Caldo. Tanto caldo. Luce. Troppa luce. E soprattutto, pallini azzurri dappertutto. Troppi pallini azzurri.
“Ma come fanno a vivere quassù?!?” Condividevamo tutti in pieno l’esclamazione
di Josè. Io cominciai a spostare l’orologino su e giù sul polso, mi stava
scomodo come qualunque altro… Ad un tratto sentimmo una voce leggermente
metallica dire: “Controllo impostazioni in corso. Beep. Controllo eseguito.”
Noi non facemmo in tempo ad ascoltare le ultime parole, eravamo troppo
impegnati a saltare in aria dallo spavento. Una volta ripresi, cominciammo a
cercare da dove cavolo venisse quella voce, in posizione di attacco, quando
vidi una figura luminosa fuoriuscire dallo schermo del mio orologino. Cacciai
un urlo tremendo, ma Kaila mi tappò la bocca con una mano (o meglio, mi tirò
una sberla sulla bocca) per evitare di destare sospetti. “Ma sei impazzita??” “Guarda
qua!!” protestai, indicandole il mio polso. Entrambe ne avvicinammo il viso, e
allora notai una bella Follix che stava lì impalata a guardare. Era alta all’incirca
come un mio indice… “Chi sei?” chiese Junior, sospettoso. “Aurora nome che
significa splendente” rispose meccanicamente lei.
“Che bel nome!” esclamai. Era proprio adeguato ad una Follix, era un nome
gentile e delicato. L’unica cosa strana di lei era la parlata…
“Sì, va bè, a parte quello, sei una Follix? Chi ti manda da noi?” chiese Josè
sbrigativo. Ora eravamo tutti curvi sul mio polso, ad osservare quella figurina
che non si muoveva di un millimetro, eccetto la bocca per parlare.
“Vengo da Nuvolandia. Sono una Follix. Mi manda il Maestro della Menta.”
“Cavolo!” sussurrò Josè. “Ma questa non ha idea di che cosa sia una virgola!”
“Virgola. Segno di interpunzione più usato dalle tipografie. Più breve segno di
pausa corrispondente ad un minimo intervallo della voce. Usata in matematica
per separare cifre intere e decimali di uno stesso numero.” sparò Aurora a
macchinetta. Josè rimase di sasso, ma una mia occhiataccia lo convinse a non
replicare.
“Bè… Perché sei dentro il mio orologio?” chiesi, stupita.
“Non solo nel tuo basta schiacciare il bottoncino bianco.” Gli altri andarono
subito a controllare, e premettero i bottoncini bianchi pure loro. A quel punto
ci ritrovavamo con quattro Aurore, tutte impalate ad aspettare gli ordini.
“Così tu ti… quadruplichi!?”
“Mi posso duplicare tante volte quanti sono gli o’watch in funzione” risposero
in coro.
“Che forza!! Come fate a capirvi e a parlare tutte insieme così?? E cosa sono
gli … ouoch?” domandò Junior.
“Sono tutta un unico cervello si duplica solo il corpo. Gli o’watch scritto O
apostrofo W A T C H sono gli orologini che avete al polso”
“CI SONO!!!” esclamai. Gli altri mi guardavano
interrogativi, così cominciai a spiegare la mia folle idea.
“Aurora, riusciresti a metterti in contatto con il o’watch ancora scollegato?”
domandai speranzosa.
“Posso mandare frequenze che illuminano il bottoncino bianco ma niente altro.” mi
risposero. Gli altri cominciavano a guardarmi un po’ più curiosi, cominciavano
a capire.
“Perfetto!!” esclamai, e mi eivolsi agli altri. “Che ne dite di collegarvi con Jessica… Via o’watch?
”
***
“Ok, è ufficiale. Tu sei più fuori di un balcone.” commentò Kaila. Avevo
spiegato loro tutte le parti del mio piano, che erano tre:
mettersi in contatto con Jessica tramite Aurore e il o’watch;
farci dire dove era;
andarla a salvare.
“Perlomeno ci ho provato!” le rinfacciai. Lei mi fece una linguaccia, ma Aurora
disse che era un bel piano, il massimo che si poteva fare in un occasione come
questa.
“Non conosciamo la zona siamo nemici degli abitanti e siete senza un guerriero
siete messi male.” disse d’un fiato. Ma come faceva?, mi chiesi. Ah, già, è un
computer! mi risposi.
***
Era in una stanza buia, tonda e sporca. “Così imparate a farvi i fatti vostri,
brutti Follix del cavolo” borbottò il Poffix che aveva rapito Jessica. Quest’ultima
non sapeva che cosa fare. Doveva arrabbiarsi con il rapitore o lasciare
perdere? La risposta arrivò subito: “Ricordati, ragazzina, che se anche in
qualche modo riuscissi a mettermi fuori combattimento” e lì fece una risatina
maligna, che alla malcapitata diede sui nervi, “ci saranno sempre centinaia di
Poffix che ti aspetteranno alla porta…” La chiuse, poi la riaprì: “Non te la
chiudo a chiave, così in caso tu volessi uscire ti ricorderai delle guardie
appena le vedrai…” Sorrise, quello stupido, e uscì dalla porta. Non la chiuse,
proprio come aveva detto. Jessica gli avrebbe spezzato il naso volentieri… Si
accarezzò il pugno, pensando che, per ammazzare il tempo, avrebbe potuto fare
degli allenamenti che le rinforzassero gambe e braccia, per essere più
preparate per la battaglia tra i Poffix e loro cinque… Le venne un po’ di
nostalgia. Erano passati solo pochi minuti da quando era stata presa da quel
maledetto Poffix, ma già si sentiva sola… Si sforzò di fare un pensiero ‘da
Tori’: quella sarebbe stata capace di pensare positivamente anche durante una
tempesta piena di fulmini in un bosco fittissimo… Sorrise al pensiero di loro
quattro che cercavano una via di uscita tra gli alberi, mentre Tori, cercando
di non venire trascinata via, esclamava: “Guardate!! Uno scoiattolo su quel
ramo!!” Si mise a vedere quanto poteva essere grande quella stanza. Erano all’incirca
dieci metri di diametro… Jessica si stava per sedere, quando vide un bottoncino
bianco dell’orologino lampeggiare. Sussultò, ma dopo un po’ di riflessioni
decise di premerlo. Che male poteva fare??
ANGOLO
AUTRICE
Ciao, ragazzi!! Alla fine dopo un po’ ho postato, visto?
Be, se avete notato è arrivato un nuovo personaggio,
Aurora, che sarebbe la personificazione ‘Follixiana’ di
Dark_Star… ti ringrazio moltissimo per la recensione!! XD
Secondo voi come faremo a tirare Jessica fuori da quella
stanza? E soprattutto, come faremo a non far capire ai
Poffix che noi siamo verdi??
Lo scoprirete nella prossima puntata!! J
Marty3721