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Autore: Lemon    11/11/2011    2 recensioni
Questa sera mi sono drogata più del solito.
Un francobollo e mezzo. E mezzo perché dopo aver ingoiato il primo non ho sentito nessun effetto, allora ne ho ingoiato metà di un'altro per dargli una spintarella. Preferisco questo agli spinelli perché solitamente ha un'effetto più immediato.
Poggio la testa contro il muro bianco, mentre nelle narici sento l'odore dell'intonaco in gesso. Chiudo gli occhi, liberando la mente da qualsiasi pensiero possa turbarmi e abbandono il mio corpo a una sensazione di completo rilasso.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cellophane Flowers.

Questa sera mi sono drogata più del solito.
Un francobollo e mezzo. E mezzo perché dopo aver ingoiato il primo non ho sentito nessun effetto, allora ne ho ingoiato metà di un'altro per dargli una spintarella. Preferisco questo agli spinelli perché solitamente ha un'effetto più immediato. 
Poggio la testa contro il muro bianco, mentre nelle narici sento l'odore dell'intonaco in gesso. Chiudo gli occhi, liberando la mente da qualsiasi pensiero possa turbarmi e abbandono il mio corpo a una sensazione di completo rilasso. Appena riapro gli occhi mi ritrovo davanti alla finestra di una stanza che dovrebbe essere la mia camera. Il paesaggio che di solito rimiro annoiata è completamente cambiato. I grigi spenti edifici rimpiazzati da folti alberi dalle foglie viola e i tronchi giallo acceso. Nella mia mente confusa si apre una porta, un ricordo, sarà mica il paese delle meraviglie? Penso poggiando una mano sul vetro appannato e mi accorgo con stupore ciò che c'è al posto del mio braccio, ossia delle piume nero pastello. Ho le ali, sono un merlo chiuso in un gabbia, a cui è impossibile uscire e vede il fuori. Mi volto lentamente, rannicchiandomi su me stessa, mentre il parque cede, cadendo in un abisso. Non ho paura. So che è l'effetto dell'acido, sono la padrona di questo sogno ambiguo. Cade l'ultima parte del pavimento ed io con essa. Tento di aprire le ali e volarmene via a Wonderland, ma noto con orrore di avere di nuovo le braccia. Mi lascio cadere allora, in una sensazione di completo abbandono di me stessa, mentre attorno a me fluttuano orologi e bussole, cartelli che indicano luoghi mai sentiti nominare e fogli bianchi, in attesa di essere usati e sfoggiare meravigliose poesie dal ritmo incalzante o romantico. Mi rendo conto solo in quel momento di essere sola. Sono sempre sola, mai nessuno ad aprire bocca con me, tanto è solo uno spreco di fiato, giusto? 
Apro gli occhi, senza che li avessi mai tenuti chiusi e sento una mano afferrarmi dal vuoto e spingermi verso la superficie. Da quando stavo nuotando? Io non so neanche nuotare. Riformulo la domanda, da quando stavo sprofondando nelle acque di non so quale mare? E chi mi ha salvata da questa esperienza? Scuoto la testa, non importa. La vita ci fotte comunque.
Mi sento mancare il fiato, mi siedo su una poltrona che galleggia in quel liquido rossastro e cerco di riprendere il controllo. Non riesco a svegliarmi. Credo che quel mezzo francobollo non avrei dovuto ingoiarlo. Anzi, non mi sarei dovuta drogare, fin dall'inizio, meglio dire, non sarei dovuta nascere. L'intero mondo sarebbe stato felice. 
La mente vaga tra i pensieri e riconosco che sono felice solo in quello strano, psichedelico mondo. Arrivo su una riva, mi guardo intorno, vuoto, nero. 
Strizzo più volte gli occhi cercando di far comparire qualcosa, grido, ma la mia voce è lontana e ofuscata. 
Inizia a comparire qualcosa, sto aggrappata con le dita dei piedi a quello che dovrebbe essere il davanzale della mia finestra del quinto piano. E' solo un sogno, mi dico, devi fare un'azione e se ne susseguiranno altre. Tendo una gamba verso il vuoto e mi lascio cadere.
Mi accorgo troppo tardi che l'effetto della droga era svanito.




SSSSalve.
Premetto che è il mio primo nonsense che pubblico perciò chiedo venia per la bassa qualità.
Una recensioncina non vi farà poi male, eh?:')

Peace, LemonDan.
   
 
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