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Autore: Natina    10/11/2011    4 recensioni
"Le lezioni sono finite ed io e Noah siamo vicino ai nostri armadietti e chiacchieriamo.
-Kevin sei incredibile. Ti sono rimasti i baffi con la schiuma del cappuccino,aspetta che ti pulisco.-
Così senza darmi il tempo di fare niente prende un fazzoletto dalla sua borsa e me lo passa delicatamente sulle labbra. Inizialmente quando faceva così mi sentivo sempre in imbarazzo,ma ora non più. Tra noi c’è un legame speciale e questi piccoli gesti sono diventati naturali."
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kevin Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                     Capitolo 1


Dopo tanti anni finalmente torno a vivere nella città dove ho passato gran parte della mia infanzia. Con Danielle abbiamo pensato che fosse giusto per i nostri bambini vivere in un posto più tranquillo di Los Angeles; e quindi eccoci quà,appena arrivati nella nuova casa.
Mentre Dany mette i bambini a letto,io mi siedo sulla veranda e inizio a fissare la casa di fronte la nostra. La conosco molto bene,un tempo passavo giornate intere in quella casa.
-Ehi amore. A cosa pensi?- mi dice mia moglie sedendosi vicino a me e porgendomi una tazza di thè.
–Vedi questa casa di fronte la nostra?quella è la sua casa.-
-Ti manca vero?- io faccio di si con la testa e torno a guardare quelle finestre,in particolare la prima finestra al secondo piano.
 –Anche a me manca, non la conoscevo bene come te,però si è dimostrata subito molto simpatica.-mi dice e poi continua –Kevin perché non la cerchi?- e nel frattempo si stringe a me.
 –E se lei non vuole vedermi?! L’ultima volta che l’ho vista è stato il giorno del nostro matrimonio e da allora sono passati sette anni.-
-Amore se lei non ti vuole vedere tu comunque ci avrai provato. Però non penso che questo accadrà. Ora vado a letto,tu vieni?-
Le sorrido e lei capisce subito –Buonanotte piccola!- le do un bacio,e lei rientra in casa.
 
"Ho 9 anni e oggi è il primo giorno di scuola;dopo l’estate è sempre bello tornare per rivedere tutti i compagni che in estate ho visto poco; in più quest’anno avrò dei nuovi compagni di classe e sono curioso di conoscerli.
Tra tutti c’è una ragazzetta mora e cicciottella che attira subito la mia attenzione;se ne sta un po’ in disparte non parla con nessuno,e ha sempre un quadernino con se,su cui scrive e disegna.
-Ciao! È libero questo posto?-le chiedo indicando la sedia accanto alla sua. Lei non dice niente,semplicemente mi fa posto sul banco.
 –Io sono Kevin, piacere.-
 -Piacere Noah.-  È l’unica cosa che le sento dire per tutta la giornata,escludendo quando viene interpellata dalla maestra.
Quando torno a casa racconto dei nuovi compagni alla mamma,e le racconto anche di Noah.
-C’è questa bambina che non parla mai.Siamo al banco insieme è una noia.-le dico
 –Kevin magari è solo timida. Poi è appena arrivata,vedrai che domani andrà meglio.-
Non ci avevo pensato,mamma ha ragione domani andrà meglio. E così me ne vado a giocare tranquillo con i miei fratelli.
Il secondo giorno di scuola non è cambiato niente con Noah,almeno fino all’uscita,quando la vedo che piange in un angolo.
I miei genitori mi hanno insegnato che bisogna sempre aiutare le persone che ci sembrano in difficoltà,così mi avvicino a lei e dico –Perché piangi?- appena sente  la mia voce si asciuga  gli occhi.
– Ho perso il mio quadernino, era di mia mamma.-  risponde tirando un po’ su con il naso.
-Se vuoi ti aiuto io a cercarlo.Torniamo in classe magari ti è caduto e non te ne sei accorta.-così le porgo la mia mano e l’aiuto ad alzarsi.
Dopo una mezz’oretta troviamo il quaderno che cadendo era finito sotto il termosifone,e subito un sorriso si stampa sul suo viso.
 –Grazie Kevin.-mi dice mentre usciamo nuovamente dalla scuola.
Io le sorrido e senza pensarci due volte dico.
Ti va di venire a casa mia? Possiamo fare i compiti insieme e poi mi racconti cosa c’è scritto su quel quadernino di così importante.-
Lei come al solito non mi risponde,e va verso il padre. Dopo pochissimo si avvicinano entrambi a me. 
–Papà ha detto che se per i tuoi non ci sono problemi posso venire a casa tua.-
Mia mamma che ha sentito tutto dice  –Per me non ci sono problemi,anzi mi fa piacere che Kevin abbia trovato una nuova amica. Se vuole può venire anche lei così mentre i bambini giocano possiamo conoscerci anche noi. Comunque piacere io sono Denise.- continua poi rivolgendosi al papà di Noah.
 - Jason,piacere mio. Va bene allora accettiamo l’invito. Sa ci siamo trasferiti da poco in città e diciamo che qualche nuovo amico ci servirebbe proprio.- e sia la mamma che lui sorridono.
Arrivati a casa i  miei genitori e Jason si sistemano in giardino a chiacchierare mentre io,Noah e i miei fratelli ci mettiamo in cucina chi a studiare e chi a giocare.
-Finalmente abbiamo finito!-dice dopo un’oretta che stavamo studiando– Si non finivano più,che noia.- continuo io.
È molto simpatica,e passiamo il resto del pomeriggio a giocare."
 
Ricordo quel giorno come fosse ieri. Da quel giorno Noah e Jason entrarono a far parte della nostra famiglia. La mamma di Noah era morta qualche anno prima e quindi lei si attaccò subito a mia madre;e  mia madre di contro,aveva sempre voluto una figlia femmina quindi adorava Noah.
 
 
Lei c’era sempre per me e io facevo lo stesso per lei. Un altro ricordo sta per invadere la mia mente.
 
"Sono passati sei anni dal nostro primo incontro e ora frequentiamo la scuola superiore. Siamo cambiati molto. Lei non è  più la ragazzina cicciottella delle elementari, con lo sviluppo è diventata una ragazza molto carina,e alcuni ragazzi a scuola le fanno la corte. Poi ora ha  anche un gruppo di amiche con cui spesso esce e quindi non passiamo più tantissimo tempo insieme. Io invece,non sono proprio il ragazzo più popolare della scuola,anzi sono spesso la vittima degli scherzi di Braison, il bulletto della scuola.
 
Le lezioni sono finite ed io e Noah siamo vicino ai nostri armadietti e chiacchieriamo.
-Kevin sei incredibile. Ti sono rimasti i baffi con la schiuma del cappuccino,aspetta che ti pulisco.-
Così senza darmi il tempo di fare niente prende un fazzoletto dalla sua borsa e me lo passa delicatamente sulle labbra. Inizialmente quando faceva così mi sentivo sempre in imbarazzo,ma ora non più. Tra noi c’è un legame speciale e questi piccoli gesti sono diventati naturali.
 –Oh guarda che carino,il piccolo sfigatello si è sporcato.-
Appena sento la voce di Braison mi irrigidisco,non voglio che Noah sappia di questa cosa. Poi vedo che lui si avvicina a Noah e la prende per i fianchi.
–Tesoro tu non dovresti passare il tuo tempo con questo secchione,sfigato. Lascialo perdere. Non vale niente.-
- E immagino che dovrei passare il mio tempo con te,giusto?-le risponde scansandosi da lui.
-Certo, io sono cento mila volte meglio,di questo qua.-
-Se lo dici tu!-ribatte lei dura.- Kevin andiamo a casa.-
E così mi prende per un braccio e mi trascina via lasciando Braison li vicino agli armadietti. Tra i due lei è quella più forte caratterialmente, è una cosa che le invidio molto.
Passano i giorni e io faccio di tutto per non vederla,non voglio  affrontare il discorso Braison.
Poi una sera sento bussare alla porta della mia cameretta.
 –Kev posso entrare?-è Noah,guardo l’ora,le 10,è strano che sia passata a quest’ora.
–Certo entra.-le dico. 
-Non  mi andava di stare a casa da sola.Così ho chiamato tua madre e lei mi ha detto che potevo dormire qui da voi. E poi io e te abbiamo un discorso da fare.-
Si sdraia vicino a me e mi chiede di raccontarle tutto. Così io,dopo aver provato più volte a dissuaderla,inizio a raccontare. Non tralascio niente,dalla prima volta quando mi ha preso in giro al corso di chitarra,a quando mi ha buttato il frappè addosso e tante altre cose,fino ad arrivare all’episodio degli armadietti di qualche giorno prima.
 –Noah forse lui ha ragione,io non valgo niente.-dico ormai in lacrime. –guardami pure ora. Quale ragazzo si metterebbe a piangere davanti ad una ragazza?!-
 Lei mi abbraccia ed inizia a darmi piccoli baci sul viso. Adoro quando fa così,mi fa sentire bene. Quando eravamo più piccoli mi raccontò che questo era il modo con cui la mamma la coccolava,e mi disse che lei si sentiva subito meglio e così lo facevamo anche tra di noi.
Ora si è staccata da me e mi guarda in modo severo, quello è lo sguardo delle ramanzine ormai la conosco troppo bene.
–Kevin tu non devi dargli retta,hai una famiglia fantastica,vai bene a scuola,suoni la chitarra in modo divino e tra qualche anno avrai mille ragazze ai tuoi piedi fidati. E poi si è vero sei uno sfigatello,secchione. E con questo?! Loro vedono solo quello che sei a scuola,ma non sanno di come sei davvero. Un ragazzo dolce,pieno di attenzioni per tutti anche per quella ragazzina un po’ cicciottella con cui nessuno parlava.-mi dice mentre indica la cornice sul mio comodino.
 – Mi devi promettere una cosa. Non  farti mai più condizionare da quelli come Braison e per qualsiasi cosa io sono qui per te,come tu lo sei sempre stato per me.-
Tutto quello che ha detto mi ha fatto capire che devo solo credere in me stesso. Poi quando si infila sotto le coperte la guardo stranito,lei se ne accorge e mi sorride.
-Sfigatello, hai una ragazza nel tuo letto e tu cosa fai la guardi con quella faccia da ebete invece di approfittarne. Dai mettiti sotto e dormiamo.- Non faccio in tempo a stendermi che lei si è avvicinata e mi abbraccia. – Ti voglio bene.- le dico e lei come sempre mi risponde
 –Idem- e così ci addormentiamo."

 
Con questo ultimo ricordo,entro in casa e me ne vado a letto. Dove questa volta trovo la mia bellissima moglie che aspetta di abbracciarmi.




Diversi mesi fa, ho scritto questa breve storia e l'ho anche pubblicata.Poi non so per quale motivo l'ho eliminata dalla mia pagina (forse perchè non aveva avuto molto successo). Oggi per caso l'ho ritrovata,sistemando il pc;e rileggendola non sono riuscita a fare a meno di ripubblicarla. Spero che questa volta abbia un po' di approvazione da parte vostra. 
aspetto vostri commenti.
un bacio a tutti 

Nata.
   
 
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