Sono l’attimo fuggitivo
e tu non mi trattieni.
Sono la luce che compare all’orizzonte
e tu segui sognante il volo delle rondini.
Sono la giovinezza inquieta e bella
che veloce percorre la grande strada.
Tu canti gioiosa
e nei tuoi occhi si specchiano i fiordalisi
e ti inebri al profumo del fieno
e del grano maturo.
Questa č la stagione dell’oro:
ma poi la neve cade
il vento soffia forte e freddo
cerchi la veste calda che non hai cucito
la mantella che non hai tessuto.
Incredula, segui con lo sguardo
le ultime brune foglie che cadono.
Gli alberi spogli sulla bianca via
dove solitario e seminascosto
l’ultimo fiorellino distratta raccogli.