“ ...3 confezioni di caramelle
mou, 2 di liquirizia, 7 pacchetti di Marshmallow e..”
Eccolo lì, di nuovo, spaparanzato
sulla poltrona dell’ufficio di Mephisto, mentre sgranocchia delle patatine.
Tiene le gambe accavallate, sulla scrivania, senza curarsi di star sporcando le
scartoffie del fratello.
Elenca, con molta calma, la lista dei
dolci che vorrebbe.
Mephisto lo fissa, invece, con un angolo della bocca pericolosamente alzato, le
sopracciglia aggrottate e delle vene pulsanti che tamburellano sulla sua nuca.
Batte un piede a terra, con ritmo innervosito, mentre con la mano destra si
tira leggermente la barbetta, mostrando irritazione da tutti i pori.
Amaimon, dal canto suo, continua ad elencare tutti i pacchetti di
caramelle/dolci e porcherie che desidera, con espressione assorta e un rivolo
di saliva che scende dall’angolo sinistro del cavo orale.
Il trita rifiuti, come dice spesso
Mephisto.
“ Hai presente quei coniglietti di
Pasqua? Quelli tutti di cioccolato... Con il collarino rosso e la campanella..?”
Il demone maggiore annuisce, più seccato di prima, tentando di respingere gli
istinti omicidi che gli attraversano i neuroni.
Fissa l’espressione del verde, con leggero ribrezzo, dato che sembra stia
avendo un’allucinazione.
Le mani del broccolo sono protese in avanti, a delineare la forma di un
coniglio nell’aria, mentre gli occhi luccicano d’ammirazione e la saliva
diventa più copiosa.
“ Eh, hai presente?”
Chiede di nuovo, la piaga dolciofila, continuando a delineare una figura
immaginaria che dovrebbe assomigliare
ad un coniglio.
“Sì, Amaimon.”
Risponde il maggiore, facendo sibilare l’aria tra i denti, stretti
convulsamente tra di loro.
Perché lo sta ascoltando?
Perché lo sta assecondando?
Ah, giusto, per un minimo di
autocontrollo... Non vuole distruggere l’ufficio e macchiare la sua poltrona
preferita con il lurido sangue del
fratello.
“Ecco, di quelli me ne prendi 4.”
“Amaimon. Non siamo nel periodo pasquale. Non posso trovarli..”
Cerca di sembrare più gentile possibile, non riuscendoci.
Si avvicina con passo altalenante e calcolato alla scrivania, stringendo un
pugno dietro la schiena, per scaricare la rabbia.
Fa il giro di essa, per trovarsi accanto alla poltrona rossa e rosa, su cui il fratello sta frantumando un intero
pacchetto di patatine.
Il Verde alza la testa di lato, guardandolo, visibilmente dispiaciuto.
“Ah. ... Fa niente.”
Mephisto poggia una mano sullo schienale, stringendo convulsamente per non
dargli un pugno in faccia.
Fa per chiedergli di alzarsi, ma Amaimon lo interrompe.
“Allora, invece dei coniglietti, hai
presente quei ghiaccioli lunghi? Quelli che sembrano bacchette...? Eh, hai
presente?”
Ghiaccioli. Lunghi. Bacchette.
Mephisto si illumina di un riso perverso, e si avvicina sempre più, con il
viso, al fratello.
“Quelli? Oh, certo, Amaimon. Ne ho uno di
là, vieni?”
Chiede il blu, indicando una porta del suo ufficio.
Amaimon salta, letteralmente, in piedi, e, prendendo il fratello per un
braccio, si dirige a passo svelto verso la stanza.
Apre la porta con euforia, trovandosi, però, in una camera da letto.
Mephisto si lascia trascinare, ridacchiando, spingendolo infine oltre la porta.
“Ma ce l’hai qua, il ghiacciolo? Aniue, è una camera da letto, questa..”
“ Tranquillo Amaimon, fidati di tuo
fratello maggiore!”
Il verde mormora un “Ok..” non tanto convinto.
Mephisto, sorridendo maliziosamente, chiude la porta alle sue spalle.
Certo che l’aveva lì, il ghiacciolo.
L’avrebbe sentito molto presto..
E così, per il mese successivo, non ne avrebbe chiesti più.
Sia di ghiaccioli, che di dolci.
“Allora dov’è il Ghiacc---
KYAAAAAAAAAAH!!”
Angolino~
Dedico questa cosetta a
mia Figlia, la mia MephistA personale,
perché le voglio tanto bene!
BakaPanda, ecco a te! Spero ti
piaccia, tesoro~