Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: maryc    10/11/2011    11 recensioni
Tratto dal capitolo 1:
“Ciao.” Ecco qualcuno mi ha tolto dall’imbarazzo. Sposto lo sguardo sul folletto che mi rivolge un sorriso abbagliante. Lei sa, e sa che io so. Almeno io suo sorriso furbo mi conferma tutto. Le sorrido di rimando.
Ora che fa? Saltella sul posto e batte le mani? Per poco non cado a terra. Ma che le prende? È per caso pazza?
Ora la guardo confusa, ma lei saltella ancora di più. Oddio, ma dove sono finita.
Ciao ragazze, una mini ff che avevo in mente in questi giorni e che oggi mi sono decisa a mettere nero su bianco. Spero vi piaccia!
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Racconto

“Può darmi del tu, in fondo credo di essere molto più giovani di lei.” Ridacchia divertito.

“Hai ragione Bella, sei molto, ma molto più giovane di me, anche se mi porto bene i miei millenni.” Tossisco convulsamente e lui mi batte una mano sulla spalla.

“Cosa è successo?”

“Non può dirmi come se niente fosse che lei ha qualche millennio di vita e pretendere che io non faccia una piega.”

“Hai ragione, ma cara, chiamami semplicemente Aro.”

 

“A-Aro?Quell’Aro? Il capo dei Volturi? Colui che è considerato una sorta di sovrano dei vampiri?”

“Oh sovrano, mia cara non esagerare, mi metti in imbarazzo.” Sollevo un sopracciglio in modo sarcastico.

“Peccato che non potendo arrossire non posso credere che lei sia in imbarazzo. Comunque, appurato chi è lei, ora se non le spiace, vorrei sapere cosa vuole da me. Se avesse voluto uccidermi, cosa che ancora non escludo del tutto, l’avrebbe già fatto senza tante cerimonie e senza metter su tutto questo teatrino.” Mi sorride mellifluo, certo che a vederlo così non è tanto terrificante.

“Mia cara, perché mi osservi con tanta curiosità?”

“Lei mi incuriosisce e se permette, e senza offesa, mi sembra un tipo alquanto bizzarro.” Spalanca gli occhi e scoppia a ridere. Una risata perfetta e cristallina. Perfetto come solo un vampiro può essere.

“Piccola Bella, sono stato chiamato in diversi nomi, ma mai nessuno mi ha definito bizzarro, lo trovo alquanto buffo.”

“Io invece lo direi inquietante, ma ancora non mi ha detto il motivo della sua cortese visita.” Avrà notato il sarcasmo? Si, dal suo sguardo capisco che l’ha notato.

“Non così in fretta. Ho tutto il tempo del mondo.”

“Io invece ho un orologio biologico che cammina e non fa sconti, perciò se vuole parlare in un luogo più appartato io ho finito e possiamo andare via.” Si alza elegantemente e mi scosta la sedia. L’ho già detto che pur essendo pericoloso e sanguinario è un vero gentiluomo? Prendo il portafogli per pagare ma una mano bianca e gelida mi blocca.

“Cara sono un gentiluomo e i gentiluomini non permettono alle proprie dame di pagare. Così mi offendi.” Scrollo le spalle, quasi quasi lo porto con me a comprare quella moto che ho visto prima. Ripensandoci forse è meglio arrivare subito al nocciolo della visita, sperando di uscirne viva.

“Facciamo una passeggiata.” Mi porge il braccio proprio come nel 1800 e inarco un sopracciglio, ma accetto ugualmente.

“So che è un gesto antico e sorpassato, ma diciamo che preferisco continuare a vivere con i miei modi, sono più educati rispetto a quelli odierni. Convieni con me, mia cara?” Ma la smette di chiamarmi così?

“Diciamo che non sono abituata a tutta questa galanteria.”

“Capisco. Bene dove mi porti?”

“Credo che lei conosca la città meglio di me, ma comunque Hyde Park va benissimo.” Continuiamo a camminare parlando di frivolezze e il mio nervosismo aumenta. Voglio, anzi esigo, sapere cosa vuole da me.

Ci accomodiamo su una panchina un po’ appartata e per un po’ nessuno dei due parla, fino a che mi spazientisco e sbotto.

“Ora può dirmi cosa vuole da me?”

“Certo, mi stavo solo godendo il panorama, ma data la tua impazienza è meglio arrivare subito al dunque. Tu sai di noi. Sei un potenziale pericolo per la nostra specie e sai che la nostra esistenza è segreta da millenni. Tutti coloro che ne venivano a conoscenza…”

“O morivano o venivano trasformati. Conosco le regole. Sono a conoscenza della vostra esistenza da diverso tempo e non ho mai aperto la bocca, non è nei miei interessi far sapere al mondo che i vampiri esistono. Per diversi motivi, ovviamente non voglio essere internata perché considerata pazza, ci tengo alla mia libertà ed io sono sana di mente. In secondo luogo non vedo il motivo di far sapere alla popolazione mondiale della vostra esistenza. Diciamo che c’è sempre stato equilibrio tra le due specie, certo non contando il fatto che uccidete per sopravvivere, ma mi pare che fino ad ora si è vissuti bene. Ovviamente se vi nutriste in modo diverso non solo sarete più umani, ma eviterete anche di uccidere innocenti.”

“Giusto ragionamento il tuo, ma vedi mia cara è la nostra natura. Vi sono due alternative, seguendo una diversa nutrizione, una è quella vegetariana diciamo, e l’altra è quella di prendere, o meglio rubare, il sangue delle donazioni.”

“Meglio ladri che assassini, non conviene con me, mio caro?” Ridacchia divertito. Stronzo.

“Giusto, ma non tutti hanno la forza e la voglia di andare contro la loro natura. Ma torniamo al nostro discorso. Sono consapevole che non dirai nulla a nessuno, non solo per la tua sanità mentale, credo che ci sia un motivo diverso che ti spinga al silenzio, non è vero? E per favore non propinarmi nuovamente le belle quanto false parole dell’equilibrio, non ci credi tu e non ci credo io.” Sospiro, sa tutto.

“Se sa perché me lo chiede? Vuole che le dica che la mia famiglia è composta da vampiri? Vuole che le dica che mi hanno abbandonata per la mia sicurezza? Vuole che le dica che ho due amici vampiri che seguono la dieta classica? Devo continuare o va bene così?”

“No, no va più che bene, ma ovviamente sono perfettamente a conoscenza di tutto ciò, penso tu l’abbia capito, sei alquanto intelligente.”

“Si l’avevo capito sin da quando mi ha detto il suo nome. Ora le chiedo cosa vuole da me. Non è stata infranta alcuna legge. Sono stata io a scoprire la vostra esistenza, e fino ad ora non ho dato modo di dubitare del mio silenzio.”

“Si, hai ragione, ma sai comunque tanto e inoltre possiedi un grande potenziale.” Lo guardo corrucciata.

“Mia cara sai che i vampiri, non tutti, possiedono doti extra?” Annuisco incuriosita dalla conversazione.

“Bene, io con un semplice tocco vengo a conoscenza di tutti i pensieri generati da un qualsiasi essere, e quando dico tutti mi riferisco anche ai segreti più nascosti e reconditi. Ma con te niente. Non riesco a percepire nulla. Ciò vuol dire che hai un potere latente già molto sviluppato, e sei solo un’umana, pensa a cosa potresti fare da vampira. Saresti una grande vampira, sar…”

“No, no, no, stop. Io non voglio essere un membro della sua guardia, non voglio prendere ordini da nessuno. Tutti possono scegliere se far parte o meno della guardia e io rifiuto. Se deve uccidermi faccia in fretta, ma mai diventerò un’assassina.” Mi guarda ammirato.

“Devo dire che sono affascinato. Sai quanti vorrebbero farne parte? Sai quanti vorrebbero immortalità, forza, bellezza? E tu la rifiuti. Per cosa poi? Credi che una volta che troverai i Cullen, loro ti accoglieranno in famiglia a braccia aperte?”

“Oh no, non mi illudo facilmente, la ringrazio per la preoccupazione. Non mi hanno voluta da bambina si figuri ora che sono maggiorenne ed indipendente e posso tranquillamente badare a me stessa.”

“Allora perché li cerchi?” Già, perché li cerco?

“Lei ha una moglie?”

“Si cara, i vampiri amano una sola volta nella loro esistenza. È un amore eterno, un amore che ti cambia e lega a se, non potrei amare nessun’altra donna, umana o vampira, che non sia la mia Sulplicia.”

“Se sua moglie andasse via la cercherebbe?”

“Certo.”

“Bene, io voglio cercare la mia famiglia e basta, non voglio nulla da loro. Voglio solo ricordargli la loro esistenza, per quanto con la vostra infinita memoria, possano averlo dimenticato.”

“In pratica vuoi sbattergli in faccia il tuo dolore?”

“Anche. È brutto da dire e anche da pensare, ma voglio che capiscano cosa hanno combinato. Come mi sono sentita.”

“E sia mia cara. Ti propongo un patto.” Lo fisso curiosa e guardinga, non mi fido molto di questo vampiro.

“Nel caso in cui loro vorrebbero averti in famiglia…”

“In quel caso non so se io potrei voler loro, mi hanno lasciato un segno indelebile.”

“Se per ipotesi, la famiglia si riunisce e finisce che siete tutti felici insieme, non mi vedrai più, ma bada bene dovrai essere una di noi, non potrai continuare ad essere un’umana, sarebbe troppo rischioso, anche se mi dai la tua parola mantenendo il silenzio. Però devono essere loro a proporti la trasformazione, non devi convincerli tu. Se invece non ritrovi ciò che credevi, ciò che ricordavi, allora entro in gioco io.”

“Mi viene a prendere e i fa entrare nella guardia, giusto?”

“Esatto, ma non solo, ucciderò i Cullen.” Sgrano gli occhi.

“Non può fare una cosa del genere. Facciamo così, verrò io di mia spontanea volontà, dopo la laurea, a Volterra, entrerò nella guardia, ma la mia famiglia non la tocca, da ora all’eternità.”

“E se loro ti volessero?”

“No, io verrò comunque, inventerò qualcosa, ma verrò. Li abbandonerò io.”

“Perché lo fai? Potresti vendicarti per tutto il male che ti hanno fatto. Sei troppo buona Bella e ti prometto che avrai libero arbitrio sulla tua nutrizione.”

“Anche se mi hanno fatto molto male, non vorrei mai che coloro che per un po’ di tempo mi hanno amata come una figlia muoiano a causa mia. Non voglio che i miei genitori e i miei fratelli muoiano. Le giuro Aro che se lei dovesse venir meno alla promessa di non toccare la mia famiglia, non potrà nascondersi in nessun posto al mondo a costo di distruggere l’intera guardia, a costo di morire io stessa.” Mi guarda con ammirazione.

“Sarai una grande vampira Bella.” Sospiro e volto lo sguardo verso l’orizzonte. Una folata di vento mi comunica che il mio accompagnatore è sparito.

Ma porca miseria in che guaio mi sono cacciata.

Stringo i capelli e urlo con tutto il fiato che ho in gola. Alcune persone si girano a fissarmi come se fossi pazza.

Riesco solo ad incasinarmi la vita.

Maledizione.

Torno alla realtà dopo il mio racconto. Ovviamente di quello strano patto non ho fatto parola, ci manca anche solo che mi trasformino per compassione e diciamo che ne ho fatto il pieno. Inoltre devo andare per forza a Volterra, perciò problema risolto.

Tutti mi fissano ammutoliti.

“Ti ha fatto del male?” Nego con il capo in direzione di mia madre.

“Però è strano. Sei sicura di aver detto tutto?” Annuisco in direzione di Jasper.

“Cosa è strano?” Chiedo curiosa.

“Non ti ha chiesto nulla. Cioè Aro è famoso per il suo volere talenti nella guardia e per non risparmiare mai nessuno. È strano il fatto che ti abbia lasciato andare senza voler nulla in cambio.”

“Direi che la bella paura che mi ha messo addosso quel giorno non è proprio niente. Sono ripartita in fretta e furia per evitare altri incontri spiacevoli con lui, anche se presumo che se avesse voluto parlarmi nuovamente me lo sarei trovato di fianco senza che me ne accorgessi.”

“Hai ragione, ma trovo comunque strana tutta questa storia.”

Sento le braccia di mio padre che mi stringono a se. Mi lascio andare al suo abbraccio. Mi sento protetta tra le sue braccia.

“Ehi Bellina, ma ancora non hai detto nulla dello scudo.”

“Oh si. In pratica nessuno può entrare nella mia testa, perciò il potere di Edward non funziona su di me, sono io che inconsciamente lo blocco. Credo che anche Alice abbia delle difficoltà.”

“Giusto sorellina. Non riesco a vedere il tuo futuro, o meglio vedo il tuo futuro ma non le tue scelte.” Perché mi guarda maliziosamente? La guardo curiosa.

“Mi dispiace ma nessuno saprà nulla oltre me.” Alterno lo sguardo da lei a Edward e viceversa.

“Oh tranquilla neanche lui lo saprà, ho diversi trucchetti che mi consentono di tenerlo lontano dalla mia mente.”

“Geniale.”

“Oh lo so, ti ringrazio. Ora però credo che sia ora di cena giusto? Vuoi per caso morire di fame?” Mi alzo di scatto, ora che mi ci fa pensare ho una fame tremenda.

“Hai ragione. Ora vado. Ecco…si…ehm…ci…ci…vediamo…mmm…do-domani?” Balbetto e arrossisco in direzione dei miei genitori e fulmino i miei fratelli che ridacchiano divertiti.

“No tesoro…” Il mio viso deluso lo notano.

“Oh…ah…ehm…mmm...v-va bene…mmm…ok…allora…si…vado…io…si…” Mi volto e mi dirigo verso la porta.

“Bella? Dove vai?” Non voglio voltarmi vedrebbero gli occhi lucidi.

“I-in alber-go.” La voce è rotta dai singhiozzi traditori.

Le braccia di mio padre mi avvolgono e mi stringono in un altro abbraccio al quale si aggiunge anche mio madre. Mi volt verso di loro e noto ce ci hanno lasciati soli.

“Non ci vediamo domani perché tu resterai qui. Noi siamo la tua famiglia e questa è casa tua. Alice e Rose nel pomeriggio hanno provveduto a preparare la tua camera, hanno preso la tua roba in albergo e saldato il conto. Ora tua madre ti prepara la cena e poi ci accomodiamo di nuovo in salotto o tu vai a letto se sei stanca, ma da qui non ti muovi. Non ti faremo più andare via.” Oh papà, che stupida che sono stata.

Mi butto tra le sue braccia e lascio libero sfogo alle mie lacrime.

“Ssh amore, perdonaci, perdonaci.” Stringo anche mia madre fino a che non mi calmo e poi ci dirigiamo tutti e tre in cucina.

Come farò a tener fede alla parola data ad Aro?

 

Ciao ragazze, sono viva e non sono stata rapita, ma come sapete questa storia la scrivo quando ho momenti liberi dallo studio. Allora cosa ne dite del capitolo? A me ha fatto commuovere la parte finale. Chissà come andrà a finire tra Aro e Bella. Aspetto i vostri commenti, a presto, un bacio Mary.         

 

 

 

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: maryc