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Autore: Natina    16/11/2011    3 recensioni
"Le lezioni sono finite ed io e Noah siamo vicino ai nostri armadietti e chiacchieriamo.
-Kevin sei incredibile. Ti sono rimasti i baffi con la schiuma del cappuccino,aspetta che ti pulisco.-
Così senza darmi il tempo di fare niente prende un fazzoletto dalla sua borsa e me lo passa delicatamente sulle labbra. Inizialmente quando faceva così mi sentivo sempre in imbarazzo,ma ora non più. Tra noi c’è un legame speciale e questi piccoli gesti sono diventati naturali."
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kevin Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                 Capitolo 2



-Denise Noah Jonas vatti subito a vestire,che facciamo tardi a scuola.- strillo alla mia primogenita che ormai ha sei anni. È il suo primo giorno di scuola e siamo tutti molto emozionati perché per lei è un giorno importante.
 
Siamo arrivati davanti la mia vecchia scuola non è cambiata molto da quando la frequentavo,c’è sempre il grande albero sotto il quale io,i miei fratelli e Noah mangiavamo in estate.
Quanti pomeriggi abbiamo passato li sotto a parlare e a darci consigli.
 Mi giro verso la piccolina che per tutto il tragitto è stata zitta e vedo che guarda un po’ triste l’entrata della scuola. È molto strano perché di solito lei è sempre molto allegra e chiacchierona,in questo ha preso da mio fratello Joe.
-Piccola,c’è qualcosa che non va?- le chiedo prendendola in braccio.
– E se nessuno vuole giocare con me?- dice lei con gli occhi lucidi.
La preoccupazione di ogni bambino il suo primo giorno di scuola,tutti abbiamo pensato questa cosa e tutti siamo stati tranquillizzati dai nostri genitori; io poi sapevo che si potevano fare degli incontri fantastici a scuola.
–Ma come si fa a non voler giocare con una bambina così bella!? Amore sono sicuro che troverai degli amici simpaticissimi.-
Si è un po’ calmata e poi mi dice–Tu avevi un amichetto del cuore quando andavi a scuola?-
 -Certo amore. Tu non la conosci,lei si chiama Noah, come te.- intanto suona la campanella.
 –Dai corri dalla maestra,ci vediamo all’uscita.- le dico mettendola giù e stampandole un bacio sul nasino.
La guardo allontanarsi e come ieri sera i ricordi tornano a farmi visita.
 
Io e i miei fratelli abbiamo formato una band musicale  e dopo mille difficoltà siamo riusciti a firmare un contratto con la Hollywood Records .L’unico problema è che dobbiamo trasferirci a Los Angeles.
-Ehy Jonas,allora presto diventerete delle rockstar.-dice Noah,arrivando in giardino e  prendendoci un po’ in giro. Scherziamo un po’ tutti insieme e poi Joe e Nick rientrano,invece come tutte le sere io e Noah  ci mettiamo a chiacchierare sul dondolo  e lei dice
-Allora sfigatello che ti avevo detto?! Ora milioni di ragazze ti faranno la corte e tu ti dimenticherai della tua amichetta.-e subito dopo fa la faccetta triste;allora io l’abbraccio e dico
 –ma che stai dicendo!? Saranno molte di più le ragazze ai miei piedi.- scoppiamo entrambi a ridere e poi aggiungo.
-E tu sarai sempre la prima nella lista delle persone importanti per me.-
 Non sapevo come dirle che da lì a qualche settimana ci saremmo dovuti trasferire.
 –Kevin la smetti di mordicchiarti il labbro!?che cosa mi devi dire di importante?- ecco mi aveva scoperto,maledetto il mio tic quando ero nervoso.
Ecco vedi la casa discografica con cui abbiamo firmato il contratto ci ha detto che sarebbe stato meglio se ci fossimo trasferiti a Los Angeles e i miei genitori hanno accettato.- la guardo e lei è immobile.
 –quindi tra due settimane dobbiamo partire.-
I suoi occhi sono diventati lucidi,però dice
– Wow è fantastico. Sono molto contenta per voi.-poi non ce la fa più e le lacrime iniziano a scendere sul suo viso.
 –Ehi Noah questo non vuol dire che non ci sentiremo più,sarà solo un po’ più difficile vederci. Dai ti prego non piangere.-le dico iniziando a riempirla di bacini.
Proprio in quel momento esce Joe e inizia a strillare.
 – Nick,Nick!! Kevin e Noah si stanno baciando!! Ma che bei piccioncini!!.-lo avrei ammazzato e poi non era nemmeno vero non ci stavamo baciando,almeno non come intendeva lui,però vedo che Noah sorride e quindi lascio perdere Joe che forse per una volta ha fatto una cosa giusta.
-Joe non essere geloso lo sai che io sono innamorata solo di te.-dice Noah correndogli incontro,e una volta  che l’ha raggiunto lo abbraccia e iniziano a farsi il solletico.
Io li guardo dal dondolo,sono due terremoti,quando sono insieme bisogna stare sempre attenti. Lei si gira e mi sorride,ma nei suoi occhi vedo ancora tanta tristezza; probabilemente lei vede lo stesso nei miei.
Noah si è fermata a cena da noi e poi anche a dormire. Da quella prima volta,dopo la mia confessione su Braison,succedeva spesso. A questo proposito lei mi ripeteva sempre,
“-Mi piace addormentarmi tra le tue braccia e con il tuo profumo nel naso.- “
Un’estraneo che sentiva una cosa del genere,avrebbe pensato che ci fosse del tenero tra di noi,ma non era così. Noi eravamo come fratelli,anzi a volte mi sembrava di voler più bene a lei che a Joe e Nick.
Come ogni volta,appena mi corico,lei si avvinghia a me. Questa volta però dopo esserci dati la buona notte sento delle piccole lacrime cadermi sul petto.
Con gli anni avevo capito che in molte situazioni non era forte come voleva sembrare,però odiava farsi vedere debole e quindi aveva costruito un muro con tutti,l’unico che era riuscito ad attraversare in parte quel muro ero io.
Appoggio le mie labbra sulla sua testa e la stringo più forte a me,e così ci addormentiamo.
Mi sarebbe mancata da morire e sapevo che sarebbe stata davvero dura senza di lei.
 
Dopo il nostro trasferimento, io e Noah ci siamo visti sempre meno. Io ero impegnato tra tour,interviste e sala d’incisione; e lei aveva avuto prima il college e poi il lavoro.
Ogni qual volta ci vedevamo o ci sentivamo per telefono,passavamo le ore a parlare. Non importava quale fosse l’argomento,non importava se la pensavamo in modo diverso,l’importante per noi era stare insieme,confrontarci e imparare ad amare quello che amava l’altro.
L’ultimo ricordo che ho di Noah risale al giorno del mio matrimonio. Lei ovviamente era la mia testimone insieme ai miei fratelli.
Era stata la prima a cui avevo presentato Danielle come mia fidanzata,e da brava amica aveva subito capito quanto l’amavo. Tra di loro si era istaurato subito un bellissimo rapporto,erano le due donne della mia vita ed ero felicissimo che anche loro si volessero bene.
Se ripenso alla sera prima del matrimonio,mi viene ancora da ridere.
 
La sera prima del matrimonio io,Danielle e le nostre famiglie ci eravamo sistemati nel castello dove si sarebbe tenuto il ricevimento,avevamo pensato di dormire lì per evitare di fare mille corse la mattina dopo,cosa che sicuramente sarebbe successa conoscendo i miei fratelli. Però come vuole la tradizione lo sposo non può vedere la sposa,quindi noi ragazzi ci siamo incontrati tutti in una stanza e le ragazze in un'altra.
Ad un tratto sentiamo sbattere la porta ed entra Noah tutta di corsa,.
-IO NON CI STO A PASSARE LA SERA PRIMA DEL MATRIMONIO DEL MIO MIGLIORE AMICO CON LA DONNA CHE SE LO PORTA VIA HAI CAPITO?!- mi strilla praticamente in faccia e poi continua rivolgendosi agli altri nella stanza.-QUINDI ORA USCITE TUTTI  CHE IO E KEVIN DOBBIAMO DORMIRE!-
E caccia davvero tutti dalla stanza,per dormire un’ultima notte con me.
Quando la mattina dopo raccontiamo la scena agli altri parenti,compresa Danielle, scoppiano tutti a ridere e lei diventa tutta rossa.
 
Quella è stata l’ultima volta che l’ho vista, poi qualche telefonata,ma fondamentalmente erano stati sette anni di silenzio. Non c’è stato nessun litigio tra noi,siamo solo cresciuti e i vari impegni di entrambi ci hanno fatto allontanare. Questa era la cosa che mi faceva più male.
Per motivi di lavoro non ho potuto partecipare al suo matrimonio,e nessuno dei due conosce i figli dell’altro. Non sapevo nemmeno se abitava ancora a Wyckoff,
 
                                    …………………………………………
 
La giornata è passata velocemente,tra i giochi con il piccolo Kenneth e Danielle che sistemava la casa,ora è arrivato il momento di andare a prendere la mia piccola principessa a scuola.
Appena arrivo la vedo per mano con un bambino e vengono entrambi verso di me.
–Ciao papà!- mi dice buttandosi in braccio.
–Ciao principessa.- e poi mi rivolgo al bambino.
 –Ciao piccolo. Io sono Kevin.- lui allunga la manina verso la mia e dice  –piacere signore,io sono Jason Paul Clapton.-
Gli sorrido,mi ricorda tanto me quando ero piccolo.
–Papà Jason può venire a casa nostra questo pomeriggio?- mentre la piccola mi sta parlando arriva una ragazza tutta di corsa e prende per un braccio il bambino.
–Jason quante volte ti ho detto che appena esci da scuola, prima di andare a giocare con i tuoi amici, devi farti vedere da me!?- 
-Scusa mamma.- dice il bambino quasi piangendo. Cosi mi intrometto.
– Signora scusi ma è stata colpa di mia figlia.-
La donna alza la testa come se si fosse accorta solo in quel momento della mia presenza. Io la guardo,quello sguardo lo riconoscerei tra mille.
–Noah.- dico ma non riesco a muovermi. È cambiata molto esteriormente dall’ultima volta, però i suoi occhi e il suo sorriso sono sempre gli stessi.
 –Ehi rockstar! Non ci vediamo da sette anni e tutto quello che sai dire è Noah!? Guarda che mi ricordo ancora come mi chiamo.- mi dice sorridendo e allentando  la presa sul figlio.
-Abbracciami sfigatello!- non me lo faccio ripetere due volte e la stringo forte a me.
Quando ci stacchiamo spieghiamo ai nostri figli,perché ci conosciamo.
– Denise ti ricordi che questa mattina ti parlavo della mia amica quella con il tuo stesso nome?-la piccola fa segno di si.
-ecco amore lei è la mia amica Noah!- si sorridono e Noah si avvicina e la prende in braccio.
-Piacere Denise! E così hai anche il mio nome?Lo sai che sei bellissima come la tua mamma,e hai gli stessi ricci che aveva tuo papà.-  
È vero Denise ha preso tutto da Danielle tranne i capelli,quelli sono caratteristici dei Jonas.
-Anche lo zia Ashley me lo dice sempre.- risponde Denise sorridendo.
Noah la rimette giù e poi fa avvicinare di più suo figlio.
-Lui invece è Jason,la mia piccola peste.-
-Ci siamo già presentati.- dico sorridendo al bambino,cercando qualche somiglianza con la madre,senza trovarne nessuna. Ero perso nei miei pensieri quando sento,
 –allora papà Jason può venire a casa nostra?-
Io e Noah ci guardiamo e poi lei dice.
-Piccola oggi pomeriggio non può venire perché abbiamo un impegno,però facciamo così questa sera tu e la tua famiglia venite a cena da noi,ok?Così tu conoscerai mio marito e io il tuo secondogenito.- questa volta guarda me.
I bambini sono come impazziti si sente solo – Si! Si! Ceniamo insieme!!-
Così ci mettiamo d’accordo per vederci alle 18 a casa sua,che non è più la casa della sua infanzia,ma è comunque vicino alla mia.
Quando arrivo a casa racconto tutto a Danielle,anche lei è felice di rincontrare Noah.
 
Mentre torniamo a casa dopo la cena Dany dice,
-Hai visto amore,non è cambiato niente. Siete ancora i due amici di una volta,anche se per tanto tempo non vi siete visti.-
Aveva ragione,eravamo ancora i due ragazzini di 9 anni che grazie ad un quadernino sono diventati inseparabili.
   
 
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