- Un
piano, un insegnante e un bacio.
- Ok.
Forse sono un tantino in
ritardo.
- Forse
un po’ tanto in ritardo.
- Chiedo
perdono. Ma vi assicuro che sono molto più che stanca in
questo periodo, la scuola –per quanto non mi richieda troppo
impegno- è pur
sempre un classico e fra materie nuove, casi di ogni tipo, apofonie da
tutte le
parti io non ci capisco più niente. Lo so, non sono messa
bene.
- Anyway,
honeys vi ringrazio per tutta
l’accoglienza virtuale che date a
questa storia. Vi amo.
- In
questo lungo mese –e qualcosa di più, forse- ho
avuto il
tempo di leggere qualcosa –so che starete pensando che potevo
scrivere in quel
tempo, ma scrivere mi impegna e mi stanca e mi serve concentrazione e
una bella
dose di ispirazione e tanto, tanto amore ricavato da qualsiasi cosa.
Più
ovviamente la canzone giusta. Sì, c’è
anche per questo capitolo- e fra le varie
cose ho letto “Una
sera per caso…” di endif.
Straordinaria. Ve la consiglio vivamente. Davvero. *-*
- Dopo
la pubblicità, capitolo. È uno di quelli dolcini
con un po’
di wohow per Edward
Cullen… Niente di
eccezionale, più corto del solito.
- La
canzone, ricordate. ;)
- Mary.
- Ottavo Capitolo – Primi momenti di
felicità.
- Vento
nel
Vento – Lucio Battisti
- “Ed?
Mi prendi il sale?”
- Stavano
cucinando, dopo sbaciucchiamenti
vari e sviando
totalmente i “discorsi seri” –Bella se li
voleva godere quei primi momenti di
felicità-, avevano
deciso di cucinare, o meglio: Bella aveva fatto desistere Edward dal
chiamare
il primo locale di pizza d’asporto presente
sull’elenco telefonico.
- “Mhh?”
Edward era disperso, non sapeva
neanche lui precisamente in che cosa.
- “Il
sale, Ed. Quello grosso, da mettere
nella pasta. Ma ci sei?” Bella lo guardava. Lo guardava e si
stupiva della bellezza
del ragazzo. Irreale, inumana. Ma sua.
Finalmente sua. Sua di lei.
- “Perché
non lo prendi tu?” E le aveva
sorriso, storto. La stava bellamente prendendo in giro.
“Perché potresti
benissimo allungare un braccio, giusto?” occhiolino
“Oh. Ma forse non ci
arrivi?” Sorriso provocatore. Stava cercando di trattenere la
risata che
l’avrebbe fatta infuriare ancor di più.
- “Grr.
Ma sarai una merda?” Dicendo quello
si avvicinò alla mensola, si mise in punta di piedi,
allungò un braccio, le
allungò entrambe, saltellò perfino, ma non
c’era verso: non ci arrivava, era nana.
- Edward nel
frattempo si era perso a
contemplare il culetto per niente
nascosto dalle brasiliane. E non si sentiva neanche in colpa, non
più, ne aveva
il diritto, giusto? Era la sua ragazza.
- “Ah.
Io sarei una merda? Come ti permetti,
piccola insolente maleducata.” Le si era avvicinato,
l’aveva presa per i
fianchi e l’aveva alzata, dandole così
l’opportunità di prendere quel benedetto
sale.
- Lei con un
ghigno vittorioso stampato in
faccia e il luccichio divertito
negl’occhi, si girò verso di lui e gli
stampò un bacio sulla guancia, poi buttò
il sale nella pentola e gli disse:
- “Grazie
Ed.” 1 a 0 per me, pianista dei
miei stivali. “Ohoh. Il virtuoso
Edward Cullen ghiacciato da una
sua alunna.” Occhiolino, mal riuscito, ma pur sempre un
occhiolino.
- Ho mai detto che
Edward era un ragazzo a
cui non piaceva perdere? Bene, se non l’ho fatto, lo dico
ora: ad Edward Cullen non piace perdere.
- Iniziò
a farle le fusa all’orecchio,
sorridendo e facendola rimettere con i piedi per terra, per
il momento.
- Bella era rossa,
terribilmente rossa, e
sapere che Edward lo stava facendo apposta per scatenare il suo
imbarazzo, la
faceva arrabbiare, e quindi arrossire ancor di più.
- 1 pari,
cara mia.
- Quei due erano
la coppia più competitiva
che avessi mai conosciuto.
- Ma Bella, pur
essendo una novellina,
qualche idea se l’era fatta. E anche se con tutto
l’imbarazzo di questo mondo
addosso, avrebbe vinto.
- Si
appoggiò totalmente a Edward –e quando
dico totalmente, intendo totalmente-, gli mise la mano destra fra
i capelli, si alzò sulle punte –sì,
un’altra volta: non era lei ad essere
bassa, erano gli altri ad essere troppo alti- e lasciò una
bacio innocentissimo sul collo di
Edward.
- Povero ragazzo.
Non si aspettava niente di
tutto ciò. Se vedere il culetto l’aveva agitato,
il sentirlo, aveva scatenato
in lui ben altre emozioni.
- 2 a 1,
tesoro.
- I suoi pensieri
– quelli di entrambi,
veramente: il giochino si era rivolto anche contro Bella- avevano perso
leggermente la diritta
via, e non c’era nessuna fiera
che dava indicazioni per ritrovarla, o per perderla del
tutto.
- Bella si
girò verso di lui che la riprese
per i fianchi, se la portò in collo e iniziò a
baciarla, come se fosse davvero il
suo ossigeno. Erano in grado
di vivere con quei baci. Che erano molto più di tutte le
parole non dette.
Molto più di qualsiasi incomprensione. Molto più
di tutte le problematiche che il
loro rapporto aveva.
- Stesso
desiderio di morire
- e
poi
rivivere,
- io
e
te.
- Io e
te. E basta.
- Già,
solo loro due. Senza nessun pensiero
che non li comprendesse entrambi, come coppia.
- Bella era
felice.
- Innamorata
dell’amore. Molti
l’avevano classificata così: una ragazzina
sognante, e forse lo era. Ma la felicità che
quell’amore ormai sbocciato
scatenava in lei, nessuno lo poteva capire. Era troppo.
Troppe emozioni.
- Le
gambe cedono.
- Edward
mi tiene.
- Edward
mi salva.
- Edward
mi bacia.
- Edward
mi ama.
- “Edward
ti amo.” Alla fine doveva dirlo,
giusto? Forse non era il momento adatto, o forse era proprio quello
perfetto.
Fatto sta che Edward quella confessione sulle sue labbra non se
l’aspettava. O
forse ne aveva solo paura, forse temeva Bella: per la sua forza
d’animo, per il
suo coraggio.
- Sì,
Bella lo spaventava. Bella era l’adulta
temeraria. Lui era il bambino capriccioso, egoista e codardo.
- Ma, cazzo,
a 27 anni la codardia va messa da parte:
- “Anch’io
Bella.” Altre tre parole, su
Edward. “Ti amo infinitamente.”
- In
realtà si erano già dichiarati, ma presi
dalla foga non ci avevano neanche fatto caso. Rapiti
dalle emozioni.
- Bella piangeva.
Non capiva perché, ma
piangeva. Calde lacrime scendevano dai suoi occhi. Amore.
L’emozione più forte che si possa
trovare. L’emozione che è
riuscita a far piangere Isabella Swan. Non una facile impresa.
- Occhi contro
occhi.
- Labbra contro
labbra.
- Sorriso contro
sorriso.
- Anima contro
anima.
- “Ok.
Basta. Non resisto più, Bella.” Occhi
chiusi “Andiamo al mare.”
- ***
- Posso
dirvi con certezza che nel prossimo sarà presente il mare.
;) Forse anche un bagno, chi lo sa.
- Spero
che non siate troppo arrabbiate con me e che vogliate
scrivermi cosa ne pensate. A me è piaciuto molto scrivere
questo capitolo, più
per l’amore che ho divorato –sì, molto
di quello che c’è in Bella è mio- che
per il resto.
- Ringrazio
preferite/seguite/ricordate,
mando un abbraccio enormissimo alle cinque fantastiche
ragazze che hanno recensito: hiphipcosty,
cucci
cullen, sene,
TwiFallVampireDark,
ary94.
- Mary.