12/11/2011
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-E’ per Naruto, non è vero?
- … No, pensa quello che vuoi, tra noi è finita.
“Te la farò pagare, prima di quanto ti immagini” pensava la Haruno storcendo la bocca in un ghigno, mentre raggiungeva Ino e Tenten al cancello della scuola.
Shikamaru sbuffò e mise una mano sulla spalla a Sasuke.
-Delusione d’amore, amico?
-Pf, ma figurati! Non per me, almeno- disse con aria superba ridacchiando l’Uchiha.
-Aah, l’altro giorno ho piantato quella troietta della Yamanaka. Pensa che l’ho vista darsi da fare con Sai al parco.
-Nah, sul serio?- chiese Sasuke fingendosi interessato.
Shikamaru fece spallucce.
*
Il biondo sbatté forte la testa contro il muro. In un gemito afferrò la mano dell’Uchiha e la strinse forte.Il sudore di Sasuke colava lento sulle spalle di Naruto, che soffriva docile sotto l’altro, che aveva la bocca torta in un ghigno di piacere. Mordendogli l’orecchio lo fece gridare ancora una volta. Infilando la mano nel suo punto più sensibile, provò gioia nel constatare che era ancora il suo preferito. “Gaara il punk” non era stato un degno avversario.
*
La ragazza dai capelli viola gridava, stesa sopra il letto cigolante. Una massa di capelli scuri e lisci come la seta le copriva il viso. Itachi Uchiha stava dando il meglio di sé con l’ennesima cheerleader.-Di un po’, anf-anf, ma casa tua era libera stasera? Non vorrei subirmi le urla di tua madre …
-Ma sì, altrimenti ti avrei fatta entrare di nascosto …
-Ancora con la storia dell’etica?
-Mmh, AH!, già …
-E dire che ci sei ricascato dopo tre mesi!
-Ma stai zitta- e le tappò la bocca con un bacio appassionato, una mano sul seno destro di Konan.
-Ehi, piano! Così mi strapperai il piercing!
Itachi riconobbe all’istante da dove provenisse la luce accecante che aveva invaso il giardino: la macchina di suo padre. Sbirciando dalle tende per poco non gli prese un colpo.
-Konan, tu resta qui, copriti con il lenzuolo- disse l’Uchiha mentre si infilava una felpa e si abbottonava i jeans allo stesso tempo. Lei lo guardò con un’espressione perplessa e scocciata allo stesso tempo.
-Che è successo?
-C’è mio padre. Stasera è il compleanno della mamma, l’avevo dimenticato, merda!
-Uhm, va bene. Posso usare la PSP?
-Fai pure.
*