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Autore: BlueMoon1996    11/11/2011    2 recensioni
io e lui ci siamo pacificamente ignorati da quando ci
siamo conosciuti. D'accordo, devo riconoscere che non è precisamente vero dato il fatto che una volta quasi non finiva in infermeria perchè lo avevo affatturato di brutto, ma poi lui si era scansato. O quella volta che gli ho buttato tutto il porridge della colazione in testa solo perchè aveva fatto una battuta sarcastica sul mio conto. Diciamo che non siamo in buoni rapporti ma per la maggior parte del tempo ci ignoriamo, anche se condividiamo Al, che poveraccio, spesso non sa come comportarsi con noi, perchè, anche quando siamo noi tre insieme, io e Malfoy evitiamo accuratamente di parlarci, in quanto sappiamo che la discussione finirebbe con qualche fattura o qualche ciotola di porridge volante.
Però a volte sappiamo convivere pacificamente...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Christmas, snow and benches.

Sono in camera mia a disfare i bagagli perché io e Hugo siamo appena tornati a casa per le vacanze di Natale. È bello essere di nuovo qui a Londra, avevo bisogno di staccare un po’ specialmente da Philip che ultimamente mi è sembrato troppo appiccicoso. Non ho più pensato alla parola che Malfoy mi ha detto dopo che ci siamo chiariti né a quel suo dannato profumo e la cosa non può che farmi piacere, d’altronde l’unico odore che voglio sentire in questi giorni è quello proveniente dalla cucina della Tana e lì si che capisci di essere in paradiso. Nonna Molly ci rimpinzerà come al solito e noi, alla fine del pasto, giaceremo sui divani somiglianti a dei grassi tacchini ripieni, quindi giocheremo a qualche stupido gioco natalizio prima di crollare nella noia più totale a meno che zio George non decida di fare qualche scherzo a zio Percy, come ha fatto l’anno scorso quando gli ha nascosto la medaglia di riconoscimento che gli aveva dato il ministro in persona. Godric, zio Percy ha dato di matto si è messo a cercare quel pezzo di ferro per tutta la Tana, finché lo ha trovato addosso ad uno gnomo che credo abbia dovuto fare terapia perché con quell’affare al collo aveva sviluppato seri problemi di autostima, pensava addirittura di essere il re degli gnomi! Patetico. Comunque, tralasciando questi futili dettagli, la cosa buona è che almeno per due settimane e mezzo potrò riposarmi ed evitare di avere qualche altro problema con Al e Malfoy.

< Rose! rose! > urla Hugo entrando nella mia stanza di corsa.

< che vuoi canaglia? > chiedo.

< James dice che Malfoy passerà il Natale con noi alla Tana > ecco. Ho parlato.

< uh. Grazie dell’informazione Hug, adesso puoi andare > dico. Lui scrolla le spalle ed esce dalla mia stanza. Ma possibile che non ho mai un po’ di tregua? Io mi ero preparata per il miglior Natale di sempre e adesso so che Malfoy lo passerà con noi? Uff… credo che rivaluterò la proposta di Hagrid di passare le feste con lui e il suo amico Brutus, uno schiopodo sparacoda enorme, oltre che con Thor ovviamente, che mi sbaverà tutto addosso e… no, no, resto a casa e mi sorbisco Malfoy, è meglio.

Scendo le scale e noto mamma e papà che stanno discutendo, si vede subito, su quello su cui stavo riflettendo prima io.

< ma scusa Hermione, perché dovrei passare le feste con un piccolo furetto in casa? > furetto? Mi sono persa qualcosa?

< Oh, ancora con questa storia Ronald, sei sempre il solito bambino, se Scorpius è amico di Al sono sicura che sia un bravo ragazzo, diverso da suo padre, d’altronde Albus non sceglierebbe di avere per amico un bullo no? Sai com’è fatto tuo nipote! > ribatte la mamma.

< ok, d’accordo. Mi fido di Al, ma non voglio che si avvicini né ad Hugo, né tantomeno a Rose chiaro? > dice papà.

< che c’entro io adesso? > chiedo all’improvviso, la cosa mi ha un po’ turbata.

< ah Rose, non devi avvicinarti a Malfoy! > mi dice mio padre.

< che cosa? Non decidi tu le persone che devo frequentare! E poi io e Malfoy non ci parliamo mai abbiamo solo Al in comune! > bugia ma a volte ne vale la pena.

< se le cose stanno così ok, ma mi raccomando Rosie: non metterti mai con un Malfoy >

Alzo gli occhi al cielo e decido di prendere il camino per andare a trovare zio Harry e zia Ginny. Amo casa Potter è così grande ma accogliente e il giardino… è magnifico la zia lo cura in modo straordinario. Dopo la solita sensazione orribile che il trasporto in camino ti regala, arrivo nel salone di casa Potter: i mobili sono tutti in legno bianco e i divani su un celeste delicato come le tende e il tappeto. È tutto così perfetto qui.

Sono talmente affascinata dal salotto che non mi accorgo nemmeno di qualcuno che mi sta scrutando dalla testa ai piedi da almeno due minuti.

< Weasley. Anche qui > dice.

< ehi Malfoy. Ma perché devi sempre rovinarmi le feste? Ti odio > rispondo io scherzosamente.

< lo so sono la tua rovina >

< Rosie! Ciao! > esclama Al abbracciandomi < ti mancavo già? > chiede.

< in realtà sono venuta a trovare i tuoi quindi vado in cucina perché so che li troverò lì > rispondo avviandomi verso la cucina, sempre in tinta col salone perché ha i mobili azzurri e verdi.

< ciao a tutti! > dico, osservando i miei zii che scrutano con insistenza la gazzetta del Profeta < che cosa state cercando sul giornale? > chiedo.

< ciao Rose > risponde zio Harry < nulla, Ginny è arrabbiata perché dice che non le hanno pubblicato l’intero articolo sulla partita dei Cannoni > conclude.

< bè tu è da tanto che scrivi zia, magari vogliono dar spazio a quelli che sono alle prime armi > ipotizzo.

< si forse hai ragione, d’altronde un articolo che occupa una pagina non può essere pubblicato tutto no? > fa lei, un po’ più allegra.

< una pagina? Bè sei fortunata che te ne abbiano pubblicata mezza! > esclamo.

< eh… era una partita avvincente… comunque, raccontaci di te. Ce l’hai il ragazzo? > chiede. Io parlo di tutto con i miei zii, perché non sono i miei genitori e non mi giudicano subito per ogni cosa che faccio, però su questo sono un po’ titubante.

< vi racconto tutto se promettete di non dire nulla ai miei > dico.

< promesso > dice zia Ginny dando una gomitata al povero zio Harry < oh ehm… va bene prometto anche io! > fa lui alla fine, ma so che non aprirà bocca.

< bene, mi sono messa con Philip Baston > ammetto.

< ma non è quello… ? >

< si zio ma è cambiato e… oh Godric devo tornare a casa o la mamma mi ucciderà le avevo promesso che avremmo impacchettato i regali insieme! Ci vediamo stasera scappo ciao! > do un bacio a tutti e due che mi guardano straniti e torno in salone per prendere il camino.

< vai via di già? > chiede Al che è ancora lì con Malfoy.

< si Al scappo. Ciao a tutti e due! > dico. Loro fanno un cenno e io vengo risucchiata di nuovo dalle fiamme verdi del camino di casa Potter per tornare nel mio salone dove la mamma mi sta già aspettando.

< ma che fine avevi fatto? > chiede.

< scusa mamma, sono andata a trovare gli zii. Cominciamo! > dico e così inizia il lavoro impacchetta regali.

  Godric! Il lavoro di “impacchettazione” sarà durato almeno tre ore perché adesso ho le mani doloranti, lo scotch attaccato dappertutto che non voglio tirare per non farmi la ceretta e un pezzo di carta infilata tra i denti (non chiedetemi come c’è finita perché non ne ho idea) che non riesco a togliere, mentre Hugo che passava di lì proprio mentre io litigavo con un grosso pacco per il nonno ha ancora le forbici che lo inseguono per tutta casa frutto della mia magia involontaria scatenata per la frustrazione.

< ehi Rose > mi chiama papà dalla cucina.

< si? >

< come mai tuo fratello sta scappando da un paio di forbici per tutta casa da mezz’ora? > chiede. Oh cavoli.

< ehm… niente dai! Sarà uno dei suoi soliti giochi finiti male! > esclamo sorridendo fintamente. Hugo sta passando proprio vicino a me in questo momento così afferro le forbici e posso considerarmi salva dalla strigliata di papà.

< ma sei impazzita Rose? > mi dice mio fratello tutto ansimante e con il terrore ancora stampato in faccia                              < quella cosa poteva uccidermi! > conclude.

< già ma non l’ha fatto purtroppo quindi smettila di lamentarti e vai a cambiarti che tra dieci minuti andiamo dai nonni! > gli dico con tono infastidito. Che poi, quello arrabbiato dovrebbe essere lui ma vabbè, Hugo è un caso particolare.

Vado su, mi infilo gli stivali e torno giù per andare dai nonni. Wow! Trasporto in metropolvere, di nuovo! Che bellezza…

 

Arriviamo a casa dei nonni tutti pieni di fuliggine ed io ed Hugo non facciamo in tempo a mettere piede fuori dal camino che già la nonna ci stritola tutti e due con la forza di un pitone mangiauomini. Bè lei non mangia i ragazzi ma i pitoni si. Comunque sia tutti i miei cugini sono già arrivati quindi dopo saluti, baci, e i soliti “come stai?” riusciamo a metterci a tavola. Zio George sembra in vena di scherzi stasera, probabilmente ne vedremo delle belle, ma per ora pensa solo a rimpinzarsi.

< allora Rose > dice zio Percy. Oh no, ti prego Godric, fa che non ce l’abbia con me perché altrimenti potrei affondare la testa nella mia torta di melassa per la noia. Ma perché mi sono seduta vicino a lui?

< ti ho regalato una cosa molto utile > conclude.

Un altro libro. Ne sono più che certa. È un libro senza alcun dubbio. Tanto non fa che regalarmi libri praticamente da quando sono nata.

< davvero? Sono sicura che sarà così > dico io cordialmente.

< bene ragazzi, che cosa ci raccontate di Hogwarts? Qualche novità? > chiede nonna Molly tutta eccitata. Zio Harry mi guarda con aria di rimprovero perché so quanto gli costa tenersi le cose dentro ed io alzo le spalle con aria colpevole facendo gli occhioni da gatto degli stivali. Lui sbuffa e guarda altrove.

< non dovresti dire finalmente qualcosa… > oddio panico panico James ha parlato… < Lily? > ah…  ce l’aveva con sua sorella. Che paura che mi ha fatto prendere pensavo stesse dicendo a me. La povera Lily comunque è diventata tutta rossa e sta fissando con insistenza il suo piatto fingendo di non aver sentito il fratello ma dato che tutti stranamente hanno deciso di tapparsi la bocca c’è un silenzio quasi tombale quindi tutto il tavolo, in particolar modo zio Harry (zia Ginny sembra essere consapevole di quello che Lily dovrebbe dire) attendono una risposta dalla piccola Potter.

< bè? > chiede zio George dopo un po’ < chi deve parlare parli! >

< ehi zio > mi intrometto io < hai qualche programma speciale dei Tiri Vispi per noi stasera? > chiedo.

< oh no, per favore no! Per mantenere il clima di tranquillità in questa casa non è indicato che George illustri i suoi lavori dal negozio dato che finiscono sempre con un’esplosione >

< ma è quello il bello Perce > dice papà rispondendo a zio Percy e scatenando l’ilarità generale. Lily mi sta guardando con gratitudine e sembra sul punto di decidere se farmi santa o mandarmi direttamente nell’alto dei cieli ma in senso buono. Personalmente preferisco la prima se proprio devo scegliere.

La serata passa tra risate e dispetti vari ma è verso le dieci e mezza che arriva lo scherzo più scherzo di tutti. Zio George, mentre zio Percy si rilassava sul divano e come dice lui “ha chiuso un attimo gli occhi” (si è addormentato), ha messo un piccolo razzo ad azione differita nelle sue mutande. Fino a qui tutto ok perché zio George non voleva realmente far scoppiare il razzo ma… bè quello è esploso ma durante l’esplosione è saltato fuori dalle mutande di zio Percy e lo sta inseguendo per tutta la Tana mentre noi ridiamo come matti. Godric! Zio si è appena schiantato sul tavolo a faccia in avanti e alla fine il razzo lo ha colpito proprio… bè meglio che non dica dove ma vi do un indizio: non credo che riuscirà a sedersi per le prossime settimane.

Mentre lo zio Percy è dilla con nonna Molly per le medicazioni, noi ci siamo ritirati in salone per lo scarto dei regali. Ogni volta che vedo quanti regali ci sono da scartare mi viene un colpo: c’’è una massa di pacchi in equilibrio precario che oscilla pericolosamente vicino all’albero di Natale. Ognuno di noi, però appella i suoi regali per comodità quindi si crea un casino e di solito qualcuno si fa male anche se stavolta zio Percy non c’è quindi non succede nulla perché è sempre lui la vittima. Comincio ad aprire i miei pacchetti e ne rimango molto soddisfatta: mamma e papà mi hanno regalato una bellissima collana d’oro bianco con uno zaffiro per ciondolo; Hugo mi ha comprato un paio di pantofole; i Delacour-Weasley un kit per la manutenzione della scopa (sai che novità); gli Scamandro mi hanno mandato un pacco che non ho intenzione di aprire se non a debita distanza; i Potter mi hanno fatto un bellissimo maglione rosso con due simpatici pom pom neri che scendono dal collo; i Weasley-Jhonson un pacco dai Tiri vispi; zio Percy e famiglia il solito libro mentre zio Charlie mi ha inviato dalla Romania un interessantissimo volume sui draghi con dei modellini allegati che sputano fuoco vero! E ha anche scritto un biglietto: “spero ancora che uno dei miei nipoti erediti la mia stessa passione”. Dopo che tutti hanno scartato i loro regali e li hanno riposti nelle bustone di nonna Molly create per l’occasione, è l’ora dei giochi e poi tutti a nanna. Sinceramente non ho voglia di giocare così indosso il mio nuovo maglione, il cappello coordinato, mi rinfilo gli stivali ed esco, anche se con questi pantacollant fa un po’ freddino.

Fuori nevica. Ho sempre amato la neve è come se anche il cielo voglia festeggiare il Natale. Lo so è una cosa stupida ma me lo ripeteva sempre il nonno quando ero piccola e mi è rimasto impresso. Magari lui nemmeno se lo ricorda ma io si e mi piace pensare che sia vero anche se so che non lo è. Mi siedo su una vecchia panchina che il nonno aveva messo qui fuori, dopo aver costruito una specie di parco giochi con scivoli e altalene, solo per noi, che adesso viene usato da Dora. Me ne sto qui tranquilla quando un rumore di qualcuno che si siede vicino a me mi fa sobbalzare. Mi giro e vedo Malfoy: ha le guance un po’ arrossate per il freddo, un cappello di lana e un cappotto grigio. Qualche cristallo di neve gli si è impigliato tra i capelli. Siamo vicini e quando sono così poco distante da un ragazzo che non sia mio fratello o uno dei miei cugini arrossisco, ma non si nota perché ho già le gote rosse per il freddo.

< non giochi? > chiedo per rompere il silenzio.

< non mi va > risponde lui, abbassando lo sguardo come a voler studiare bene le sue scarpe.

< perché sei qui? > chiedo di nuovo.

< non lo so > risponde semplicemente ed io sto cominciando a spazientirmi.

< bè allora… come va con Eleanor? > domando come una stupida. Mi rendo conto di essere stata abbastanza inopportuna ma qualcosa mi ha spinto a chiederglielo e poi dovevo rompere quel silenzio imbarazzante e non voglio andarmene. Lui sembra pensare un po’ sulle parole da dire ma poi finalmente risponde.

< oh. Bene grazie. Stiamo insieme > dice.

< ah. Ca-capisco > ma perché balbetto? Probabilmente perché qui fa freddo anche se non lo avverto.

< cioè lei è così contenta, così esuberante, così fastidiosamente oca ma… io no. Non voglio realmente stare con lei > dice all’improvviso.

< allora perché ci stai? > chiedo.

< mi uccidi se ti dico che non so neanche questo? E neanche il perché io ti stia dicendo queste cose, noi non siamo amici no? >

< no Malfoy, non lo siamo ma… ma forse tu hai bisogno di sfogarti e per me non c’è problema se vuoi farlo, se vuoi ti ascolto > rispondo con molta calma. Lui si alza di scatto e si gira verso di me.

< non ce la faccio più! > esclama < mi sta appiccicata tutto il giorno non si stacca mai! Non riesco a studiare, non riesco a fare un allenamento di Quidditch in pace, non riesco a mangiare, non riesco a fare nulla, non la sopporto! > sbotta.

< allora lasciala Malfoy. Se ti fa stare male lasciala. Non puoi continuare così > propongo.

< e dovrei rimanere da solo? > chiede.

< bè si. Com’è quel detto…. Ah si! Meglio soli che mal accompagnati, lo dice sempre mia nonna > dico.

< bè allora… > dice sedendosi di nuovo vicino a me < dovrò trovarmi un’altra compagnia > conclude.

Siamo vicini un respiro. Il cuore mi batte a mille e non riesco a muovere un muscolo. Ma che diamine mi sta succedendo? Neanche quando Philip mi ha baciata mi sono sentita così. Ma cosa sto facendo? La distanza fra noi è quasi azzerata quando….

< Scorp! Rose! > oh Godric. Ritraggo il viso velocemente e tento di nascondere la mia faccia imbarazzata. Ma che cosa stavo per fare? Meno male che è arrivato Al che ci ha fermato.

< s-si Al? Che vuoi? > chiedo.

< nonna ha portato altra torta alla melassa! > esclama lui tutto allegro.

< ok, arriviamo > gli rispondo. Al rientra e io faccio per seguirlo ma Malfoy mi prende un braccio.

< do-dobbiamo rientrare > dico. Lui non sembra molto contento ma mi molla il braccio e rientriamo al calduccio della Tana. Mi stampo un bel sorriso sulla faccia e torno dilla. A quanto pare nessuno si è accorto che eravamo spariti sia io che Malfoy perché non vedo facce livide o insospettite quindi è tutto ok.

< tieni Rosie > dice la nonna porgendomi un piattino con la torta.

< grazie nonna >

La serata passa tranquillamente fino a che si fa tardi e torniamo a casa. Ho salutato tutti meno che Malfoy e poi mi sono precipitata nel camino della Tana e sono stata la prima ad arrivare nel salone di casa mia. Poi sono salita immediatamente in camera e adesso guardo il soffitto ancora vestita come quando sono uscita pensando a niente praticamente. All’improvviso squilla il telefono. Ma chi può essere a mezzanotte? Ah, Philip. Non è che abbia molta voglia di sentirlo ma gli avrei detto che sarei stata sveglia almeno fino a quest’ora quindi devo rispondere.

< ciao Philip > dico.

< ehi! Buon Natale Rosie! > dice lui.

< si, già… buon Natale anche a te >

< allora hai passato una bella vigilia con la tua famiglia? > chiede.

< oh si bellissima, domani dobbiamo andare di nuovo per pranzo sarà… fantastico si > non so cosa dire sinceramente.

< sono contento. Ma non ti senti bene per caso? Mi sembri parecchio scostante >

< ehm… sono molto stanca vorrei andare a dormire. Ci sentiamo ok? Buonanotte >

< va bene… ok. Buonanotte Rosie > e riattacca.

Sospiro e rimetto il telefono sul comodino, poi non mi accorgo di essermi addormentata e mi risveglio la mattina dopo ancora vestita. Mi cambio mi lavo e faccio colazione prima di mettermi a giocare con Hugo al nuovo gioco della Playstation che gli hanno regalato così non mi accorgo che è ora di andare di nuovo dai nonni. Quando arrivo la nonna mi stritola come al solito e quando arrivano anche gli altri ci abbuffiamo. Stavolta dopo pranzo decido che è meglio giocare perché non voglio parlare con Malfoy che non ho degnato di uno sguardo per tutta la giornata. Questa sera siamo dai nonni Granger quindi sarò salva ma per ora sopporto.

< perché mi stai evitando? > mi sussurra Malfoy ad un orecchio mentre nessun’altro sta guardando.

< non so di cosa tu stia parlando > dico sottovoce, continuando a camminare per la mia strada con il vassoio di biscotti che la nonna mi ha detto di portare dilla.

 

La giornata è stata faticosa ma a parte quella domanda sono riuscita ad evitare Malfoy e di conseguenza anche il povero Al che deve esserci rimasto male. Adesso sono già nel salone dei nonni Granger e mi sento molto più rilassata e tranquilla.

< allora Rose > chiede la nonna < come va la scuola? >

< tutto bene grazie > rispondo io.

< e tu Hugo? > chiede rivolta a mio fratello.

< oh… ehm… tutto ok > dice lui.

< sono contenta. Allora Ronald, so che questa settimana ti sei preso una vacanza > continua la nonna imperterrita. In realtà né a mio padre, né ad Hugo piace venire qui. Io di solito mi rilasso e la mamma c’è cresciuta quindi noi stiamo bene invece.

< si. Rose e Hugo sono tornati e volevo passare del tempo con loro prima che ripartano e con la mia famiglia > risponde papà.

< è pronta la cena! > annuncia il nonno dalla cucina. Stasera si è cimentato in un piatto buonissimo che sa cucinare solo lui. A dir la verità ci annoiamo sempre quando siamo qui anche se mi riposo un po’ dal trambusto della Tana, infatti ai nonni Granger non piacciono i giochi di Natale quindi ci limitiamo a vedere un film o a chiacchierare tra di noi.

La serata passa molto ma molto ma molto tranquillamente direi troppo dato che l’unico colpo di scena è stato quando il nonno ha fatto cadere il bicchiere preferito della nonna e quindi lei si è arrabbiata e ha cominciato a rincorrerlo per casa con la punta dell’albero di Natale. Si, quello è stato divertente. Non per il nonno ma per noi si.

Torniamo a casa e penso che sono stata brava ad evitare Malfoy oggi, ma non potrò farlo per sempre quindi prima o poi dovrò parlargli e non ne ho voglia anche perché non è successo nulla, cioè stava per succedere ma non è successo grazie ad Al, quindi non c’è niente di cui discutere. Io avrei voluto passare un bel Natale, invece mi sono ritrovata in una situazione dove c’era Malfoy (elemento sgradevole), il Natale, la neve e una panchina.

prossimo aggiornamento: 15/11/11
  
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