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Autore: NekoShadi    09/11/2011    3 recensioni
Noel e Imizu sono due adolescenti qualunque che un giorno si trovano coinvolte in una missione incredibile.
Il destino le ha scelte come Poker Protettrici, e il loro compito sarà quello di difendere lo Shaku Kessho, un gioiello dotato di straordinario potere e quattro ragazzi, principi di un mondo favoloso, Kizuna.
La storia vede l'intreccio di 3 racconti diversi; due amori contrastanti dai mille problemi della vita che seguono la storia principale e cioè la missione delle due ragazze.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era già passata una settimana dall'arrivo dei quattro assi nella nostra scuola e nella nostra città.
Shirai si era fatto una fama. Delle ragazze avevano aperto un fan club dedicato a lui che in poco tempo aveva raccolto le iscrizioni di quasi tutte le ragazze della scuola e del quartiere dove abitavano; io ovviamente non mi iscrissi, Shirai era troppo spavaldo per i miei gusti, Imizu invece è un membro che ha già la tessera d'oro.
Kairi era stato assunto come animatore per due pomeriggi alla settimana, perché con la sua vivacità aveva accumulato dietro a sé schiere di bambini giocosi.
Ayomi passava il suo tempo a curare i fiori del giardino e Himitsu aveva affisso per la città dei volantini in cui c'era l'indirizzo della casa dicendo che vi abitasse un esperto di giardinaggio. Era diventato il modo per guadagnarsi da vivere, visto che da Kizuna non arrivava molto.
Keiichi, invece, era l'unico a non aver ancora trovato qualcosa dedicato a sé o a cui dedicarsi nella città. Passava le giornate nella sua stanza a fissare il cielo fuori dalla sua finestra o leggeva.
Ero molto preoccupata per lui. Ok che volesse molti momenti per sé, ma stare in solitudine in questo modo era troppo. È vero, dopo la maledetta storia di Joes anche io mi ero comportata così per molto tempo, vedendo solo il vuoto e la solitudine; tuttavia per merito di Imizu poi sono riuscita ad uscirne, anche se non completamente, tanto è vero che ogni tanto mi capitano giorni di crisi.

Per fortuna i guai non erano ancora arrivati e non avevamo ancora avuto modo di utilizzare i nostri poteri: non sapevamo nemmeno come si facesse ad evocarli.
Io e Imizu, o forse solo io, non abbassavamo comunque la guardia, perché sapevamo che prima o poi sarebbe successo; la Joker Company prima o poi sarebbe entrata in azione.
Forse non erano ancora venuti a conoscenza della nuova collocazione dei quattro assi; di certo Cattleya non ne aveva fatta notizia pubblica, lo sapevano solo i reali, Lio e noi Poker Protettrici.
Nonostante fosse solo la fine di settembre, i primi segni dell'inverno si facevano già sentire; alcuni alberi avevano perso tutte le loro foglie e per terra lungo le stradine di campagna, c'era un meraviglioso tappeto dorato che regalava al paesaggio un non so che di suggestivo.
Mi misi a guardare la televisione. Il canale che mi si presentò davanti, era un canale di moda; probabilmente qualcosa che stava guardando Imizu prima di uscire per andare alla riunione del fan club.
Digitai un numero a caso e mi trovai davanti all'inizio di un'intervista.
«“E' nata una nuova stella” questi erano i titoli che si leggevano solo qualche mese fa sui giornali e ora la giovane Mitsuki Fujisara è già all'apice del successo. Ma ripercorriamo, prima di parlare con la diretta interessata, le tappe della scalata di una Idol così giovane con la sua manager, la signora Ojoushi!»
La telecamera si spostò su una donna: «Oh beh signorina prego, inizio col dire che Mitsuki è stato un centro importante per la nostra agenzia e che mi ha dato modo di ottenere varie promozioni. La sua scalata è iniziata con qualche sfilata di moda, ma il trampolino principale è stata la sua voce»
«Già, infatti è una famosa cantante. Lei ha parlato di promozioni; quindi è diventata una manager di fama dopo che ha iniziato ad occuparsi di Mitsuki? Quanto ha influito questo sulla sua vita privata? E a proposito di questo possiamo farle qualche domanda?»
A quelle ultime due domande gli occhi color mare ghiacciato della manager si fecero seri.
«Di sicuro il mio successo dipende da quello di Mitsuki. Mi fermo qua non ho intenzione di parlare del privato!»
Il giornalista sembrò essersi intimorito: «Allora passiamo oltre. Mitsuki, ora parlo un po' con te; diventare una cantante era il tuo sogno nel cassetto?»
«Per niente; avevo altri progetti in mente, ma.. mio padre.. ha voluto utilizzare le mie doti per rendere più famosa la sua agenzia.»
La manager la interruppe: «Credo sia solo emozione, in realtà ha sempre cercato di dare il massimo per raggiungere questo obbiettivo»

-Noooeel!- Himitsu mi chiamò dall'altra sala. Spensi la tv e andai a vedere cosa voleva. -Ascolta ho finito alcune cose, vai a farmi la spesa per favore?- io imbronciata: -Va bene...-
Presi la lista, i soldi e una borsa. Avrei voluto che qualcuno mi accompagnasse perché la roba era tanta, ma di certo non potevo chiedere a Keiichi.
Il supermercato era poco distante dalla casa, quindi avrei potuto fare in fretta, anche perché poi avrei dovuto filare dritta a casa per fare i compiti.
Mentre camminavo ripensavo all'immagine dell'agente di Mitsuki; l'avevo già vista, ne ero sicura, ma non ricordavo dove. Forse era solo la mia immaginazione.
I suoi occhi azzurri, i suoi capelli biondi curati sin al minimo dettaglio lunghi fino all'altezza delle spalle con la frangia perfetta che copriva le sopracciglia e quel sorriso perfetto mi suggestionavano; donne così perfette c'erano solo nel mondo dello spettacolo.
Mitsuki era tutto il contrario: aveva avuto un'espressione seria per tutta l'intervista e aveva risposto alle domande con gli occhi bassi guardando solo una volta, una sola, nella telecamera; una volta sola, che era bastata per farmi notare quei suoi occhi penetranti, color nocciola, che a volte venivano coperti dal ciuffo, l'unica cosa messa in piega rispetto al resto della capigliatura, un intruglio di riccioli neri che raggiungevano l'altezza della vita.
Mi chiedevo come facesse a essere diventata così famosa. Io non mi interessavo di certo al mondo dello spettacolo, ma avevo la mia informatrice personale, Imizu, che di sicuro avrebbe saputo darmi tutte le risposte che cercavo.
Feci la spesa e uscii in fretta dal supermercato. Il cielo si era oscurato all'improvviso e di lì a poco si sarebbe messo a piovere a dirotto.
-Noel, che ci fai qui?- -Ayomi!- il principe di fiori si avvicinò: -Dammi qualche borsa dai, portare pesi non è adatto ad una ragazza!- io l'ammonii: -Ma neanche per un principe!- Ayomi sorrise gentilmente: -Ti ringrazio per il pensiero, ma qui sulla Terra sono un ragazzo qualunque, e poi mi fa piacere aiutarti!-
Gli diedi due delle quattro borse di spesa e lui, che sembra un ragazzino così esile e fragile, le sollevò senza problema.
-Ho visto Imizu prima! Era finita la riunione e stava tornando a casa in fretta per paura di trovarsi sotto la pioggia!- io feci la sapientona: -Certo! Non deve rovinarsi i capelli!- Ayomi rise.
Beh se Imizu non si è bagnata i capelli, il risultato è che ci siamo bagnati io e Ayomi. Aveva cominciato a piovere a dirotto, e io e l'asso di fiori cominciammo a correre con le borse.
Eravamo quasi arrivati all'appartamento quando dal tetto di esso ci fu un'esplosione e poi un bagliore caldo.
-Che diavolo succede?!- io e Ayomi ci guardammo spaventati e poi corremmo ancora più veloce.
Quando il bagliore cessò di brillare nell'oscurità una stella di luce si alzò nel cielo. Aguzzai la vista: era Imizu, nella sua divisa di protettrice dei semi chiari.
Ayomi rallentò: -Sono loro!-
Subito dopo Imizu in cielo si levò un'altra figura e vicino ad essa una pianta di rovi spinosi che trattenevano qualcuno.
Io mi convinsi: -Non posso stare qui a guardare!- mentre Ayomi era terrorizzato: -Quello è Keiichi!!-
Keiichi, principe di picche, nelle mani del nemico e io lì a guardare a bocca aperta, io, protettrice dei semi scuri.
Lasciai le borse a terra e raccomandai ad Ayomi di nascondersi, ora toccava a me, era il mio dovere, dovevo difendere Keiichi.
   
 
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