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Autore: Miroku90    09/11/2011    1 recensioni
Avete presente Twilight ? Bene, perché in questa storia tutto ciò che conoscerete sul famoso romanzo sarà o stravolto o molto differente rispetto all'opera originale.
Edward sarà un normalissimo ragazzo umano anche leggermente sfigato.
Bella, invece, sarà una vampira dal carattere violento e irriverente, un autentica furia in poche parole.
Fanfic non consigliata a chi odia gli OOC.
****
(Scritto da Edward)
Di tre cose ero del tutto certo.
Primo, Forks era davvero una città noiosa.
Secondo, eppure avevo come l'impressione che ci fosse qualcosa di strano e misterioso qui, anche se non sapevo bene cosa.
Terzo, odiavo profondamente Bella.
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ringrazio Hello_tw per aver commentato lo scorso capitolo. Grazie, grazie davvero.

Vi invito a commentare se trovate questa assurda storia interessante o noiosa. Sia recensioni positive che negative sono bene accette. Anche un semplice numero di cellulare lasciato da una bella ragazza sarebbe ben accetto. ;)

Buona lettura.


Capitolo 2

I secondi passi a Forks.

Quella pazza farà uso di steroidi ?





Bella pov


Charlie inarcò elegantemente il sopracciglio destro e dopo aver chiuso il libro di medicina che teneva tra le mani, sbuffò sonoramente, Esme tirò un breve sospiro di sollievo per poi guardarmi con occhi colmi di preoccupazione, Emmett cominciò a rotolarsi per terra dalle risate, Jasper alzò gli occhi verso al cielo come se volesse dire “ora comincia a infuriarsi, che palle”, Alice andò in iperventilazione (in senso figurativo visto che un vampiro non può andare tecnicamente in iperventilazione anche se lei ci riusciva piuttosto bene) perché si era appena ricordata che aveva lasciato le sue preziose compere dal parrucchiere e Rosalie, indifferente, continuò a passarsi numerose tonalità di smalto sulle unghie.

Ecco il riassunto delle reazioni che la mia famiglia aveva avuto dalla notizia “stavo quasi per picchiare il figlio di Carlisle”. Era curioso constatare che in una famiglia di vampiri vegetariani una frase del genere appariva così grave da far sembrare tutto il resto così superfluo. Se avessi detto la stessa cosa ad una famiglia “umana” forse le cose sarebbero andate diversamente. Immagino che mia madre avrebbe detto “oh cara ma ti sei fatta male ?” e mio padre invece avrebbe tirato già qualche commento sportivo come “la prossima volta che qualcuno ti infastidisce dagli un bel gancio”. Invece qui mi sembrava di essere di fronte ad una corte marziale. (Una corte marziale dove uno dei giudici si stava contorcendo dalle risate). Ed il peggio doveva ancora venire.

Charlie fu il primo ad aprire bocca (se si trascuravano le risate di mio fratello Emmett) – Bella, Carlisle è da anni un mio grandissimo amico e lo conosco molto bene. Lui e suo figlio sono reduci da una situazione familiare piuttosto- Si fermò un attimo in cerca di trovare la parola giusta. - Problematica. E sebbene io non conosca Edward non penso che meritasse di finire con la testa in poltiglia solo perché non sei in grado di leggergli i pensieri o perché ti fa arrabbiare il modo in cui parla -

Alla frase “non sei in grado di leggergli i pensieri”, Emmett cominciò a ridere ancora più forte. Cercai di ignorarlo malgrado mi sarebbe piaciuto dargli una bel calcio in pancia. Ma non mi sembrava il momento opportuno. Di sicuro però una volta finita questa lagna gli avrei dato una bella lezione.

- Okay, chiedo scusa. Ho fatto una cavolata. Non si ripeterà più – Dissi con il tono più onesto e sincero che potessi fare... se non avessi avuto davanti un vampiro centenario sarei sicuramente riuscita a rassicurarlo con le mie parole ma visto che Charlie mi conosceva molto bene ed era un maestro nell'uso delle espressioni per compiacere gli esseri umani, le cose non andarono come sperai.

Mio padre infatti ora mi guardava con un tono sicuramente più minaccioso rispetto a prima. - Bella, ho sempre appoggiato tutte le scelte che ognuno di noi fa a patto che non si rischiasse di coinvolgere esseri umani e la loro vita. Non è la prima volta che ti riprendo per questo. Più volte hai rischiato che il nostro segreto potesse essere venir scoperto e che una vita umana andasse perduta per sempre- L'ultima frase “per sempre” la scandì in modo particolarmente grave.

Esme, dalla cucina, fece un lungo sospiro.

- Quindi, ti prego Bella di scusarti con Edward od almeno di ignorarlo totalmente e di fare in modo che una cosa del genere non possa più accadere. -

- Lo ignorerò – Risposi io seria. Scusarmi con quello lì era proprio fuori discussione, non l'avrei mai , mai fatto. - Ora scusatemi ma la caccia di poco fa non mi ha ancora calmato del tutto. Vado fuori a farmi un giretto – E detto questo, uscì di casa con la rabbia a mille. Avevo assolutamente bisogno di stare da sola per raffreddare i bollenti spiriti... Forse un bis di succulenti puma mi avrebbe aiutato.



Edward pov


Quando ritornai da mio padre, con un nuovo taglio di capelli (più corti e molto più ordinati rispetto a prima), ero piuttosto confuso su ciò che gli avrei dovuto dire per giustificare l'ammaccatura sul cofano della nuova auto. Mi sentivo a metà tra la rabbia e l'imbarazzo.

Rabbia perché ero incavolato nero con quella ragazzina ed imbarazzo perché come facevo a spiegare a mio padre che quella stessa ragazzina aveva fatto un danno del genere sul cofano senza la benché minima difficoltà ? (ancora mi stavo chiedendo come ci fosse riuscita, forse era una maestra di arti marziali o forse faceva ampio uso di steroidi ? Mah...) Come minimo mi avrebbe riso in faccia per una trentina di minuti buoni e dopo mi avrebbe portato al manicomio più vicino. E poi c'era anche un altra questione che mi preoccupava, quella furia stava per darmi un pugno in faccia e se non fosse stato per quella sconosciuta probabilmente sarei ritornato a casa con un occhio nero. (E la cosa sarebbe stata ancor più imbarazzante. “Sai papà, una ragazza mi ha ammaccato l'auto e mi ha fatto un occhio nero, come mi dovrei comportare ?”. Già m'immaginavo mio padre con la bocca spalancata e pronto a ridere per giorni.)

Rimasi piuttosto sorpreso nel vedere Carlisle che mi aspettava sull'uscio della porta con le braccia incrociate e con un espressione che non prometteva nulla di buono. (Al posto di ridermi in faccia aveva intenzione di diseredarmi e buttarmi fuori di casa a furia di calci ?)

Prima che potessi proferire una qualsiasi parola, fu proprio lui a parlare per primo. - Charlie mi ha chiamato – Disse con tono severo.

- Chi è Charlie ? - Chiesi io curioso.

- E' un mio collega nonché il padre di Bella – Spiegò lui. Riuscì solo a confabulare un sorpreso “ah” prima che riprendesse a parlare – Mi ha spiegato cos'è successo e si scusa terribilmente per l'imprevisto. Dice che provvederà lui a pagare le spese per la riparazione della macchina-

Questa era una buona notizia, significava che mio padre non mi aveva preso per pazzo nel sapere che una ragazzetta era riuscita a danneggiare l'auto e che la mia lista dei debiti non sarebbe aumentata. Però il suo tono non sembrava affatto tranquillo. Continuava a guardarmi serio con tono leggermente accusatorio. Io pensavo che fosse quella la parte più difficile da “comprendere”... che mi stesse sfuggendo qualcosa ? Quasi come se mi leggesse nel pensiero, Carlisle ricominciò a parlare.

- Edward, sebbene Charlie non mi abbia detto nei dettagli come siano andate le cose, ti chiedo... hai per caso offeso, importunato o quant'altro la figlia del mio amico ?-

Ecco spiegato il motivo, mi dissi. - Pensavo che non vedessi di buon occhio quella...- Mi fermai per un attimo, in cerca di trovare un nomignolo non troppo offensivo da dire – Furia- Esclamai alla fine. Anche se mi sarebbe piaciuto invece chiamarla “Pazza scatenata bastarda che si fa di steroidi” ma dubito che mio padre avrebbe approvato.

Carlisle ridacchiò. - In effetti, come ti avevo già spiegato, è una ragazza pericolosa, testarda, irascibile, irriverente, scontrosa e violenta. Però questa è la prima volta che succede una cosa del genere...-

-Non era mai capitato che desse un pugno ad una macchina ? Beh, questo mi pare anche ovvio-

Mio padre mi fissò serio – Veramente non mi riferivo a questo. E' la prima volta che Bella fa una cosa del genere ad una persona che non la importuna -

- In che senso ? - Chiesi confuso. - Pensavo fosse lei quella che adorava importunare la gente-

-E' vero ma è anche vero che le persone con cui ha usato le maniera forti erano ragazzi che ci provavo pesantemente con lei o che le devano molto fastidio- Carlisle fece una piccola pausa ma dato il mio sguardo carico di domande, continuò con il discorso – Vedi, fin da quando è arrivata si è dimostrata una ragazza orgogliosa che si dimostrava violenta contro le persone che la offendevano o che la importunavano. Sebbene lei stessa adora importunare la gente, non si è mai spinta oltre a qualche offesa con coloro che gli avevano rivolto solo un occhiataccia o che gli avevano mancato di rispetto senza esagerare. Se non ricordo male, l'ultima persona che ha portato all'ospedale (in quel momento pensai che forse avevo sentito male... all'ospedale ?! Ma se ad occhio e croce quella lì pesava al massimo una cinquantina di chili ! Come faceva a stendere un uomo con una corporatura così minuta ?! E' come se Avril Lavigne facesse finire all'ospedale Mike Tyson !) era un ragazzo che appena trasferitosi qui faceva il gradasso e voleva a tutti i costi conquistarla con le buone o le brutte maniere... la cosa finì quando la ragazza dimostro il suo disappunto rompendogli la faccia e qualche costola-

Rabbrividì ed impallidì in una frazione di secondo - Che cosa ? - Esclamai stupito.

-Carlisle mi ha detto più volte che Bella è una fanatica di Muay Thai... un arte marziale thailandese che oggigiorno viene utilizzata dai militari per uccidere le persone a mani nude quando non hanno armi con sé -

Spalancai la mandibola e gli occhi mi uscirono dalle orbite. (se non portassi gli occhiali, probabilmente mi sarebbero caduti). Questo quindi significava che se quella sconosciuta non avesse fermato il suo pugno molto probabilmente il cimitero avrebbe avuto una lapide in più ? Non era possibile... Mi rifiutavo di credere ad una cosa del genere anche se così si spiegava come era riuscita a fare un danno del genere al cofano di un auto...

- Quindi Edward... cos'è che hai fatto a Bella ?- Domandò alla fine mio padre curioso e severo allo stesso tempo.

Pensai rapido a stamattina... quando la valigia mi era scivolata sulla strada ed un macchina l'aveva distrutta riducendo il mio trolley in un cadavere fatto di numerosissimi pezzettini di plastica... udii una voce femminile dietro di me e scoprii che si trattava di una bellissima ragazza che subito cominciò ad offendermi senza valido motivo.

Più volte ci ripensavo e più ero sicuro che non avevo fatto niente di male quando (purtroppo) la incontrai per la prima volta...

- Niente Car, niente... non gli ho fatto niente... forse gli sto antipatico perché porto gli occhiali – Cercai di scherzare sebbene mio padre non sembrava dell'umore adatto per ridere.

- In effetti... non penso che tu sia capace di importunare una ragazza... beh, archiviamo questo discorso per ora... cosa si mangia stasera ?-

Cambiare discorso. Sì, mi pareva un ottima idea visto che non avevo nessun motivo per scusarmi con una persona del genere e poi ero ancora piuttosto confuso da ciò che mio padre mi aveva appena detto. Così, prendendo la borsa, cominciai ad elencare la roba che avevo preso al negozio giù in paese.

Carlisle sbuffò... - Preferivo che tu mi dicessi il piatto che vuoi cucinare. E possibilmente con un accento francese. -

- Mi hai preso per un cameriere di un ristorante a cinque stelle ? - Bofonchiai offeso. - E poi non dovrebbe essere quello più vecchio ed anziano a cucinare la cena ?- Detto questo mi ritornò subito in mente (come un incubo) quello che avevo trovato dentro al frigorifero... no, forse era meglio se cucinavo io. Riflettei convinto.

- Non ti preoccupare, ti darò una mano ai fornelli -

- Stai scherzando ?-

- No -

- E allora cosa pensi di cucinare ?- Gli chiesi guardandolo scettico.

- Acqua bollita -

- … Da quando in qua l'acqua che bolle è un piatto ? -

- Perché non lo è ? - Mi domandò serio. Afferrai il messaggio... mi sarei dovuto occupare io, da solo, della cucina. Dopo una giornata del genere, però, mettermi ai fornelli non sembrava un idea così male... Almeno mi sarei svagato. Sperai.

- Ah, Edward, visto che è da mesi che la bombola del gas della cucina è rotta, penso che dovrai cucinare facendo un bel fuoco in giardino- Cominciò a ridacchiare – Tipo indiani che si mettono a fare qualche danza di fronte ad un falò, sarà davvero affascinante-

...

Per una frazione di secondo valutai l'opzione “strozza tuo padre e scappa via con i soldi”.

La scartai solamente perché ignoravo dove tenesse i soldi...




Dopo una cena servita in casa e preparata in giardino (menomale che la legna era già stata tagliata sennò mi sarei dovuto improvvisare un boscaiolo e la cosa non mi allettava affatto) passai tutta la serata e buona parte della notte a pensare allo strano comportamento della ragazza che tanto odiavo e non conoscevo, Bellatrix.

...

No, aspetta, quella era un personaggio di Harry Potter... (tra l'altro, un personaggio molto appropriato alla sua figura visto che era una strega) si chiamava... Aspetta... com'è che si chiamava ? Ah già, Bella.

Sebbene una parte di me era curiosa di sapere qualcosa in più su di lei, (avere un padre che legge in continuazione non solo libri di medicina ma anche argomenti di psicologia stimola le persone ad essere più curiose) la maggior parte di me la detestava profondamente visto che in meno di 24 era riuscita a fare più danni di un uragano.

La consideravo una ragazzina viziata, una sorta di reginetta che pensava agli altri come se fossero suoi sudditi ma da quanto diceva mio padre le cose erano leggermente diverse da ciò che sembravano. Leggermente però, visto che anche lui aveva detto che era una persona violenta ed irriverente che si diverte a molestare il prossimo.

Anche se io ero fermamente convinto del contrario, ovvero quella lì era una pazza. Punto.

Una ragazza molto bella (non potevo di certo mentire su questo) dagli splendidi lineamenti aggraziati ed eleganti ma terribilmente pazza e detestabile. Questo era il profilo di Bella che mi ero dipinto in testa. Quando finalmente mi addormentai tutto mi apparve così semplice cullato tra le morbide braccia di Morfeo. Una bella dormita avrebbe risolto tutto e anche il mio malumore.



Unica pecca, quella notte sognai Avril Lavigne che metteva K.O. Mike Tyson in un assurdo incontro di Wrestling dove io ero l'allenatore del campione dei pesi massimi e Bella era l'allenatrice della cantante...







Quando mi alzai dal letto subito mi apparvero chiare tre cose.

La prima è che avevo dormito piuttosto bene e la cosa era strana perché era da tantissimo tempo che non facevo altro che sognare incubi su incubi (anche se non riuscivo a capire il perché mi venivano in mente ricordi riguardo al Wrestling);

La seconda è che mio padre non era in casa, il suo lavoro lo teneva occupato tutta la giornata e chissà se sarebbe tornato più tornato in tempo per la cena;

La terza è che era come se avessi dimenticato una cosa terribilmente importante.

Quando notai una pila di libri assieme ad una vecchia cartella accanto al letto, subito ricordai chiaramente cosa avevo scordato.

Oggi era il mio primo giorno di scuola qui a Forks.

Guardai l'orologio.

Ed ero già in ritardo di due ore.

- Cavolo – Fu l'unica cosa che riuscii a dire mentre mi affrettavo ad entrare in bagno per farmi una rapida doccia. Con orrore mi accorsi, una volta ritornato in camera, che gli occhiali erano scomparsi e che al loro posto c'erano una confezione di lenti a contatto nuova di pacchia ed un bigliettino scritto da mio padre.

Diverti a scuola e mettiti questi se non vuoi che ti scambino per una talpa.”

- Molto divertente... - Ringhiai non molto convinto. Se portavo gli occhiali c'era un motivo ben preciso. Non perché ero miope ma perché mi vergognavo a far vedere a tutti il mio sguardo.

Non ero sfigurato o chissà che cosa, solo che avevo preso gli occhi da mio nonno. Quest'ultimo era soprannominato “il comandante dallo sguardo di ghiaccio” per motivi facilmente intuibili. E non volevo assolutamente che a scuola mi prendessero come un teppista !

L'ultima volta che avevo portato le lenti era alle medie, ricordo ancora le facce sconvolte dei miei compagni di banco e lo sguardo terrorizzato della maestra.

Per questo portavo quelle vistose lenti (ed anche perché non mi fregava molto dell'estetica, volevo solo apparire come un ragazzo “normale” che ha come hobby la lettura, non chiedevo molto).

Però il tempo scorreva inesorabile e se non mi sbrigavo sarei arrivato a scuola il giorno dopo... quindi presi la confezione, mi diressi nuovamente in bagno, infilai qualche vestito a caso dall'armadio di mio padre e subito partii verso la scuola con la macchina.



Bella Pov


Una delle cose che odiavo più di tutte era dover starmene immobile a seguire una lezione pallosissima di biologia per far sembrare alla piccola ed insignificante comunità di Forks ciò che non ero, ovvero un “umana”.

E pensare che i miei fratelli invece trovavano anche piuttosto divertente la cosa... Eppur io mi chiedevo cosa ci fosse mai di così divertente nel seguire una lezione da parte di un insegnante che sapeva le metà delle cose che sapevamo noi ?

Infastidita dalla voce gracchiante della docente guardai fuori dalla finestra in cerca di qualcosa di più “interessante” da osservare... Non ci volle molto visto che comparve dal parcheggio un auto di cui conoscevo bene sia le forme che il proprietario. Non rimasi stupita però, Forks era minuscola come cittadina e quindi era normalissimo che quel pezzente venisse qui ad imparare cose tediose e futili come un bravo essere umano che si rispetti.

Evidentemente la cosa però non apparve inosservata come credetti... Subito una ragazzina (di cui ovviamente non ricordavo il nome perché non me ne poteva importare un fico secco di riconoscere i volti dei miei compagni di classe) cominciò a bisbigliare alla sua patetica compagna chi mai fosse a quest'ora.

Quando uscì dalla macchina quello sgorbio senza occhiali, vestito con un elegante giacca nera (che mi sembrava ovvio non fosse sua), un distinto maglione a collo alto a quadri (probabilmente quel poveraccio aveva trafugato l'armadio di suo padre) e un paio di jeans sgualciti (forse questa era l'unica cosa sua) subito la ragazzina gracchiò con la sua vocetta stridula stridula (che faceva concorrenza a quella dell'insegnante) “che bel ragazzo !”.

Esplosi in una fragorosa risata. Tutta la classe cominciò a guardarmi perplessa ma non ci fecero più di tanto caso, era normale che la regina di ghiaccio, come adoravano chiamarmi questi umani, facesse cose strane di punto in bianco.

Ben presto però, tutta la classe si ritrovò a guardare giù verso al parecchio. Curiosi.

Una delle rogne di essere un vampiro era quella che potevo sentire tutto ciò che dicevano (e che pensavano) come se fossero davanti a me. Alcune volte avrei preferito risorgere con un interruttore sulle orecchie con la scritta “on” ed “off”...

- Quello sicuramente è un teppista che è venuto da noi a piantare grane – Disse uno spaventato.

- Hai notato quell'ammaccatura ? Che sia un trafficante di droga o un criminale scappato da un inseguimento ? - (quell'ammaccatura gliel'avevo fatta io, imbecille)

- Però è così talmente misterioso ed affascinante – Commentò una ragazzina in prede ad una crisi ormonale. Inorridii, che cosa disgustosa affiancare l'aggettivo “affascinante” ad uno sfigato come quello.

Visto che ormai la lezione era andata a farsi benedire (almeno una cosa positiva l'aveva fatta quello lì) la docente si sedette sulla cattedra e cominciò a spiegare.

- Mi ero dimenticata di dirvi che da oggi, un nuovo studente frequenterà la scuola. Sebbene sia in ritardo clamoroso...- Commentò fredda. -E' il figlio del primario dell'ospedale qui a Forks... Il suo nome è...-

L'insegnante non fece in tempo a finire di parlare che un ragazzo dai capelli bronzi e con il fiato corto spalancò la porta e fece il suo ingresso.

- Brrr... mette i brividi. Questo qui dev'essere davvero un malavitoso...-

Fu l'ultimo commento, detto a bassa voce, esclamato da un ragazzino ciccione e senza spina dorsale.

Poco dopo, esplosi in un altra risata.



*****


Messaggio subliminale:

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