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Autore: BlackLilium    11/11/2011    1 recensioni
“Hai una scia di morte dietro di te, Tom, ricordatelo bene. William non si può sconfiggere. Accettalo. Vuoi andare da quella maledetta vampira rossa? Vai. Buttati. Trasformati se necessario… ma non tornare indietro!” urlò la ragazza, sentendo il sangue ribollirle nelle vene.
“Perché mi vuoi qui con te, Ada?” le chiese lui, cercando di farle dire quello che da tempo doveva ammettere a se stessa.
“Non ti voglio qui con me, stupido… ti voglio qui con noi. Nel nostro branco. Siamo lupi, diamine, è il branco la nostra famiglia!”
“Una parte della mia famiglia è là dentro, e ho intenzione di riprendermela.”
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Fai un passo avanti.”
Il ragazzo avanzò verso il vampiro: non sembrava tanto più vecchio di lui, eppure aveva negli occhi un velo opaco di malinconia e imperscrutabilità vacillante.
Il vampiro cominciò a ridere e ordinò a tutti di uscire dal Salone. Chiamò a sé Rose e la fece rimanere a fianco del giovane lupo.
“Questa – davvero, è la vita! Ti liberi di un’esca e subito dopo arriva la preda.” William si alzò dal suo solito trono, gli andò vicino e gli prese il mento, guardandolo bene; “Sei un pesce che è saltato nella rete, piccolo mio. E la tua somiglianza… beh, è impressionante!”
“Io… sono qui per voi, William.”
“Per me? Ma quale onore!”
“Sì, io… vorrei far parte del vostro branco.”
“Ah, ah, ah, ah!” Rise William, appoggiandosi a Rose; “Quanto si vede che sei suo figlio… branco? Qui non siamo lupi, non te l’ha detto nessuno, cane pulcioso?”
L’uomo gli si avvicinò al collo e lo accarezzò con dita fredde e ossute. Scostò i capelli ricci e neri e annusò la pelle del ragazzo: “Qui non siamo lupi, e semmai vorresti entrare nella nostra Casata…!”
“Oh, sì, perdonatemi.”
William si rimise dritto, dandosi un contegno.
Tom aveva lo sguardo basso, troppo timido per azzardare un’altra frase e troppo incosciente per scappare.
“Sai, non gli somigli per niente.”
“Vi riferite a mio padre?”
“Sì… mio fratello… beh, siete diversi. Molto diversi.”
“…e mia madre?”
William guardò Rose e quella scosse il capo.
Il vampiro ebbe un brivido che gli percorse la schiena, e in un lampo il suo maligno istinto di cattiveria si fece vivo, come una fiamma per molto tempo assopita. Guardò il ragazzo, indietreggiò d’un passo per darsi un tono e, a testa alta, proferì con: “La vedrai presto, giovane Tom.”
Rose lo guardò, stranita. Stava mentendo, ma non poteva interferire con il volere del Capo.
“E ora dimmi, ha fatto così anche tuo padre, quella volta?”
“Prego?”
“Ha supplicato anche lui l’ospitalità dei Pulciosi?, s’è umiliato davanti a loro?, è stato così vile da tradire la sua famiglia senza voltarsi indietro e senza nemmeno un ripensamento?”
“Sir William…!” Lo frenò Rose, andandogli vicino.
“Non ne ho idea, Sir.” Rispose Tom, un po’ divertito; “Io, sa com’è, non ero presente.”
William lo guardò un secondo, e poi riprese a ridere come prima, istericamente e con occhi grondanti cattiveria.
Rose fece segno a Tom, e quello imboccò la porta.
“Thomas!” Lo chiamò l’altro.
Il ragazzo si voltò a guardarlo.
“Benvenuto in casa Red Rose.”
La vampira rossa lo scortò fuori e lo accompagnò fino alle sue stanze – a fianco di quelle che un tempo erano di Madame.
“Rose, quando posso vederla?”
La ragazza non sapeva che rispondere: “Eh… beh… presto. Ma non so dirti quando.”
La ragazza fece per chiudersi la porta alle spalle, quando Tom la fermò, prendendola per un braccio: “Sai, sei bellissima…” disse, un po’ intimidito ma deciso.
Quella si bloccò, lo guardò stupita e un po’ divertita, allungando lo sguardo dal suo braccio agli occhi di lui.
Quello mollò la presa e lasciò la mano sospesa a mezz’aria per qualche istante, indeciso sul da farsi.
Rose gli sorrise di sottecchi: “Beh, ti ringrazio…” incrociò le braccia e attese, curiosa.
“Sì, insomma… quando ti ho visto quella notte, sulle mura… beh, il tuo viso mi è rimasto impresso. Ti trovo molto attraente, ma penso tu lo sappia, e credo sia una costante in voi Freddi. Siete tutti bellissimi…” la voce gli andò calando, quasi come se volesse celare una sua difficoltà.
“Sì, siamo tutti bellissimi, ma molti di noi sono marci dentro, Thomas. Tienilo a mente.”
“Beh, io vi trovo incantevoli.”
“Non dovresti essere qui se la pensi così.”
“Perché mai?”
“Perché hai una visione distorta di questo mondo.”
“Ti sbagli. So bene cosa c’è la fuori e cosa c’è qui dentro.”
“Se lo sapessi non saresti qui.”
“E allora secondo te perché sono arrivato fino a questo punto?”
“Non lo so… credo tu sia molto stupido.”
“O molto coraggioso.”
Rose si bloccò: lo guardò fisso negli occhi, cercando di riemergere da quel mare di malinconia in cui era sprofondata guardandoli.
“Voi lupi giustificate tutto con il coraggio, quando invece è pura e semplice stupidità.”
Tom fece per stringerla di nuovo con una mano, ma quella si scansò e gli si avvicinò al volto, ad un palmo da lui: “Non t’azzardare a farlo di nuovo, ragazzino. Non sai con chi hai a che fare. Vattene finché sei in tempo. Stai alzando un polverone che in poco tempo diverrà un tornado, e allora sarà troppo tardi per tornare indietro.”
Rose oltrepassò la porta, con passo deciso. Si bloccò e tornò da lui per un’ultima cosa: “E se sei venuto fin qui per fare colpo su di me… stai perdendo il tuo tempo.”
 
 
-:-:-:-
 
 
Il lupo vampiro perde il pelo ma non il vizio. Alla prossima!!!
B.L.
  
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