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Autore: LaMusaIspiratrice    13/11/2011    1 recensioni
Elena e Marco,due fratellasti.Due ragazzi diversi dagli altri.Fragili e insicuri,ma abbastanza forti per cercare di superare insieme i loro problemi.Ci riusciranno?
L'amore può davvero essere più forte della pressione di essere perfetti??
Cliccate su questa storia per saperlo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo mi dimisero.Nonostante tutto andai a trovare Matilde anche dopo essermene andata.
.Ogni giorno in cui andavo veniva anche Marco e ci divertivamo molto insieme.Lui ci faceva ridere e mi consolava ogni qual volta le parole della povera bambina mi rattristavano e rischiavo di piangere davanti a tutti.Ad esempio un giorno mi chiese di cantarle una canzone che si chiamava We Can Ch’ange the world.Quando le chiesi come mai voleva che le cantassi proprio quella lei mi aveva risposto che da grande avrebbe voluto cambiare il mondo.
Un’altra volta invece si era paragonata ad un particolare tipo di uccello che ogni giorno gioiva per essere vivo.
Non avevo ancora preso una decisione e ogni giorno mi sforzavo di mangiare  naturalmente senza risultato.I cucchiai sembravano enormi e non riuscivo nemmeno a mangiare tutto il contenuto di un solo cucchiaio.Se con un grande sforzo riuscivo a mangiare tutto non riuscivo poi ad evitare di vomitare tutto.Ormai ero in un vicolo cieco e sapevo che semmai fossi uscita da questo circolo vizioso mi avrebbero chiuso in un grande centro.Lì mi avrebbero curato certo ma avevo una grande paura.Avevo fatto delle ricerche e avevo saputo che molto spesso le persone che entrano in un centro poi avevano paura di uscirci…in alcuni casi peggioravano.
Avevo paura anche se cercavo di non pensarci.
 
Una mattina quando io e Marco andammo in ospedale trovammo il letto vuoto.
-L’avranno dimessa-esclamai
-Ora chiedo-disse Marco ma la sua voce era agitata
Uscì dalla stanza e andò in corridoio.Entrò nella stanza con un viso pallidissimo e si sedette sul letto.
-Che cosa è successo?-gli chiesi
-Che cosa gli è successo Marco?-gli ripetei.
Mi stesi accanto a lui e cominciai a piangere.Lui piangeva con me.Non c’era bisogno di parole.
Soprattutto quando queste parole erano tanto brutte da gelare il sangue nelle vene.
 
La pioggia cadeva forte sui nostri volti e sui nostri capelli.Le gocce di pioggia attraversavano i nostri volti e si mischiavano alle lacrime amare.
Dopo aver assistito ad una commovente predica durante il suo funerale ora aspettavamo che la bara fosse messa nel fosso e ricoperta di terra…e poi da una dura e pesante lapide di marmo.
Sulla lapide tutti misero dei fiori e noi appoggiammo il suo libro preferito.Quello su cui c’era disegnato il suo uccello preferito…l’uccello che come lei gioiva per essere ancora vivo…ora non avrebbe più potuto gioire.
In quella triste giornata tutto era triste…La terra aveva perso un angelo e il cielo lo aveva acquistato.
-Dovremmo dare le condoglianze…-
-Vai tu…-
Mi sedetti a terra sotto la pioggia.
-Che ne dici  di andare in un posto al riparo?Devo parlarti!-
Lo guardai basita.Lui mi prese per mano e mi portò via dal cimitero…via da tutta quella disperazione. 

Scommetto che vi starete chiedendo ma questa che morte ha fatto?? E non vi biasimo...Ma vi assicuro che ho dei buoni motivi.No...giuro! Allora abbiamo cambiato operatore telefonico e allora mi hanno staccato internet per un mese...inoltre in questo mese ho avuto un miliardo di compiti!!Mi dispiace per essere stata assente per così tanto tempo...ora recupero.
  
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