...Libertà e
Insalata di Riso...
Dopo tre giorni di segregazione in casa, Lily non vedeva
l’ora di uscire. Certo suo padre e suo fratello in quei giorni non le avevano
fatto mancare nulla, ma lei avrebbe voluto solo uscire. Anche il Dr. Bagnoli
aveva consigliato un solo giorno di riposo, uscita dall’ospedale, ma siccome
quei due avevano talmente tanto insistito Lily non se l’era sentita di
rifiutare. Aveva così colto l’opportunità di sistemare le proprie cose e di
conoscere meglio Tsubasa, Genzo e Ishizaki, dato che
erano onnipresenti in casa loro. La sola cosa che le era mancata era stata la
possibilità di chiarire con Taro, siccome puntualmente, quando iniziava il
discorso, qualcuno arrivava o succedeva qualcosa, però era certa che presto
sarebbe riuscita a sistemare tutto. Quella mattina si era svegliata prestissimo
e si era già preparata. La sua cara amica non sarebbe arrivata prima di
mezz’ora e così lei era scesa di sotto a fare colazione. Taro era in soggiorno
con Tsubasa e Genzo a guardare i risultati delle partite del giorno prima.
“Buon giorno! Hai abbandonato il pigiama per oggi?”, la prese in giro il
gemello, vedendo il vestitino azzurro stile impero che indossava, mentre i suoi
due amici di fermavano ad osservarla meglio; Lily Misaki era davvero una bella
ragazza, in pratica identica a Taro. Il visetto dolce sta mattina era
illuminato dal sorriso e i lunghi capelli erano raccolti in un alta cosa di
cavallo a cui aveva aggiunto una rosa di perline, regalatale dalla sua amica
Nessa.
“Gne, gne, gne! Spiritoso! Il pigiama è il mio grande amore lo sai, ma
oggi finalmente ho riacquistato la mia libertà ed esco! Quindi...” gli rispose
per le rime lei, salutando gl’altri due con un sorriso ed un cenno della mano,
andando verso la cucina dove la sua colazione l’aspettava. Non era neppure riuscita
a mettere qualcosa sotto i denti, che Nessa piombò come una furia dalla porta
della cucina, quasi urlando:
“Lily è qui!”
“Chi?”
“Come chi!? Lui!”
“Lui? LUI!?! Oddio! E cosa ci fa qui?”
La ragazza si strinse nelle spalle a significare che lei non lo sapeva, ma non
era vero, siccome qualche giorno prima anche lei era presente mentre il ragazzo
in questione diceva che sarebbe rimasto lì per le vacanze. Nel frattempo i
ragazzi in salotto erano rimasti sconcertati dalla conversazione che avevano
appena sentito, com’era possibile che le due si fossero capite senza nemmeno
dire il nome dell’interessato? Più che altro ora erano curiosi di sapere chi
fosse questo interessato che faceva uscire di matto quelle due.
“Lily è qualcuno che ti infastidisce?” gli chiese Taro premuroso.
“Se è così ci pensiamo noi!” aggiunsero Tsubasa e Genzo scrocchiandosi le
nocche delle mani con fare minaccioso. Nessa e Lily si guardarono e scoppiarono
a ridere, siccome i tre ragazzi non facevano paura nemmeno ad una mosca.
“No,no non vi preoccupate. Me la so cavare da sola!” rispose Lily, mentre
l’amica la sospingeva verso la porta d’uscita e le porgeva la borsa. Dopo
essersi messa un paio di sandali azzurrini, le due ragazze uscirono appena in
tempo per evitare Jun.
***
Era ormai quasi il tramonto ed i ragazzi stavano
passeggiando lungo la riva del fiume accaldati.
“Che caldo.” Borbottò Ishizaki rivolto agl’amici
Taro, Tsubasa, Genzo e Jun,i quali lo guardarono ed annuirono a loro volta.
Erano quasi giunti al parco sul fiume, quando in lontananza scorsero tre figure
che giocavano a pallavolo.
“Vuoi vedere che sono loro?” borbottò Ishizaki, per
poi urlare in direzione delle tre ragazze. “Ehi! Ciao!”
Per un attimo le giovani si fermarono e salutarono con la mano i nuovi
arrivati, per poi rimettersi a giocare a pallavolo. Palleggio, bugher, schiacciata. Era questo che stavano facendo o
meglio era il gioco del al sette schiaccio, ma non si sa perché la palla non ci arrivava mai a quel numero. Le ragazze
ridevano e si divertivano un mondo e così anche i ragazzi decisero di unirsi a
loro in quel gioco che non avevano mai fatto. Per un attimo gl’occhi di Lily e
Jun s’incatenarono, ma entrambi furono lesti a nascondere le emozioni che
stavano provando. Così iniziarono a giocare. Ishizaki
preso dalla foga del gioco fece una schiacciata imprecisa verso il fiume, e la
palla sarebbe sicuramente finita in acqua, se Lily con un abile rullata non
fosse riuscita a prenderla. La partita finì lì.
“Certo che giocare con quel vestito non ti aiuta molto è Lily?” la prese in
giro Nessa siccome durante la rullata molto delle gambe della giovane era
finito in bella mostra.
“Bhaaaaaaaa!” rispose lei ridendo e spintonandola un
poco. Ora erano tutti seduti sull’erba a godersi l’aria che si rinfrescava per
la sera in arrivo.
“Che scemo! Non vi ho presentati!” uscì ad un tratto in imbarazzo Taro, per non
aver presentato la gemella all’amico.
“Non c’è bisogno. Noi ci conosciamo già. Eravamo a scuola assieme.” Disse Jun
per tranquillizzare l’amico posandogli una mano sulla spalla, mentre Lily
annuiva, il volto contorto in una maschera indecifrabile.
“Domani c’è l’amichevole Italia vs Brasile! Voi chi tifate?” chiese allegro
Taro.
“Italia ovviamente! Speriamo che in porta ci sia Buffon! È così figo!” si
lasciò sfuggire con aria sognante Lily mentre la sua amica Nessa annuiva con
vigore.
“Non sapevo ti piacessero i portieri!” disse Genzo gonfiando il petto
orgoglioso del proprio ruolo, sotto gl’occhi gelosi di Jun, il quale si
affrettò ben presto a far sparire quell’emozione, e come sempre Tsubasa se ne
accorse.
“Beh. Diciamo che gl’attaccanti li preferisco, ma Buffon è troppo figo e anche
tu non sei male!” rispose la ragazza facendogli l’occhiolino, mentre tutti
scoppiavano a ridere. Il sole era ormai calato dietro l’orizzonte e lo stomaco
di tutti i ragazzi iniziava a farsi sentire.
“Perché non restate a cena da noi? Tanto cucina Lily!”
“Ma certo ovviamente, tanto io sono la tua schiavetta vero Taro!?” lo apostrofò
acidamente lei per poi raddolcirsi e sorridere verso gl’altri “A me va bene se
restate, ma non pensate che faccia chissà cosa. Non sono così brava.”si strinse
nelle spalle accettando la mano di Genzo per alzarsi.
“So che non è vero. Sei bravissima e noi ci accontentiamo di poco.” Aggiunse Ishizaki alzandosi a sua volta e posandole una mano sulla
spalla con fare sicuro.
“Se lo dici tu. E sia. Allora vado a casa a preparare qualcosa, uhm, magari
l’insalata di riso o la pasta fredda che amano tanto in Italia. A fra poco
allora!” salutò tutti con la mano e dopo aver spolverato il vestito con una
mano e raccolto la borsa si mise a correre verso casa assieme a Nessa.
“Se corri ti si vede tutto!” la prese in giro Taro, dato che il vestito le
svolazzava appena attorno alle ginocchia.
“Fa ‘n brodo Taro!” furono le ultime parole che sentirono prima che le giovani
sparissero all’orizzonte. Non avevano nemmeno chiesto chi sarebbe rimasto a
cena, siccome erano certe che tutti vi sarebbero stati, anche Jun non avrebbe
rifiutato, altrimenti avrebbe attirato su di se le attenzioni dei compagni. Ishizaki guardò le due ragazze allontanarsi e appena furono
fuori portata di voce il giovane si volse verso Taro:
“Credo di essermi innamorato di tua sorella!” disse con occhi sognanti mentre
Tsubasa scoppiava a ridere seguito a ruota da tutti gl’altri del gruppo,
soltanto Jun rimase serio per qualche attimo, ma poi pensando che forse Ishizaki difficilmente poteva essere un vero rivale in
amore, si aggiunse al coro forzando una risata.
“Temo proprio che tu non sia il suo tipo.” Rispose Tsubasa guardando in modo
eloquente Jun.
Ed eccomi qui... anche il 4 capitolo
è finito... devo dire che mi sono divertita un sacco a scriverlo... spero che a
voi piaccia! Chiedo scusa per il folle titolo, ma a quest’ora della sera non
poteva essere altro che quello XD
Baci, baci allo zucchero filato!