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Autore: marty3721    10/11/2011    1 recensioni
“TOORIIIIII!!!!!!”
La mia testa fece capolino da uno sbuffo di nuvola: “Sì?”
“E’ mezz’ora che ti chiamo!”, protestò Kaila, la mia amica.
“Perché? Stavo ascoltando la musica…”
“Bene, e io ti sto aspettando per andare a scuola!”
“Oh, cielo, di già?”
Semplice e strana storia che parla di folletti, antenati dei Puffi, nuvole e Sole... mescolati ad abbondante fantasia!
Spero vi piaccia, è la mia prima storia andata su internet
buona lettura!! ;)
marty3721
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caldo. Tanto caldo. Luce. Troppa luce. E soprattutto, pallini azzurri dappertutto. Troppi pallini azzurri.
“Ma come fanno a vivere quassù?!?” Condividevamo tutti in pieno l’esclamazione di Josè. Io cominciai a spostare l’orologino su e giù sul polso, mi stava scomodo come qualunque altro… Ad un tratto sentimmo una voce leggermente metallica dire: “Controllo impostazioni in corso. Beep. Controllo eseguito.” Noi non facemmo in tempo ad ascoltare le ultime parole, eravamo troppo impegnati a saltare in aria dallo spavento. Una volta ripresi, cominciammo a cercare da dove cavolo venisse quella voce, in posizione di attacco, quando vidi una figura luminosa fuoriuscire dallo schermo del mio orologino. Cacciai un urlo tremendo, ma Kaila mi tappò la bocca con una mano (o meglio, mi tirò una sberla sulla bocca) per evitare di destare sospetti. “Ma sei impazzita??” “Guarda qua!!” protestai, indicandole il mio polso. Entrambe ne avvicinammo il viso, e allora notai una bella Follix che stava lì impalata a guardare. Era alta all’incirca come un mio indice… “Chi sei?” chiese Junior, sospettoso. “Aurora nome che significa splendente” rispose meccanicamente lei.
“Che bel nome!” esclamai. Era proprio adeguato ad una Follix, era un nome gentile e delicato. L’unica cosa strana di lei era la parlata…
“Sì, va bè, a parte quello, sei una Follix? Chi ti manda da noi?” chiese Josè sbrigativo. Ora eravamo tutti curvi sul mio polso, ad osservare quella figurina che non si muoveva di un millimetro, eccetto la bocca per parlare.
“Vengo da Nuvolandia. Sono una Follix. Mi manda il Maestro della Menta.”
“Cavolo!” sussurrò Josè. “Ma questa non ha idea di che cosa sia una virgola!”
“Virgola. Segno di interpunzione più usato dalle tipografie. Più breve segno di pausa corrispondente ad un minimo intervallo della voce. Usata in matematica per separare cifre intere e decimali di uno stesso numero.” sparò Aurora a macchinetta. Josè rimase di sasso, ma una mia occhiataccia lo convinse a non replicare.
“Bè… Perché sei dentro il mio orologio?” chiesi, stupita.
“Non solo nel tuo basta schiacciare il bottoncino bianco.” Gli altri andarono subito a controllare, e premettero i bottoncini bianchi pure loro. A quel punto ci ritrovavamo con quattro Aurore, tutte impalate ad aspettare gli ordini.
“Così tu ti… quadruplichi!?”
“Mi posso duplicare tante volte quanti sono gli o’watch in funzione” risposero in coro.
“Che forza!! Come fate a capirvi e a parlare tutte insieme così?? E cosa sono gli … ouoch?” domandò Junior.
“Sono tutta un unico cervello si duplica solo il corpo. Gli o’watch scritto O apostrofo W A T C H sono gli orologini che avete al polso”
CI SONO!!!” esclamai. Gli altri mi guardavano interrogativi, così cominciai a spiegare la mia folle idea.
“Aurora, riusciresti a metterti in contatto con il o’watch ancora scollegato?” domandai speranzosa.
“Posso mandare frequenze che illuminano il bottoncino bianco ma niente altro.” mi risposero. Gli altri cominciavano a guardarmi un po’ più curiosi, cominciavano a capire.
“Perfetto!!” esclamai, e mi eivolsi agli altri.  “Che ne dite di collegarvi con Jessica… Via o’watch? ”
                                                                                                       ***
“Ok, è ufficiale. Tu sei più fuori di un balcone.” commentò Kaila. Avevo spiegato loro tutte le parti del mio piano, che erano tre:
mettersi in contatto con Jessica tramite Aurore e il o’watch;
farci dire dove era;
andarla a salvare.
“Perlomeno ci ho provato!” le rinfacciai. Lei mi fece una linguaccia, ma Aurora disse che era un bel piano, il massimo che si poteva fare in un occasione come questa.
“Non conosciamo la zona siamo nemici degli abitanti e siete senza un guerriero siete messi male.” disse d’un fiato. Ma come faceva?, mi chiesi. Ah, già, è un computer! mi risposi.                                                                                                                                                                                
                                                                                                       ***
Era in una stanza buia, tonda e sporca. “Così imparate a farvi i fatti vostri, brutti Follix del cavolo” borbottò il Poffix che aveva rapito Jessica. Quest’ultima non sapeva che cosa fare. Doveva arrabbiarsi con il rapitore o lasciare perdere? La risposta arrivò subito: “Ricordati, ragazzina, che se anche in qualche modo riuscissi a mettermi fuori combattimento” e lì fece una risatina maligna, che alla malcapitata diede sui nervi, “ci saranno sempre centinaia di Poffix che ti aspetteranno alla porta…” La chiuse, poi la riaprì: “Non te la chiudo a chiave, così in caso tu volessi uscire ti ricorderai delle guardie appena le vedrai…” Sorrise, quello stupido, e uscì dalla porta. Non la chiuse, proprio come aveva detto. Jessica gli avrebbe spezzato il naso volentieri… Si accarezzò il pugno, pensando che, per ammazzare il tempo, avrebbe potuto fare degli allenamenti che le rinforzassero gambe e braccia, per essere più preparate per la battaglia tra i Poffix e loro cinque… Le venne un po’ di nostalgia. Erano passati solo pochi minuti da quando era stata presa da quel maledetto Poffix, ma già si sentiva sola… Si sforzò di fare un pensiero ‘da Tori’: quella sarebbe stata capace di pensare positivamente anche durante una tempesta piena di fulmini in un bosco fittissimo… Sorrise al pensiero di loro quattro che cercavano una via di uscita tra gli alberi, mentre Tori, cercando di non venire trascinata via, esclamava: “Guardate!! Uno scoiattolo su quel ramo!!” Si mise a vedere quanto poteva essere grande quella stanza. Erano all’incirca dieci metri di diametro… Jessica si stava per sedere, quando vide un bottoncino bianco dell’orologino lampeggiare. Sussultò, ma dopo un po’ di riflessioni decise di premerlo. Che male poteva fare??





ANGOLO AUTRICE

Ciao, ragazzi!! Alla fine dopo un po’ ho postato, visto?
Be, se avete notato è arrivato un nuovo personaggio,
Aurora, che sarebbe la personificazione ‘Follixiana’ di
Dark_Star… ti ringrazio moltissimo per la recensione!! XD
Secondo voi come faremo a tirare Jessica fuori da quella
stanza? E soprattutto, come faremo a non far capire ai
Poffix che noi siamo verdi??
Lo scoprirete nella prossima puntata!!
J
Marty3721

  
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