Come ho già detto, ci sono ancora delle questione in sospeso da chiarire, non si può ancora mettere la parola "fine" a questa favola...
Come sempre un grazie a chi legge e a chi commenta!
Hope you'll like it!
Erano
passati tre giorni da quando si erano riconciliati e da quando Liz e
Max
avevano avuto il piccolo Jason. Dopo ripetute richieste da parte di
Michael,
Maria si era decisa a disdire l’affitto del suo appartamento. Lei
avrebbe voluto
fare le cose con più calma ma lui non aveva voluto sentire ragioni, mai
e poi
mai le avrebbe permesso di vivere, mangiare e tantomeno dormire lontano
da lui.
I mobili facevano parte del contratto della casa e quindi a Maria
rimanevano
solo qualche soprammobile e i suoi vestiti da portar via.
In
una sola giornata l’appartamento di Michael aveva completamente
cambiato
faccia. Il suo armadio era stato invaso da vestiti da donna, i cassetti
dove
teneva le magliette erano improvvisamente traboccanti di canottiere e
lui
doveva fare una vera e propria caccia al tesoro anche solo per trovare
una
cravatta. Per fortuna c’erano due bagni in casa e così lui aveva
mantenuto il
controllo almeno in quella stanza. Una volta si era avventurato nel
“regno di
Maria”, come lo aveva ribattezzato, e ancora non riusciva a spiegarsi
come mai
lei avesse bisogno di tutte quelle creme e quei profumi.
Quella
mattina si era alzato molto presto, aveva una riunione a Boston e
doveva essere
in aeroporto tra tre quarti d’ora. Prima di alzarsi dal letto le aveva
dato un
bacio, che lei aveva ricambiato voltandosi poi dall’altro lato
riaddormentandosi. Stava bevendo un caffè in cucina mentre ripensava
alla scena
di pochi giorni fa: Maria con in braccio il piccolo Jason. Poi si
soffermò a
considerare come la presenza di lei fosse tangibile in ogni stanza del
suo
appartamento. Guardò l’orologio e uscì di casa per aspettare il taxi
che aveva
chiamato. Ormai aveva deciso, non gli restava che fare qualche
telefonata più
tardi.
subito che il
posto accanto al suo era vuoto. Si alzò dal letto e, dopo aver dato una
rapida
occhiata per le stanze, capì di essere sola. Andò in cucina per
preparare
la colazione e vide, appoggiato sul tavolo, un foglietto.
“Sono dovuto
uscire presto per una riunione. Ci vediamo questa sera dopo il lavoro.
Ti amo”
Sorrise
e rilesse più volte quelle parole, poi si preparò per andare al lavoro.
Una
volta in ufficio venne sommersa dalle domande di Laurie. Non era
sfuggito a
nessuno che i due giorni precedenti lei era arrivata al lavoro sulla
ferrari di
uno dei pezzi grossi e non erano sfuggiti nemmeno i baci che si erano
scambiati
prima di separarsi all’ingresso dell’edificio.
“Credo
che tu mi debba molte spiegazioni”
“Cosa
intendi dire?”
“Sono
due giorni che ti vedo sorridente e contenta. Mi domando se tutto
questo non
abbia a che fare con un tale Sig. Guerin che ti sta accompagnando al
lavoro in
questi giorni… e che tu ringrazi baciandolo appassionatamente”
“Non
l’ho baciato appassionatamente!”
“Allora
ammetti di averlo baciato”
Le
due amiche risero.
“Ok,
lo ammetto. Io e Michael stiamo insieme. Abbiamo avuto una storia, poi
ci siamo
lasciati ma ora abbiamo chiarito tutto e siamo tornati insieme”
Laurie
assunse un’aria sognante.
“Sembra
proprio una favola. L’umile segretaria che viene notata dal capo e
scoppia il
grande amore. Ma quando capiterà anche a me?”
“Forse
dovresti cercare tra i mille ragazzi con cui esci. Magari c’è quello
giusto ma
tu sei troppo presa”
“Lo
spero proprio”
*****
Quando
Maria aprì la porta dell’appartamento si rese conto, dalle luci spente,
che
Michael non era ancora rientrato. Appoggiò la borsa e la giacca
all’ingresso e
si levò le scarpe. Stava pensando cosa cucinare per cena quando squillò
il suo
cellulare. Era lui.
“Pronto?”
“Ciao.
Ho avuto un contrattempo e non riesco a rientrare, che ne dici di
incontrarci e
andare fuori a cena?”
“Non
è meglio se ti aspetto qui? Non importa se farai tardi”
“No
dai. Fatti bella, ti chiamo io un taxi. Va bene fra cinque minuti?”
“Stai
scherzando vero?”
“Certo.
Volevo solo prenderti in giro. Un’oretta ti basta?”
“Sarò
pronta”
“A
dopo allora”
Maria
chiuse la chiamata e cominciò a pensare a come vestirsi. Non capiva
come mai
dovesse raggiungerlo, però decise di non porsi troppe domande.
Il
taxi arrivò puntuale e lei salì. Il conducente aveva già avuto tutte le
indicazioni sul luogo dove doveva portarla. Maria guardò fuori dai
finestrini e
si accorse che erano usciti dal centro e dato che non conosceva questi
posti si
incuriosì sempre di più. Non sembrava certo il luogo più adatto per un
ristorante. Sentì l’auto fermarsi e interruppe le sue riflessioni. Il
taxi la
lasciò davanti ad una villa che lei non aveva mai visto. Una
costruzione
imponente e senza dubbio lussuosa.
“E’
sicuro che sia proprio questo l’indirizzo?”
“Certo
signorina”
“Va
bene grazie”
Maria,
dopo aver dato un’ultima occhiata all’edificio, oltrepassò l’enorme
cancello.
Una grande fontana circolare zampillava proprio di fronte alla piazza
davanti
all’ingresso. Non c’era nessun campanello da suonare ed essendoci la
porta
socchiusa si azzardò ad entrare. Rimase stupita davanti all’arredamento
della
casa, tipicamente settecentesco. Una grande scalinata stava proprio di
fronte a
lei e una scia di petali di rose rosse erano sparsi lungo tutti i
gradini. Si
avvicinò alle scale e il rumore dei suoi tacchi risuonò nel silenzio
dell’edificio. C’era una scatolina blu, appoggiata per terra, e lei la
raccolse
sciogliendo il nastro bianco. Aprì la scatola e con stupore tirò fuori
la sua
catenina. Dopo averla rimirata prese il biglietto che stava sul fondo.
“Questa
rappresenta il tuo passato, le cose belle e le cose brutte che ti hanno
fatta
diventare la stupenda persona che ho conosciuto”
Sorrise.
Cominciava a capire il significato di tutto quello che stava
succedendo:
Michael aveva organizzato una sorta di caccia al tesoro. Seguì la scia
di
petali fino in cima alla scalinata e trovò, appoggiata alla balaustra,
una
seconda scatolina e l’aprì. Uno stupendo paio di orecchini pendenti,
con
smeraldi, la stavano guardando.
“Questi
rappresentano il presente, tutto quello che c’è stato fra di noi”
Questo
gioco stava diventando sempre più divertente. Prima di continuare si
allacciò
la catenina e indossò gli orecchini. Ricominciò a seguire la scia di
petali e
dovette passare in diverse stanze, riccamente arredate. Cominciava a
credere
che avrebbe girato per tutta la sera quando aprì l’ennesima porta
rimanendo a
bocca aperta.
Si
trovò davanti un grande salone, illuminato solo da un numero
imprecisato di
candele. Le luci delle fiamme gettavano strani giochi di ombre sulle
pareti e
sui quadri che erano appesi.
Si
avvicinò ad un tavolo che stava al centro della stanza, dove
troneggiava un
enorme vaso pieno di decine di rose rosse. Trovò una terza scatolina.
Dato
che la scia si fermava capì di essere arrivata alla fine del suo giro.
Si
voltò a destra e a sinistra cercando Michael, ma la stanza era in
penombra e
lei non distinse la sua figura. Stranamente cominciarono a tremarle le
mani
quando sollevo la terza scatola. Questa volta, diversamente dalle altre
due,
trovò il biglietto all’esterno, appoggiato sul tavolo. Lo aprì e lesse
la frase
scritta al suo interno.
“Questo
rappresenta il futuro, se lo vorrai”
Sciolse
il nodo che la chiudeva. All’interno c’era un anello con uno smeraldo
che
catturava la luce brillando.
Non
si accorse di Michael, che era alle sue spalle, finchè non le prese la
scatoletta dalla mani e sfilò l’anello. La fece voltare verso di lei e
ammirò
il suo volto mentre le fiamme lo illuminavano. Anche lei lo stava
fissando
intensamente. D’improvviso sentiva di non poter muovere neanche un
muscolo, di
non poter pronunciare nessuna parola. Poteva solo attendere un gesto di
Michael. Come al rallentatore lo vide prenderle la mano e infilarle lo
smeraldo
all’anulare. Quando lui parlò tutto tornò a velocità normale.
“Una
volta ho incontrato una fanciulla che mi ha tamponato la macchina e
poi, per
colpa mia, lei è scappata via. Purtroppo, a differenza della favola di
cenerentola, lei non ha perso una scarpetta per poterla rintracciare.
Per magia
una fata buona
mi ha dato questo anello
dicendomi che solo quella ragazza lo avrebbe indossato perfettamente. A
questo
punto, se non ricordo male, nella favola il principe azzurro chiede
alla sua
cenerentola di sposarlo e…”
“Lei
risponde di sì con tutto il cuore perché lo ama, ma non avrebbe mai
creduto di
essere abbastanza per lui”
“E
si sbagliava. Perché tutte le meraviglie del mondo non sono niente per
lui
senza di lei”
Maria
gli sorrise dolcemente.
“A
questo punto il principe dovrebbe darle un bacio”
“Vero,
le favole vanno seguite alla lettera”
Alle
parole seguì l’azione e si scambiarono un profondo bacio. Michael la
trascinò
verso il basso e la fece sdraiare sul tappeto posizionato proprio
davanti al
camino. Senza staccare le labbra dalle sue iniziò a spogliarla e sentì
le lei
stava facendo la stessa cosa con i suoi vestiti. Quando lei prese
l’iniziativa,
mettendosi a cavalcioni sopra di lui, non protestò ma si godette i baci
che lei
stava lasciando marchiando il suo corpo. Poi le prese il viso tra le
mani, vide
luccicare gli orecchini, la collana e i suoi stupendi occhi, due
smeraldi
ancora più preziosi. Dopodiché chiuse gli occhi.
“Di
chi è questa casa?”
“Di
un amico. Gli piacciono queste dimore un po’ decadenti e si diverte a
collezionarle”
“Questo
vuol dire che non rientrerà a casa fra poco per sorprenderci in questa
situazione compromettente?”
“No
amore mio. E’ a nostra disposizione fino a domani”
“Posso
farti una domanda? Perché tutto questo?”
“Se
te l’avessi chiesto al ristorante forse gli altri clienti non avrebbero
apprezzato
il nostro modo di festeggiare facendo l’amore”
Lei
finse un piccolo broncio.
“Non
scherzare. Hai capito cosa intendevo”
“Già
una volta ho rischiato di perderti e mi sono reso conto di quanto sei
importante per me. Quando ti ho visto all’ospedale con Jason in braccio
io… Ho
capito che eri tutto quello che volevo, che insieme avremmo potuto
creare la
nostra famiglia. Ora, forse mi considererai tradizionalista, ma io ci
tengo a
fare le cose per bene ed era il momento giusto per farti quella
proposta”
“Mi
sembra ancora tutto un sogno”
“E’
tutto vero”
“Billy”