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Autore: Miza    12/11/2011    35 recensioni
Scesero dalla carrozza in silenzio.
Poi, ben stretti nei mantelli, alzarono lentamente lo sguardo.
Hogwarts era lì, davanti a loro, ancora una volta.
Si stagliava maestosa contro il cielo trapuntato di stelle, del tutto ignara del forte vento che la sterzava.
Le finestre illuminate brillavano, quasi volessero dar loro il bentornato.
-Cara vecchia Hogwarts- mormorò Ron con affetto.
Non si dissero nulla, ma tutti avevano il cuore gonfio, ed erano sicuri che gli altri si sentissero nello stesso modo.
-------
-Alla luce di quanto è successo ultimamente- continuò la preside -Il Comitato per la cooperazione internazionale tra maghi e l'Ufficio per gli sport e i giochi magici hanno ritenuto una buona, ma che dico, un'ottima idea...-
Fece una pausa in cui tutti la fissarono, attoniti.
-...Proporre nuovamente il Torneo tre maghi!-
Il boato che tuonò dai tavoli fu molto simile ad un'esplosione.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo Undici:

Rage of the Winter.






L'inverno calò su Hogwarts con una coltre spessa e candida.
Il freddo e la neve sembravano non voler dare tregua agli abitanti del castello, e tutti stavano dando il meglio di sé in quanto ad imbacuccamenti.
Era impossibile trovare qualcuno che non girasse col naso nascosto nella sciarpa o le mani infilate nei guanti.
Persino Hagrid aveva avuto difficoltà a trasportare i grossi dodici alberi da decorare in Sala Comune.
-Non deludono mai, eh?- disse Ron guardandosi intorno: gli alberi erano lì come sempre, maestosi e scintillanti.
Luccicavano d'oro e di ghiaccio, diffondendo allegre melodie natalizie in tutta la stanza.
A dirla tutta, in ogni angolo di Hogwarts si respirava aria di festa: grosse ghirlande verdi e rosse erano state appese lungo i corridoi; le lanterne risplendevano più del solito, così come le armature, che erano state lucidate a fondo e gorgogliavano carole di festa.
Pix, chissà dove, aveva rimediato un grosso paio di corna da renna con tanto di campanellini, e se ne andava in giro scuotendo il capo ed emettendo flautolenze a ritmo.
Anche l'ingresso era stato decorato, e l'arcata del portone luccicava di eleganti stalattiti di ghiaccio sempiterno.
-Sembrano un pochino pericolanti- osservò Hermione cauta, lanciando uno sguardo al portone.
Lei, Ron, Harry e gli altri Grifondoro dovevano recarsi alle serre per la lezione di Erbologia, ma continuavano a prendere tempo nell'ingresso, fingendo di allacciarsi meglio una scarpa o di calcarsi il cappello sul capo: nessuno aveva voglia di uscire in quella tormenta.
Ron alzò lo sguardo sulle stalattiti.
-Be', poco male- esclamò -non mi dispiacerebbe affatto se centrassero in pieno Gazza!-
Hermione gli lanciò uno sguardo di rimprovero, ma Harry ridacchiò.
Guardandoli gli venne voglia di tirare un sospiro di sollievo: le cose tra Ron ed Hermione sembravano essersi stabilizzate. Era come se avessero fatto un tacito accordo, per il quale nessuno dei due parlava più di ciò che era accaduto.
Non solo tra loro, ma non ne parlavano nemmeno con Harry e Ginny, il che era piuttosto strano.
Era chiaro che entrambi soffrivano, bastava osservare il modo in cui si guardavano di nascosto; ma per il momento, quella sorta di forzata pace sembrava funzionare.
-Credo proprio che dovremmo andare- sospirò Hermione -Siamo già in ritardo.-
Gli altri due si lasciarono sfuggire un gemito, osservandola affondare il viso nella sciarpa.
Poi lanciò uno sguardo desolato ad Harry e Ron, si fece coraggio e spalancò il portone.
Immediatamente l'ingresso fu investito da un vento gelido; i Grifondoro, protestando, si affrettarono a riversarsi nel giardino.
Attraversarono i prati innevati il più velocemente possibile, la neve fin quasi alle ginocchia, stringendosi nei mantelli.
Nel frastuono della bufera erano udibili soltanto gli improperi di Ron, che continuava ad inciampare.
Fu un vero sollievo arrivare alle serre: lì dentro c'era un bel tepore, e la professoressa Sprite aveva preparato un termos di thè bollente.
-Coraggio bevete, bevete!- esclamò distibuendo tazze -con questo tempaccio ne avrete bisogno, prima di mettervi all'opera!-
-C-che cosa faremo oggi, professoressa?- domandò Hermione con i denti che le battevano, la tazza bollente ben stretta tra le mani.
La Sprite fece un ampio sorriso e trotterellò fino ad uno dei lunghi tavoli.
-Oggi- spiegò - ci occuperemo di dissotterare le piante di Asfodelo piantate il mese scorso. Ridurremo in polvere le loro radici e le metteremo ad essiccare. Il professor Lumacorno ne ha bisogno per la sua lezione sul Distillato della Morte Vivente con gli allievi del primo anno.-
Parlottando tra loro, i Grifondoro finirono di bere velocemente il thè.
Poco più tardi la professoressa ritirò le tazze e li invitò a prendere un vaso di Asfodelo ogni tre studenti.
-Spero non nasconda radici animate o qualcosa del genere- borbottò Ron infilando i guanti di pelle di drago -Ho ancora i segni di quei maledetti Frullobulbi...-
-Credo sia innocua- intervenne Hermione, le guance ancora arrossate per il freddo -al massimo dovremo fare attenzione a qualche spina.-
Con estrema attenzione, si misero all'opera.
Fu semplice dissotterrare la pianta, che si rivelò innocua per davvero; ma le radici si rivelarono estremamente difficili da tagliare.
-Miseriaccia!- disse Ron a denti stretti, tentando di attaccarle con una cesoia -Perché diavolo sono così resistenti?!-
Senza potergli dare torto, Harry provò invano a scalfirle con un coltello.
Era come se fossero di gomma, qualsiasi arnese sembrava rimbalzargli addosso.
-Dovremmo provare con una lima!- ipotizzò Hermione scansando i capelli dal volto.
Harry si guardò intorno, per vedere come se la cavavano i compagni: tutti sembravano perplessi e incerti.
-Professoressa- chiamò -come facciamo a tagliarle?-
Con un sorrisetto furbo sul viso rotondo, la Sprite sollevò gli occhiali da lavoro e osservò la classe.
-Era proprio a questo punto che volevo arrivare!- esclamò -Oggi voglio vedere quanto sapete ingegnarvi! Il primo gruppo che capirà in che modo le radici vanno tagliate e polverizzate, avrà diritto ad una consumazione gratis ai Tre Manici di Scopa durante la prossima gita ad Hogsmeade!-
-E' prevista una gita ad Hogsmeade?- domandò Hermione perplessa a Ron ed Harry.
Quest'ultimo annuì.
-E' tra qualche giorno- rispose -non avete letto il foglietto in Sala Comune?-
Hermione scosse il capo.
Con la coda dell'occhio si accorse che Ron la stava guardando, e si affrettò a dedicarsi nuovamente alla pianta.
Non voleva incontrare il suo sguardo, perché sapeva che stavano pensando esattamente alla stessa cosa: l'ultima gita ad Hogwarts era stato un giorno felice per loro due.
Erano contenti, sereni, avevano trascorso la giornata passeggiando e baciandosi.
Erano insieme.
Vedendola chinare il capo, anche Ron distolse lo sguardo.
Non potè trattenere un sospiro.
-Ricominciamo- disse poi -non mi dispiacerebbe una bella Burrobirra gratis.-


Parecchi minuti e infiniti tentativi più tardi Hermione si sfilò i guanti, sfinita.
Neville, Ginny e Dean erano riusciti a tagliare le radici: andavano prima seccate con una fiammata.
-Miseriaccia!- borbottò Ron, il viso ancora rosso per gli sforzi -Seccarle col fuoco. Non aveva parlato di seccare, aveva parlato di tagliare...-
-Pazienza- sospirò Harry passandosi una mano sulla fronte sudata -Niente Burrobirra gratis! Vorrà dire che ci riconsoleremo con qualche bel...-
-Molto bene, ragazzi, molto bene!-
I tre si voltarono a guardare la professoressa Sprite, che sorrideva al tavolo di Neville.
-In gamba come sempre, signor Paciock!- disse -Lei e i suoi due compagni avete fatto un ottimo lavoro!-
Neville arrossì d'orgoglio e sorrise a Ginny e Dean.
L'insegnante tornò a rivolgersi alla classe.
-Per oggi abbiamo finito!- esclamò -La prossima volta finiremo di occuparci di tutte le radici. Ora tornate al castello...e cercate di non sprofondare nella neve!-
Lentamente, gli studenti misero a posto i vasi e raccolsero le proprie cose.
-Ehi, bel lavoro, amico!- disse Ron a Neville mentre indossavano nuovamente i mantelli.
Neville sorrise e strinse bene la sciarpa attorno al collo.
-Grazie!- rispose -Erbologia è davvero magnifica. Mi riesce tutto così spontaneo, così naturale...-
-Sei stato bravissimo, Neville!- gli sorrise Hermione.
Fuori il sole stava tramontando, e aveva preso a nevicare ancora più forte.
-Preparatevi a questa traversata verso Hogwarts!- sospirò Harry non appena misero piede fuori dalla serra.
Neville, Ron ed Hermione alzarono lo sguardo verso il castello: non era mai sembrato così distante.
-E se andassimo da Hagrid?- propose Ron tirando su il cappuccio -E' più vicino, potremmo aspettare che smetta un pochino e poi tornare al castello.-
-Concordo pienamente!- annuì Neville -E poi è da un po' che non lo vediamo!-
Si avviarono alla capanna di Hagrid a passo svelto, tentando di raggiungerla il più rapidamente possibile.
Il piccolo comignolo sbuffava lunghi fili di fumo, e le finestre tonde brillavano, illuminate.
-Hagrid!- urlò Hermione, bussando forte alla porta -Hagrid apri, siamo noi!-
Ci volle solo qualche secondo, ed una grossa sagoma barbuta comparve sulla soglia.
-Che mi venga un colpo!- esclamò Hagrid spalancando gli occhi -Che ci fate qua fuori con questo tempo? Vi beccherete una polmonite!-
Fece un passo indietro, lasciandoli entrare.
-Avevamo Erbologia!- spiegò Ron, ripulendo le scarpe dalla neve -E abbiamo pensato di passare a farti un saluto!-
Hagrid sorrise.
-Be', mi fa sempre piacere vedervi, lo sapete! Ma con questo tempaccio... Bah, vi preparo un thè!-
Si mise a trafficare con tazze e pentole, mentre Neville, Harry, Ron ed Hermione sedevano al tavolo.
-Come stai, Hagrid?- domandò quest'ultima, i capelli gonfi d'umidità.
Hagrid fece spallucce, la lunga barba nera ballonzolante.
-Non c'è male, non c'è male. Ci sta Thor che ha il raffreddore, in questi giorni! Non fa che starnutire addosso a tutti!- disse ammiccando al grosso cane, che stava annusando con interesse una gamba di Ron.
Il ragazzo sollevò la sedia e si scansò.
-E a voi, come va?- riprese Hagrid, versando il thè nelle tazze -Le lezioni tutto bene? Studiate?-
-Molto!- rispose Hermione aiutandolo a distribuire lo zucchero -E' ovvio, se vogliamo ottenere un buon risultato nei M.A.G.O. dobbiamo impegnarci!-
Hagrid annuì e sedette con loro.
-Ah già!- sorrise -Avete gli esami seri quest'anno, eh?-
-Non ricordarmelo- borbottò Ron -tra quelli ed il torneo non so più dove andare a sbattere la testa!-
Hagrid gli battè una poderosa pacca sulla spalla, tanto da fargli versare addosso tutto il thè.
-Ma va!- replicò allegro -Sei stato bravissimo alla prima prova!-
-Ehm, grazie!- rispose Ron, tentando di ripulirsi il maglione - Ma ne mancano ancora due, e non so se...-
-A proposito!- lo interruppe Harry -Stai pensando a cosa potrebbe servirti quella chiave?-
Ron si grattò la nuca, a disagio.
-Non ci ho pensato molto- ammise -ma se anche ci pensassi, sarebbe del tutto inutile. Insomma, non penso di riuscire ad indovinare la seconda prova, no?-
Neville lo guardò da sopra la tazza.
-Be', ma saresti comunque avvantaggiato!- disse.
Allo sguardo perplesso di Ron si schiarì la voce.
-Voglio dire che se te ne fai un'idea, anche solo vaga, arrivi alla prova non del tutto impreparato. E questo è un bene!-
-Sì- replicò Ron -Ma cosa diavolo potrei capire da una chiave? L'unica informazione estrapolabile è che serve ad aprire qualcosa!-
Rimasero tutti in silenzio per qualche istante, riflettendo.
Poi Hagrid sospirò.
-Be', vedrai che te la caverai benissimo anche stavolta. Certo eh, che anno che è questo per il nostro Ron!-
Posò la tazza e gli sorrise.
-Credo che non avrai nemmeno un minuto di tempo libero tra gli esami, il torneo, la tua Hermione...-
Ci fu un momento di panico generale, nel quale Ron avvampò e strabuzzò gli occhi, ed Harry prese a tossicchiare con enfasi.
Hermione si strozzò col thè.
-Bhe?!- esclamò Hagrid, sorpreso -Che vi prende a tutti? Andiamo, mica farete i timidoni con me?!-
Seguì un silenzio imbarazzante.
Ron fissava con ostinazione il tavolo, ed Hermione continuava a tossire, paonazza, mentre Neville le dava qualche colpo gentile sulla schiena.
-Ecco, in realtà...- iniziò Ron, incerto.
Ma Hermione fu più rapida: riuscì a liberarsi la gola, lanciò uno sguardo triste al ragazzo e disse piano: -Ci siamo lasciati, Hagrid.-
Il guardiacaccia strabuzzò gli occhi.
-No!- esclamò -Ma come! E perché?!-
Il silenzio era rotto soltanto dallo scoppiettio del fuoco.
Neville ed Harry sembrvano improvvisamente interessati a Thor.
-E'... è complicato.- pigolò Hermione, sentendosi gli occhi di Ron addosso.
Hagrid fece un grosso sospirò e si grattò la barba.
-Non siate sciocchi- disse poi -sono sicuro che risolverete. State così bene insieme, non ne vale la pena!-
Hermione alzò finalmente lo sguardo.
Gli occhi blu di Ron la scrutavano da sotto il ciuffo di capelli rossi.
Timorosi, tristi.
-Non è così semplice...- iniziò il ragazzo.
-Ah, non dite scemenze!- sbottò Hagrid facendoli trasalire.
Hermione, Neville, Ron ed Harry lo fissarono, sorpresi.
-Dico davvero- borbottò il guardiacaccia, arrossendo -non cercate scuse per voi stessi, se ci tenete davvero riuscirete a risolvere! Guardate me ed Olimpe!- aggiunse con un sorrisone.
Malgrado tutto, Hermione e Ron ridacchiarono, ma da quel momento evitarono di guardarsi.
-Sta smettendo di nevicare- disse Harry dopo un po' -dovremmo approfittarne per tornare!-
-Sì- replicò Neville alzandosi -anche perché inizia ad essere molto buio! La McGrannit non sarebbe contenta!-
Afferrarono mantelli e sciarpe e si avvicinarono alla porta.
-Be', grazie per la compagnia, Hagrid!- disse Harry, seguendo Ron fuori -Ci vediamo presto!-
-Grazie a voi!- rispose Hagrid lasciando passare Neville -Comportatevi bene, eh! E, Hermione?- chiamò sottovoce.
La ragazza si voltò a guardarlo, un piede già sui gradini.
-Cerca di farlo ragionare, quel testone!- disse, riferendosi a Ron -Ha bisogno di te. E tu di lui. E non scuotere la testa, non penserete di prendere in giro il vostro vecchio Hagrid?-
Sentendo gli occhi pizzicarle, Hermione sorrise.
-Grazie, Hagrid- sussurrò -E' tanto carino da parte tua.-
Il guardacaccia arrossì e fece un sorrisone sotto la barba.
-E stai allegra!- le urlò guardandoli allontanarsi -Tra qualche giorno andrete ad Hogsmeade!-


*


-Hogsmeade, Hogsmeade, Hogsmeade! Non hanno fatto altro che parlarne per tutta la settimana! Sembra che non ci siano mai stati!-
Con uno strattone, Hermione recuperò la propria sciarpa di Grifondoro da sotto il letto.
-Be', cerca di capirli- replicò una voce assonnata -E' bello poter uscire dal castello ogni tanto, no?-
La ragazza si voltò verso la fonte della voce: Ginny, accoccolata nel proprio letto, aveva tirato fuori la testa dalle coperte.
-Tu non vieni proprio?- le domando con tono supplichevole, avvolgendo la sciarpa al collo.
Ginny scosse il capo.
-No, te l'ho detto- sospirò -Non mi sento bene per nulla, e Madama Chips ha detto che farei meglio a rimanermene a letto per un paio di giorni.-
Hermione si rabbuiò e sedette sul proprio letto.
-Rimarrei qui con te, ma ho bisogno di nuove piume e pergamene. E poi avevo promesso ad Harry che...-
-Ma figurati, stai scherzando?!- intervenne Ginny -Non pensarci nemmeno! Penso proprio che ti farà bene uscire per un po'.-
-Già- borbottò Hermione infilando uno stivale -Eppure non ne ho per niente voglia!-
Finì di prepararsi, infilò il cappotto e fece un sorrisetto all'amica.
-Riposati e guarisci!- le intimò -Ti porterò qualcosa di buono da Mielandia!-
Ginny le sorrise.
-E tu cerca di fare pace con mio fratello!- replicò inarcando un sopracciglio.
Hermione uscì velocemente dalla stanza, ma Ginny fu certa di averla vista arrossire.



Il viale principale di Hogsmeade era abbastanza affollato.
Studenti e abitanti del villaggio passeggiavano con tranquillità lungo le vetrine scintillanti, fermandosi di tanto in tanto ad ammirare le decorazioni natalizie.
Il freddo era pungente, ma non nevicava dalla sera precedente ed il manto di neve sotto i piedi era compatto e candido.
-Sbaglio o quest'anno hanno messo più luci decorative?- disse Harry osservandone un lungo filo drappeggiato attorno ad una pianta.
Ron annuì lentamente.
-Be', è normale. Negli ultimi anni non c'è stato molto da stare allegri, insomma.-
Affondò le mani nelle tasche del giaccone e si guardò intorno:
in effetti si erano dati da fare inquanto a decorazioni. Sembrava che l'ombra della guerra e della distruzione fosse stata cancellata.
-Dov'è che vogliamo andare?- domandò ad Harry ed Hermione -Dean mi ha detto che a Mielandia...-
Si interruppe di botto, la fronte aggrottata, lo sguardo fisso davanti a sé:
due studenti con la divisa di Durmstrang li avevano appena superati a passo svelto.
-Che cosa c'è?- gli domandò Harry battendo le palpebre.
Ron si voltò a guardarlo.
-No, nulla- rispose perplesso -è che... quelli non sono due studenti di Durmstrang? Cosa ci fanno qui?-
Harry spostò lo sguardo da Ron ai due ragazzi, che si allontanavano lungo il viale.
-Ron, staranno facendo una passeggiata anche loro, no?- osservò -La gita ad Hogsmeade è aperta anche agli studenti ospiti!-
-Davvero?- intervenne Hermione, stupita -Non ne sapevo niente!-
Il voltò di Ron si fece improvvisamente duro.
-Perché ti interessa tanto?- le domandò brusco -Sei pentita di non averci portato "Vicky"?-
Per un attimo, Hermione parve ferita.
Poi la sua espressione si inasprì.
-Questo non è affar tuo, Ronald- sibilò -se anche io avessi portato Victor, non ti riguarda minimamente.-
Si guardarono di sbieco per qualche istante.
-E comunque- continuò Hermione aspra, lanciando uno sguardo oltre le spalle di Ron -sta arrivando la tua amichetta francese, sarà meglio che tu ti dia un contegno.-
Harry e Ron si voltarono: quest'ultimo spalancò gli occhi, sorpreso.
In effetti Jaqueline avanzava verso di loro, i lunghi capelli biondi sparsi sulle spalle, un cappello bianco a proteggerle il capo dal freddo.
-Jaqueline!- esclamò Ron -Non sapevo ci fossi anche tu!-
Lei fece un sorriso ampio e li raggiunse.
-Ragazzi!- salutò -vi ho visti da lontano, ma non volevo interrompervi!-
-Ma quale interromperci!- sorrise Ron lanciando uno sguardo strano ad Hermione -Unisciti pure a noi!-
Lei si rabbuiò.
-Oh, grazie!- fece Jaqueline con un sorriso -Pensavo che potreste farmi fare un giro! Sapete, non ho mai visitato Hogsmeade, e sembra davvero spettacolare!-
-Non penso ti interessi venire con noi.- intervenne Hermione con freddezza. -Io devo comprare materiale per la scuola.- 
Gli occhi di Ron si ridussero a due fessure.
-Be', io no- sbottò -perciò, Jaqueline, ti porto volentieri a fare il giro del villaggio. Vieni con noi, Harry?-
Harry lanciò uno sguardo ad Hermione, che pareva fuori di sé; poi si rivolse a Ron.
-Accompagno Hermione a prendere le pergamene- disse a mo' di scusa -servono anche a me.-
Hermione gli strinse il braccio, grata.
Jaqueline, nel frattempo, osservava preoccupata lo scambio di opinioni tra i tre.
-Ehm, guardate che se è un problema non importa!- disse piano -Cioè, posso andare da sola, non...-
-Ma figurati- rispose Ron -Dai, andiamo. Ci vediamo più tardi ai Tre Manici di Scopa- disse poi ad Harry.
Lanciò un ultimo sguardo risentito ad Hermione e si allontanò con Jaqueline.
-Ehm... be'- fece Harry dopo un po' -vogliamo andare?-
Hermione annuì lentamente.
-Andiamo- disse, avvicinandosi ai negozi -prima che io faccia qualcosa di cui poi potrei pentirmi.
Harry fece un lungo sospiro.
-Hermione, non potreste...-
-No, non potremmo.- ribatté lei secca.
Si fermarono ad osservare la vetrina scintillante di Stratchy&Sons, Abbigliamento per Maghi, ed Harry le lanciò uno sguardo triste.
-Hermione, e dai!- tentò -Se solo smetteste di essere così testardi...-
-Ascolta, Harry- lo interruppe lei, voltandosi spazientita -è una storia vista e rivista, ok? Non pensi che io possa essere stufa?-
Harry inarcò le sopracciglia scure.
-Più che stufa, a me sembri star male!- replicò -Ma perché non cercate di chiarire? E' una cosa così stupida!-
-Non è stupida!- rispose lei infervorata, sistemandosi il paraorecchie rosso -Non è una cosa stupida, è una questione di principio!-
Harry scosse lentamente il capo, rassegnato.
-Harry, ti prego, non parliamone più- sospirò lei incamminandosi -Parliamo di qualcos'altro.-
Lui tenne il passo, raddrizzandosi gli occhiali sul naso.
-Ok, facciamo discorsi frivoli e spensierati, se è questo che vuoi- disse con un sorrisetto. -Tra poco ci sarà il Ballo del Ceppo!-
Hermione si fermò di colpo ed emise un gemito.
-Oooh, no!- esclamò coprendosi il viso -Me ne ero completamente dimenticata!-
Harry sollevò un sopracciglio.
-Be', dov'è il problema?- esclamò -Non ci vuole chissà quale preparazione! Basta che tu abbia l'abito, e...-
-Ma no, cos'hai capito- sospirò Hermione.
Rimase in silenzio per qualche istante, lo sguardo basso.
-Che stupida- disse poi, gli occhi tristi -Ed io che non vedevo l'ora di andarci con Ron.-
Harry rimase in silenzio, la neve scricchiolante sotto i loro passi.
-Avevo anche comprato un abito nuovo, pensa- continuò lei -e adesso resterà ad impolverarsi nell'armadio.-
-Perché, scusa?- domandò Harry cauto -Anche senza Ron, non puoi venire lo stesso?-
Hermione inarcò le sopracciglia.
-E con chi, scusa?- domandò -Con Victor? Vuoi che si scateni una rissa in Sala Comune?-
Harry ridacciò e scosse il capo.
-No, assolutamente. Ehi!- esclamò poi, improvvisamente illuminato -Potremmo andarci insieme!-
Hermione si voltò a guardarlo, un'espressione basita sul viso.
-Io e te?- disse -Ma scusa, e Ginny?-
-Ginny mi ha confessato proprio l'altro giorno di voler tornare alla Tana, per le vacanze di Natale- rispose lui facendo spallucce.
-Avevo pensato di andare con lei, ma se resto per accompagnarti al ballo lo faccio volentieri. E lei non avrà nulla da ridire.-
Hermione gli carezzò un braccio.
-Oh, Harry, grazie!- sospirò -Ma non voglio farti trascorrere le vacanze lontano da Ginny!-
-Ed io non voglio che tu stia da sola la sera della Vigilia, mentre tutti sono al ballo- replicò lui -Si tratterà solo di qualche giorno, per Capodanno tornerà ad Hogwarts e staremo insieme.-
Hermione fece un sorrisetto.
-Vedremo- rispose -Ne parlerò con lei. Io... grazie, Harry. Grazie veramente.-
-Ma ti pare!- le sorrise lui. -Lo faccio con piacere. Sarà divertente. Anche se avrei preferito che tu ci andassi con Ron.-
-No.- ribattè immediatamente lei.
-Guarda che sei ancora in tempo.- le fece notare lui.
Hermione svoltò in direzione del negozio di piume e gli lanciò un'occhiata fulminante.
-Avevamo detto che non ne parlavamo più!- lo rimproverò -E poi, vorrei ricordarti che il tuo amico è un pazzo!


-...E poi è una pazza!- sbottò Ron -E' isterica, non le si può dire una parola, ti rinfaccia tutto quanto!-
Tirò su con rabbia il cappuccio della felpa.
Lui e Jaqueline passeggiavano in direzione della piazza principale, il vento sul viso, le mani in tasca.
La ragazza lo ascoltava in silenzio, gli occhi verdi fissi sulle impronte nella neve.
-Coraggio, Ron- disse piano -Vedrai che si risolverà. Insomma, siete due persone intelligenti! Non so perché vi siate lasciati, ma sono sicura che...-
-Proprio perché sono una persona intelligente, non voglio ricominciare- ribattè lui deciso.
-Ne ho abbastanza, otto anni di tira e molla, non si può andare avanti così!-
Jaqueline si voltò a guardarlo, torturandosi una ciocca azzurro ghiaccio.
-Vedrai che andrà tutto per il meglio- disse -Voglio dire, sei un campione Tre Maghi! Puoi fare qualsiasi cosa!-
Malgrado tutto, lui sorrise.
-Siete più complicate di una qualsiasi prova del torneo- ribatté -con voi è sempre un'eterna sfida.-
Jaqueline ridacchiò.
-Ma no, dai! Si tratta solo di trovare un equilibrio!-
Ron si fermò e si voltò a guardarla.
-E tu?- le chiese -Lo hai trovato il tuo equilibrio?-
Lei fece spallucce.
-Pensò di sì- sorrise -E vedrai che lo troverai anche tu. Sei un ragazzo fantastico, Ron. Uno come te non avrà difficoltà.-
Lui fece un sorrisetto malizioso.
Poi, lentamente, le cinse i fianchi con le braccia.
-Lo sai, Jaqueline- disse sottovoce -Io penso proprio che noi due andiamo sempre più d'accordo...-
-Tu credi?- domandò lei, le gote rosse.
-Oh, sì- replicò lui, la voce roca -Credo proprio di sì.-
Si sporse in avanti, gli occhi chiusi.
Il respiro freddo della ragazza gli carezzava il viso, le sue labbra erano a pochi centimetri...
E poi Jaqueline si ritrasse all'indietro, le mani sul petto di lui.
-Ron!- esclamò confusa -Che cosa stai facendo?-
Lui aprì gli occhi: la ragazza lo osservava, gli occhi spalancati, un'espressione di sorpresa dipinta sul viso.
-Oh!- esclamò lui, mollando la presa -Stavo solo, ehm...-
Si grattò la nuca, a disagio, e lasciò andare un lungo sospiro.
-Scusami- borbottò -Pensavo di piacerti!-
Jaqueline lo fissò per un istante.
Poi esplose in una bella risata.
-Oh, Ron!- disse -Ma certo che mi piaci! Mi piaci tantissimo come amico, e sei una persona meravigliosa!-
Lui la fissò senza capire, le orecchie in fiamme.
Lei gli posò una mano sulla spalla.
-Ron, lo stavi facendo soltanto per ripicca- spiegò con un sorriso -Stavi per baciarmi soltanto per Hermione. E questa è una cosa brutta, sia nei suoi confronti che nei tuoi!-
Ron abbassò lo sguardo, a disagio.
-Però penso per davvero che tu sia fantastica- borbottò -non lo penso solo per ripicca ad Hermione.-
-Be', grazie!- sorrise lei -E vale lo stesso per me, lo sai!-
Lui la guardò e fece un sorrisetto mesto.
-E pensare che stavo anche per chiederti di andare al ballo insieme...- sospirò.
Jaqueline si strinse nel cappottino azzurro e ridacchiò piano.
-Be', fallo!- disse -Accetterò volentieri!-
Ron spalancò gli occhi, stupito.
-Davvero?!- domandò.
Lei sorrise ed annuì.
-Bene! Allora, ehm...- si schiarì la voce e sorrise a sua volta -Jaqueline, verresti al Ballo del Ceppo con me?-
Lei gli diede un piccolo pugno su una spalla ed annuì.
-Certo che ci vengo, Ron Weasley. Andiamo a questo ballo insieme. Come amici!- aggiunse. -Sarà divertente!-
Ron sorrise e volse lo sguardo al viale.
-Dove ti porto, allora?- domandò. Poi gli si illuminò il viso -Ehi... hai mai sentito parlare di Mielandia?-






 
Hermione osservava distrattamente il fumo salire dalla proprio Burrobirra.
Teneva le mani attorno al boccale: era una sensazione piacevole quella del calore che si irradiava attraverso i guanti.
-Ci voleva proprio!- disse Harry prendendo un sorso della propria.
Erano seduti ad un tavolo vicino ad una delle finestre, ed osservavano distrattamente il via vai di persone al di là del vetro appannato.
-Credi che abbiano ripreso a condurre una vita normale?- domandò piano Hermione.
Harry le lanciò uno sguardo incuriosito.
-Intendo dire, dopo la guerra- continuò lei -credi che siano riusciti a ritrovare un equilibrio?-
Lanciando uno sguardo fuori, Harry si rilassò sulla sedia.
-Penso di sì, sai?- rispose poi -Voglio dire, ci stiamo riuscendo noi, ci riusciranno anche loro.-
Hermione osservò il profilo dell'amico: i capelli corvini spettinati, gli occhiali tondi, gli occhi verdi brillanti.
Era sempre lo stesso.
-Ti ammiro così tanto, Harry.- disse in un sussurro -Sei stato così forte.-
L'amico si voltò a guardarla, sorpreso: Hermione aveva gli occhi lucidi.
-Ehi!- le disse lui sorridendo -Che cosa ti prende adesso?-
Lei si asciugò una lacrima con dorso della mano.
-Niente- pigolò -E' che... mi sento così stupida. Tu hai dovuto affrontare tutte quelle cose, e sei sempre così forte, così coraggioso. E devi stare ad ascoltare me che piagnucolo per quell'idiota di Ronald, per una cosa così... così sciocca.-
Harry pareva colpito.
Si chinò in avanti, lo sguardo determinato, e strinse il braccio di Hermione.
-Tutto ciò che ho affrontato lo abbiamo affrontato insieme.- disse con voce ferma. -Senza te e Ron non ce l'avrei mai fatta, lo sai bene. Ce l'abbiamo fatta insieme.-
Lei tirò su sol naso, gli occhi bassi.
-E questa non è una stupidaggine- continuò Harry -Immagino come tu ti senta, e mi dispiace tanto, Hermione. Non pensare che sia una sciocchezza e che tu non possa parlarmene solo perché sono Harry Potter. Da quando in qua è così?-
Hermione sorrise tra le lacrime, stordita, ed alzò lo sguardo.
-Lo so che posso parlarti di tutto- rispose piano -ma a volte mi sembra di... di tediarti con queste mie sciocchezze, mentre tu hai avuto tutti questi pensieri in questi anni, ed io...-
-...E tu eri lì con me, ad aiutarmi e a sopportarmi- concluse lui.
Le fece un largo sorriso, e quando lei aprì la bocca per ribattere lui fu più svelto.
-Hermione, abbiamo sempre affrontato tutto insieme. Tu e Ron ci siete sempre stati per me. Ed io farò lo stesso, sempre. Lo sai.-
Lei represse un grosso singhiozzo e lo guardò.
-Oh, Harry!- gemette -Vorrei solo che le cose andassero bene per tutti noi!-
Nascose il viso tra le mani e prese a piangere in silenzio.
Lentamente, Harry fece il giro del tavolo e la abbracciò.
-Sarà così, Hermione- disse a bassa voce -vedrai che sarà così. C'è solo bisogno di tempo.-
La lasciò piangere sulla propria spalla, carezzandole la schiena con fare rassicurante.
L'amica impiegò parecchio tempo a calamarsi.
Quando parve essersi un po' tranquillizzata, con gli occhi ancora lacrimosi prese la Burrobirra ormai tiepida e bevve un lungo sorso.
-Scusami- borbottò con le labbra piene di schiuma -Sono proprio una stupida.-
Harry sorrise e bevve un po' della propria bevanda.
-Na, non stupida- ridacchiò -Solo un tantino provata. E con due bei baffi bianchi!-
Rise vedendola arrossire e ripulirsi in fretta e furia.
Poi volse lo sguardo alla finestra: qualche fiocco di neve stava iniziando a scendere dal cielo, e due figure si avvicinavano alla porta del pub.
Quando furono abbastanza vicini, potè constatare che si trattava di Ron e Jaqueline.
-Oh, no- sospirò Hermione sbirciando fuori. Era evidente che li aveva visti anche lei. -Devono proprio venire qui?-
-Direi proprio di sì.- replicò Harry -Anche perché mi pare che ci fossimo dati appuntamento!-
Contrariata, Hermione sprofondò nel proprio boccale.
-Coraggio!- rise Harry -Possiamo farcela. Ed ora fai un bel sorriso!-





















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Sono decisamente finiti i bei tempi in cui aggiornavo una volta a settimana.
Ho dei ritmi sempre più frenetici, hanno iniziato a decidere le date d'esame ed io sguazzo nell'ansia.
Ad ogni modo: saaaaaaaaaaaaaalve.
Anche questo benedetto capitolo 11 è arrivato.
Finalmente avete potuto constatare quanto Jaqueline sia una brava ragazza, corretta e adorabile.
Così anche i più ostinati smetteranno di odiarla xD
E, rullissimo di tamburi...Nel prossimo capitolo ci sarà il tanto atteso Ballo del Ceppo! :D
Spero di fare un buon lavoro, e nel frattempo spero che questo capitolo vi abbia soddisfatti.
Attendo con trepidazione le vostre opinioni, augurandovi un buon fine settimana e scusandomi per il ritardo!
Un abbraccio grande e al prossimo capitolo cari!
Grazie per il vostro calore!

Miza
   
 
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