentre si aggiusta i capelli con le mani.
"Rose ti devo parlare, immediatamente!!- il ragazzo castano si interpone tra i due, dando le spalle a Daniel - ti prego, mi devi aiutare, ho assolutamente bisogno di te!" dice, incredulo di averla trovata sul serio, di essere arrivato in tempo. Se non si fosse fermata a chiacchierare l'avrebbe persa di sicuro. Rose lo osserva, un po' preoccupata. "ehi, è accaduto qualcosa?"
"No, cioè sì… è che.."
"Rose, è un po' maleducato il tuo amico…" la voce fredda di Daniel giunge da dietro le spalle di Michael che si blocca e si volta, con uno sguardo omicida. "ehi, ma tu chi cazzo sei? Che cazzo vuoi???"
Rose vede che la situazione si sta scaldando un po' troppo quindi dice, frettolosa.
"ehm, scusa Daniel abbiamo da fare,ci vediamo, eh?- poi prende Michael sotto braccio e lo trascina un po' in disparte.- allora, mi vuoi dire che è accaduto?? Non farmi spaventare!!!!"
Il ragazzo castano si passa una mano sugli occhi. "io.. ho deciso di dichiararmi ad Hudson.."
"tutto qui!! E io che mi credevo che avesse preso un colpo a qualcuno e..- la ragazza si blocca immediatamente e lo guarda fisso negli occhi.- scusa, cosa hai detto?"
Michael scoppia a ridere e l'abbraccia con slancio. "la amo, Rose. E non posso perdertela."
Quando i due si dividono gli occhi della ragazza sono lucidi e il ragazzo non può fare a meno di ridere di nuovo di fronte a quella commozione.
"è.. bellissimo..- sussurra Rose.- tu non sai quanto Hud attenda questo.."
Michael la osserva, serio. " davvero? Allora… non vuole lasciarmi!??"
"lasciarti??!- esclama la ragazza ad alta voce.- ma se ti ama come una pazza! L'unica cosa che vuole è…- si ferma qualche istante, ad osservare gli occhi castani ed emozionati di lui.- …te."
Michael esulta di nuovo come un bambino abbracciandola di nuovo. "vieni, non c'è un minuto da perdere!"
Rose aggrotta la fronte. "..cosa???" ma non ha tempo di dire altro perché il ragazzo la trascina con se, prendendola per un braccio. "avanti, vieni, dobbiamo andare da Hud!" dice obbligandola a salire dietro di lui. "ma Hud sta all'Università adesso.."
"appunto! ho bisogno di te, io non so niente della New York University, non saprei da dove iniziare!"
"io sto alla New York University, Hudson è alla Columbia University!!!" ribatte Rose, dietro di lui.
"appunto!" ribatte il ragazzo mentre ingrana la marcia e partono a tutto gas sotto le urla di Rose che gli intima di andare piano e sotto gli occhi furibondi di Daniel che non ha perso un attimo di tutta la scena.
Rose si lascia condurre via, già sapendo che Tom sarà come minimo furibondo per l'enorme ritardo che farà.
Beh, capirà che doveva salvare una coppia.

Arrivano sgommando alla Columbia University e subito i due ragazzi scendono dalla moto, invasi dal vento caldissimo di quella giornata. Rose nota, non senza un sorriso di ironia, che Michael è sbiancato ed è agitatissimo, sembra non riesca più a parlare, tanto è spaventato ed emozionato. Ed è proprio curiosa di vedere l'espressione che farà Hudson sentendo la bella dichiarazione che gli farà.. è un miracolo se non cascherà giù!
Freneticamente si dirigono correndo verso l'edificio, ne varcano i cancelli e arrivano finalmente all'entrata. Lì smettono di correre e Michael si ferma un istante, quasi raggelato.
Rose di volta verso di lui. "ehi.." sussurra con un sorriso allegro.
Michael la osserva un istante. " e se.."
"oh, adesso basta!- sbotta Rose, determinata.- non ne posso più delle vostre indecisioni! Adesso tu vieni con me e non voglio sentirti fiatare, capito??- il suo sguardo torna dolce ed ironico.- almeno finché non troviamo Hud.." conclude con un sorriso luminoso.
I due ragazzi si addentrano nell'immenso edificio e dopo aver aspettato mezz'ora per capire da che parte si trovasse l'aula dove Hud aveva lezione oggi, finalmente imboccano il corridoio e vengono addirittura fermati da Claire un'amica di corso di Hud che ha subito riconosciuto la figura snella e irrequieta di Rose.
"ehi, ciao!" la sua voce fa girare la ragazza castana che subito s'illumina vedendola.
"Claire!- esclama con un sorriso a 36 denti.- ma che bello trovarti qui!"
"e, per forza- ribatte quella.- ho avuto lezione fino adesso!"
"Hudson era con te?" chiede Michael che non aveva più aperto bocca da quando avevano avuto quel piccolo scambio di battute all'entrata. Claire si concede qualche istante per guardarlo poi con un sorriso più interessato risponde. "sì.- sorride.- ma adesso l'ho persa di vista.. forse è andata nella mensa, boh!"
"di solito dov'è che mangia???" domanda Rose, ancora molto agitata.
Claire, una gallinella che Dio solo sa come fa Hud ad avere per amica, continuando a fissare Michael con insistenza scrolla le spalle. "boh, in giardino mi pare…- si rivolge a Rose.- ma Rose non mi presenti il tuo amico???- non aspetta certo Rose, prende iniziativa.- ciao, io sono Claire."
"scusami, ho fretta.." sussurra Michael, irritato dalla presenza di quella gallina.
"lui è Michael.- Rose risponde per lui .- il RAGAZZO di Hudson!"
Claire spalanca la bocca dalla sorpresa. "ah… ma che bello, mica me lo aveva mai detto! Che birichina! E pensare che siamo molto amiche! Ciao Michael, che bello fare la tua conoscenza, sono sicura che andremo molto d'accordo io e te.."
"adesso basta, andiamo via." Sussurra la ragazza, estremamente disgustata.
"ma come, di già???" domanda Claire giocherellando con i suoi riccioli biondi.
"sì.- ribatte frettolosamente Rose girando le spalle alla ragazza. Lei e Michael fanno qualche passo, poi si blocca.- ah, Claire…" Rose si volta con un ghigno malefico. "vaffanculo"
E io - da autrice.- giuro che si è trattenuta.

Giungono in giardino cercando, almeno, di fidarsi di quello che quella puttanella di Claire aveva detto loro, sbavando letteralmente davanti a Michael.
Grr.. e pensare che non ha smesso nemmeno quando le aveva detto che era il ragazzo di Hud.. dovrà metterla in guardia da quella vipera.
Entrambi cercano Hud con gli occhi osservando con trepidazione i volti delle ragazze che, appostate in giardino, fanno pranzo magari mangiando un panino. Poi, improvvisamente, la vedono.
Seduta su un piccolo muretto, con una piadina in mano e una lattina di coca cola nell'altra.
Michael ha un vero e proprio fremito e per un istante si immobilizza ad osservarla, tremando leggermente.
"vai." Gli sussurra Rose con voce delicata, sfiorandogli la mano. " e falla felice, mi raccomando. Hud se lo merita davvero."
Il riccio si gira verso di lei. Se prima era stato sbianco e atterrito adesso è semplicemente rilassato e forse anche più bello. Eh già, l'amore rende proprio diverse le persone.
"grazie Rose. Sei davvero meravigliosa."
"su, muoviti!- lo incoraggia lei, ridendo.- altrimenti la perdiamo di nuovo.."
"ah ci mancherebbe solo questo!" le risponde Michael mentre corre letteralmente incontro alla ragazza che ama. Rose si posiziona bene sul muro: eh no, non si vuole perdere nemmeno un minuto.
Michael giunge con passo lento e solenne dinnanzi ad Hudson che tiene lo sguardo basso e concentrato sulla sua piadina che addenta, affamata. Poi quando vede che qualcuno la sta osservando, in piedi, accanto a lei, i suoi occhi scuri si alzano dal cibo e lentamente percorrono, centimetro dopo centimetro, la figura di Michael. E quasi gli prende un colpo quando osserva, con immenso stupore, il volto allegro di lui.
Il morso che aveva appena fatto alla piadina sembra andarle tutto di traverso e solo grazie ad un buon sorso di Coca Cola riesce a scongiurare l'asfissia.
Con ancora poco fiato, sussurra. "Michael…che diavolo.. ci fai qui…?"
Il ragazzo non risponde alla sua domanda, si limita a prenderle le mani e a farla alzare in modo da averla a pochi centimetri dal suo viso. La ragazza lo osserva, sorpresa ed intrigata dalla sua improvvisa comparsa. "è.. successo qualcosa?" domanda di nuovo, con un sussurro di voce che in realtà lascia trasparire la speranza che lui sia qui per ben altro.
Michael le sorride di nuovo e accarezzandole con i pollici il dorso delle sue mani mormora un "sì" ovattato. "è successo qualcosa, Hud. - gli occhi di lei lo supplicano di continuare.- è successo che non posso stare senza di te, non posso e non voglio, con tutto me stesso."
Un bellissimo sorriso si fa strada sul viso della ragazza che tenta di dire qualcosa ma è subito zittita da lui che la prega di lasciarlo finire. "ti prego, altrimenti credo che non troverò il coraggio di dirti tutto..- deglutisce.- credimi, per me è la prima volta in assoluto nella mia vita, non ho mai creduto di poter … incontrare una ragazza come te…." Hud gli sorride dolcemente.
"Hudson.- riprende Michael con tono ancora più solenne. Respira, ascoltando solamente il proprio cuore.- io ti amo."
La ragazza si porta le mani alla bocca, arrossendo e con gli occhi lucidi di emozione. Non avrebbe mai creduto di vederlo qui, oggi. Mai, di sentirgli quelle parole, quello che avrebbe sempre voluto sentirsi dire, la conferma del suo amore, quelle due essenziali parole che ora cambiano tutto, le aprono una nuova vita. Michael la guarda ora, chiedendole con lo sguardo di dire qualcosa, implorandola quasi anche di un cenno, qualsiasi cosa purché rompa questo assordante silenzio.
La ragazza deglutisce e, rossa in volto dall'emozione, lo fissa con i suoi occhi da innamorata.
"io…- non riesce a continuare, sente che potrebbe piangere.- oh, Michael, anch'io ti amo… con tutta me stessa.."
Il ragazzo, a questo punto, scatta verso di lei, abbracciandola con slancio.
La ragazza contraccambia, felice, senza curarsi minimamente se quella scena abbia attirato l'attenzione di qualche studente o studentessa, curiosi e ficcanaso come sempre. Michael ed Hudson si stringono, poi finalmente si baciano con trasporto per qualche piccolo istante, poi la loro proverbiale timidezza viene di nuovo fuori e si staccano e, mano nella mano, iniziano a passeggiare insieme.
Rose, da relativamente lontano, si asciuga gli occhi con un gesto quasi stizzito. Se pensa a tutte le vote che Hud le confidava che così non era felice, che voleva sapere cosa esattamente Michael provava per lei, che voleva conferme. Beh, ora ha anche lei tutto questo.
Il suono impertinente del suo cellulare la desta da queste romantiche riflessioni.
Lo prende:è Tom. Storce il naso, vedendo che sono quasi le una e trenta. L'avrà data per dispersa.
"ehm, pronto?" fa, con aria disinvolta.
"pronto????- ribatte lui, alterato.- ma sentitela, io è un'ora e mezzo che mi preoccupo per te, chi cazzo sa dove sarai andata, non so, magari ti è successo qualcosa per poco non mi prende un infarto, e tu.. tu mi rispondi come se niente fosse, come se stessi ordinando la colazione in camera??????"
Rose non riesce ad evitare di ridere. "oh Tom.- sussurra dopo.- è una lunga storia."

"ecco l'insalata e il tramezzino per la signorina…- dice apaticamente la commessa lasciando un piatto d'insalata e un tramezzino davanti a Rose.- e il panino e le patatine fritte per lei." Conclude lasciando un bel panino e un piatto stracolmo di patatine davanti a Tom che le sorride in risposta. Poi i suoi occhi blu si posizionano fuori dalla finestra osservando malinconicamente come sia volato il tempo in compagnia della sua ragazza. Osserva l'orologio: quasi le otto.
"buon appetito." Esclama Rose, mentre prende tra le mani il suo tramezzino con prosciutto cotto e funghi. Tom contraccambia poi afferra anche lui la sua cena e gli dà un morso.
"mm.. è buonissimo.." mormora Rose con uno sguardo sognante.
Tom inarca un sopracciglio. "bah, sarà un tramezzino…"
"sì, però è squisito."
"ma… da quant'è che non mangi???" domanda lui ridendo.
"spiritoso.- ribatte lei con un sorriso falso e tagliente mentre scatta con i suoi sabot a punta, dandogli un calcio da sotto il tavolo.- lo sai benissimo che è colpa tua se ho saltato il pranzo!"
"ah..- Tom rimane un istante senza fiato per il dolore.- ma… come sarebbe colpa mia????"
"sì perché tu mi avevi detto che pranzavamo insieme in mansarda e…"
"infatti.- la interrompe.- solo che siccome tu sei arrivata un'ora e mezza dopo l'orario che ci eravamo prefissi, io ho pensato che mi avessi dato buca."
Rose lo guarda, stralunata. "ma non mi dire! Quattro mesi che stiamo insieme e adesso ti vengo a dare buca!"
"che ne so!- sbotta l'altro.- magari avevi avuto un contrattempo con il teatro! Così ho mangiato da solo!" esclama, con aria innocente.
"sì ma poi te l'ho spiegato, no, il motivo per cui ho fatto tanto tardi! C'era in ballo la felicità della mia migliore amica!" spiega Rose addentando poi ferocemente il suo tramezzino.
"ok, fin qui ci siamo! Ma quando sei arrivata ti ho proposto di andare in un Mc Donald e tu hai rifiutato mi pare, no??? E quindi sarebbe colpa mia???"
"ovviamente.- risponde lei, pulendosi i lati della bocca con un tovagliolo.- un gentiluomo mi avrebbe fatto trovare qualcosa, primo, secondo lo sai che io al Mc Donald non ci metto piedi, costi di saltare un pasto! Tra pochissimi giorni ho la prima del musical non posso permettermi di prendere nemmeno un etto, capito?? Altrimenti poi non mi entra più il costume!"
"mamma mia, che esagerata!" sbotta l'altro. "e comunque, dopo, quando siamo andati nel Metropolitan Museum of Art e ti ho offerto di prendere un gelato, un pezzo di pizza, una piadina… tu come mi hai risposto sempre???"
"senti Tom, non ti arrampicare sugli specchi..- il suon tono è estremamente polemico, al solito.- lo sai che il pomeriggio non posso mangiare nulla ho.."
"la prima del musical.- conclude Tom con un sorriso rassegnato.- che palle co' 'sto musical…"
Rose scoppia a ridere sentendo il tono sinceramente stanco del ragazzo. Tom, ridendo anche lui, prosegue. "no, dico sul serio! ti sta assorbendo come una spugna, ma quando sei dimagrita, ancora?"
Rose aggrotta la fronte. "io non sono dimagrita."
"ma dai, quando ti ho trascinato nel bagno del museo mi sembravi più leggera del solito.." dice con un'aria estremamente maliziosa.
"shhhh!- Rose lo zittisce subito, diventando improvvisamente tutta rossa.- vuoi parlare più piano?"
Tom ride di nuovo, mentre le prende la mano. "non c'è da vergognarsi…- sussurra- è normale che tra innamorati si abbia voglia di baciarsi…e poi, capirai, dopo tutti quei quadri dove la gente si mangiava viva!"
"Tom!- la ragazza, arrabbiata, gli sfila via la mano.- quel quadro era bellissimo e non si stavano mangiando vivi, capito???- esclama indispettita.- è un capolavoro, ecco cos'è. E poi figurati che è solamente una copia, l'originale sta in Italia. Quel Francesco Hayez è un mito, non osare offenderlo mai più!"
"va bene- mormora, accondiscendente.- infondo piaceva anche a me. Proprio un bel quadro."
"già.- mormora Rose.- 'il bacio'. Era stupendo perché aveva quel fascino così particolare.."
Questa volta Thomas si è fatto più serio e profondo. "sì è vero. Forse perché i personaggi avevano quei vestiti così medievaleggianti… il vestito di lei sembrava davvero di raso, aveva una luminosità incredibile."
"e poi c'era quell'atmosfera di distacco, nostalgica, sofferente…- sospira.- davvero commovente."
"ti piacerebbe vedere l'originale?"
"in realtà.- inizia la giovane giocherellando con la forchetta e una foglia di insalata.- mi piacerebbe vedere l'Italia."
"anche a me."
Questa risposta lascia di stucco la giovane che lo guarda, sorpresa. "davvero?"
"sì, perché no.- dice con disinvoltura.- ho un sacco di amici che sono andati in Italia e conosco anche qualche italiano…"
"e..- inizia la ragazza.- che.. persone ti sembrano?"
Tom alza le spalle "persone perbene, simpatici, hanno un cucina deliziosa, città meravigliose con monumenti antichi di centinaia di anni e capolavori d'arte incredibili… e giocano a calcio da far paura…-entrambi sorridono.- fidati. Tu li adoreresti."
Rose sorride e finalmente quella povera foglia di insalata le finisce in bocca.
"Hudson dice che la letteratura europea e in particolare quella italiana non ha eguali… per non parlare dell'arte!"le brillano gli occhi mentre parla, come sempre quando si emoziona, fa progetti o parla di cose che l'appassionano particolarmente. "anche ad Hud piacerebbe tanto.- i suoi pensieri vanno alla mattinata.- oh, avresti dovuto vedere com'era felice Hudson… era così emozionata.- Tom le sorride, prendendole dolcemente la mano.- chissà come starà ora…"

Un fascio di nervi, ecco come sto!
Potrebbe rispondere Hud intanto che ricontrolla per l'ennesima volta il coniglio arrosto nel forno e, con aria indaffarata, controlla di nuovo che tutto sia a posto, tutto impeccabile, perfetto, come vorrebbe lei. La tavola è imbandita per due, con una bella candela al centro e il servizio da tavola più bello che aveva, abbinato ad una stupenda tovaglia blu oltre mare… a questo punto è assolutamente necessario che sia tutto buonissimo. I suoi occhi preoccupati si concentrano di nuovo sul cibo che ha preparato, poi arriva improvvisamente il suono del campanello e lei scatta come una bomba ad orologeria dallo spavento. "calma Hud, calma…" freneticamente si sfila via la pannella e passa davanti allo specchio per controllare che almeno come aspetto sia ok.
Beh sembra che vada bene. Indossa un bustino di jeans molto lavorato e un paio di jeans con le stesse decorazioni del pezzo sopra. I capelli sono sciolti e ricci lungo le spalle mentre il trucco si riduce appena ad un po' di fard, matita, rimmel, rossetto… niente di troppo sofisticato.
Beh, lei è fatta così.
Vola ad aprire e sorride non appena le si para davanti il suo ragazzo con un enorme mazzo di rose rosse. "oh,che belle.." mormora lei accettando i fiori con un sorriso e un po' di rossore sulle gote. Michael, vestito con un paio di jeans e una camicia nera, le sorride e la saluta baciandole dolcemente le labbra. Sorride, annusando l'aria. "mm, senti che buon profumino.."
"oddio, il coniglio!" esclama la ragazza correndo subito in cucina sotto le risa di Michael che poi la segue lentamente. Arriva in cucina e rimane letteralmente senza fiato vedendo quanto sia bella la tavola preparata per loro due. Sorride. "è bellissimo.." sussurra all'indirizzo di Hud che, un po' preoccupata, ha subito tirato fuori il suo piatto forte dal forno.
"si.- risponde.- e speriamo che sia anche buono… io c'ho messo tutto l'impegno ma.."
"allora sono convinto che sarà squisito." Conclude il giovane cingendole dolcemente la vita. "sei meravigliosa.- le sussurra all'orecchio, scostando i capelli con il viso.- ancora non ci credo che sei la mia ragazza…"
Hud si gira per poterlo guardare bene negli occhi. "neanche io riesco a crederci, a volte. Prima che incontrassi te ero un fantasma. Ora sto iniziando a vivere davvero."
Michael le scosta i capelli dal viso. "anche per me è così. L'amore ha cambiato la mia vita."
Dopo un piccolo bacio e ancora qualche effusione, i due si decidono finalmente a mettersi a tavola. Hudson serve il piccolo antipasto che aveva preparato: un po' di bruschette con i pomodori e tartine con mozzarella, pomodori o salmone, maionese… mangiano con gusto, chiacchierando del cibo, degli ultimi eventi di cronaca, del mondiale che sta andando avanti anche se senza la loro squadra, all'università e al lavoro, alla possibilità di passare insieme le due settimane di ferie che Michael ha per contratto ad Agosto. Poi finalmente arriva la volta del coniglio.
I due lo osservano prima con circospezione, poi finalmente Michael ha il coraggio di prendere un cosciotto e di portarselo alla bocca. Hudson lo osserva masticare con il fiato sospeso e le dita incrociate.
Michael deglutisce e non nasconde una certa soddisfazione. "amore, ma di che ti preoccupi… è buonissimo.."
"Oh, non ci credo, non ci credo, adesso lo provo!!" esclama la ragazza tutta entusiasta dei complimenti. Lo assaggia e, con un'espressione compiaciuta, nota che Michael non glielo ha detto per cortesia.. il coniglio è davvero buonissimo. Merito di Jim, il suo macellaio personale, ma soprattutto merito suo che ha saputo azzeccare il condimento e fare una cottura perfetta.
Lo scoglio più duro e insormontabile per Hudson sta quindi passando. La sua più grande paura era la carne, per il resto era convinta di aver fatto una cena eccellente: poi era stata la volta dei contorni, patate fritte ed arrosto, quindi della macedonia di frutta. I ragazzi si gustano, ridendo e chiacchierando tranquillamente, anche il gelato di poco dopo, poi Hud ha un'idea brillante. " e se
mettessimo un po' di musica?"
"ottima idea" le risponde Michael con un sorriso ed approfitta dell'assenza della ragazza per prendere la bottiglia di champagne che aveva portato- per una serata così non si bada a spese.- dal congelatore dove l'aveva messo prima di iniziare a mangiare. Prende poi due bicchieri a calice, orientandosi subito molto bene nell'ordinatissima cucina di Hud. La ragazza giunge poco dopo con un piccolo stereo. Lo aziona e subito nella stanza si espandono le note delicate di un cd di musica classica.
Alla faccia interrogativa di Michael risponde, ridendo.
"io la musica la ascolto poco, se ho qualche cd sono quelli che mi regala o che si dimentica qui Rose.. e questo credo che sia uno di quelli.."
Michael scuote la testa, poi la prende dolcemente tra le braccia, lasciando che quella strana musica classica.- mai in tutta la vita aveva avuto l'occasione di ascoltarla.- guidi i loro movimenti, mentre sono abbracciati, tranquilli, l'uno stretto al corpo dell'altra. Lei con il capo appoggiato sulla spalla di lui, lui che la stringe delicatamente, quasi fosse una rosa fragile anche se bellissima e potesse sciuparla solo con un po' più di veemenza. Ma infondo è così: Hud è la cosa più preziosa che ha.
Hud si lascia andare, chiude gli occhi e sospira, completamente felice, finalmente.
Senza più ombre, dubbi, incertezze. Adesso basta. Adesso è il tempo di viverlo quest'amore.
I due si distanziano un istante e, senza dire nulla, Michael prende lo champagne lo stappa facendo un gran botto e, sotto le loro risa, riempie i due bicchieri a calice.
Hud lo alza, proponendo il brindisi che da sempre aveva desiderato fare. "a noi.- noi. Che bel suono che ha questa parola. Suona di unione, di eterno, d'amore.- al nostro amore."
Michael sbatte delicatamente il bicchiere con il suo e sorride accorgendosi di avere gli occhi leggermente lucidi. "a noi. E che quest'amore non finisca mai."
"mai." Ripete Hud, con un filo di voce. I due brindano di nuovo, poi bevono lo champagne tutto d'un sorso e riprendono a ballare. Poi vanno nel grande terrazzo di Hud e, con un altro po' di champagne nei bicchieri, continuano a chiacchierare, questa volta di loro. Di Hudson e Michael.
Ripercorrono insieme attimi della loro -per ora.- breve storia. Il giorno in cui si erano conosciuti e, ridendo, ricordano l'imbarazzo di Hudson e la svogliatezza di Michael che mai nella vita avrebbe voluto andare a quell'appuntamento. "te lo giuro.- riprende il giovane- io credevo che mi si presentasse una cozza non una… sirena come te..!"
"oh.- sbuffa lei.- ma quanto sei ruffiano?"
"non ti sminuire.- le sussurra lui mentre dondolano leggermente seduti sul dondolo ospitato dal terrazzo di lei. (dondolano… dondolo… scusate la ripetizione ma non trovavo altri sinonimi.. :-P NdA) - tu sei una bellissima ragazza.. e hai anche altri tantissimi pregi…"
Hud inarca un sopracciglio. "mi interessa questo discorso. Continua, quali sarebbero tutti questi pregi??"
Michael l'accoglie tra le sue braccia, lasciando che appoggi il capo sul suo petto.
"ad esempio sei un'ottima cuoca. E questo in una donna non è un pregio trascurabile.- Hud ride e protesta leggermente, lei voleva farsi dire altro, accidenti.- e poi.. e poi sei dolcissima, generosa, altruista…e.."
"e?" domanda lei osservandolo con i suoi occhi scuri.
"e poi sei la donna adatta a me.- conclude il ragazzo, con un sospiro emozionato.- sei la mia metà, sei complementare a me, ora lo so."
Hud si alza, osservandolo negli occhi, intensamente. "questo è il più bel complimento che io abbia mai ricevuto.." risponde, con un sussurro. Gli accarezza dolcemente il viso, osservando i suoi lineamenti non perfettisismi ma comunque piacevoli, dolci, affascinanti. Quell'espressione umile, modesta che l'aveva fatta innamorare. Michael… sempre un po' in ombra, un po' in secondo piano. Ma assolutamente al primo posto nel suo cuore.
I due, vicinissimi, non perdono altro tempo e si baciano. Questa volta è un bacio vero, profondo, appassionato, con tutti gli annessi e connessi. Si stanno ancora baciando appassionatamente quando Michael si stacca improvvisamente, quasi temendo che quel bellissimo bacio diventasse qualcosa di più.
Aveva già ricevuto un NO proprio lì, su quel dondolo, qualche settimana fa.
Hudson lo guarda, stupita e sorpresa dall'improvviso distacco del ragazzo.
Michael tira un sospirone, come per trovare coraggio, quindi si alza, imponendosi di essere naturale e di nascondere l'enorme disappunto che sente.
"è molto tardi.- sussurra con un nodo alla gola.- è meglio che vada. Amore, è stata una serata bellissima.." è meglio davvero che vada. Non vuole costringerla a fare qualcosa che non le va, non vuole assolutamente che una cosa bellissima coma quella di fare l'amore con Hud diventi la conseguenza di un bacio troppo appassionato e non sia una decisione importante e consapevole anche da parte della sua dolce metà. Meglio andare quindi.
Hud lo guarda atterrita che si avvia verso l'uscita del terrazzo. Sa che basterebbe una sua parola perché lui si fermasse. Sì, ma poi sarebbe giusto?? Sarebbe la cosa migliore fermare Michael e…???? Sarebbe ragionevole?
Oh no, ci risiamo. Basta, basta!!!!!!!!!
*stacca la mente, Hud, stacca tutto. Segui il cuore, segui il cuore, segui il cuore,segui il cuore!!!!!!!*
"no!!!- urla poco prima che il ragazzo rientri in casa. Michael si volta lentamente.- no, ti prego."
Il ragazzo rimane immobile, gelato. "ma.."
"ti supplico.- sussurra, rossa in viso.- resta con me, stanotte."
Il riccio la osserva, incerto, indeciso. Sta dicendo sul serio? ma si, Hud non è tipo da scherzare su queste cose, non lo farebbe mai. "tu… sei…- deglutisce.- sei sicura che.."
"Oh si." Risponde la ragazza faticando a respirare per l'intensità del momento e per l'incessante battito del cuore che sembra quasi stordirla. "si, Michael, davvero."
I due perdono ancora qualche istante a fissarsi negli occhi poi scattano uno verso l'altra, abbracciandosi freneticamente e unendo di nuovo le loro labbra. In pochi attimi si ritrovano nella stanza della ragazza, stanza che Michael non aveva mai avuto il piacere di visitare, se non per pochi attimi. Ora, quella stanza sarà il tempio del loro amore.
Continuano a baciarsi mentre le mani di Michael viaggiano velocemente sul corpo di lei, aprendole i jeans e sfilandoglieli via, poi concentrandosi sul suo corpetto di jeans. Intanto anche Hud cerca di vincere la timidezza, il pudore, la vergogna che come sempre l'assillano e, tremando leggermente, spoglia il suo ragazzo slacciando uno ad uno i bottoni della sua camicia.
Si gettano sul letto, leggermente tremanti, emozionati e confusi dall'intensità del loro trasporto, coinvolgimento.
"ti amo, Hud.." le sussurra Michael mentre continuano a baciarsi in quel vortice di passione.
"anche io ti amo.." gli risponde la ragazza lasciandosi condurre, lentamente, nell'abisso dell'amore, nelle profondità più assolute della felicità. Si amano dolcemente ma con assoluto trasporto, con intensità, coinvolgimento. Ecco, quello che voleva Hud. Un amore dolce, semplice, felice.
Poco dopo si ritrovano l'uno accanto all'altra. È tardi: quasi mezzanotte. Michael la stringe dolcemente se. Non dice nulla, solo si limita ad accarezzarle la pelle soffice delle sue spalle. E Hud si stringe a lui, chiudendo gli occhi, stanca e felice.
"grazie.- la voce del ragazzo la fa destare.- grazie di amarmi tanto."
Hudson si alza con la testa e gli bacia dolcemente il petto. "promettimi che sarà per sempre. Sarai sempre mio?"
"sono già tuo. E lo sarò sempre, amore mio."
La ragazza sorride poi accarezzandogli il busto dice. "ti va di restare a dormire qui?"
"speravo che me lo chiedessi." Le risponde il ragazzo stampandole un bacio tra i capelli.
I due si distendono meglio, sotto le lenzuola, appoggiandosi per bene ai cuscini.
La cucina è tutta da pulire, i vestiti sono tutti a terra, la casa è in disordine. Ma non le importa affatto. Ora le interessa solo chiudere gli occhi, addormentarsi con lui accanto, entrambi stanchi ma lucenti d' amore. Resta sveglia ancora per un po', però, finché non sente il respiro di Michael acquietarsi e il ragazzo abbandonarsi completamente al sonno.
Hud gli bacia di nuovo le labbra, facendo ben attenzione a non svegliarlo, quindi si accoccola di nuovo a lui. Il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi corre a Rose. Già, non solo è la sua migliore amica ma anche colei che l'aveva guidata dritta da Michael. Le è stata vicina, l'ha consigliata, spronandola anche a volte, a vincere la timidezza e buttarsi a capofitto in questa storia. Se non ci fosse stata lei magari ora non sarebbe qui, così felice…. è proprio una ragazza d'oro… si meriterebbe solo felicità. Una piccola ombra, come un presentimento, attraversa il cuore della ragazza riccia. Già, ma ora è tornato Daniel.
Speriamo solo che non le crei troppi problemi.

Anche se nel teatro le note della musica rimbombano per le pareti, la nostra Rose non si trova sul palcoscenico a provare, bensì se ne sta seduta, in disparte, con le braccia incrociate per il disappunto e il mal di testa per la stanchezza. Si è dovuta fermare perché durante l'ultimo salto il polpaccio destro le ha fatto un fitta incredibile e per poco non ruzzolava giù dal palco. Sicuramente non è niente di grave, non è uno strappo, però è meglio se rilassa il muscolo, se si riposa un istante.
Infondo deve starci attenta.
Non può permettersi di farsi male altrimenti direbbe addio a tutto il lavoro fatto. Resta seduta lì, quindi, con la gamba appoggiata ad una sedia. Tanto tra pochissimo l'allenamento sarà finito, grazie a Dio e potrà andare a casa, stendersi sul letto, chiacchierare un po' con Tom.- tramite cellulare ovviamente.- e poi finalmente piombare con la stessa velocità di un sasso nell'acqua tra le braccia di Morfeo.
"ehi, tutto bene?" la voce preoccupata di Daniel la fa quasi sobbalzare.
Ridendo, Rose si porta una mano al petto. "mi hai fatto prendere un colpo…"sussurra osservandolo.
"scommetto che il tuo polpaccio sta messo peggio,però.- esclama il ragazzo, interessato.- dai, fa vedere…"
"no, non è niente…" mormora la ragazza scostando la gamba dalla sedia.
"su, non fare i capricci.- esclama Daniel con un sorriso, sedendosi e prendendo la gamba di Rose che appoggia poi sulle sue gambe.- guarda che io ci so fare con i massaggi, eh!"
"lo so ma.."
"e allora rilassati, no! Fidati, ti rimetto in sesto." Sussurra Daniel osservando con circospezione il polpaccio della ragazza, come per rendersi effettivamente conto dei punti giusti dove applicare il suo massaggio. Quindi, con le mani morbide ed esperte di un professionista, inizia a massaggiare lentamente il muscolo, tastandolo appena con i polpastrelli di entrambe le mani. Rose lo osserva, un po' imbarazzata, un po' intimorita della situazione in cui si è andata a mettere, incerta, insicura di quel massaggio. Il ragazzo, invece, sembra non avere affatto alcun imbarazzo o altro, anzi, sembra tranquillo, rilassato, come se non sapesse fare altro.
"Rose.- la sua voce quasi la spaventa di nuovo.- devi stare più rilassata, altrimenti rischio di farti male. Cerca di distrarti, di distenderti di più, ok?" la ragazza annuisce e Daniel riprende con il suo massaggio, con le sue mani calme ed abili, rassicuranti che, piano piano, alleviano quel piccolo doloretto di fastidio, regalandole una vera sensazione di benessere.
Però.- pensa.- Daniel ci sa davvero fare.
Come un professionista al lavoro, il ragazzo non distoglie lo sguardo dalla sua gamba in una concentrazione per lei estremamente confortante. Rose obbedisce e si distende di più lasciando un po' andare la tensione. Ed ecco, il muscolo va già molto meglio, lo sente sciolto, disteso e sente le mani del suo compagno di ballo così semplicemente avvolgenti e competenti.
All'inizio quando le aveva detto di saperci davvero fare con i massaggi, aveva pensato che fosse un bluff giusto per starle un po' più vicino del solito, ma ora inizia a ricredersi sentendo l'effetto positivo che ha su di lei. Eppure…
Eppure… perché non si sente pienamente rilassata come dovrebbe? Perché sente di continuo un eco lontano di un incessante campanellino d'allarme che le ronza in testa???
È inutile nascondersi la realtà.
Non si sente rilassata perché quello non è un semplice massaggio, perché Daniel non lo fa come se lo farebbe a Kiky o a chiunque altra ballerina. Le sente le sue mani, all'inizio calme ed esperte, ora più audaci che non si fermano più sul suo polpaccio ma arrivano ad accarezzarle la caviglia in un movimento breve ma purtroppo ben percettibile o si spingono su fino al ginocchio provocandole un brivido strano che non capisce. Un brivido di fastidio, di tensione, anche di disgusto, se vogliamo. Non sa cosa sente adesso, non sa nemmeno quali sono le vere intenzioni del ragazzo ma una cosa è certa: tutto questo deve smettere subito.
Con un sorriso impacciato ed infastidito, la ragazza sfila via la gamba dalle grinfie del ragazzo.
Alla sua faccia stupita risponde dicendo. "beh, l'allenamento è finito è ora di andare a casa!- esclama sperando di essere il più naturale possibile.- e, comunque, grazie, eh, sei davvero molto bravo. Il muscolo non mi fa più male …" in quell'istante passa di lì Kiky e la ragazza afferra la palla al balzo. "ehi Kiky una cosa…" esclama sciogliendo quella matassa incredibile di imbarazzo e incredulità. Prende l'amica sottobraccio e sotto gli occhi incuriositi di Daniel si allontana da lui fino allo spogliatoio. "Rose.. ma…- inizia Kiky.- che mi dovevi dire?"
"niente Kiky, mi sono confusa, scusa." Mormora la ragazza svestendosi e buttandosi subito sotto la doccia. Con l'acqua fredda che le scorre tra i capelli e scivola velocemente sul corpo, inizia o almeno tenta di iniziare a ragionare.
Daniel. Prima compari all'improvviso e mi fai piombare nella confusione più totale, poi optiamo per una convivenza per lo meno più civile ed ora…???? Già, che cos'è successo, ora??
Magari niente. Ma si, Rose, magari è la tua mente bacata che va a cercare il subdolo ovunque, magari Daniel aveva solo buone intenzioni, non voleva essere invadente né tanto meno darti l'impressione di volerci provare con te. Ma no, non ci stava provando.
Eppure perché quell'improvvisa sensazione di disagio? Che sia solo nella tua mente??? Stancamente chiude la doccia e si appoggia alle mattonelle del muro, per niente convinta che vada tutto bene.
Non può essere stata una sua impressione. Qualcosa in Daniel l'aveva portata a percepire una sorta di imbarazzo. No, calma, calma, calma. Così non va, non va affatto bene.
Sta ricominciando tutto da capo. L'imbarazzo, il risentimento, il dolore.
Non erano questi i patti. Avevamo detto che ci saremo comportati da amici, no?
Allora, Daniel non può essere così meschino da infrangere di nuovo la sua fiducia. Basta.
Era un massaggio. Un semplicissimo massaggio, non c'era nessun'altra intenzione in lui. Stop.
Cercando di autoconvincersi il meglio possibile esce dai bagni e, dopo essersi asciugata velocemente i capelli, si riveste. Un saluto generale quindi è sulle scale del teatro e si appresta a dirigersi in macchina. Vede un bel gruppetto di ballerine che vanno nel 'Jhonny' un bar poco distante da lì. Ma lei prosegue per la sua strada finché Daniel non compare di nuovo accanto a lei.
"ehi Rose!" voce spigliata, allegra, frizzante. Come al solito.
La ragazza si gira e vede che vicino a lui c'è anche Marc, il ballerino che "interpreta" Quasimodo.
Non sa perché ma la sua presenza è rassicurante. "ah, dimmi." Risponde.
"stiamo andando tutti al Jhonny a bere una birra… tu che fai, non vieni??"
Ecco, se lo aspettava. Lo sapeva che doveva fare più in fretta o fare finta di non sentirlo, accidenti!
E adesso????
"ehm io veramente preferirei andare a casa, sono stanca morta.."
"dai, Rose, cazzo!- Marc la prende dolcemente sotto braccio.- possibile che devi sempre farti pregare???" la ragazza cerca di sciogliersi da quella scherzosa trappola ma Daniel, puntualissimo come sempre, la prende per l'altro braccio. " su, dai, pigrona! Che ti costa venire!!! Ci beviamo una birra poi vai tranquilla a casa, dai! C'è tutto il musical che festeggia! Oggi sono poco meno di cento ore prima della grande serata!"
la ragazza non si sente tranquilla, eppure cerca di sorridere, di essere gentile. "no, ragazzi.. non mi va…"
"io non sono disposto ad accettare un NO come risposta, tu Marc?" è sempre Daniel a condurre il gioco.
"nemmeno io, neanche per idea. Sei la nostra protagonista e te ne scappi via così????"
"domattina ho l'università." Cerca di spiegarsi ma inutilmente. Passa di lì anche Kiky e, dopo una bella risata, esclama. "trascinatela quella secchiona! Con il ragazzo fa baldorie fino a tardi e con noi vuole fare la puritana, lei!"
Rose alza gli occhi al cielo. È fatta. Convince i due ragazzi che avrebbe accettato, così i due la liberano da quella strana morsa. Rose si dirige in compagnia di Kiky.- non prima di averla fulminata con lo sguardo per quella bella uscita.- verso quel bar in compagnia anche di Marc. E Daniel?
Daniel resta un po' indietro, si accerta che non ci sia più nessuno.
Deve essere certo di essere solo, non deve avere fretta nella maniera più assoluta altrimenti rischia di mandare a monte il suo piano. Sospira, a volte si chiede se sia giusto tutto quello che sta facendo.
Ma poi, basta uno sguardo alla sua giovane compagna di ballo e tutti i dubbi spariscono.
La rivuole, sì, ormai ne è pienamente convinto. Da quando è tornato e ha potuto parlare con lei si è accorto di non aver cercato altro per quattro lunghi anni, di aver avuto la felicità a portata di mano ed essersela lasciata sfuggire per una cazzata. Ma adesso basta. Non gliene frega niente se ora sta con qualcun altro, se questo 'altro' la ama.
Lei è sua. Sì, forse tutto questo sta rasentando l'ossessione.
Ma non gliene importa, in fondo l'amore non è anche questo? L'amore non è anche ossessione per la persona amata?? Sì, deve essere così. Altrimenti non spiega perché il cuore, non appena la vede, gli balza nel petto, non spiega perché pensi a lei quasi continuamente, e la sogni tutte le sacrosante notti. E quando i loro occhi si incontrano, quando le è vicina, mentre ballano, si sente morire, sciogliere dentro. Ma sì, che si chiami pure ossessione.
L'importante è riaverla di nuovo per se, potersi rivedere di nuovo nei suoi occhi.
In quegli occhi che ora legge un altro nome, un altro volto.
Aspetta che la piccola compagnia svolti l'angolo, quindi rimane solo in quel piazzale davanti al grande teatro con l'unica compagnia delle auto dei teatranti.
Con un ghigno malefico si avvicina all'auto che aveva visto essere di Rose.
Non può aver equivocato, la ragazza si avvicinava proprio a questa. Le gira intorno, la guarda, la studia. Beh, è un po' vecchiotta ed ha anche qualche ammaccatura, conoscendo la guidatrice non c'è da esserne sorpresi. La marca non è delle migliori, anzi, sicuramente è stata comprata di seconda mano. Anche il motore non deve essere un gran che.
Perfetto. Sorride diabolicamente mentre pensa che se questa sera l'auto non si decidesse proprio a voler partire, non ci sarebbe proprio nulla di insolito, assolutamente. Quell'auto è un tale catorcio che a nessuno verrebbe il sospetto.
Nemmeno a Rose.

Fine ventiquattresimo capitolo

  
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