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Autore: alewen    21/03/2004    8 recensioni
Certe volte ciò che si ha alle spalle è troppo duro da sopportare.......meglio dimenticare, partire, andarsene, e ricominciare altrove una nuova vita.......questa è l'intenzione di Jody, vivace sedicenne per metà Giapponese che si trasferisce all'improvviso a Fujisawa. Ma la fuga non è mai la soluzione giusta, e il passato torna sempre a tormentarti......molto meglio affrontarlo, per quanto duro possa essere.....ma per sua fortuna Jody non è sola. ha dalla sua una ben nota squadra di calcio, una manager troppo entusiasta, una squadra di pallavolo e, soprattutto, uno scorbutico portiere........e sarà forse quest'ultimo a darle la forza necessaria per affrontare finalmente la sua più grande paura?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 32: Sarò sempre qui per te

Capitolo 32: Sarò sempre qui per te

 

Genzo era arrivato a casa da circa mezzora, e come al solito l'aveva trovata desolatamente vuota. Sospirando, aveva gettato in corridoio la sua sacca ed era andato in cucina per farsi un the. Dire che era irritato sarebbe stato un eufemismo: era arrabiato nero. Con Jody che se n'era andata con un altro senza dirgli nulla, con Schneider che se l'era portata via, con Tsubasa che aveva cercato di fermarlo per farlo ragionare.....sì, insomma, per farla breve ce l'aveva su col mondo intero che non girava come voleva lui. Mise il bollitore sul fuoco e guardò fuori dalla finestra. Dannazione, a che serviva avere una ragazza se poi lei se ne andava col nuovo venuto promettendogli spiegazioni e scomparendo per delle ore??? E ora si era pure messo a piovere....di certo quei due si erano riparati da qualche parte....da soli....un moto di rabbia gli fece stringere i pugni. Jody sotto la pioggia....coi lucenti capelli castani grondanti d'acqua e gli occhi azzurri persi nel vuoto.....magari per lei non era un ricordo piacevole, ma lui lo serbava come un tesoro prezioso; era stato vederla in quello stato che gli aveva rivelato quanto tenesse a lei...e quella volta, lei gli aveva detto di aver bisogno di lui...."Ma evidentemente ora io non basto più, e ha bisogno di Schneider, la signorina. Oh, accidenti, non devo mettermi a sparare sentenze senza prima conoscere la situazione, me l' avrà ripetuto non so quante volte....sì, però ciò non toglie che non doveva sparire a quel modo infischiandosene del fatto che io la stavo aspettando !!! Oh, non so più che sto dicendo !!!!!" Il bollitore fischiò, riportando all'improvviso la sua attenzione al mondo reale, e il ragazzo imprecando si affrettò a toglierlo dal fuoco, scottandosi seriamente la mano "Dannazione !!!!!!" esclamò, soffiandosi sulle dita arrossate. Bene, ci mancava anche quella !!!! Non era abbastanza arrabbiato per conto suo....Dio, stavolta Jody avrebbe dovuto davvero ingegnarsi per farsi perdonare......un bussare deciso e urgente alla porta lo distrasse dal dolore e da quei pensieri irati, e il ragazzo lanciò un'occhiata dubbiosa fuori dalla finestra "Chi è che ha il coraggio di andare in giro con questo tempo da schifo??? Speriamo non siano scocciatori, non sono proprio dell'umore adatto....."borbottò, e sbuffando lasciò il bollitore sul fuoco ora spento e si avviò lentamente verso la porta. Il bussare si ripetè, più frenetico di prima, e il ragazzo cominciò a odiare intensamente colui che si trovava dietro l'uscio "Arrivo, arrivo, un attimo di pazienza !!!!!!!!" urlò, trafficando con il meccanismo di chiusura. Finalmente la porta si aprì, e il ragazzo la aprì con un gesto seccato "Allora, si può sapere chi cavolo è ch---" i suoi occhi si spalancarono nel riconoscere la figura, grondante d'acqua, tremante ed evidentemente sfinita, di Jody, che ansimava sull'uscio fissandolo con occhi scintillanti e lucidissimi. La ragazza apparve immensamente sollevata nel vederlo, e le sue labbra si incurvarono in un sorriso; lui invece non potè fare a meno di rimanere a guardarla con la bocca spalancata dallo stupore "Jo....JODY !!!!!!!" riuscì soltando ad esclamare, tanto scioccato era nel ritrovarsela davanti proprio mentre pensava con tanta foga a lei, con quel tempaccio e ridotta in quello stato, da non riuscire nemmeno a formulare un  pensiero compiuto. La ragazza invece pareva molto più animata "Genzo, mi dispiace, mi dispiace !!!!" urlò, quasi in preda al panico, mentre lui rimaneva ancora paralizzato sull'ingresso "Co..." tentò di dire, ma lei scosse il capo, senza lasciargli tempo di protestare e decisa a buttare fuori tutto ciò che teneva dentro "So che ti sei offeso, hai ragione, però...però....io....dovevo...." "Jody, ma sei matta ??? Che ci fai sotto questa pioggia ???? Sei fradicia !!!!!!" urlò lui finalmente, con foga, ritrovando il senno e la parola. La ragazza scosse di nuovo il capo, come infastidita dal fatto che lui badasse a particolari tanto insignificanti "Non importa, tanto mi ero già bagnata tornando a casa di corsa....." "Sei tornata di corsa sotto la pioggia ??? Ma sei ammattita ???? Dovevi ripararti da qualche parte e aspettare che passasse....". Lei scosse il capo per l'ennesima volta, in modo sempre più impaziente "No, non potevo, dovevo parlarti....dovevo raccontarti tutto....te l'avevo promesso.....avevo promesso di dirti tutto, e invece me n'ero quasi dimenticata, e ora....Genzo....so che sei arrabbiato con me, però...ti prego...." fece un passo, esitante, verso il ragazzo che, benchè stupito, ritrovò abbastanza fiato per urlare ancora "Ma....Jody !!!! Vieni via da lì....sei tutta bagnata !!!! Vuoi ammalarti ?????". La ragazza fece un altro passo e inciampò, o forse le mancarono le forze. Fatto sta che finì tra le braccia di lui, che si era sporto in avanti per afferrarla "Jody....ti prenderai una polmonite....devi asciugarti prima che sia troppo tardi...." sussurrò, rendendosi conto dell'inadeguatezza delle sue parole. A quanto pareva, infatti, era già troppo tardi: le guance rosse della ragazza, i brividi che le scuotevano il corpo e la temperatura decisamente eccessiva della sua fronte indicavano che si era già ammalata. Genzo le posò una mano sulla fronte e la ritirò in fretta "Dio, Jody, scotti !!!!" esclamò, cercando di tirarla su. La ragazza pareva una bambola tra le sue braccia "Aspetta, ti metto sul divano e vado a chiamare l'autista....meglio che ti porti da Eriko - san e...." "NO !!!!!!!!" urlò lei, trattenendolo con sforzo inumano per la maglia. Il solo pensiero di essere riportata alla villa le aveva dato forze sufficienti per opporsi, benchè solo cinque secondi prima non riuscisse nemmeno a reggersi in piedi da sola. Il ragazzo incrociò sorpreso gli occhi lucidi di lei, che avevano un'aria implorante "Non voglio tornare a casa.....non oggi....non ora....io...non posso....." "Che significa che non puoi, Jody ??? Cosa stai dicendo ???" le chiese in preda al panico, terrorizzato dalla lucidità e dalla determinazione di quegli occhi azzurri che tanto amava. La ragazza gettò il capo all'indietro, cercando di vincere il torpore bruciante che la stava avvolgendo e dicendo finalmente "Mio nonno è....il Granduca del principato di Monaco. Io sono la sua erede. E Karl è mio cugino....e anche mio fratello....ma non per davvero....eppure sì....e dicono che devo andare a vivere da lui....". Decisamente era troppo da accettare in una volta sola. Genzo spalancò gli occhi sconvolto "COOOOSAAAAA ?????" urlò, afferrandola per le braccia e impedendole così di accasciarsi a terra; dopo quelle parole le forze parevano averla abbandonata quasi del tutto "JODY, MA CHE....STAI FARNETICANDO PER VIA DELLA FEBBRE VERO ????OPPURE E'...." pareva incapace di accettare le rivelazioni che aveva appena udito. No, era assurdo, di certo era colpa della febbre....la ragazza probabilmente non si rendeva nemmeno conto di cosa aveva appena detto.....ok, la parte del fratello poteva anche passare, se di fratello si poteva parlare vista la situazione. Dopotutto, sapevano entrambi che ne aveva uno, in Germania, e allora perchè non poteva essere Schneider ??? Altrimenti, che ci sarebbe stato a fare, lì ? E poteva anche quasi accettare la storia che erano cugini....la famiglia di Jody riservava sempre sorprese...però...questa storia del nonno...e del Principato di Monaco....cercò di calmarsi e di parlare in tono ragionevole "Jody, sei in preda a un delirio o quello che stai dicendo è vero? Jody ????"; la ragazza non rispose e chiuse gli occhi, e con immenso sforzo Genzo decise di soprassedere per il momento ad ulteriori domande per cercare di farla stare meglio "Su, avanti, credo che per il momento le domande siano perfettamente inutili....la cosa più urgente è che tu faccia un bel bagno caldo, altrimenti te la prendi davvero la polmonite, e ti ci manca solo quella !!! Ti presto qualche vestito asciutto, e intanto avverto casa tua....ok principessa ???". La ragazza  parve solo vagamente cosciente di ciò che le era stato detto e del modo in cui l'aveva chiamata, il vecchio vezzeggiativo che aveva coniato per lei, e annuì. Genzo la prese tra le braccia e la portò su dalle scale; pareva molto più padrone di sè, ora che aveva un compito da svolgere....un compito che la riguardava. "Ora ti preparo il bagno, ok? Ce la fai a farlo da sola, vero ???" Dio, ma perchè doveva dire quelle cose imbarazzanti ?? Meno male che lei non stava bene e non poteva prenderlo in giro....comunque fu un sollievo vederla annuire. Arrivati alla porta del bagno, il ragazzo l'apri con un gomito ed entrò mettendosi di lato in modo che le gambe di Jody non potessero urtare lo stipite. La ragazza aprì gli occhi, fissando la stanza; era grande e bianca, quasi abbagliante, ma possedeva un calore che la fece sentire meglio; il gelo pareva esserle penetrato fino alle ossa, e solo ora che sentiva quel tepore se ne rendeva conto....quel tepore...ma non era la stanza. Era Genzo, che la teneva stretta a sè....Jody sorrise, mentre lui si chinava per farla sedere su uno sgabello appoggiato vicino alla vasca, per poi voltarsi, armeggiare con i rubinetti e far uscire un fiotto di acqua fumante. Intanto lei aveva afferrato un asciugamano, l'aveva imbevuto d'acqua fredda e se l'era passato sul volto; la faceva rabbrividire, era vero, però le serviva per riprendere lucidità; tra quello e il calore della stanza iniziava advvero a sentirsi meglio. Genzo si voltò verso di lei, asciugandosi le mani "Ecco, ora è alla temperatura giusta; aspeta che sia ben piena, poi entra; e intanto togliti quei vestiti bagnati, ok ??? Aspetta" si diresse verso il corridoio e spalancò un armadio a muro che stava di fronte al bagno, frugandoci all'interno ed estraendone qualcosa "Ecco. Dopo puoi metterti questa, va bene ???". Jody guardò cosa aveva in mano; sembrava una tuta....una tuta da allenamento. Sorrise. "Benissimo" annuì, alzandosi in modo che lui potesse appoggiarla sullo sgabello. Genzo le lanciò un'occhiata "Ora ce la fai a stare in piedi???"; la ragazza annuì di nuovo "Bene, allora.....direi che puoi entrare. Forse, dopo tutta quella che hai preso, altra acqua non sarebbe la soluzione ideale, ma a parte la pelle bollente sei fradicia, quindi io direi che è proprio il caso. Sudare poi ti farà scendere la febbre. Te la senti di fare da sola, mentre io avverto i tuoi che sei qui?". Jody annuì per l'ennesima volta; gli occhi, ora aperti senza troppa fatica, avevano perso parte della lucidità malsana di poco prima "Sì, mi sento meglio...devo aver avuto un momento di mancamento...comunque sono d'accordo per la storia del bagno....vai tranquillo". Lui la fissò per un secondo con apprensione, quasi temendo che le mancassero di nuovo le forze, poi annuì "Bene, allora ti aspetto di sotto, ok? Ti lascio qui dei vestiti con cui cambiarti....su, sbrigati, sei completamente fradicia !!!!". "Io mi sbrigo, ma finchè stai qui....o preferisci che mi spogli davanti a te ???? E' questo il tuo obiettivo ????" domandò in tono malizioso la ragazza, che evidentemente si stava riprendendo in fretta, afferrando i lembi inferiori della sua maglia e iniziando a tirarla verso l'alto, in modo da lasciar intravedere un centimetro di canottiera. Come previsto, ci vollero circa 0.0000068 millesimi di secondo perchè il volto di Genzo passasse dalla sua tonalità normale al viola più intenso nel sentire quelle parole e nel vedere la scena, dopodichè il ragazzo si affrettò a uscire dalla stanza, balbettando "S...s...sì, a...allora...ti...as...aspe...tto...gi...giù..."cercando di non lasciarsi coinvolgere in altri scherzi del genere; ma era ancora sulla porta quando lei lo richiamò "Genzo aspetta, avrei ancora qualcosa da chiedere.....senti, posso dormire qui stanotte ???". Il ragazzo, che stava per dire sì a prescindere dalla richiesta, si immobilizzò nel sentire quella domanda, la mano stretta sulla maniglia e l'espressione sconvolta "Co....sa???" balbettò mentre il rossore sul suo volto diveniva incontrollabile. Stavolta la ragazza non sembrava affatto scherzare !!!!! E infatti, in tono serissimo, aggiunse "Ti prego....vorrei raccontarti cos'è successo, e non me la sento di tornare a casa, stasera.....ho troppe cose a cui pensare.....e stare sotto lo stesso tetto di quel Hermann, che mi guarda sempre come se mi stesse pesando su una bilancia.....e che vuole che.....no, non esiste" Il ragazzo inarcò un sopracciglio; gli pareva di ricordare qualcosa che lei aveva esclamato prima a quel proposito....e non gli piaceva per niente....ma Jody pareva intenzionata a pensare ad altro "Allora ???? Posso restare ?????" domandò di nuovo fissandolo speranzosa. Il ragazzo chinò il capo, sperando che il rossore che gli imporporava le guance non le fosse visibile "Ma...ma Jody....io....non ci sono i miei in casa stasera...e i domestici sono tutti fuori in permesso....saremmo soli...." "E allora???? Così non disturbiamo anche se stiamo alzati a parlare fino a tardi...." replicò lei, fraintendendo completamente i motivi dell'esitazione del ragazzo. Lui deglutì "Beh...ecco....io...." "Ti prego, Genzo !!!! Non so dove altro andare.....non voglio andare a casa !!!!!!". Se si fosse voltato avrebbe incrociato gli occhi di lei, che di certo luccicavano carichi di speranza, ed era certo di non poter sopportare quella visione. E lei stava aspettando, con ancora gli abiti fradici indosso, una sua risposta....che a quel punto non poteva che essere una sola...."Ecco...s...si....si, ce...certo, resta pu...pure" balbettò con voce alterata e stridula. La ragazza si illuminò "Davvero ??? Grazie !!!!!!! Sei un tesoro Genzo !!!! Ti do sempre tanto fastidio, ma tu sei sempre pronto ad aiutarmi.....". Prevedendo che stava per lanciarglisi contro per abbracciarlo, Genzo si affrettò a muoversi per uscire "Mi raccomando, vedi di riscaldarti bene eh ????? Prima eri gelata....." disse con voce strana, cercando di spostare la conversazione su argomenti meno spinosi e di uscire da quella maledetta stanza al più presto. "Bene, allora meglio che avverta i tuoi che stasera...sì....dormiamo insie...cioè, che dormi qui !!!!! Sì....telefono...ora vado !!!!" senza ormai capire più nulla, spalancò la porta di getto, facendola sbattere contro il muro, e uscì di corsa; i suoi passi frenetici rimbombarono per le scale, e poco dopo si sentì il frastuono di un vaso che si frantumava a terra. Evidentemente era andato a sbattere contro un soprammobile......e poco dopo, il telefono parve fare la stessa fine. Jody rimase ferma in piedi, confusa, a fissare la porta spalancata "Ed ora che gli è preso? Era rosso come un peperone....boh, non importa !!!!" disse all'aria (Sensibilità zero anche tu eh???? NdAlewen e Jun che per una volta sono stranamente d'accordo su qualcosa). Chiuse con cura la porta, tornò verso la vasca ormai colma, chiuse l'acqua e si tolse con gran piacere gli abiti bagnati; si infilò nella vasca colma d'acqua bollente con un sospiro di soddisfazione, lasciandosi sfuggire un'esclamazione beata  "Ahhhhh, che bello !!!!!! Ci voleva proprio !!!!!!!!!"; i suoi occhi erano chiusi nell'estasi di quel calore che l'avvolgeva, ma dopo qualche secondo tornarono a spalancarsi, attenti, guardinghi e preoccupati "Devo parlargli....già, me n'ero quasi dimenticata" sussurrò, rivolta al soffitto e a se stessa "Deve sapere tutto...anche perchè....lui...è l'unica sicurezza che mi rimane....io devo sapere cosa ne pensa.....e....questa storia...." una lascima furtiva le bagnò la guancia, e lei l'asciugò indispettita "No !!! Non mi farò più prendere dallo sconforto !!!! Basta piangere, devo reagire !!! Devo essere forte...forte.....io devo sempre essere forte....ma non ce la faccio più...." abbassò lo sguardo "Non da sola....almeno..." ma lei non era sola.....sotto quello stesso tetto c'era qualcuno che non chiedeva che di poterla aiutare.....

 

....Anche se in quel momento aveva abbastanza problemi per conto suo; anzi, a dirla tutta, in quel momento Genzo era in preda al panico più completo. Nei cinque minuti che aveva passato da quando era riuscito a uscire dal bagno, aveva già rovesciato un vaso, il telefono, una tazza di thè per sua fortuna non più bollente e un cesto di magliette piegate che i domestici avevano lasciato nell'ingresso. Poi si era seduto sul divano, prendendosi la testa tra le mani e respirando forte. Che doveva fare ??? Jody pareva del tutto ignara delle possibili complicazioni che comportava l'essere soli in una grande casa come quella, e per la prima volta veramente soli.....sì, va bene, avevano già dormito nella stessa casa, a pochi metri di distanza.... ma erano stati sempre circondati da almeno cinque persone, e simili problemi non si erano quindi mai profilati nemmeno all'orizzonte più lontano !!!! Ma ora...ora....ora gli erano precipitati addosso senza preavviso, colpendolo con tutta la loro potenza; e il fattore più gravoso era il fatto che Jody sembrava avere perfetto controllo della situazione, mentre lui il controllo l'aveva già perso da un pezzo. Va bene, Jody era malata.....forse non capiva.....però cavolo !!!!! Possibile che una sveglia come lei non ci arrivasse al fatto che era un bel problema rimanere soli a quel modo??? Anche semplicemente per le voci che sarebbero girate dopo....non era sicuro di voler affrontare un Yu animato da un sospetto di quel tipo.....porca miseria, Yu !!! Doveva avvertire casa Tachikawa !!!!! Sì, certo, e che diceva??? "Sapete, Jody non ha voglia di tornare a casa, si ferma a dormire qui da me.....no, non c'è nessuno, siamo solo noi due....come minimo Yu si teletrasporta qui e mi gonfia di botte...e Hikaru fa lo stesso.....dopodichè sarò bandito a vita da casa Tachikawa....forse farei meglio a lasciare che sia lei a telefonare....certo, così poi se m'impicco mi risparmio solo la sofferenza.....visto quello che è capace di combinare....mi sa che mi tocca proprio....va bene, avanti !!! Coraggio Genzo...e che sarà mai....devi solo dire a un fratello irato che la sua dolce e innocente sorellina ha tutte le intenzioni di dormire a casa del suo ragazzo....non mi crederà mai....." (Questa parte non è in corsivo perchè Genzo è talmente nel pallone, e non è solo un modo di dire, che si è messo a pensare a voce alta. NdAlewen Non si era capito....NdJun che raccoglie le foglie in giardino). Strascicando i piedi, il ragazzo raggiunse il telefono, lo sollevò e compose il numero....poi lo mise giù. Lo rialzò, ripetè l'operazione...e riattacò di nuovo. Sospirò, abbassando il capo con fare sfinito "Avanti....tanto non ho scelta....verrò picchiato a sangue lo stesso....su !!!!" (Insomma, è proprio andato !!!!). Alzò la cornetta per la terza volta, compose il numero e attese, mentre un ronzio meccanico lo avvertiva che la linea veniva collegata. Ci fu un 'tuuuu' ritmico, poi dall'altra parte si udì un tafferuglio e la cornetta venne sollevata di corsa "PRONTO, CASA TACHIKAWA !!!!!!!!!!" urlò la voce agitatissima di Yu. Genzo chiuse gli occhi "Andiamo bene"  "Yu, sono io" disse in tono rassegnato. Dall'altra parte si udì un respiro forte "WAKABAYASHI !!!! SIAMO NEI GUAI, JODY E' SCOMPARS----" "Lo so, è qui da me. Era fradicia e parecchio sconvolta, e non vuole tornare a casa, perciò....la ospito qui per stanotte" sperò vivamente che la sua voce non tradisse l'imbarazzo che provava nel pronunciare quelle parole. Dall'altra parte ci silenzio. Troppo a lungo. "Yu ??? Ci sei ancora ????" "Spero che tu sappia bene ciò che fai, Wakabayashi" fu la risposta, detta in tono glaciale e vagamente contrito. Genzo, nonostante la situazione, trattenne a stento le risate "Sei passato alla modalità fratello maggiore, Yu-chan ????" "VA AL DIAVOLO !!!!! E VEDI DI TRATTARE BENE MIA SOREL----" ci fu un tafferuglio improvviso, come se qualcuno avesse afferrato il telefono di scatto e stesse tentando di strapparlo dalle mani del precedente occupante, poi vi fu silenzio per un secondo e nella cornetta risuonò la voce di Karl che, in tedesco, urlò "EHI, WAKABAYASHI, SE FAI QUALCOSA DI SCONVENIENTE A MIA SORELLA, TE LA DOVRAI VEDERE CON ME !!!!!!!!!!" Genzo si immobilizzò per un attimo, poi allontanò l'apparecchio e fissò incredulo la cornetta. Il nero oggetto di metallo e plastica non sembrava in grado di fornirgli spiegazioni esaustive, ma il ragazzo continuò a fissarlo con aria interdetta, per poi riavvicinarlo alla bocca e chiedere, in tono del tutto spiazzato "Ma...Schneider ???" "IN PERSONA !!!!! TE LO RIPETO, PROVA SOLO A FARLE QUALCOSA E IO TE LA FACCIO PAGARE CARA !!!!!" Il tono, la modulazione, le parole.....erano le stesse di Yu, identiche....di diverso c'era solo la lingua usata; uno il giapponese, l'altro il tedesco...ma in entrambi, la voglia di difendere quella che entrambi avevano imparato a chiamare "sorellina".....all'improvviso, Genzo faticò di nuovo per non scoppiare a ridere in faccia (beh, più o meno....) all'altro; quindi Karl si sentiva improvvisamente fraterno nei confronti di Jody....beh, tutto poteva aspettarsi, ma una versione così fraterna e accalorata del Kaiser non se la sarebbe immaginata nemmeno nei suoi sogni più impossibili......"Tranquillo amico" rispose in tedesco con un gran sorriso stampato in volto, mettendo giù il telefono mentre la voce dall'altra parte rimbombava ancora "SARA' MEGLIO PER TE, WAKABAYASHI, PERCHE' ALTRIMENTI NON SO CHE POTREI FARTI....SONO STATO CHIAR----".  Click. La comunicazione si interruppe e finalmente Genzo potè dar sfogo alle risate che aveva trattenuto fino a quel momento. Rise fino a rimanere senza fiato, senza accorgersi dei lievi passi alle sue spalle, finchè una voce fresca e dolce chiese "Era Karl?". Genzo, ancora ridendo, si voltò......e rimase senza fiato. Davanti a lui stava Jody, ma era una Jody completamente diversa da quella che lui conosceva: i capelli, lavati e rapidamente aciugati, scendevano vaporosi a incorniciare un volto rosato, non più per la febbre, vista la serenita che vi era dipinta, quando per il calore dell'acqua, in cui due occhi azzurri luccicavano, non più di stanchezza ma di gioia pura, mentre le labbra rosse si incurvavano in un sorriso birichino....spostando lo sguardo più in basso, Genzo riconobbe la sua felpa rossa che ricadeva enorme sul corpo minuto e agile di lei, mettendone però stranamente in risalto alle forme, o forse lasciando molto spazio all'immaginazione (Quindi ancora peggio....); le braghe, queste di un giallo spento, erano anch'esse enormi e cascanti, ma nel complesso contribuivano a rendere la figura di lei deliziosamente fanciullesca, ingenua e....squisitamente invitante; pareva così debole, indifesa...eppure così affascinante.....Genzo sentì un fiotto di calore invadergli il corpo. Dio, perchè non si era mai accorto di quanto difficile fosse guardarla senza perdere il controllo ??? Come aveva fatto fino a quel momento a fissarla per minuti, ore, giorni ??? Come poteva, ora, starle accanto, se la sua sola presenza lo agitava a tal punto ??? Gli occhi di Jody formularono una muta domanda, chiudendosi leggermente, quasi a dire "C'è qualcosa che non va?" e il ragazzo si sentì scoperto; cercando di sviare l'attenzione, si impose di fissarla negli occhi e rispondere alla sua domanda...ma si trovò a rischiare di annegare in quei laghi azzurri enormi....cosa gli aveva chiesto ??? Doveva rispondere....doveva dare almeno l'impressione di non essere così scombussolato...sì, e come faceva ? Cavolo, non era umanamente possibile....quella che gli stava davanti doveva esser una visione, non poteva essere così bella una creatura vivente, dannazione !!!!!! Non poteva.....eppure era lì, davanti a lui.... "Genzo ??? Era Karl al telefono ???" chiese di nuovo la ragazza, e lui si sentì strappare con sollievo dal suo stato di trance estasiata "Karl....?" domandò poco intelligentemente. Lo sguardo di Jody si fece obliquo "Sì, Karl. Hai prensente quella stanga tedesca alta un metro e ottanta, dotato di capelli color del sole e di due sfolgoranti occhi azzurri che si è piantata a casa mia ????". La risata che gli sgorgò dal cuore fu salutare, e scacciò via ogni residuo di rimbambimento, permettendogli di rispondere in tono incuriosito "Cosa ti fa supporre che fosse proprio lui, al telefono ???". La ragazza piegò la testa di lato, sempre con la stessa espressione obliqua negli occhi "Parlavi in tedesco" spiegò, laconica; il sorriso di Genzo si allargò "E chi ti dice che non abbia ricevuto una telefonata dalla Germania ??? Valutata questa ipotesi, piccola ???"; la ragaza sbuffò "Prima parlavi in Giapponese....chi era Yu ??? Poi sei passato al tedesco, e visto che delle poche persone a casa mia che lo parlano Franz, Kay e le altre parlano correttamente il Giapponese, rimane solo lui....ho indovinato ???". Gli occhi di pece del ragazzo indugiarono per un attimo su quel volto perfetto, prima che il sorriso tornasse ad affacciarsi sulle sue labbra "Mi arrendo !!! Sì, hai perfettamente ragione, principessina, erano quei tesori dei tuoi fratelli che mi assicuravano che non ne sarei uscito vivo se avessi osato anche solo provare a farti qualcosa di sconveniente". Una ruga pensierosa comparve sulla fronte della ragazza "Qualcosa di sconveniente ??? Cosa intend...AH !!!!" all'improvvisa comprensione di cosa il ragazzo avesse voluto dire, il suo volto divenne molto simile a un peperone o, quantomeno, alla felpa che indossava. Genzo la fissò malizioso "Oh, mi spiace di aver guastato la tua candida purezza con questa allusione volgare..." "Piantala imbecille !!!!!" urlò lei, ancora alquanto rossa, afferrando un cuscino dal divano e tirandoglielo contro. Lui, da bravo portiere, parò facilmente il cuscino e si avvicinò al divano per rimetterlo al suo posto; vide Jody indietreggiare istintivamente, quando lo vide avvicinarsi, e la squadrò perplesso "Ehi, mica ti mangio !!! Sei stata tu a autoinvitarti qui, ti ricordo !!!". La ragazza divenne ancor più rossa, abbassando in fretta gli occhi; ma cosa stava pensando ???? "Scu...sa..."; Genzo la fissò intensamente per qualche secondo, poi sospirò e battè una mano sul divano, a mo' di invito "Avanti, siediti qui e parla; mi pare che hai un sacco di cose da buttar fuori....stai per scoppiare". Jody spalancò gli occhi; le aveva letto dentro con incredibile chiarezza e facilità.....sorrise. Non per nulla era la persona che l'aveva fatta svegliare. Aveva sempre avuto la capacità di capire cosa le passasse per la testa, dalle cose più importanti alle sciocchezze di ogni giorno. Era per quello che lo amava....si diresse verso il divano e ci si lasciò cadere sopra, sprofondando nei morbidi cuscini verdi. Genzo rimase in piedi a fissarla "Avanti, parla" disse quando la vide seduta tranquilla, e lei alzò gli occhi sul ragazzo "Non ti siedi ?" "Mi sa che durante il racconto avrò bisogno di camminare per sfogare la rabbia quindi no, grazie. E ora parla, su. Che è successo stavolta ???". Jody sospirò, guardando fissò davanti a sè. Da dove cominciare ??? C'erano tante cose che avrebbe voluto dirgli....Karl, Meimi, Marie, la storia che suo padre aveva fatto tutto per denaro e potere...ma una cosa si delineò nella sua mente sopra tutto le altre...e la ragazza, sempre fissando dritto davanti a sè, aprì la bocca e disse, in tono lieve e sottile "Mio nonno è il Granduca del principato di Monaco. Mi ha nominato sua erede". Un gemito inconsulto fu l'unica risposta. Jody alzò gli occhi per fissare il ragazzo, che pareva immobile "Allora non stavi delirando prima...accidenti !!!! Ma come..." chiese, cercando disperatamente di rimanere lucido e riflessivo, e Jody scose il capo sospirando "Non lo so nemmeno io...pare che il padre di mia madre e mie zie sia appunto....il Granduca. E, sempre da quel che ho capito, i possibili eredi siamo io, Yu, Hideaki e Karl..." "Non Meimi ???" domandò Genzo con aria meditabonda; Jody gli piantò gli occhi addosso "Allora lo sapevi ????" gli chiese in tono quasi ammirato, mentre il ragazzo annuiva "Non ci voleva molto a notare la differenza....o meglio, la somiglianza tra voi....e i capelli biondi che qui non sono affatto comuni.....tranne che in una certa famiglia per metà tedesca...e che mi ha già procurato tanti di quei casini che ho detto: in fondo perchè non dovrebbe essere così ? Ci ho preso, vero ? Cos'è, tua cugina ???". Jody annuì "Sì, era figlia di una delle mie zie...e anche Karl; siamo cugini e fratellastri, a livello legale, perlomeno. E....c'è dell'altro" un altro sospiro, più forte e penoso dei precedenti. Genzo resistette a stento all'impulso di sedersi di fianco a lei e abbracciarla, ma la ragazza aveva già ripreso a parlare "L'erede scelta era Angel, il titolo passa a me solo perchè lei è.....morta !!! Cristo, Genzo, perchè tutti pensano che io debba essere felice di prendere il posto di mia sorella ??? Mio padre, Richard, mio nonno....tutti sono convinti che io non aspetti altro....mi considerano un mostro senza cuore !!!!!!" lacrime di rabbia scesero a inondarle il volto, e il ragazzo buttò all'aria le sue remore e la prudenza che aveva mantenuto fino a quel secondo, non avvicinandosi troppo a lei; temeva infatti di non riuscire a controllare i propri istinti, visto che era già sufficientemente confuso.....ma la vista di quelle lacrime cancellò ogni pensiero razionale e lasciò posto solo all'istinto di proteggerla, e fu così che si ritrovò seduto sul divano con la ragazza stretta tra le braccia e il suo volto che gli premeva contro il petto. Sentiva il suo corpo contro il suo, e non era affatto una cosa semplice da sopportare; come aveva fatto ad abbracciarla così spesso, prima di quella sera ??? Come non aveva potuto accorgersi di quanto il suo semplice contatto lo elettrizzasse oltre ogni limite di sopportazione ??? "Dannazione stupido, non è proprio il momento adatto !!!!!!!!!!!!!" si urlò contro, stringendola di più a sè....e deglutendo rumoosamente quando sentì qualcosa di morbido premere contro il suo torace. Doveva essere...oddio....non era possibile...."Gen....zo..." sussurrò lei con voce roca, e il ragazzo iniziò a sudare freddo "Cavolo, e adesso che faccio ???" si chiese, guardando ovunque e cercando una soluzione per risolvere quella situazione....finchè la voce strozzata di lei tornò a farsi sentire "Mi...stai....strito..lan...do....". In un attimo, tutta la confusione che si era assiepata di nuovo nel suo cervello lasciò il posto al più totale imbarazzo; cavolo era vero, l'aveva stretta talmente tanto che i suoi polmoni dovevano essere ridotti a un terzo del normale !!!! Aprì le braccia per permetterle di allontanarsi, e la ragazza scoppiò a ridere, mentre lui diventava rosso "Beh, almeno ti ho fatto tornare il buonumore" biascicò quasi a mo' di scusa. Lei lo fissò con fare dolce "E' vero...come farei senza di te...." sussurrò attaccandoglisi al braccio in modo che il suo petto vi premesse contro....il ragazzo passò al viola e ritirò il braccio con un gesto inconsulto. Jody si ritrasse e sorrise. Allora aveva ragione, Genzo era ben turbato per la situazione. Quello stupido !!! A volte era tenace e imbattibile, nonchè indispensabile, come poco prima quando le aveva fatto passare la voglia di piangere, altre volte bastava un niente per mandarlo al tappeto...."Insomma, smettila di prendermi in giro !!! Stavamo parlando di cose serie, e tu...." "Vogliono portarmi in Germania, Genzo" buttò lì lei, approffittando della sua rabbia già presente per dargli quella notizia. Reagì come si era aspettata. La voce gli morì subito, gli occhi scuri si dilatarono, le mani si strinsero velocemente a pugno, poi volarono ad afferrarle gli avambracci con tanta forza che le sfuggì un gemito, e infine un urlò gli proruppe dalle labbra "NO !!!!!! NO, QUESTA NON GLIELA PERMETTO !!!!!!!!! DOVRANNO PASSARE SUL MIO CADAVERE !!!!!!!!!!!!!" Nonostante la presa di lui sulle braccia, la forza di quell'urlo la fece quasi cadere all'indietro, tanto era violenta e disperata. Ma, in essa, trovò un conforto che cercava da quando era uscita, sconvolta e furente, dalla villa, correndo sotto la pioggia. Genzo era arrabbiato nero e non ragionava, ma il succo era che....non avrebbe permesso che la portassero via. Non avrebbe permesso che li separassero. E quello le bastava; bastava a placare tutte le sue paure. Il mondo poteva andare a rotoli in quel momento, lei sapeva che il suo angelo l'avrebbe protetta. Genzo intanto, che aveva continuato a lanciare improperi all'aria, e che si era alzato in piedi camminando furiosamente, tornò a fissarla con due occhi roventi che la incantarono "Tu in Germania senza di me non ci vai, chiaro ??? E vai dove vado io, oppure ti lego al letto in casa e sigillo la porta. Che si provi soltanto a ripetere un'altra volta una stupidata del genere, quell'Hermann o come cavolo si chiama.....Jody, non dirmi che hai pensato che glielo permettessi ??? Non dirmi che hai avuto paura che..." "...che tu gli permettessi di separarci ??? No. Ma sapevo che l'unico posto in cui avrei potuto stare tranquilla stanotte era qui, con te. Volevo ....vederti" confessò lei, mordendosi un labbro e abbassando lo sguardo. Genzo si zittì. Pareva così indifesa....Dio, avrebbe ammazzato quell'uomo con le sue mani se solo avesse osato proporre un'altra volta una cosa del genere "Di cosa avete parlato tu e Karl oggi pomeriggio ???" chiese per avere un quadro più completo. La ragazzo lo fissò sorpresa "Ecco...Karl ha detto che dobbiamo collaborare per opporci a mio padre e al nonno..." Genzo fece un grugnito d'assenso; data la situazione, pareva l'unica soluzione "Sai che io sono dalla tua parte, vero ??? Se hai bisogno di me, arriverò in qualsiasi momento....se vuoi che ti accompagni a casa a parlare con...."; la ragazza scosse il capo decisa "No, non stasera. Credo di averne avuto abbastanza....voglio prendermi un po' di tempo per me stessa, senza avere qualcuno che pretende qualcosa da me sotto lo stesso tetto. Voglio essere libera per una volta" "Ma tu non sei libera" fu la sorprendente risposta di lui, detta con voce tanto naturale e convinta che l'ombra del tradimento si ingigantì a dismisura nel cuore e nello sguardo della ragazza. Senza una parola, spalancò gli occhi, alzandosi di scatto dal divano per allontanarsi da lui e incrociando el braccia davanti a sè a mo' di difesa; il suo volto mostrava solo rabbia e rancore, come quello di un animale sulla difensiva; mancava poco che gli mostrasse i denti e ringhiasse, tanto la sua reazione era stata istintiva "Co...cosa stai....cos'hai detto ora..."; con un sorrisetto furbo, anche il ragazzo si alzò e si diresse a grandi passi verso di lei, approfittando della sua confusione per imprigionarla tra le sue braccia e stringerla forte al petto; Jody iniziò a divincolarsi, spaventata e furente "Ho detto che non sei libera, piccola. Non lo sarai mai. Sei legata a me per la vita, ricordi ???? Io non ti lascerò andare facilmente !!!!" "Lasciam...." la protesta della ragazza si interruppe a metà quando il senso recondito di quelle parole le penetrò nella mente, e i due occhi azzurri carichi di confusione si posarono sul giovane, limpidi come il cielo dopo l'acquazzone; Genzo sorrise e aumentò la stretta "Te l'ho detto, tu sei mia. Non ti lascerò andare !!!!". Gli occhi azzurri incatenarono i suoi, dilatati e confusi, mentre le labbra rosse tremavano incerte; poi, lentamente, tremando anch'esse, le braccia di Jody risalirono fino al suo collo e lo cinsero strettamente, mentre i loro corpi si facevano ancora più vicini, traendo forza l'uno dall'altro. Alla fine, dalle labbra di Jody, vicine al suo orecchio, uscì un sussurro "Genzo....". Il ragazzo riaprì gli occhi di scatto e fissò la stanza con decisione, mentre le sue mani si posavano sulle spalle di lei, allontanandola "Bene, credo che per stasera sia abbastanza; ne hai passate di tutti i colori, e quello che ti ci vuole è una bella dormita !!!! Su, vieni, ti mostro la tua stanza"; le voltò tranquillamente le spalle, avviandosi verso le scale. Jody lo seguì con lo sguardo, confusa e arrabbiata. Perchè aveva voluto interrompere il conttato a quel modo ??? Perchè l'aveva rifiutata ??? E che era questa storia del dormire ??? La trattava come una bimba piccola...sembrava quasi lo infastidisse averla troppo vicina....il ragazzo, che era ormai giunto al quinto gradino della scala, si voltò e la fissò con due occhi di pece ridenti "E allora, principessa ???? Vieni o ti devo portare in braccio ???". Jody sussultò, tornando bruscamente alla realtà senza capire cosa lui le stesse dicendo, e non aprendo bocca; così il ragazzo tornò indietro con un sospiro, le si avvicinò e la sollevò tra le braccia senza sforzo apparente, ponendole una mano dietro la schiena e l'altra sotto le gambe. "Ma...Genzo !!!!!" sbraitò lei divenendo viola per quella situazione assurda "So camminare benissimo da sola !!!!!!" "Davvero ??? Però non ti muovevi, quindi ho pensato bene di fare il magnanimo e aiutarti....e ormai tanto vale che porti a termine l'opera" rispose il ragazzo sorridendo e iniziando a salire le scale; il rossore di Jody si intensifcò e lei prese ad agitarsi "Brutto idiota !!!! Mettimi immediatamente giù !!!!!!!!" "Ancora un secondo, signorina, siamo quasi arrivati.....ecco !!! Questa è la sua stanza !!!!!!" esclamò depositandola davanti a una pesante porta di legno chiusa; la ragazza lo incenerì con uno sguardo esasperato, poi poggiò la mano sulla maniglia e la fece ruotare, entrando; mentre lo faceva, qualcosa la colpì come una stilettata, un'ombra di ricordo che le fece presagire, ancora prima di vederla realmente, come quella stanza sarebbe stata; e il ricordo si tramutò in realtà davanti ai suoi occhi; uguale la tappezzeria chiara a motivo di foglie e fiori, uguale il letto con le soffici lenzuola e piumotto azzurri....uguale l'atomosfera calda e accogliente che le procurava tanta nostalgia. In preda a una confusione emozionata, si voltò verso il ragazzo alle sue spalle "Io....io questo luogo lo conosco....lo conosco, non è vero ???" domandò con voce quasi rotta da emozioni contrastanti. Genzo annuì, ora di nuovo serio "Ti sei risvegliata in questa camera qualche mese fa.....solo che erano le tre di notte e non te la ricordi coscientemente, credo.  E' stata quella volta in cui ci hai quaso fatto morire tutti di infarto andandotene in giro a correre sotto la pioggia sanza la minima idea di chi eri e dove andavi, ricordi ???". Jody annuì, sorridendo però apertamente perchè l'apparente ironia del ragazzo serviva evidentemente a celare l'imbarazzo che quei ricordi provocavano a lui; era stato dopo quell'episodio, infatti, che il loro rapporto era cambiato, e che lui le si era per così dire "Autoproclamato come guardia del corpo a vita"; lei l'aveva scelto come confidente del suo più terribile e doloroso segreto, e lui aveva scelto di non abbandonarla mai per il resto della vita....senza chiederle però nulla in cambio....nulla di quello che poi, qualche mese dopo, lei era stata ben felice di donargli: il suo amore, il suo cuore, la sua vita.....la sua anima.....gli occhi del giovane la sfuggivano; era imbarazzato fino al midollo, certo; un sorriso dolce le incurvò le labbra, mentre il suo cuore batteva forte di gratitudine e affetto, finchè Genzo non decise di prendere in pugno la situazione e dichiarare "Allora, meglio se....se ce ne andiamo tutti e due a nanna, o domani non ci alzeremo più !!!! E la scuola...." "Genzo, domani è domenica, ricodi ????" ridacchiò lei; il ragazzo divenne rosso "Ah....già...." sembrava che il fatto lo mettesse di fronte a difficoltà impreviste "Beh....comunque io ho gli allenamenti, e anche tu....quindi...a letto. Il bagno è la porta alla tua sinistra, e se hai bisogno di me mi trovi...ehm...due porte più in là" biascicò, indicandole la direzione; lei annuì, e il ragazzo iniziò ad arretrare "Bene allora....ti ho messo li sul letto una maglietta come pigiama....scusa ma non ho altro da darti......" lei sorrise; la maglietta sarebbe bastata, rispose. Lui annuì "Beh....allora, buonanotte" sussurrò, con l'imbarazzo che ormai usciva da tutti i pori della pelle del volto e il rossore su di esso a livelli estremi; la sua mano si posò sulla maniglia, e lentamente la porta si chiuse, nascondendoli l'uno all'altra; la ragazza fissò per qualche secondo il pesante battente, incerta e pesierosa, poi si voltò verso l'enorme letto azzurro e afferrò la maglietta che vi stava sopra, dispiegandola; era bianca, e al centro aveva un disegno...il disegno di un....pallone da calcio "Incredibile" mormorò con un sorriso, osservandola; poi la riappoggiò sul letto, trafficò con la maglia e si sfilò la tuta, indossando la maglietta e infilandosi sotto le calde coltri azzurre; premette un interruttore sopra il capo del letto, e il buio l'avvolse, lasciandola ai suoi confusi pensieri.

 

Doveva essere ormai quasi mezzanotte....erano ore che se ne stava distesa al buio, con gli occhi spalancati e la testa che pareva scoppiarle da quanto v'era dentro. Stava provando disperatamente a non pensarci, ma tutto ciò che le era capitato era semplicemente....troppo, e continuava a vorticarle intorno senza darle tregua, semplicemente perchè non aveva la forza per fermarlo. Con un sospiro si tirò a sedere; che doveva fare ??? Se continuava così avrebbe passato la notte sveglia e atterrita....non le andava molto l'idea....sarebbe impazzita prima dell'alba....la soluzione c'era, però...forse non avrebbe voluto....il volto di suo padre e quello di Karl le si affacciarono di nuovo alla mente, spazzando via ogni suo dubbio residuo. Doveva fare qualcosa, altrimenti non avrebbe retto; gettando di lato le coperte, allungò le gambe e scese dal letto, rabbrividendo per un attimo nel sentire l'aria fredda che le pungeva la pelle nuda delle braccia e delle gambe; era vestita solo con la maglietta che Genzo le aveva prestato, ma non le dava fastidio. Quella sensazione di freddo pungente la faceva sentire....viva, spazzava via la sua inquietudine e, per questo, era la benvenuta. la ragazza mosse qualche pesso verso la porta, senza accendere la luce, e arrivò alla maniglia; lentamente, cercando di non fare rumore, la fece ruotare e aprì la porta, sbirciando all'esterno; era buio pesto "Di certo starà già dormendo.....lo disturberò e basta...si, però ho bisogno di lui....e va bene, proviamo ad andare....." si disse, muovendosi per uscire nel corridoio; si incamminò veso il lato sinistro della casa, raggiungendo la seconda porta dopo la sua. Si fermò; da dentro non proveniva alcun rumore....sospirando, si fece coraggio, e ruotò la maniglia; la porta si aprì con un sordo cigolio.

 

Era di certo quasi mezzanotte....dannazione, la mattina dopo avrebbe avuto degli allenamenti massacranti e non trovava di meglio da fare che starsene lì a pensare a lei ??? O meglio, quello ancora ancora andava bene, pensava sempre a lei prima di addormentarsi, questo di solito lo rilassava....ma quella sera non riusciva a smettere di pensare al fatto che lei fosse due porte più in la, stesa in un letto e addormentata...."No, no, NO !!!! DANNAZIONE DANNAZIONEEEEE !!!!!! La devo piantare !!!!!!!!!!!" urlò, senza considerare affatto la possibilità di svegliare la persona cui stava pensando con tanta intensità; in quell'istante, un rumore attrasse la sua attenzione. Un cigolio....la sua porta che veniva aperta.....con un colpo di reni invidiabile si tirò a sedere, ignorando il freddo pungente contro le spalle nude, visto che come pigiama usava pantaloncini e canotta senza maniche. Un figura scivolò nella sua stanza, e il ragazzo rimase immobile, pronto a scattare; forse era un ladro....lentamente, allungò una mano fino a far scattare l'interruttore sopra la testata del letto, e quando la luce illuminò la stanza l'intruso lanciò un singulto, e il ragazzo fece per agire e attaccarlo....per poi fermarsi incredulo, ancora sotto le coperte, quando i suoi occhi riconobbero Jody, che spavenatata lo fissava con gli occhioni azzurri spalancati "Cos....co....COSA CI FAI QUI ????" esclamò sconvolto, mentre il suo volto assumeva un color pomodoro in circa 0, 09456 millesimi di secondo, notando come la maglietta che le avesse prestato le stesse davvero bene, soprattutto per il fatto che arrivava a coprirle ben sopra le ginocchia....ma il problema era proprio quello....e lei pareva non accorgersene nemmeno...."Io....non riuscivo a dormire...." disse lei con voce sommessa, guardandolo con espressione da cucciolo che gli fece perdere quasi del tutto la poca sanità mentale che gli era rimasta. “Non....non riuscivi a...." ripetè come un'idiota, senza smettere di fissarla....e i suoi occhi rilevarono di nuovo quanto rosea e vellutata apparisse la pelle delle sue gambe....una seconda vampata di calore l'assalì al volto "Ma...ma...MA SEI IMPAZZITA ???? CHE CAVOLO VAI IN GIRO A QUEL MODO, VUOI PRENDERTI UNA POLMONITE ?????" "E far venire un infarto a me???" aggiunse mentalmente. Jody abbassò lo sguardo sul proprio corpo, incerta, poi tornò a sollevarlo su di lui, facendolo sussultare un'altra volta quando quelle gemme brillanti incontrarono i suoi occhi "Si mette male....qui si mette male..." "Beh, non sento poi tanto freddo....e sei stato tu a darmi solo questa per dormire...." replicò in tono quasi petulante. Genzo sentì che i nervi stavano per cedergli "Va bene, ma mi pare di ricordare di averti dato anche una tuta....se volevi farti una passeggiata notturna potevi mettertela....". La ragazza soffiò forte con impazienza "Uffa, che noia !!! Non avevo voglia, va bene ??? E poi anche tu stai prendendo freddo, signorino, te ne sei accorto ????" disse indicando il petto di lui coperto solo a metà dalla canotta nera; sopra le coperte si intravedeva una striscia di boxer rossi, e Jody deglutì. Forse avrebbe dovuto pensarci un attimino di più, prima di catapultarglisi in camera....certo che alla faccia del fisico !!!! Lì la natura non si era certo risparmiata sui muscoli....no, no, NO, COSA DIAVOLO STAVA PENSANDO ????? Il volto le si colorò di porpora, e il ragazzo si sporse un po' di più "Tutto ok ??? Sei di nuovo rossa....non vorrei ti stesse risalendo la febbre....". Jody serrò i pugni. Quando voleva quel ragazzo toccava i - 750 punti di sensibilità !!!!! "Pensa per te....stai prendendo freddo !!!!" ripetè, a voce forze un pochino troppo alta e stridula. Il ragazzo fece una smorfia divertita "Ti faccio notare che io sto sotto le coperte....almeno in parte. Tu invece stai li a far prendere freddo alla parte inferiore del corpo....". Jody sentì la rabbia che le saliva alla testa; voleva la guerra ??? Bene, l'avrebbe avuta !!!! Forse non si ricordava più cosa voleva dire averla come avversaria....un fulmine le attraversò gli occhi celesti, mentre la sua bocca si apriva per dire con aria convintissima e cocciuta "Davvero ??? Bene, allora vengo anch'io sotto le coperte" e avviarsi con passo deciso verso il letto. Immediatamente, ogni traccia di baldanza scoparve dal volto del ragazzo, che divenne bianco come uno straccio "Cos...? AspettaaspettaASPETTA !!!!!!!" urlò, gesticolando freneticamente con le mani davanti a sè; lei, senza badargli, si arrampicò sul materasso e rimase seduta a fissarlo decisa, con le gambe piegate sotto il corpo e le mani intrecciate, come a dire "E ora che vogliamo fare ???". Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato, durante il quale il ragazzo cercò disperatamente qualcosa da dire "Tu....cio....stai scherzando vero ??? Non puoi...." "Non posso infilarmi sotto le tue coperte ??? E perchè ??? Credevo di essere la tua ragazza !!!!" replicò lei con una traccia per nulla nascosta di rabbia nella voce; gli occhi di pece di lui salirono al cielo, stralunati "PROPRIO PER QUESTO !!!!! Sai che succede se poi quei tesori dei tuoi fratelli lo vengono a sapere ????" "E chi se ne frega, scusa !!!! Sono affari loro ???? Io mica vado a sindacare sul fatto che Alex sparisce ogni sera per finire in camera di Yu !!!!" "Ma non è ....COSA ??????" urlò lui, fissandola sconvolto. Jody alzò le spalle "Beh, che c'è di così strano ??? Mio fratello ha 17 anni e tutte le necessità di un ragazzo di quell'età....e Alex è la sua ragazza e ha 15 anni" "Ma...ma..." "Ti sconvolgerà ancor di più sapere che la cosa vale anche per Taro e Kay....Tsubasa e Sanae no, tranquillo, con quei due facciamo prima ad attendere le calende greche". Genzo scosse il capo; ma che stava facendo ???? Cosa le stava passando per la testa ???? Cosa voleva da lui ??? La ragazza, che non aveva smesso per un secondo di fissarlo, si passò le mani sulle braccia "Inizia a fare freddo....allora, posso dormire qui o no ????" "Ma....Jody !!!!" "E piantala !!! Che c'è di così strano ???? Ti sto solo chiedendo di dormire con te.....perchè non riesco a stare da sola....non...." a tradimento , lacrime di rabbia e dolore iniziarono a scenderle sulle guance; un'espressione stupita le illuminò gli occhi quando sentì il sapore salato sulle labbra "Cos...no...oh, no....DANNAZIONE....." imprecò, tentando di asciugarle, di fermarle. Genzo la fissò in trance per un secondo, poi senza pensare le sue braccia si mossero, afferrarono le spalle della ragazza, e la tirarono a sè, chiudendosi protettive sulla sua schiena e stringendola contro al petto. Jody era talmente sconvolta che non proferì parola, ma continuò a sussultare sotto il peso dei singhiozzi "Sono un idiota !!!!" si disse il ragazzo "Cosa stavo pensando ??? Mi facevo mille problemi per me stesso e non ho capito che la sua testardaggine era solo una richiesta disperata d'aiuto !!!!". Jody continuava a piangere, e il ragazzo la strinse un po' di più a sè, poi le fece passare un braccio sotto le gambe e l'aiutò a stendersi sottto le coperte; lei alzò due occhi incerti "Allora posso....?" "Sì" rispose lui, sereno almeno apparentemente, mentre le rincalzava teneramente le coperte "Ma solo se mi prometti di dormire alla svelta....io mi devo allenare domani !!!!" scherzò, mentre allungava la mano per spegnere la luce. Nel farlo quasi si perse la risposta di lei "Tienimi stretta...." "...eh?". Non fece in tempo a replicare che lei gli si strinse contro, coprendo anche lui con il pesante piumotto e premendo il volto contro il suo petto. Genzo si immobilizzò; ok, se andava avanti così quello che non avrebbe dormito di certo sarebbe stato lui !!!! "Senti Jody...." "Mh !!!" rispose lei, alzando di scatto il volto e baciandolo. Genzo rimase immobile, poi si accorse che il suo corpo veniva invaso da un calore prorompente, e che stava ricambiando....facendo forza su se stesso, le posò le mani sulle spalle e l'allontanò con un gesto deciso. La ragazza si divincolò nella sua stretta "No !!!!" urlò in preda alla disperazione. Lui, allarmato, la lasciò andare. Oddio, e ora che aveva fatto ??? E soprattutto, che doveva fare ??? Ma quel rifiuto non era dettato dalla paura, come pensava; era una supplica "Non...Genzo io...perchè...mi hai...fermat..." "Jody....io non voglio che tu debba fare nulla di cui poi pentirti...." rispose lui, accarezzandole una guancia e sentendo ancora lacrime che vi scendevano copiose "Sei sconvolta....lo capisco...e proprio per questo non posso permetterti di fare sciocchezze....io non ho fretta, quando sarai pronta io..." "Ma io sono pronta, perchè non lo capisci ???" "No, tu lo credi soltanto....sei sconvolta e...." "Dannazione a te, Genzo Wakabayashi !!!!! E' tanto difficile startene zitto e baciarmi ???? Accettare la mia scelta ???? Non sono sconvolta fino al punto di gettarmi in pasto a un lupo, accidenti !!!! Sono pienamente consapevole di cosa sto facendo....di cosa voglio....perchè, perchè mi hai rifiutato ????!!!!!" urlò, prendendo a picchiargli pugni rabbiosi e male assestati contro il petto. Genzo si rese conto che era fuori di sè, poichè mai altrimenti avrebbe tirato quei colpi penosi; aveva delle mani che funzionavano meglio di armi da fuoco; sospirando, le afferrò i polsi e la bloccò "Jody, per la miseria....smettila di fare i capricci come una bambina piccola !!!! Stai parlando di qualcosa che nemmeno capisci, altrimenti non faresti così !!!!" la rimprivero con voce quasi....paterna....

Veloce. L'unico aggettivo che gli venne in mente per descrivere il movimento con cui lei si liberò il polso e gli tirò uno schiaffo fu...veloce. E doloroso, poichè stavolta aveva calibrato bene, nonostante fossero al buio, e non si era certo risparmiata in quanto a forza....Genzo sospirò di nuovo "Tu....sottospecie di microcefalo...come fai a non capire ???? Volevo...solo...una conferma....qualcosa...che mi desse forza...." "E pensi di trovarlo nel sesso ??? Ti sei fatta un'idea completamente sbagliata di me, se pensi che mi presti a...." "NO IDIOTA !!!!! PENSAVO DI TROVARLO NELLA NOSTRA RELAZIONE.....VOLEVO CREDERE CHE, ANCHE SE TUTTO IL RESTO ATTORNO A ME SI STA SGRETOLANDO, QUESTO NON CADRA' MAI....NOI RIMARREMO INSIEME....TU.....SEI...ERI...L'UNICA COSA SICURA DELLA MIA VITA.....". Genzo la strinse a sè. Sì, adesso aveva capito....ma non sapeva se era pronto a fare ciò che lei chiedeva...."Jody....te lo posso assicurare.....non ti lascio....davvero" "Genzo...per favore....vuoi stare zitto ????" rispose lei, prendnendogli il volto tra le mani e tirandolo verso il basso, finchè le loro labbra non si unirono; questa volta lui si lasciò trasportare, e la sua mano risalì dalla schiena di lei per andare a infilarsi tra i capelli, mentre l'altra invece prendeva ad accarezzarle le scapole . Si staccò di nuovo, ma senza rifiutare il contatto "Jody....guarda che....se....se...continui, io non mi potrò fermare....non si può tornare indietro...." le sussurrò all'orecchio con voce rauca. Lei si aggrappò al suo collo con forza "Ma io non voglio che ti fermi....voglio vivere questo momento con tutta me stessa...." rispose; questa volta fu lui a chinarsi per baciarla, mentre le sue mani prendevano a litigare con la maglietta di lei. Anche Jody era in preda a una lotta simile; maglietta e canotta cedettero quasi contemporaneamente, interrompendo il bacio appassionao dei due ragazzi che, comunque, non ci mise molto a riprendere, mentre una sensazione di calore ed euforia sembrava pervaderli dall'interno per poi esplodere, offuscando i loro sensi; in breve, Jody non riuscì ad essere consapevole di nulla tranne che delle labbra che si posavano sulle sue e della mani enormi e gentili del ragazzo che amava, che la stringevano a sè quasi avessero paura di sentirla svanire; gli occhi si chiusero (e che differenza farà mai, tanto è buio....NdJun....Ma tu devi rompere le scatole anche in un momento simile scusa ???? Non basta quando litigano, anche quando vanno d'amore e d'accordo hai da ridire ??? NdAlewen infuriata Scusate...però non è carino che voi interrompiate una scena del genere per i vostri battibecchi NdGenzo con aria irritata. Alewen lo degna a malapena di un'occhiata Ah sì, signorino ??? Ti ricordo che sono io quella ch escrive....quindi stai attento a ciò che dici, non so cosa potrei farti capitare....Genzo inizia a sudare freddo....E comunque, prima di venire a lamentarti trova i tempo di vestirti, la prossima volta....NdAlewen che però non appare imbarazzata dallo spettacolo...anzi....Genzo invece diviene viola e scappa ....Bene....ora possiamo tornare seri ???? NdJody in vestaglia E quella dove l'hai presa scusa ???? Era in camera, ma questo si scopre nel prossimo capitolo....E allora non fare spoiler, soprattutto di informazioni così vitali !!!! NdAlewen che si rimette alla tastiera con un'esperrione concentrata negli occhi. E la storia prosegue.....) lasciando spazio solo alle sensazioni del contatto fisico....più che sufficienti, comunque, secondo l'opinione di entrambi...."Gen...Genzo..." "Shhhh....non avere paura...." fu tutto ciò che si dissero prima di perdersi definitivamente l'uno nell'altra, sconvolti e sbalorditi di sentirsi così strani, felici e....accolti quasi fossero

giunti nel posto che tanto disperatamente entrambi avevano cercato....casa.

 

Non ho scusanti...a parte che mi sono persa per lo sport...e. che chiunque provi ad allontanarmici non tiene alla propria vita....quindi il mio tempo libero ssi è ridotto a zero....cmq ecco qui il 32. Wow, che numero....e ancora non se ne vede una fine, anzi la situazione si ingarbuglia sempre più....che ne pensate?

Izumi: Grazie per i tuoi commenti, in effetti era il mio sospetto principèale già da un po' di tempo che la storia tendesse in quella direzione....forse era anche scontato, a giudicare dalle premesse, ma non per questo mi sento comunque demotivata dall'andare avanti. La protagonista assomiglierà anche al canone Mary Sue, mi dico sepre, ma è la MIA mary sue, diversa da tutte le altre. Quanto al casino enorme tra genitori, zii, cugini, nonni....ehm....giuro che all'inizio non l'avevo assolutamente programmato, l'unica parentela doveva essere quella di Jody con Hikaru...poi non so come è venuto fuori sto putiferio....eh eh....il mio estro creativo....o forse è perchè la mia vita è un casino e non riesco a far star tranquilli nemmeno i miei personaggi ??? Boh....

  
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