Capitolo 32: Sarò sempre qui per te
Genzo
era arrivato a casa da circa mezzora, e come al solito l'aveva trovata
desolatamente vuota. Sospirando, aveva gettato in corridoio la sua sacca ed era
andato in cucina per farsi un the. Dire che era irritato sarebbe stato un
eufemismo: era arrabiato nero. Con Jody che se n'era andata con un altro senza
dirgli nulla, con Schneider che se l'era portata via, con Tsubasa che aveva
cercato di fermarlo per farlo ragionare.....sì, insomma, per farla breve ce
l'aveva su col mondo intero che non girava come voleva lui. Mise il bollitore
sul fuoco e guardò fuori dalla finestra. Dannazione, a che serviva avere una
ragazza se poi lei se ne andava col nuovo venuto promettendogli spiegazioni e
scomparendo per delle ore??? E ora si era pure messo a piovere....di certo quei
due si erano riparati da qualche parte....da soli....un moto di rabbia gli fece
stringere i pugni. Jody sotto la pioggia....coi lucenti capelli castani
grondanti d'acqua e gli occhi azzurri persi nel vuoto.....magari per lei non
era un ricordo piacevole, ma lui lo serbava come un tesoro prezioso; era stato
vederla in quello stato che gli aveva rivelato quanto tenesse a lei...e quella
volta, lei gli aveva detto di aver bisogno di lui...."Ma evidentemente
ora io non basto più, e ha bisogno di Schneider, la signorina. Oh, accidenti,
non devo mettermi a sparare sentenze senza prima conoscere la situazione, me l'
avrà ripetuto non so quante volte....sì, però ciò non toglie che non doveva sparire
a quel modo infischiandosene del fatto che io la stavo aspettando !!! Oh, non
so più che sto dicendo !!!!!" Il bollitore fischiò, riportando
all'improvviso la sua attenzione al mondo reale, e il ragazzo imprecando si
affrettò a toglierlo dal fuoco, scottandosi seriamente la mano "Dannazione
!!!!!!" esclamò, soffiandosi sulle dita arrossate. Bene, ci mancava anche
quella !!!! Non era abbastanza arrabbiato per conto suo....Dio, stavolta Jody
avrebbe dovuto davvero ingegnarsi per farsi perdonare......un bussare deciso e
urgente alla porta lo distrasse dal dolore e da quei pensieri irati, e il
ragazzo lanciò un'occhiata dubbiosa fuori dalla finestra "Chi è che ha il
coraggio di andare in giro con questo tempo da schifo??? Speriamo non siano
scocciatori, non sono proprio dell'umore adatto....."borbottò, e sbuffando
lasciò il bollitore sul fuoco ora spento e si avviò lentamente verso la porta.
Il bussare si ripetè, più frenetico di prima, e il ragazzo cominciò a odiare
intensamente colui che si trovava dietro l'uscio "Arrivo, arrivo, un
attimo di pazienza !!!!!!!!" urlò, trafficando con il meccanismo di
chiusura. Finalmente la porta si aprì, e il ragazzo la aprì con un gesto
seccato "Allora, si può sapere chi cavolo è ch---" i suoi occhi si
spalancarono nel riconoscere la figura, grondante d'acqua, tremante ed
evidentemente sfinita, di Jody, che ansimava sull'uscio fissandolo con occhi
scintillanti e lucidissimi. La ragazza apparve immensamente sollevata nel
vederlo, e le sue labbra si incurvarono in un sorriso; lui invece non potè fare
a meno di rimanere a guardarla con la bocca spalancata dallo stupore
"Jo....JODY !!!!!!!" riuscì soltando ad esclamare, tanto scioccato
era nel ritrovarsela davanti proprio mentre pensava con tanta foga a lei, con
quel tempaccio e ridotta in quello stato, da non riuscire nemmeno a formulare
un pensiero compiuto. La ragazza invece
pareva molto più animata "Genzo, mi dispiace, mi dispiace
!!!!" urlò, quasi in preda al panico, mentre lui rimaneva ancora
paralizzato sull'ingresso "Co..." tentò di dire, ma lei scosse il
capo, senza lasciargli tempo di protestare e decisa a buttare fuori tutto ciò
che teneva dentro "So che ti sei offeso, hai ragione,
però...però....io....dovevo...." "Jody, ma sei matta ??? Che ci fai
sotto questa pioggia ???? Sei fradicia !!!!!!" urlò lui finalmente, con
foga, ritrovando il senno e la parola. La ragazza scosse di nuovo il capo, come
infastidita dal fatto che lui badasse a particolari tanto insignificanti
"Non importa, tanto mi ero già bagnata tornando a casa di corsa....."
"Sei tornata di corsa sotto la pioggia ??? Ma sei ammattita ???? Dovevi
ripararti da qualche parte e aspettare che passasse....". Lei scosse il
capo per l'ennesima volta, in modo sempre più impaziente "No, non potevo,
dovevo parlarti....dovevo raccontarti tutto....te l'avevo promesso.....avevo
promesso di dirti tutto, e invece me n'ero quasi dimenticata, e
ora....Genzo....so che sei arrabbiato con me, però...ti prego...." fece un
passo, esitante, verso il ragazzo che, benchè stupito, ritrovò abbastanza fiato
per urlare ancora "Ma....Jody !!!! Vieni via da lì....sei tutta bagnata
!!!! Vuoi ammalarti ?????". La ragazza fece un altro passo e inciampò, o
forse le mancarono le forze. Fatto sta che finì tra le braccia di lui, che si
era sporto in avanti per afferrarla "Jody....ti prenderai una
polmonite....devi asciugarti prima che sia troppo tardi...." sussurrò,
rendendosi conto dell'inadeguatezza delle sue parole. A quanto pareva, infatti,
era già troppo tardi: le guance rosse della ragazza, i brividi che le
scuotevano il corpo e la temperatura decisamente eccessiva della sua fronte
indicavano che si era già ammalata. Genzo le posò una mano sulla fronte e la
ritirò in fretta "Dio, Jody, scotti !!!!" esclamò, cercando di
tirarla su. La ragazza pareva una bambola tra le sue braccia "Aspetta, ti
metto sul divano e vado a chiamare l'autista....meglio che ti porti da Eriko -
san e...." "NO !!!!!!!!" urlò lei, trattenendolo con sforzo
inumano per la maglia. Il solo pensiero di essere riportata alla villa le aveva
dato forze sufficienti per opporsi, benchè solo cinque secondi prima non
riuscisse nemmeno a reggersi in piedi da sola. Il ragazzo incrociò sorpreso gli
occhi lucidi di lei, che avevano un'aria implorante "Non voglio tornare a
casa.....non oggi....non ora....io...non posso....." "Che significa
che non puoi, Jody ??? Cosa stai dicendo ???" le chiese in preda al
panico, terrorizzato dalla lucidità e dalla determinazione di quegli occhi
azzurri che tanto amava. La ragazza gettò il capo all'indietro, cercando di
vincere il torpore bruciante che la stava avvolgendo e dicendo finalmente
"Mio nonno è....il Granduca del principato di Monaco. Io sono la sua
erede. E Karl è mio cugino....e anche mio fratello....ma non per
davvero....eppure sì....e dicono che devo andare a vivere da lui....".
Decisamente era troppo da accettare in una volta sola. Genzo spalancò gli occhi
sconvolto "COOOOSAAAAA ?????" urlò, afferrandola per le braccia e
impedendole così di accasciarsi a terra; dopo quelle parole le forze parevano
averla abbandonata quasi del tutto "JODY, MA CHE....STAI FARNETICANDO PER
VIA DELLA FEBBRE VERO ????OPPURE E'...." pareva incapace di accettare le
rivelazioni che aveva appena udito. No, era assurdo, di certo era colpa della
febbre....la ragazza probabilmente non si rendeva nemmeno conto di cosa aveva
appena detto.....ok, la parte del fratello poteva anche passare, se di fratello
si poteva parlare vista la situazione. Dopotutto, sapevano entrambi che ne
aveva uno, in Germania, e allora perchè non poteva essere Schneider ???
Altrimenti, che ci sarebbe stato a fare, lì ? E poteva anche quasi accettare la
storia che erano cugini....la famiglia di Jody riservava sempre
sorprese...però...questa storia del nonno...e del Principato di Monaco....cercò
di calmarsi e di parlare in tono ragionevole "Jody, sei in preda a un
delirio o quello che stai dicendo è vero? Jody ????"; la ragazza non
rispose e chiuse gli occhi, e con immenso sforzo Genzo decise di soprassedere
per il momento ad ulteriori domande per cercare di farla stare meglio "Su,
avanti, credo che per il momento le domande siano perfettamente inutili....la
cosa più urgente è che tu faccia un bel bagno caldo, altrimenti te la prendi
davvero la polmonite, e ti ci manca solo quella !!! Ti presto qualche vestito
asciutto, e intanto avverto casa tua....ok principessa ???". La
ragazza parve solo vagamente cosciente
di ciò che le era stato detto e del modo in cui l'aveva chiamata, il vecchio
vezzeggiativo che aveva coniato per lei, e annuì. Genzo la prese tra le braccia
e la portò su dalle scale; pareva molto più padrone di sè, ora che aveva un
compito da svolgere....un compito che la riguardava. "Ora ti preparo il
bagno, ok? Ce la fai a farlo da sola, vero ???" Dio, ma perchè doveva dire
quelle cose imbarazzanti ?? Meno male che lei non stava bene e non poteva
prenderlo in giro....comunque fu un sollievo vederla annuire. Arrivati alla
porta del bagno, il ragazzo l'apri con un gomito ed entrò mettendosi di lato in
modo che le gambe di Jody non potessero urtare lo stipite. La ragazza aprì gli
occhi, fissando la stanza; era grande e bianca, quasi abbagliante, ma possedeva
un calore che la fece sentire meglio; il gelo pareva esserle penetrato fino
alle ossa, e solo ora che sentiva quel tepore se ne rendeva conto....quel
tepore...ma non era la stanza. Era Genzo, che la teneva stretta a sè....Jody
sorrise, mentre lui si chinava per farla sedere su uno sgabello appoggiato
vicino alla vasca, per poi voltarsi, armeggiare con i rubinetti e far uscire un
fiotto di acqua fumante. Intanto lei aveva afferrato un asciugamano, l'aveva
imbevuto d'acqua fredda e se l'era passato sul volto; la faceva rabbrividire,
era vero, però le serviva per riprendere lucidità; tra quello e il calore della
stanza iniziava advvero a sentirsi meglio. Genzo si voltò verso di lei,
asciugandosi le mani "Ecco, ora è alla temperatura giusta; aspeta che sia
ben piena, poi entra; e intanto togliti quei vestiti bagnati, ok ???
Aspetta" si diresse verso il corridoio e spalancò un armadio a muro che
stava di fronte al bagno, frugandoci all'interno ed estraendone qualcosa
"Ecco. Dopo puoi metterti questa, va bene ???". Jody guardò cosa
aveva in mano; sembrava una tuta....una tuta da allenamento. Sorrise.
"Benissimo" annuì, alzandosi in modo che lui potesse appoggiarla
sullo sgabello. Genzo le lanciò un'occhiata "Ora ce la fai a stare in
piedi???"; la ragazza annuì di nuovo "Bene, allora.....direi che puoi
entrare. Forse, dopo tutta quella che hai preso, altra acqua non sarebbe la
soluzione ideale, ma a parte la pelle bollente sei fradicia, quindi io direi
che è proprio il caso. Sudare poi ti farà scendere la febbre. Te la senti di
fare da sola, mentre io avverto i tuoi che sei qui?". Jody annuì per
l'ennesima volta; gli occhi, ora aperti senza troppa fatica, avevano perso
parte della lucidità malsana di poco prima "Sì, mi sento meglio...devo
aver avuto un momento di mancamento...comunque sono d'accordo per la storia del
bagno....vai tranquillo". Lui la fissò per un secondo con apprensione,
quasi temendo che le mancassero di nuovo le forze, poi annuì "Bene, allora
ti aspetto di sotto, ok? Ti lascio qui dei vestiti con cui cambiarti....su,
sbrigati, sei completamente fradicia !!!!". "Io mi sbrigo, ma finchè
stai qui....o preferisci che mi spogli davanti a te ???? E' questo il tuo
obiettivo ????" domandò in tono malizioso la ragazza, che evidentemente si
stava riprendendo in fretta, afferrando i lembi inferiori della sua maglia e
iniziando a tirarla verso l'alto, in modo da lasciar intravedere un centimetro
di canottiera. Come previsto, ci vollero circa 0.0000068 millesimi di secondo
perchè il volto di Genzo passasse dalla sua tonalità normale al viola più
intenso nel sentire quelle parole e nel vedere la scena, dopodichè il ragazzo
si affrettò a uscire dalla stanza, balbettando "S...s...sì,
a...allora...ti...as...aspe...tto...gi...giù..."cercando di non lasciarsi
coinvolgere in altri scherzi del genere; ma era ancora sulla porta quando lei
lo richiamò "Genzo aspetta, avrei ancora qualcosa da chiedere.....senti,
posso dormire qui stanotte ???". Il ragazzo, che stava per dire sì a
prescindere dalla richiesta, si immobilizzò nel sentire quella domanda, la mano
stretta sulla maniglia e l'espressione sconvolta "Co....sa???"
balbettò mentre il rossore sul suo volto diveniva incontrollabile. Stavolta la
ragazza non sembrava affatto scherzare !!!!! E infatti, in tono serissimo,
aggiunse "Ti prego....vorrei raccontarti cos'è successo, e non me la sento
di tornare a casa, stasera.....ho troppe cose a cui pensare.....e stare sotto
lo stesso tetto di quel Hermann, che mi guarda sempre come se mi stesse pesando
su una bilancia.....e che vuole che.....no, non esiste" Il ragazzo inarcò
un sopracciglio; gli pareva di ricordare qualcosa che lei aveva esclamato prima
a quel proposito....e non gli piaceva per niente....ma Jody pareva intenzionata
a pensare ad altro "Allora ???? Posso restare ?????" domandò di nuovo
fissandolo speranzosa. Il ragazzo chinò il capo, sperando che il rossore che
gli imporporava le guance non le fosse visibile "Ma...ma Jody....io....non
ci sono i miei in casa stasera...e i domestici sono tutti fuori in
permesso....saremmo soli...." "E allora???? Così non disturbiamo
anche se stiamo alzati a parlare fino a tardi...." replicò lei,
fraintendendo completamente i motivi dell'esitazione del ragazzo. Lui deglutì
"Beh...ecco....io...." "Ti prego, Genzo !!!! Non so dove altro
andare.....non voglio andare a casa !!!!!!". Se si fosse voltato avrebbe
incrociato gli occhi di lei, che di certo luccicavano carichi di speranza, ed
era certo di non poter sopportare quella visione. E lei stava aspettando, con
ancora gli abiti fradici indosso, una sua risposta....che a quel punto non
poteva che essere una sola...."Ecco...s...si....si, ce...certo, resta
pu...pure" balbettò con voce alterata e stridula. La ragazza si illuminò
"Davvero ??? Grazie !!!!!!! Sei un tesoro Genzo !!!! Ti do sempre tanto
fastidio, ma tu sei sempre pronto ad aiutarmi.....". Prevedendo che stava
per lanciarglisi contro per abbracciarlo, Genzo si affrettò a muoversi per
uscire "Mi raccomando, vedi di riscaldarti bene eh ????? Prima eri
gelata....." disse con voce strana, cercando di spostare la conversazione
su argomenti meno spinosi e di uscire da quella maledetta stanza al più presto.
"Bene, allora meglio che avverta i tuoi che stasera...sì....dormiamo
insie...cioè, che dormi qui !!!!! Sì....telefono...ora vado !!!!" senza
ormai capire più nulla, spalancò la porta di getto, facendola sbattere contro
il muro, e uscì di corsa; i suoi passi frenetici rimbombarono per le scale, e
poco dopo si sentì il frastuono di un vaso che si frantumava a terra.
Evidentemente era andato a sbattere contro un soprammobile......e poco dopo, il
telefono parve fare la stessa fine. Jody rimase ferma in piedi, confusa, a
fissare la porta spalancata "Ed ora che gli è preso? Era rosso come un
peperone....boh, non importa !!!!" disse all'aria (Sensibilità zero anche tu eh???? NdAlewen e Jun che per una
volta sono stranamente d'accordo su qualcosa). Chiuse con cura la
porta, tornò verso la vasca ormai colma, chiuse l'acqua e si tolse con gran
piacere gli abiti bagnati; si infilò nella vasca colma d'acqua bollente con un
sospiro di soddisfazione, lasciandosi sfuggire un'esclamazione beata "Ahhhhh, che bello !!!!!! Ci voleva
proprio !!!!!!!!!"; i suoi occhi erano chiusi nell'estasi di quel calore
che l'avvolgeva, ma dopo qualche secondo tornarono a spalancarsi, attenti,
guardinghi e preoccupati "Devo parlargli....già, me n'ero quasi
dimenticata" sussurrò, rivolta al soffitto e a se stessa "Deve sapere
tutto...anche perchè....lui...è l'unica sicurezza che mi rimane....io devo
sapere cosa ne pensa.....e....questa storia...." una lascima furtiva le
bagnò la guancia, e lei l'asciugò indispettita "No !!! Non mi farò più
prendere dallo sconforto !!!! Basta piangere, devo reagire !!! Devo essere
forte...forte.....io devo sempre essere forte....ma non ce la faccio
più...." abbassò lo sguardo "Non da sola....almeno..." ma lei
non era sola.....sotto quello stesso tetto c'era qualcuno che non chiedeva che
di poterla aiutare.....
....Anche
se in quel momento aveva abbastanza problemi per conto suo; anzi, a dirla
tutta, in quel momento Genzo era in preda al panico più completo. Nei cinque
minuti che aveva passato da quando era riuscito a uscire dal bagno, aveva già rovesciato
un vaso, il telefono, una tazza di thè per sua fortuna non più bollente e un
cesto di magliette piegate che i domestici avevano lasciato nell'ingresso. Poi
si era seduto sul divano, prendendosi la testa tra le mani e respirando forte.
Che doveva fare ??? Jody pareva del tutto ignara delle possibili complicazioni
che comportava l'essere soli in una grande casa come quella, e per la prima
volta veramente soli.....sì, va bene, avevano già dormito nella stessa casa, a
pochi metri di distanza.... ma erano stati sempre circondati da almeno cinque
persone, e simili problemi non si erano quindi mai profilati nemmeno
all'orizzonte più lontano !!!! Ma ora...ora....ora gli erano precipitati
addosso senza preavviso, colpendolo con tutta la loro potenza; e il fattore più
gravoso era il fatto che Jody sembrava avere perfetto controllo della
situazione, mentre lui il controllo l'aveva già perso da un pezzo. Va bene,
Jody era malata.....forse non capiva.....però cavolo !!!!! Possibile che una
sveglia come lei non ci arrivasse al fatto che era un bel problema rimanere
soli a quel modo??? Anche semplicemente per le voci che sarebbero girate
dopo....non era sicuro di voler affrontare un Yu animato da un sospetto di quel
tipo.....porca miseria, Yu !!! Doveva avvertire casa Tachikawa !!!!! Sì, certo,
e che diceva??? "Sapete, Jody non ha voglia di tornare a casa, si ferma a
dormire qui da me.....no, non c'è nessuno, siamo solo noi due....come minimo Yu
si teletrasporta qui e mi gonfia di botte...e Hikaru fa lo stesso.....dopodichè
sarò bandito a vita da casa Tachikawa....forse farei meglio a lasciare che sia
lei a telefonare....certo, così poi se m'impicco mi risparmio solo la
sofferenza.....visto quello che è capace di combinare....mi sa che mi tocca
proprio....va bene, avanti !!! Coraggio Genzo...e che sarà mai....devi solo
dire a un fratello irato che la sua dolce e innocente sorellina ha tutte le
intenzioni di dormire a casa del suo ragazzo....non mi crederà mai....." (Questa parte non è in corsivo perchè Genzo è talmente nel
pallone, e non è solo un modo di dire, che si è messo a pensare a voce alta.
NdAlewen Non si era capito....NdJun che raccoglie le foglie in giardino).
Strascicando i piedi, il ragazzo raggiunse il telefono, lo sollevò e compose il
numero....poi lo mise giù. Lo rialzò, ripetè l'operazione...e riattacò di
nuovo. Sospirò, abbassando il capo con fare sfinito "Avanti....tanto non
ho scelta....verrò picchiato a sangue lo stesso....su !!!!" (Insomma, è proprio andato !!!!). Alzò la
cornetta per la terza volta, compose il numero e attese, mentre un ronzio
meccanico lo avvertiva che la linea veniva collegata. Ci fu un 'tuuuu' ritmico,
poi dall'altra parte si udì un tafferuglio e la cornetta venne sollevata di
corsa "PRONTO, CASA TACHIKAWA !!!!!!!!!!" urlò la voce agitatissima
di Yu. Genzo chiuse gli occhi "Andiamo bene" "Yu, sono io" disse in tono
rassegnato. Dall'altra parte si udì un respiro forte "WAKABAYASHI !!!!
SIAMO NEI GUAI, JODY E' SCOMPARS----" "Lo so, è qui da me. Era
fradicia e parecchio sconvolta, e non vuole tornare a casa, perciò....la ospito
qui per stanotte" sperò vivamente che la sua voce non tradisse l'imbarazzo
che provava nel pronunciare quelle parole. Dall'altra parte ci silenzio. Troppo
a lungo. "Yu ??? Ci sei ancora ????" "Spero che tu sappia bene
ciò che fai, Wakabayashi" fu la risposta, detta in tono glaciale e
vagamente contrito. Genzo, nonostante la situazione, trattenne a stento le
risate "Sei passato alla modalità fratello maggiore, Yu-chan ????"
"VA AL DIAVOLO !!!!! E VEDI DI TRATTARE BENE MIA SOREL----" ci fu un
tafferuglio improvviso, come se qualcuno avesse afferrato il telefono di scatto
e stesse tentando di strapparlo dalle mani del precedente occupante, poi vi fu
silenzio per un secondo e nella cornetta risuonò la voce di Karl che, in
tedesco, urlò "EHI, WAKABAYASHI, SE FAI QUALCOSA DI SCONVENIENTE A MIA
SORELLA, TE LA DOVRAI VEDERE CON ME !!!!!!!!!!" Genzo si immobilizzò per
un attimo, poi allontanò l'apparecchio e fissò incredulo la cornetta. Il nero
oggetto di metallo e plastica non sembrava in grado di fornirgli spiegazioni
esaustive, ma il ragazzo continuò a fissarlo con aria interdetta, per poi
riavvicinarlo alla bocca e chiedere, in tono del tutto spiazzato
"Ma...Schneider ???" "IN PERSONA !!!!! TE LO RIPETO, PROVA SOLO
A FARLE QUALCOSA E IO TE LA FACCIO PAGARE CARA !!!!!" Il tono, la
modulazione, le parole.....erano le stesse di Yu, identiche....di diverso c'era
solo la lingua usata; uno il giapponese, l'altro il tedesco...ma in entrambi,
la voglia di difendere quella che entrambi avevano imparato a chiamare
"sorellina".....all'improvviso, Genzo faticò di nuovo per non
scoppiare a ridere in faccia (beh, più o meno....)
all'altro; quindi Karl si sentiva improvvisamente fraterno nei confronti di
Jody....beh, tutto poteva aspettarsi, ma una versione così fraterna e
accalorata del Kaiser non se la sarebbe immaginata nemmeno nei suoi sogni più
impossibili......"Tranquillo amico" rispose in tedesco con un gran
sorriso stampato in volto, mettendo giù il telefono mentre la voce dall'altra
parte rimbombava ancora "SARA' MEGLIO PER TE, WAKABAYASHI, PERCHE'
ALTRIMENTI NON SO CHE POTREI FARTI....SONO STATO CHIAR----". Click. La comunicazione si interruppe e
finalmente Genzo potè dar sfogo alle risate che aveva trattenuto fino a quel momento.
Rise fino a rimanere senza fiato, senza accorgersi dei lievi passi alle sue
spalle, finchè una voce fresca e dolce chiese "Era Karl?". Genzo,
ancora ridendo, si voltò......e rimase senza fiato. Davanti a lui stava Jody,
ma era una Jody completamente diversa da quella che lui conosceva: i capelli,
lavati e rapidamente aciugati, scendevano vaporosi a incorniciare un volto
rosato, non più per la febbre, vista la serenita che vi era dipinta, quando per
il calore dell'acqua, in cui due occhi azzurri luccicavano, non più di
stanchezza ma di gioia pura, mentre le labbra rosse si incurvavano in un
sorriso birichino....spostando lo sguardo più in basso, Genzo riconobbe la sua
felpa rossa che ricadeva enorme sul corpo minuto e agile di lei, mettendone
però stranamente in risalto alle forme, o forse lasciando molto spazio
all'immaginazione (Quindi ancora peggio....);
le braghe, queste di un giallo spento, erano anch'esse enormi e cascanti, ma
nel complesso contribuivano a rendere la figura di lei deliziosamente fanciullesca,
ingenua e....squisitamente invitante; pareva così debole, indifesa...eppure
così affascinante.....Genzo sentì un fiotto di calore invadergli il corpo. Dio,
perchè non si era mai accorto di quanto difficile fosse guardarla senza perdere
il controllo ??? Come aveva fatto fino a quel momento a fissarla per minuti,
ore, giorni ??? Come poteva, ora, starle accanto, se la sua sola presenza lo
agitava a tal punto ??? Gli occhi di Jody formularono una muta domanda,
chiudendosi leggermente, quasi a dire "C'è qualcosa che non va?"
e il ragazzo si sentì scoperto; cercando di sviare l'attenzione, si impose di
fissarla negli occhi e rispondere alla sua domanda...ma si trovò a rischiare di
annegare in quei laghi azzurri enormi....cosa gli aveva chiesto ??? Doveva
rispondere....doveva dare almeno l'impressione di non essere così
scombussolato...sì, e come faceva ? Cavolo, non era umanamente
possibile....quella che gli stava davanti doveva esser una visione, non poteva
essere così bella una creatura vivente, dannazione !!!!!! Non poteva.....eppure
era lì, davanti a lui.... "Genzo ??? Era Karl al telefono ???" chiese
di nuovo la ragazza, e lui si sentì strappare con sollievo dal suo stato di
trance estasiata "Karl....?" domandò poco intelligentemente. Lo
sguardo di Jody si fece obliquo "Sì, Karl. Hai prensente quella stanga
tedesca alta un metro e ottanta, dotato di capelli color del sole e di due
sfolgoranti occhi azzurri che si è piantata a casa mia ????". La risata
che gli sgorgò dal cuore fu salutare, e scacciò via ogni residuo di
rimbambimento, permettendogli di rispondere in tono incuriosito "Cosa ti
fa supporre che fosse proprio lui, al telefono ???". La ragazza piegò la
testa di lato, sempre con la stessa espressione obliqua negli occhi "Parlavi
in tedesco" spiegò, laconica; il sorriso di Genzo si allargò "E chi
ti dice che non abbia ricevuto una telefonata dalla Germania ??? Valutata
questa ipotesi, piccola ???"; la ragaza sbuffò "Prima parlavi in
Giapponese....chi era Yu ??? Poi sei passato al tedesco, e visto che delle
poche persone a casa mia che lo parlano Franz, Kay e le altre parlano
correttamente il Giapponese, rimane solo lui....ho indovinato ???". Gli
occhi di pece del ragazzo indugiarono per un attimo su quel volto perfetto,
prima che il sorriso tornasse ad affacciarsi sulle sue labbra "Mi arrendo
!!! Sì, hai perfettamente ragione, principessina, erano quei tesori dei tuoi
fratelli che mi assicuravano che non ne sarei uscito vivo se avessi osato anche
solo provare a farti qualcosa di sconveniente". Una ruga pensierosa
comparve sulla fronte della ragazza "Qualcosa di sconveniente ??? Cosa
intend...AH !!!!" all'improvvisa comprensione di cosa il ragazzo avesse
voluto dire, il suo volto divenne molto simile a un peperone o, quantomeno,
alla felpa che indossava. Genzo la fissò malizioso "Oh, mi spiace di aver
guastato la tua candida purezza con questa allusione volgare..."
"Piantala imbecille !!!!!" urlò lei, ancora alquanto rossa,
afferrando un cuscino dal divano e tirandoglielo contro. Lui, da bravo portiere,
parò facilmente il cuscino e si avvicinò al divano per rimetterlo al suo posto;
vide Jody indietreggiare istintivamente, quando lo vide avvicinarsi, e la
squadrò perplesso "Ehi, mica ti mangio !!! Sei stata tu a autoinvitarti
qui, ti ricordo !!!". La ragazza divenne ancor più rossa, abbassando in
fretta gli occhi; ma cosa stava pensando ???? "Scu...sa..."; Genzo la
fissò intensamente per qualche secondo, poi sospirò e battè una mano sul
divano, a mo' di invito "Avanti, siediti qui e parla; mi pare che hai un
sacco di cose da buttar fuori....stai per scoppiare". Jody spalancò gli
occhi; le aveva letto dentro con incredibile chiarezza e facilità.....sorrise.
Non per nulla era la persona che l'aveva fatta svegliare. Aveva sempre avuto la
capacità di capire cosa le passasse per la testa, dalle cose più importanti
alle sciocchezze di ogni giorno. Era per quello che lo amava....si diresse
verso il divano e ci si lasciò cadere sopra, sprofondando nei morbidi cuscini
verdi. Genzo rimase in piedi a fissarla "Avanti, parla" disse quando
la vide seduta tranquilla, e lei alzò gli occhi sul ragazzo "Non ti siedi
?" "Mi sa che durante il racconto avrò bisogno di camminare per
sfogare la rabbia quindi no, grazie. E ora parla, su. Che è successo stavolta
???". Jody sospirò, guardando fissò davanti a sè. Da dove cominciare ???
C'erano tante cose che avrebbe voluto dirgli....Karl, Meimi, Marie, la storia
che suo padre aveva fatto tutto per denaro e potere...ma una cosa si delineò
nella sua mente sopra tutto le altre...e la ragazza, sempre fissando dritto
davanti a sè, aprì la bocca e disse, in tono lieve e sottile "Mio nonno è
il Granduca del principato di Monaco. Mi ha nominato sua erede". Un gemito
inconsulto fu l'unica risposta. Jody alzò gli occhi per fissare il ragazzo, che
pareva immobile "Allora non stavi delirando prima...accidenti !!!! Ma
come..." chiese, cercando disperatamente di rimanere lucido e riflessivo,
e Jody scose il capo sospirando "Non lo so nemmeno io...pare che il padre
di mia madre e mie zie sia appunto....il Granduca. E, sempre da quel che ho
capito, i possibili eredi siamo io, Yu, Hideaki e Karl..." "Non Meimi
???" domandò Genzo con aria meditabonda; Jody gli piantò gli occhi addosso
"Allora lo sapevi ????" gli chiese in tono quasi ammirato, mentre il
ragazzo annuiva "Non ci voleva molto a notare la differenza....o meglio,
la somiglianza tra voi....e i capelli biondi che qui non sono affatto
comuni.....tranne che in una certa famiglia per metà tedesca...e che mi ha già
procurato tanti di quei casini che ho detto: in fondo perchè non dovrebbe
essere così ? Ci ho preso, vero ? Cos'è, tua cugina ???". Jody annuì
"Sì, era figlia di una delle mie zie...e anche Karl; siamo cugini e
fratellastri, a livello legale, perlomeno. E....c'è dell'altro" un altro
sospiro, più forte e penoso dei precedenti. Genzo resistette a stento
all'impulso di sedersi di fianco a lei e abbracciarla, ma la ragazza aveva già
ripreso a parlare "L'erede scelta era Angel, il titolo passa a me solo
perchè lei è.....morta !!! Cristo, Genzo, perchè tutti pensano che io debba
essere felice di prendere il posto di mia sorella ??? Mio padre, Richard, mio
nonno....tutti sono convinti che io non aspetti altro....mi considerano un
mostro senza cuore !!!!!!" lacrime di rabbia scesero a inondarle il volto,
e il ragazzo buttò all'aria le sue remore e la prudenza che aveva mantenuto
fino a quel secondo, non avvicinandosi troppo a lei; temeva infatti di non
riuscire a controllare i propri istinti, visto che era già sufficientemente
confuso.....ma la vista di quelle lacrime cancellò ogni pensiero razionale e
lasciò posto solo all'istinto di proteggerla, e fu così che si ritrovò seduto
sul divano con la ragazza stretta tra le braccia e il suo volto che gli premeva
contro il petto. Sentiva il suo corpo contro il suo, e non era affatto una cosa
semplice da sopportare; come aveva fatto ad abbracciarla così spesso, prima di
quella sera ??? Come non aveva potuto accorgersi di quanto il suo semplice
contatto lo elettrizzasse oltre ogni limite di sopportazione ??? "Dannazione
stupido, non è proprio il momento adatto !!!!!!!!!!!!!" si urlò
contro, stringendola di più a sè....e deglutendo rumoosamente quando sentì
qualcosa di morbido premere contro il suo torace. Doveva essere...oddio....non
era possibile...."Gen....zo..." sussurrò lei con voce roca, e il
ragazzo iniziò a sudare freddo "Cavolo, e adesso che faccio ???"
si chiese, guardando ovunque e cercando una soluzione per risolvere quella
situazione....finchè la voce strozzata di lei tornò a farsi sentire
"Mi...stai....strito..lan...do....". In un attimo, tutta la
confusione che si era assiepata di nuovo nel suo cervello lasciò il posto al
più totale imbarazzo; cavolo era vero, l'aveva stretta talmente tanto che i
suoi polmoni dovevano essere ridotti a un terzo del normale !!!! Aprì le
braccia per permetterle di allontanarsi, e la ragazza scoppiò a ridere, mentre
lui diventava rosso "Beh, almeno ti ho fatto tornare il buonumore"
biascicò quasi a mo' di scusa. Lei lo fissò con fare dolce "E' vero...come
farei senza di te...." sussurrò attaccandoglisi al braccio in modo che il
suo petto vi premesse contro....il ragazzo passò al viola e ritirò il braccio
con un gesto inconsulto. Jody si ritrasse e sorrise. Allora aveva ragione,
Genzo era ben turbato per la situazione. Quello stupido !!! A volte era tenace
e imbattibile, nonchè indispensabile, come poco prima quando le aveva fatto
passare la voglia di piangere, altre volte bastava un niente per mandarlo al
tappeto...."Insomma, smettila di prendermi in giro !!! Stavamo parlando di
cose serie, e tu...." "Vogliono portarmi in Germania, Genzo"
buttò lì lei, approffittando della sua rabbia già presente per dargli quella
notizia. Reagì come si era aspettata. La voce gli morì subito, gli occhi scuri
si dilatarono, le mani si strinsero velocemente a pugno, poi volarono ad
afferrarle gli avambracci con tanta forza che le sfuggì un gemito, e infine un
urlò gli proruppe dalle labbra "NO !!!!!! NO, QUESTA NON GLIELA PERMETTO
!!!!!!!!! DOVRANNO PASSARE SUL MIO CADAVERE !!!!!!!!!!!!!" Nonostante la
presa di lui sulle braccia, la forza di quell'urlo la fece quasi cadere
all'indietro, tanto era violenta e disperata. Ma, in essa, trovò un conforto
che cercava da quando era uscita, sconvolta e furente, dalla villa, correndo
sotto la pioggia. Genzo era arrabbiato nero e non ragionava, ma il succo era
che....non avrebbe permesso che la portassero via. Non avrebbe permesso che li
separassero. E quello le bastava; bastava a placare tutte le sue paure. Il
mondo poteva andare a rotoli in quel momento, lei sapeva che il suo angelo
l'avrebbe protetta. Genzo intanto, che aveva continuato a lanciare improperi
all'aria, e che si era alzato in piedi camminando furiosamente, tornò a
fissarla con due occhi roventi che la incantarono "Tu in Germania senza di
me non ci vai, chiaro ??? E vai dove vado io, oppure ti lego al letto in casa e
sigillo la porta. Che si provi soltanto a ripetere un'altra volta una stupidata
del genere, quell'Hermann o come cavolo si chiama.....Jody, non dirmi che hai
pensato che glielo permettessi ??? Non dirmi che hai avuto paura che..."
"...che tu gli permettessi di separarci ??? No. Ma sapevo che l'unico
posto in cui avrei potuto stare tranquilla stanotte era qui, con te. Volevo
....vederti" confessò lei, mordendosi un labbro e abbassando lo sguardo.
Genzo si zittì. Pareva così indifesa....Dio, avrebbe ammazzato quell'uomo con
le sue mani se solo avesse osato proporre un'altra volta una cosa del genere
"Di cosa avete parlato tu e Karl oggi pomeriggio ???" chiese per
avere un quadro più completo. La ragazzo lo fissò sorpresa "Ecco...Karl ha
detto che dobbiamo collaborare per opporci a mio padre e al nonno..."
Genzo fece un grugnito d'assenso; data la situazione, pareva l'unica soluzione
"Sai che io sono dalla tua parte, vero ??? Se hai bisogno di me, arriverò
in qualsiasi momento....se vuoi che ti accompagni a casa a parlare
con...."; la ragazza scosse il capo decisa "No, non stasera. Credo di
averne avuto abbastanza....voglio prendermi un po' di tempo per me stessa,
senza avere qualcuno che pretende qualcosa da me sotto lo stesso tetto. Voglio
essere libera per una volta" "Ma tu non sei libera" fu la
sorprendente risposta di lui, detta con voce tanto naturale e convinta che
l'ombra del tradimento si ingigantì a dismisura nel cuore e nello sguardo della
ragazza. Senza una parola, spalancò gli occhi, alzandosi di scatto dal divano
per allontanarsi da lui e incrociando el braccia davanti a sè a mo' di difesa;
il suo volto mostrava solo rabbia e rancore, come quello di un animale sulla
difensiva; mancava poco che gli mostrasse i denti e ringhiasse, tanto la sua
reazione era stata istintiva "Co...cosa stai....cos'hai detto
ora..."; con un sorrisetto furbo, anche il ragazzo si alzò e si diresse a
grandi passi verso di lei, approfittando della sua confusione per imprigionarla
tra le sue braccia e stringerla forte al petto; Jody iniziò a divincolarsi,
spaventata e furente "Ho detto che non sei libera, piccola. Non lo sarai
mai. Sei legata a me per la vita, ricordi ???? Io non ti lascerò andare facilmente
!!!!" "Lasciam...." la protesta della ragazza si interruppe a
metà quando il senso recondito di quelle parole le penetrò nella mente, e i due
occhi azzurri carichi di confusione si posarono sul giovane, limpidi come il
cielo dopo l'acquazzone; Genzo sorrise e aumentò la stretta "Te l'ho
detto, tu sei mia. Non ti lascerò andare !!!!". Gli occhi azzurri
incatenarono i suoi, dilatati e confusi, mentre le labbra rosse tremavano
incerte; poi, lentamente, tremando anch'esse, le braccia di Jody risalirono fino
al suo collo e lo cinsero strettamente, mentre i loro corpi si facevano ancora
più vicini, traendo forza l'uno dall'altro. Alla fine, dalle labbra di Jody,
vicine al suo orecchio, uscì un sussurro "Genzo....". Il ragazzo
riaprì gli occhi di scatto e fissò la stanza con decisione, mentre le sue mani
si posavano sulle spalle di lei, allontanandola "Bene, credo che per
stasera sia abbastanza; ne hai passate di tutti i colori, e quello che ti ci
vuole è una bella dormita !!!! Su, vieni, ti mostro la tua stanza"; le
voltò tranquillamente le spalle, avviandosi verso le scale. Jody lo seguì con
lo sguardo, confusa e arrabbiata. Perchè aveva voluto interrompere il conttato
a quel modo ??? Perchè l'aveva rifiutata ??? E che era questa storia del
dormire ??? La trattava come una bimba piccola...sembrava quasi lo infastidisse
averla troppo vicina....il ragazzo, che era ormai giunto al quinto gradino
della scala, si voltò e la fissò con due occhi di pece ridenti "E allora,
principessa ???? Vieni o ti devo portare in braccio ???". Jody sussultò,
tornando bruscamente alla realtà senza capire cosa lui le stesse dicendo, e non
aprendo bocca; così il ragazzo tornò indietro con un sospiro, le si avvicinò e
la sollevò tra le braccia senza sforzo apparente, ponendole una mano dietro la
schiena e l'altra sotto le gambe. "Ma...Genzo !!!!!" sbraitò lei
divenendo viola per quella situazione assurda "So camminare benissimo da
sola !!!!!!" "Davvero ??? Però non ti muovevi, quindi ho pensato bene
di fare il magnanimo e aiutarti....e ormai tanto vale che porti a termine
l'opera" rispose il ragazzo sorridendo e iniziando a salire le scale; il
rossore di Jody si intensifcò e lei prese ad agitarsi "Brutto idiota !!!!
Mettimi immediatamente giù !!!!!!!!" "Ancora un secondo, signorina,
siamo quasi arrivati.....ecco !!! Questa è la sua stanza !!!!!!" esclamò
depositandola davanti a una pesante porta di legno chiusa; la ragazza lo
incenerì con uno sguardo esasperato, poi poggiò la mano sulla maniglia e la
fece ruotare, entrando; mentre lo faceva, qualcosa la colpì come una
stilettata, un'ombra di ricordo che le fece presagire, ancora prima di vederla
realmente, come quella stanza sarebbe stata; e il ricordo si tramutò in realtà
davanti ai suoi occhi; uguale la tappezzeria chiara a motivo di foglie e fiori,
uguale il letto con le soffici lenzuola e piumotto azzurri....uguale
l'atomosfera calda e accogliente che le procurava tanta nostalgia. In preda a
una confusione emozionata, si voltò verso il ragazzo alle sue spalle
"Io....io questo luogo lo conosco....lo conosco, non è vero ???"
domandò con voce quasi rotta da emozioni contrastanti. Genzo annuì, ora di
nuovo serio "Ti sei risvegliata in questa camera qualche mese fa.....solo
che erano le tre di notte e non te la ricordi coscientemente, credo. E' stata quella volta in cui ci hai quaso
fatto morire tutti di infarto andandotene in giro a correre sotto la pioggia
sanza la minima idea di chi eri e dove andavi, ricordi ???". Jody annuì,
sorridendo però apertamente perchè l'apparente ironia del ragazzo serviva
evidentemente a celare l'imbarazzo che quei ricordi provocavano a lui; era
stato dopo quell'episodio, infatti, che il loro rapporto era cambiato, e che
lui le si era per così dire "Autoproclamato come guardia del corpo a
vita"; lei l'aveva scelto come confidente del suo più terribile e doloroso
segreto, e lui aveva scelto di non abbandonarla mai per il resto della
vita....senza chiederle però nulla in cambio....nulla di quello che poi,
qualche mese dopo, lei era stata ben felice di donargli: il suo amore, il suo
cuore, la sua vita.....la sua anima.....gli occhi del giovane la sfuggivano;
era imbarazzato fino al midollo, certo; un sorriso dolce le incurvò le labbra,
mentre il suo cuore batteva forte di gratitudine e affetto, finchè Genzo non
decise di prendere in pugno la situazione e dichiarare "Allora, meglio
se....se ce ne andiamo tutti e due a nanna, o domani non ci alzeremo più !!!! E
la scuola...." "Genzo, domani è domenica, ricodi ????" ridacchiò
lei; il ragazzo divenne rosso "Ah....già...." sembrava che il fatto
lo mettesse di fronte a difficoltà impreviste "Beh....comunque io ho gli
allenamenti, e anche tu....quindi...a letto. Il bagno è la porta alla tua
sinistra, e se hai bisogno di me mi trovi...ehm...due porte più in là"
biascicò, indicandole la direzione; lei annuì, e il ragazzo iniziò ad arretrare
"Bene allora....ti ho messo li sul letto una maglietta come
pigiama....scusa ma non ho altro da darti......" lei sorrise; la maglietta
sarebbe bastata, rispose. Lui annuì "Beh....allora, buonanotte"
sussurrò, con l'imbarazzo che ormai usciva da tutti i pori della pelle del
volto e il rossore su di esso a livelli estremi; la sua mano si posò sulla
maniglia, e lentamente la porta si chiuse, nascondendoli l'uno all'altra; la
ragazza fissò per qualche secondo il pesante battente, incerta e pesierosa, poi
si voltò verso l'enorme letto azzurro e afferrò la maglietta che vi stava
sopra, dispiegandola; era bianca, e al centro aveva un disegno...il disegno di
un....pallone da calcio "Incredibile" mormorò con un sorriso,
osservandola; poi la riappoggiò sul letto, trafficò con la maglia e si sfilò la
tuta, indossando la maglietta e infilandosi sotto le calde coltri azzurre;
premette un interruttore sopra il capo del letto, e il buio l'avvolse,
lasciandola ai suoi confusi pensieri.
Doveva
essere ormai quasi mezzanotte....erano ore che se ne stava distesa al buio, con
gli occhi spalancati e la testa che pareva scoppiarle da quanto v'era dentro.
Stava provando disperatamente a non pensarci, ma tutto ciò che le era capitato
era semplicemente....troppo, e continuava a vorticarle intorno senza darle
tregua, semplicemente perchè non aveva la forza per fermarlo. Con un sospiro si
tirò a sedere; che doveva fare ??? Se continuava così avrebbe passato la notte
sveglia e atterrita....non le andava molto l'idea....sarebbe impazzita prima
dell'alba....la soluzione c'era, però...forse non avrebbe voluto....il volto di
suo padre e quello di Karl le si affacciarono di nuovo alla mente, spazzando
via ogni suo dubbio residuo. Doveva fare qualcosa, altrimenti non avrebbe
retto; gettando di lato le coperte, allungò le gambe e scese dal letto,
rabbrividendo per un attimo nel sentire l'aria fredda che le pungeva la pelle
nuda delle braccia e delle gambe; era vestita solo con la maglietta che Genzo
le aveva prestato, ma non le dava fastidio. Quella sensazione di freddo
pungente la faceva sentire....viva, spazzava via la sua inquietudine e, per
questo, era la benvenuta. la ragazza mosse qualche pesso verso la porta, senza
accendere la luce, e arrivò alla maniglia; lentamente, cercando di non fare
rumore, la fece ruotare e aprì la porta, sbirciando all'esterno; era buio pesto
"Di certo starà già dormendo.....lo disturberò e basta...si, però ho
bisogno di lui....e va bene, proviamo ad andare....." si disse,
muovendosi per uscire nel corridoio; si incamminò veso il lato sinistro della
casa, raggiungendo la seconda porta dopo la sua. Si fermò; da dentro non
proveniva alcun rumore....sospirando, si fece coraggio, e ruotò la maniglia; la
porta si aprì con un sordo cigolio.
Era
di certo quasi mezzanotte....dannazione, la mattina dopo avrebbe avuto degli
allenamenti massacranti e non trovava di meglio da fare che starsene lì a
pensare a lei ??? O meglio, quello ancora ancora andava bene, pensava sempre a
lei prima di addormentarsi, questo di solito lo rilassava....ma quella sera non
riusciva a smettere di pensare al fatto che lei fosse due porte più in la,
stesa in un letto e addormentata...."No, no, NO !!!! DANNAZIONE
DANNAZIONEEEEE !!!!!! La devo piantare !!!!!!!!!!!" urlò, senza
considerare affatto la possibilità di svegliare la persona cui stava pensando
con tanta intensità; in quell'istante, un rumore attrasse la sua attenzione. Un
cigolio....la sua porta che veniva aperta.....con un colpo di reni invidiabile
si tirò a sedere, ignorando il freddo pungente contro le spalle nude, visto che
come pigiama usava pantaloncini e canotta senza maniche. Un figura scivolò
nella sua stanza, e il ragazzo rimase immobile, pronto a scattare; forse era un
ladro....lentamente, allungò una mano fino a far scattare l'interruttore sopra
la testata del letto, e quando la luce illuminò la stanza l'intruso lanciò un
singulto, e il ragazzo fece per agire e attaccarlo....per poi fermarsi
incredulo, ancora sotto le coperte, quando i suoi occhi riconobbero Jody, che
spavenatata lo fissava con gli occhioni azzurri spalancati
"Cos....co....COSA CI FAI QUI ????" esclamò sconvolto, mentre il suo
volto assumeva un color pomodoro in circa 0, 09456 millesimi di secondo,
notando come la maglietta che le avesse prestato le stesse davvero bene,
soprattutto per il fatto che arrivava a coprirle ben sopra le ginocchia....ma
il problema era proprio quello....e lei pareva non accorgersene
nemmeno...."Io....non riuscivo a dormire...." disse lei con voce
sommessa, guardandolo con espressione da cucciolo che gli fece perdere quasi
del tutto la poca sanità mentale che gli era rimasta. “Non....non riuscivi
a...." ripetè come un'idiota, senza smettere di fissarla....e i suoi occhi
rilevarono di nuovo quanto rosea e vellutata apparisse la pelle delle sue
gambe....una seconda vampata di calore l'assalì al volto "Ma...ma...MA SEI
IMPAZZITA ???? CHE CAVOLO VAI IN GIRO A QUEL MODO, VUOI PRENDERTI UNA POLMONITE
?????" "E far venire un infarto a me???" aggiunse
mentalmente. Jody abbassò lo sguardo sul proprio corpo, incerta, poi tornò a
sollevarlo su di lui, facendolo sussultare un'altra volta quando quelle gemme
brillanti incontrarono i suoi occhi "Si mette male....qui si mette
male..." "Beh, non sento poi tanto freddo....e sei stato tu a
darmi solo questa per dormire...." replicò in tono quasi petulante. Genzo
sentì che i nervi stavano per cedergli "Va bene, ma mi pare di ricordare
di averti dato anche una tuta....se volevi farti una passeggiata notturna
potevi mettertela....". La ragazza soffiò forte con impazienza "Uffa,
che noia !!! Non avevo voglia, va bene ??? E poi anche tu stai prendendo
freddo, signorino, te ne sei accorto ????" disse indicando il petto di lui
coperto solo a metà dalla canotta nera; sopra le coperte si intravedeva una
striscia di boxer rossi, e Jody deglutì. Forse avrebbe dovuto pensarci un
attimino di più, prima di catapultarglisi in camera....certo che alla faccia
del fisico !!!! Lì la natura non si era certo risparmiata sui muscoli....no,
no, NO, COSA DIAVOLO STAVA PENSANDO ????? Il volto le si colorò di porpora, e
il ragazzo si sporse un po' di più "Tutto ok ??? Sei di nuovo rossa....non
vorrei ti stesse risalendo la febbre....". Jody serrò i pugni. Quando
voleva quel ragazzo toccava i - 750 punti di sensibilità !!!!! "Pensa per
te....stai prendendo freddo !!!!" ripetè, a voce forze un pochino troppo
alta e stridula. Il ragazzo fece una smorfia divertita "Ti faccio notare
che io sto sotto le coperte....almeno in parte. Tu invece stai li a far
prendere freddo alla parte inferiore del corpo....". Jody sentì la rabbia
che le saliva alla testa; voleva la guerra ??? Bene, l'avrebbe avuta !!!! Forse
non si ricordava più cosa voleva dire averla come avversaria....un fulmine le attraversò
gli occhi celesti, mentre la sua bocca si apriva per dire con aria
convintissima e cocciuta "Davvero ??? Bene, allora vengo anch'io sotto le
coperte" e avviarsi con passo deciso verso il letto. Immediatamente, ogni
traccia di baldanza scoparve dal volto del ragazzo, che divenne bianco come uno
straccio "Cos...? AspettaaspettaASPETTA !!!!!!!" urlò, gesticolando
freneticamente con le mani davanti a sè; lei, senza badargli, si arrampicò sul
materasso e rimase seduta a fissarlo decisa, con le gambe piegate sotto il
corpo e le mani intrecciate, come a dire "E ora che vogliamo fare
???". Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato, durante il quale il
ragazzo cercò disperatamente qualcosa da dire "Tu....cio....stai
scherzando vero ??? Non puoi...." "Non posso infilarmi sotto le tue
coperte ??? E perchè ??? Credevo di essere la tua ragazza !!!!" replicò
lei con una traccia per nulla nascosta di rabbia nella voce; gli occhi di pece
di lui salirono al cielo, stralunati "PROPRIO PER QUESTO !!!!! Sai che succede
se poi quei tesori dei tuoi fratelli lo vengono a sapere ????" "E chi
se ne frega, scusa !!!! Sono affari loro ???? Io mica vado a sindacare sul
fatto che Alex sparisce ogni sera per finire in camera di Yu !!!!"
"Ma non è ....COSA ??????" urlò lui, fissandola sconvolto. Jody alzò
le spalle "Beh, che c'è di così strano ??? Mio fratello ha 17 anni e tutte
le necessità di un ragazzo di quell'età....e Alex è la sua ragazza e ha 15
anni" "Ma...ma..." "Ti sconvolgerà ancor di più sapere che
la cosa vale anche per Taro e Kay....Tsubasa e Sanae no, tranquillo, con quei
due facciamo prima ad attendere le calende greche". Genzo scosse il capo;
ma che stava facendo ???? Cosa le stava passando per la testa ???? Cosa voleva
da lui ??? La ragazza, che non aveva smesso per un secondo di fissarlo, si
passò le mani sulle braccia "Inizia a fare freddo....allora, posso dormire
qui o no ????" "Ma....Jody !!!!" "E piantala !!! Che c'è di
così strano ???? Ti sto solo chiedendo di dormire con te.....perchè non riesco
a stare da sola....non...." a tradimento , lacrime di rabbia e dolore
iniziarono a scenderle sulle guance; un'espressione stupita le illuminò gli
occhi quando sentì il sapore salato sulle labbra "Cos...no...oh,
no....DANNAZIONE....." imprecò, tentando di asciugarle, di fermarle. Genzo
la fissò in trance per un secondo, poi senza pensare le sue braccia si mossero,
afferrarono le spalle della ragazza, e la tirarono a sè, chiudendosi protettive
sulla sua schiena e stringendola contro al petto. Jody era talmente sconvolta
che non proferì parola, ma continuò a sussultare sotto il peso dei singhiozzi "Sono
un idiota !!!!" si disse il ragazzo "Cosa stavo pensando ???
Mi facevo mille problemi per me stesso e non ho capito che la sua testardaggine
era solo una richiesta disperata d'aiuto !!!!". Jody continuava a
piangere, e il ragazzo la strinse un po' di più a sè, poi le fece passare un
braccio sotto le gambe e l'aiutò a stendersi sottto le coperte; lei alzò due
occhi incerti "Allora posso....?" "Sì" rispose lui, sereno
almeno apparentemente, mentre le rincalzava teneramente le coperte "Ma
solo se mi prometti di dormire alla svelta....io mi devo allenare domani
!!!!" scherzò, mentre allungava la mano per spegnere la luce. Nel farlo
quasi si perse la risposta di lei "Tienimi stretta...." "...eh?".
Non fece in tempo a replicare che lei gli si strinse contro, coprendo anche lui
con il pesante piumotto e premendo il volto contro il suo petto. Genzo si
immobilizzò; ok, se andava avanti così quello che non avrebbe dormito di certo
sarebbe stato lui !!!! "Senti Jody...." "Mh !!!" rispose
lei, alzando di scatto il volto e baciandolo. Genzo rimase immobile, poi si
accorse che il suo corpo veniva invaso da un calore prorompente, e che stava
ricambiando....facendo forza su se stesso, le posò le mani sulle spalle e
l'allontanò con un gesto deciso. La ragazza si divincolò nella sua stretta
"No !!!!" urlò in preda alla disperazione. Lui, allarmato, la lasciò
andare. Oddio, e ora che aveva fatto ??? E soprattutto, che doveva fare ??? Ma
quel rifiuto non era dettato dalla paura, come pensava; era una supplica
"Non...Genzo io...perchè...mi hai...fermat..." "Jody....io non
voglio che tu debba fare nulla di cui poi pentirti...." rispose lui,
accarezzandole una guancia e sentendo ancora lacrime che vi scendevano copiose
"Sei sconvolta....lo capisco...e proprio per questo non posso permetterti
di fare sciocchezze....io non ho fretta, quando sarai pronta io..."
"Ma io sono pronta, perchè non lo capisci ???" "No, tu lo credi
soltanto....sei sconvolta e...." "Dannazione a te, Genzo Wakabayashi
!!!!! E' tanto difficile startene zitto e baciarmi ???? Accettare la mia scelta
???? Non sono sconvolta fino al punto di gettarmi in pasto a un lupo, accidenti
!!!! Sono pienamente consapevole di cosa sto facendo....di cosa voglio....perchè,
perchè mi hai rifiutato ????!!!!!" urlò, prendendo a picchiargli pugni
rabbiosi e male assestati contro il petto. Genzo si rese conto che era fuori di
sè, poichè mai altrimenti avrebbe tirato quei colpi penosi; aveva delle mani
che funzionavano meglio di armi da fuoco; sospirando, le afferrò i polsi e la
bloccò "Jody, per la miseria....smettila di fare i capricci come una
bambina piccola !!!! Stai parlando di qualcosa che nemmeno capisci, altrimenti
non faresti così !!!!" la rimprivero con voce quasi....paterna....
Veloce.
L'unico aggettivo che gli venne in mente per descrivere il movimento con cui
lei si liberò il polso e gli tirò uno schiaffo fu...veloce. E doloroso, poichè
stavolta aveva calibrato bene, nonostante fossero al buio, e non si era certo
risparmiata in quanto a forza....Genzo sospirò di nuovo "Tu....sottospecie
di microcefalo...come fai a non capire ???? Volevo...solo...una
conferma....qualcosa...che mi desse forza...." "E pensi di trovarlo
nel sesso ??? Ti sei fatta un'idea completamente sbagliata di me, se pensi che
mi presti a...." "NO IDIOTA !!!!! PENSAVO DI TROVARLO NELLA NOSTRA
RELAZIONE.....VOLEVO CREDERE CHE, ANCHE SE TUTTO IL RESTO ATTORNO A ME SI STA
SGRETOLANDO, QUESTO NON CADRA' MAI....NOI RIMARREMO INSIEME....TU.....SEI...ERI...L'UNICA
COSA SICURA DELLA MIA VITA.....". Genzo la strinse a sè. Sì, adesso aveva
capito....ma non sapeva se era pronto a fare ciò che lei
chiedeva...."Jody....te lo posso assicurare.....non ti
lascio....davvero" "Genzo...per favore....vuoi stare zitto ????"
rispose lei, prendnendogli il volto tra le mani e tirandolo verso il basso,
finchè le loro labbra non si unirono; questa volta lui si lasciò trasportare, e
la sua mano risalì dalla schiena di lei per andare a infilarsi tra i capelli,
mentre l'altra invece prendeva ad accarezzarle le scapole . Si staccò di nuovo,
ma senza rifiutare il contatto "Jody....guarda che....se....se...continui,
io non mi potrò fermare....non si può tornare indietro...." le sussurrò
all'orecchio con voce rauca. Lei si aggrappò al suo collo con forza "Ma io
non voglio che ti fermi....voglio vivere questo momento con tutta me
stessa...." rispose; questa volta fu lui a chinarsi per baciarla, mentre
le sue mani prendevano a litigare con la maglietta di lei. Anche Jody era in preda
a una lotta simile; maglietta e canotta cedettero quasi contemporaneamente,
interrompendo il bacio appassionao dei due ragazzi che, comunque, non ci mise
molto a riprendere, mentre una sensazione di calore ed euforia sembrava
pervaderli dall'interno per poi esplodere, offuscando i loro sensi; in breve,
Jody non riuscì ad essere consapevole di nulla tranne che delle labbra che si
posavano sulle sue e della mani enormi e gentili del ragazzo che amava, che la
stringevano a sè quasi avessero paura di sentirla svanire; gli occhi si
chiusero (e che differenza farà mai, tanto è
buio....NdJun....Ma tu devi rompere le scatole anche in un momento simile scusa
???? Non basta quando litigano, anche quando vanno d'amore e d'accordo hai da
ridire ??? NdAlewen infuriata Scusate...però non è carino che voi interrompiate
una scena del genere per i vostri battibecchi NdGenzo con aria irritata. Alewen
lo degna a malapena di un'occhiata Ah sì, signorino ??? Ti ricordo che sono io
quella ch escrive....quindi stai attento a ciò che dici, non so cosa potrei
farti capitare....Genzo inizia a sudare freddo....E comunque, prima di venire a
lamentarti trova i tempo di vestirti, la prossima volta....NdAlewen che però
non appare imbarazzata dallo spettacolo...anzi....Genzo invece diviene viola e
scappa ....Bene....ora possiamo tornare seri ???? NdJody in vestaglia E quella
dove l'hai presa scusa ???? Era in camera, ma questo si scopre nel prossimo
capitolo....E allora non fare spoiler, soprattutto di informazioni così vitali
!!!! NdAlewen che si rimette alla tastiera con un'esperrione concentrata negli
occhi. E la storia prosegue.....) lasciando spazio solo alle
sensazioni del contatto fisico....più che sufficienti, comunque, secondo
l'opinione di entrambi...."Gen...Genzo..." "Shhhh....non avere
paura...." fu tutto ciò che si dissero prima di perdersi definitivamente
l'uno nell'altra, sconvolti e sbalorditi di sentirsi così strani, felici
e....accolti quasi fossero
giunti
nel posto che tanto disperatamente entrambi avevano cercato....casa.
Non
ho scusanti...a parte che mi sono persa per lo sport...e. che chiunque provi ad
allontanarmici non tiene alla propria vita....quindi il mio tempo libero ssi è
ridotto a zero....cmq ecco qui il 32. Wow, che numero....e ancora non se ne
vede una fine, anzi la situazione si ingarbuglia sempre più....che ne pensate?
Izumi:
Grazie per i tuoi commenti, in effetti era il mio sospetto principèale già da
un po' di tempo che la storia tendesse in quella direzione....forse era anche
scontato, a giudicare dalle premesse, ma non per questo mi sento comunque
demotivata dall'andare avanti. La protagonista assomiglierà anche al canone
Mary Sue, mi dico sepre, ma è la MIA mary sue, diversa da tutte le altre.
Quanto al casino enorme tra genitori, zii, cugini, nonni....ehm....giuro che
all'inizio non l'avevo assolutamente programmato, l'unica parentela doveva
essere quella di Jody con Hikaru...poi non so come è venuto fuori sto
putiferio....eh eh....il mio estro creativo....o forse è perchè la mia vita è
un casino e non riesco a far star tranquilli nemmeno i miei personaggi ???
Boh....