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Autore: DreamWanderer    09/11/2011    0 recensioni
Karen, in quattro sfumature diverse che vengono alla luce attraverso gli occhi di alcuni amici.
Fa parte della saga "Shards & Shades".
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Shards & Shades'
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Ed eccoci qua. Siamo arrivati a "From a Friend's Eye.", il terzo capitolo della saga Shards and Shades.
Per chi sia nuovo di questa saga, vi ricordo che essa è composta di quattro/cinque diverse storie parallele aggiornate a rotazione.

Il capitolo precedente lo trovate nella storia "Slices of Life.", quello successivo lo troverete dopo il weekend in "Of Dream and Desire.", mentre il terzo 'capitolo' di questa saga è "Bottled Up Inside.".
Spero di aver messo i link giusti ^^''''

Adesso vi lascio alle vostre letture! Ci risentiamo in fondo :D




12.
¡Te Queremos!, Enrique.




Annie’s PoV

Non ti ho mai vista così, Karen.

Sei… euforica, stasera. E questa gioia pura, assoluta, spensierata, è molto difficile da distinguere nei tuoi occhi. Solo ora mi rendo conto di come questo tuo sorriso sia diverso da tutti gli altri che ti ho vista esibire in facoltà.

È bello vederti così, con un sorriso che a momenti ti arriva alle orecchie, la macchina fotografica in mano, mentre ti giri verso me e Fanny e ci chiedi se vogliamo farci una foto tutte assieme.

La musica del concerto squassa l’aria, facendo vibrare ritmicamente il terreno sotto i nostri piedi. Enrique Iglesias canta sul palco, accenna qualche passo della coreografia, e sorride.

Sorride come te, esaltato da tutto ciò che ci circonda: i fan, le casse acustiche, i megaschermi, i flash delle macchine fotografiche, il coro che sale dalla platea.

L’hanno organizzato davvero bene questo concerto, in effetti. Ci è costato un viaggio fino a Nizza, ma ne è valsa la pena.

Ci stringiamo tutte e tre, e tu cominci ad armeggiare con zoom ed effetti fotografici per riuscire a prendere sia noi che il cartellone a caratteri cubitali che quasi strilla “Enrique Iglesias, le concert”.

Poi abbassi la macchina e lasci che ti pesi al collo mentre balli a tempo con “Push”. E balliamo anche io e Fanny, ridendo della nostra stessa euforia.

Quante risate che ci siamo fatte, trovando tutti i doppi sensi nascosti in questi testi.

È stata una vacanza meravigliosa, nonostante sia durata giusto qualche giorno alla fin fine. Abbiamo fatto le stupide, criticato le pizze di Nizza anche se in realtà erano abbastanza mangiabili, riso fino alle lacrime come delle disperate. E ho anche imparato un po’ di francese, sentendo voialtre parlarlo più o meno esitanti.

E questa è una serata splendida. L’aria è fresca, il che è incredibilmente piacevole considerando l’afa provocata dalla calca di spettatori, il cielo terso, e il nostro cantante spagnolo sembra non volersi fermare mai. E non saremo certo noi a lamentarsi!

Parte il sottofondo di “Ring My Bells”, e Enrique prende la chitarra per suonarla in versione acustica. Noi tre strilliamo come delle perfette cretine, ma in questo momento non ce ne frega niente di fare una figura un po’ strana: ci stiamo divertendo troppo.

Vedo i tuoi occhi farsi attenti, l’espressione un poco più seria, mentre imbracci ancora la macchina fotografica e tempesti di scatti quel gran bel pezzo di figliolo sul palco. E circa una cinquantina di foto dopo, fatte tutte a raffica nel giro di un minuto scarso, tendi le mani verso di noi.

Tutte e tre, leviamo le braccia al cielo, cominciando a cantare a squarciagola  sulle note della canzone, accompagnando gli accordi della chitarra, le nostri voci urlate che si mischiano all’indistricabile coro che pulsa sotto le stelle pallide.

Il concerto continua, io e te che squittiamo come due sciocche quando comincia “On Top Of You”, Fanny che scoppia a ridere quando attacca “Tonight I’m Loving You”. Io quasi mi commuovo quando canta “Lloro Por Ti”, mentre i tuoi occhi brillano alle parole spagnole.

Hai sempre sostenuto che diventi ancora più appetitoso quando canta in spagnolo, e lo ammetto: c’hai ragione. Oh se c’hai ragione!

E la serata continua tra risate, cori, strilla, sorrisi, fotografie, luci accecanti, musica alta, esplosioni di euforia…

E si conclude con un ultimo, unico urlo, nella lingua di quel cantante che ha fatto da passione comune, permettendo a noi tre di conoscerci: ¡TE QUEREMOS, ENRIQUE!

E grazie a te, Karen, per aver insistito tanto riguardo a questo concerto, per aver trovato i biglietti all’ultimo minuto, per essere stata tanto euforica da riuscire a trascinare anche me e Fanny, per questo sorriso che mi fa sentire orgogliosa di averti reso così contenta una volta tanto.

Te quiero, amiga mía.







Angoletto!

Un pezzo completamente diverso, che dà un'immagine direi quasi opposta della Karen a cui siamo abituati. È un pezzo molto particolare, visto dagli occhi di un'amica dolce che ha cercato di starle vicina, ma entrambe hanno ceduto al peso dei giorni e alla distanza, ed hanno finito per essere solo una compagnia occasionale, per quanto infinitamente buona e affettuosa. Questa storia nasce per salvaguardarne il ricordo, labile e breve, forse, ma sempre vivo.

È anche un pezzo veramente, veramente molto corto, e per questo mi scuso: non sono nemmeno riuscita ad approfondire decentemente il personaggio di Annie, come non ho approfondito quello di Dalila e Melanie e come non approfondirò quello di Juliet, che si presenterà più avanti sempre in questa saga.

Spero che questo mini-mini-capitoletto possa piacervi comunque!
Il prossimo, "Here.", lo troveremo nella saga Bottled Up Inside., dove ritroveremo la nostra Karen-lagna... in un capitolo che però, devo ammetterlo persino con me stessa, non mi dispiace affatto. Sarà on-line molto presto, forse addirittura domenica o lunedì sera, per farmi perdonare della brevità di questo capitolo.

I link alle canzoni li potete trovare tutti nel testo. Per qualunque cosa, io sto sempre qui:
DreamWanderer ~EFP

Un grazie a chi legge, uno ancora più grande ai pochi che recensiscono.
Un bacio a tutti voi ;*
   
 
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