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Autore: Shizuru117    22/03/2004    8 recensioni
E se mai Orlando Bloom incontrasse un giovane ragazza che non ha idea di chi sia? Cosa verrà fuori? Fuoco e fiamme! E non nel senso malizioso della parola
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non riesco quasi a crederci, finalmente ho cinque minuti per poter scrivere

Allora, premettendo che sono molto contenta di essere arrivata al venerando numero di: 44 recensioni e di 24 capitoli…grazie! Innanzitutto, perché questa era una storia nata per caso e poi perché, se non fosse stato per voi, non si sarebbe nemmeno evoluta così^^. Vorrei scusarmi con Kaori28 (prometto che, d’ora in poi, ti stresserò di meno!^^) e do un grossissimo bacione a tutte quelle che recensiscono! In particolare, visto che non è stata mai citata, ringrazio Keira!^^ Per tutte le altre…beh, tanto lo sapete cosa penso…SIETE MITICHE!!!! Alla prossima!^^ Bacini Shi*

 

Capitolo 24.

Dalla parte di lui e di lei…

 

Erano passati alcuni giorni dalla festa ed Orlando era molto in pena per Elijah. Dal rifiuto di Amina, infatti, non si era fatto più risentire ed era come se fosse svanito letteralmente nel nulla. Una volta provò a telefonargli ma aveva la segreteria telefonica, sua sorella non aveva idea di dove si trovasse e la sua ultima speranza era la madre. Era ancora ricoverata in ospedale, a causa di alcune piccole complicanze e, se non l’avesse trovato lì, avrebbe cominciato a pensare alle cose più strane. Così, preso dalla frenesia, afferrò le chiavi della macchina e si diresse da Debra; di sicuro lei sapeva qualcosa, sapeva bene che il ragazzo era molto affezionato alla madre. Attraversò i corridoi asettici dell’ospedale a grande velocità e, non appena fu davanti alla camera della donna, bussò energicamente. Sentì un flebile ‘avanti’ e, non appena lo vide, Debra sorrise maliziosamente.

 

“Ciao Orlando, sapevo che prima o poi saresti venuto qui…me lo immaginavo.” Disse lei, bevendo un sorso d’acqua.

 

“Mi dispiace di essere venuto qui così all’improvviso ma, è da un paio di giorni che non riesco a rintracciare Elijah…” Ob era rimasto accanto alla porta, che aveva accuratamente chiuso dietro di sé.

 

“Così hai pensato che, forse, io ti sarei stata d’aiuto.”

 

“Proprio così.”

 

“Voi ragazzi siete così pieni di energia, ai miei tempi eravamo un po’ meno scalmanati.”

 

“Ti prego, in altre occasioni ti starei a sentire più che volentieri ma, ora come ora, vado veramente di fretta.” Il ragazzo non voleva essere scortese ma, in quel momento, non aveva tempo di pensare a quelle cose.

 

“Sai, Eli mi ha raccontato cosa è successo alla festa…” Esordì la donna, abbassando gli occhi e appoggiando le posate. “Non volevo che finisse così…”

 

“Mi dispiace molto per lui ma…”

 

“Lo so, il cuore delle persone non si può muovere a comando. E’ solo che mi fa male vederlo così giù di morale. Di solito è così allegro e pieno di vita…”

 

“Se solo avessi saputo come sarebbe andata a finire, magari gliel’avrei impedito.” Orlando strinse i pugni, chiudendo gli occhi. Dopotutto, Elijah era il suo migliore amico e, anche se in cuor suo si sentiva sollevato del fatto che Amina lo aveva rifiutato, era pur sempre in pena. Non sentirlo per così tanto tempo l’aveva reso ansioso e irrequieto.

 

“E invece hai fatto bene a non intervenire. Eli è un ragazzo ancora molto giovane, deve farsi ancora le ossa per poter reagire velocemente ad una cosa come questa. Era successa più o meno la stessa cosa con Franka Potente, solo che lui era rimasto meno coinvolto emotivamente. Deve capire che, al mondo, non sempre le cose vanno come uno vuole, specialmente in amore…hai fatto bene a non fermarlo, perché altrimenti si sarebbe nutrito solamente di false speranze che la sua mente creava.”

 

“Non so, forse hai ragione.”

 

“Non forse, sicuramente” La donna guardò teneramente Orlando e gli fece cenno di avvicinarsi. Lui si appoggiò al letto.

 

“Dimmi” Disse.

 

“Adesso è nel terrazzo in cima all’ospedale.”

 

“Ti ringrazio, se non ci fossi stata tu, non avrei saputo come fare.” Ob si alzò in fretta e, mentre stava per andarsene, la donna lo richiamò.

 

“Senti, uno di questi giorni dì ad Amina di tornare a farmi visita, mi farebbe moltissimo piacere!” Gli urlò lei.

 

“Senz’altro!”

 

Il ragazzo non sapeva bene dove doveva andare e così, man mano che saliva le scale, chiedeva qualche informazione ad un medico di passaggio. Salì circa dieci rampe di scale e, arrivato in cima, si stupì della maestosità del paesaggio che si stagliava di fronte a lui. Con quel fresco sole primaverile, assomigliava ad un quadro, colorato con i toni caldi e lucenti della natura che si risveglia dopo un lungo periodo di torpore. Per un attimo, dovette coprirsi gli occhi e, quando riuscì a mettere a fuoco meglio, notò Elijah seduto di fronte a lui, vicino alla ringhiera. Si avvicinò silenziosamente, cercando di passare inosservato. Non appena fu sufficientemente vicino, gli parlò.

 

“Ciao El…” disse piano, mentre si scostava dalla fronte una ciocca di capelli. Tirava una leggera brezzolina che faceva muovere la sua capigliatura la quale, con i raggi del sole, aveva assunto dei bei riflessi dorati.

 

“Ciao Orlando” Rispose il ragazzo. Stava ancora guardando attraverso la ringhiera, non si era voltato verso di lui. “Sapevo che, prima o poi, saresti venuto qui.”

 

“Ti pare questo il modo di fare? Lo sai che mi hai fatto preoccupare?! Accidenti, in questi ultimi tempi non sono riuscito a rintracciarti in alcun modo!”

 

“Mi dispiace tanto, è solo che avevo bisogno di stare da solo e riflettere…” Si girò, ed incontrò lo sguardo preoccupato di Orlando. “Sapessi quanto mi dispiace che sia accaduto tutto questo…”

 

“Credo ti capirti, almeno un po’. E’ difficile riuscire ad andare avanti quanto c’è qualcosa che ti butta giù.” Il ragazzo guardava intensamente l’amico. Aveva gli occhi lucidi, probabilmente aveva pianto.

 

“Lo so bene, ci sto passando proprio in questo momento.” Sorrise dolcemente. “Probabilmente Amina aveva ragione, in fondo io non sono innamorato di lei.”

 

“Come fai ad esserne certo? Voglio dire, se non le volessi bene, non staresti di certo così male.” Orlando si sentiva a disagio.

 

“E’ proprio questo il punto. Io provo moltissimo affetto nei suoi confronti, oserei dire che le voglio un bene dell’anima…ma non è amore. Non provo lo spasmodico desiderio di sapere sempre cosa stia facendo, con chi sia, cosa stia pensando.” Abbassò lo sguardo. “Tuttavia mi ha fatto soffrire molto il suo rifiuto. Non è stata proprio una bella sensazione”

 

In quel momento, Elijah arrossì e, stringendo le ginocchia al petto, sembrava che si stesse facendo piccolo piccolo. Odiava ammetterlo, ma ci stava male ugualmente. In più, non aveva nessuno che lo capisse a fondo, che sapesse con certezza tutto quello che stava passando, era come se precipitasse in un baratro senza fine. Orlando era la prima volta che lo vedeva così e si sentiva veramente meschino nell’aver pensato, anche se solo per un momento, al fatto che, se El era stato rifiutato, lui aveva qualche possibilità con Amina. Si sarebbe volentieri preso a schiaffi da solo. Preso dall’intensità del momento, abbracciò l’amico, per fargli capire che, anche se poco, lui sapeva cosa significasse ciò che stava passando.

 

“Andiamo, noi siamo dei dongiovanni, non vale la pena abbattersi per una donna!”Disse poi.

 

“Sì, hai proprio ragione. Presto o tardi bisogna organizzare una festicciola per dimenticare tutte queste brutte cose, no?”

 

“Eh già!” Si misero a ridere, una risata veramente liberatoria.

 

……………………………………………………………………………………………………..

 

Amina era da un paio di notti che non riusciva a chiudere occhio, ogni volta che provava ad addormentarsi le veniva in mente il volto di Elijah. Era un misto di frustrazione e di rabbia, era la prima volta che lo vedeva con quell’espressione. Le era dispiaciuto tantissimo dirgli quelle cose ma, in fin dei conti, aveva agito con sincerità e lealtà, mettendo subito le cose in chiaro, scanso equivoci. Anche a lei era successo di essere rifiutata, sapeva bene che si soffriva come cani ma era sempre meglio che essere presi in giro da una persona che, in fondo, per te non nutre alcun tipo di sentimento. Senza contare che anche lei, da un po’ di tempo, aveva le idee un po’ confuse. Si era resa conto che Orlando aveva cambiato atteggiamento nei suoi confronti, era come se cercasse di essere più gentile di come non fosse stato in passato. Da un lato era contenta di questo, di certo gli stava un po’ simpatico di prima, però cominciò a pensare che, forse, aveva qualche secondo fine.

Si alzò dal letto a malavoglia e, vestendosi di tutta fretta, si incamminò verso la casa di Christy: era l’unica persona che poteva aiutarla. Arrivò davanti alla sua porta dopo aver camminato per quasi mezz’ora e, notando che l’uscio era aperto, entrò senza farsi troppi problemi. Quando arrivò in cucina, tuttavia, l’aspettò una strana, e forse piacevole, sorpresa. Vide la donna che stava baciando appassionatamente un uomo e, non appena si accorsero della sua presenza, si staccarono senza nascondere un certo imbarazzo.

 

“Ciao Christy…ciao David.” Era David Wenham, non era ancora tornato in Australia.

 

“Possiamo spiegarti, vedi noi…” La donna era diventata paonazza, non sapeva più che pesci pigliare.

 

“A dire la verità io ero venuta qui per parlare un poco ma, vista la situazione, credo che ripasserò un altro giorno.” Amina, tra qualche istante, si sarebbe messa a ridere. Trovava l’intera situazione molto comica e stava facendo una fatica terribile per trattenersi.

 

“Senti Cry, io ora devo proprio andare.” Disse David. “….ehm…mi dispiace che sei…entrata…in un momento un po’ particolare…” La ragazza alzò le mani. “Ora sarà meglio che vi lasci da sole.”

 

Uscì chiudendo la porta delicatamente e, non appena Amina lo vide andare via con la macchina, cominciò a ridere fragorosamente. Si stava letteralmente piegando in due dalle risate mentre Christy cominciava ad alterarsi.

 

“Cosa c’è di così divertente?” Chiese lei.

 

“Beh, scusami ma, io trovo che tutta quest’assurda situazione sia divertente.” Disse tra le risate.

 

“Ma tu non eri venuta qui per parlare? Se non hai niente da dirmi, puoi anche andartene. Dopotutto, io mi stavo divertendo.” Aveva assunto un tono di voce molto scherzoso.

 

“Sì, scusami tanto. E poi, la cosa che devo dirti è piuttosto importante.”

 

Amina si alzò da terra e si sedette sul divano, cambiando espressione. Christy si accorse subito che c’era qualcosa che non andava, lei non era il tipo da rompere le scatole, se non ci fosse stato un motivo veramente serio. Le versò una tazza di the freddo e, sedendosi accanto a lei, la guardò dolcemente.

 

“Allora, vuoi dirmi cos’è successo?” Esordì.

 

“Ecco, a dire la verità non so nemmeno se potrei dirtelo…il fatto è che, riguarda una persona che conosci anche tu.”

 

“Orlando?”

 

“No, non è lui. Si tratta di Elijah.”

 

“Avanti, non sei il tipo da farti pregare, raccontami.”

 

“Vedi, la sera del mio compleanno, dopo il mio ‘regalo’, El mi ha fatta chiamare e mi ha fatto una dichiarazione in piena regola. Immaginati la mia espressione, nel sentire uscire dalla sua bocca le parole ‘ti amo ’. In quel preciso istante pensai che si trattasse solo di un brutto sogno. Non sapevo cosa dire, era l’ultima cosa a cui avrei pensato, quella sera. Dopo sono riuscita a realizzare quello che stava succedendo. Era come se mi fossi svegliata da uno stato di trance durato un secolo. Lo vedevo lì, davanti a me, che mi guardava fiducioso, nella speranza di avere una risposta positiva. Soltanto che io non potevo dirgli di sì, io non lo amavo. Ho cercato di convincerlo che, in realtà, lui non provava che affetto nei miei confronti ma, come risultato, se ne è andato più arrabbiato che mai.” Amina aveva cercato di riassumere tutto in poche parole e, nel raccontare tutto questo, aveva preso inconsciamente la mano di Christy.

 

“Era questo ciò che volevi dirmi?” La ragazza annuì. “L’hai rivisto?”

 

“No, è proprio questo il punto. Io non so più come devo comportarmi…”

 

“Penso che Elijah abbia capito le tue intenzioni, credo che sappia che tu non volevi ferirlo. E’ normale che abbia reagito un po’ aggressivamente ma cerca di metterti nei suoi panni. Dopotutto, fa sempre male sentirsi rifiutati.”

 

“Tu pensi che lui sappia che io non volevo ferirlo?”

 

“Secondo me sì. Quando lo rivedrai, trattalo come sempre. Se comincerai a comportarti differentemente, per lui sarà molto più difficile accettare la realtà di essere diverso, di non essere più lui, per te.” Christy vide che Amy si era un po’ calmata.

 

“Forse hai ragione, devo continuare ad essere semplicemente me stessa.”

 

“Brava, è così che si parla.” Si sorrisero a vicenda. Tuttavia, la ragazza cominciò ad avere uno sguardo leggermente indagatore. “Come mai mi guardi così?”

 

“Sai com’è…entro in casa e ti vedo tutta occupata con un tuo vecchio amico, vorrei sapere cos’è successo.” Disse con fare provocatorio.

 

“Sarebbero anche affari miei!”

 

“Ma, io vengo in casa tua e ti racconto ogni cosa con il cuore in mano e tu come mi ripaghi? Sei un’insensibile!”

 

“E va bene, te lo dirò solo perché mi fido di te. Questa mattina è venuto da me molto presto e ha cominciato a fare dei discorsi molto strani. Diceva che non voleva tornare in Australia perché aveva un motivo di vitale importanza per stare qui. Così, tra un discorso e l’altro, mi hanno fatto molto piacere le sue parole e, considerando che non ho passato dei bei momenti…”

 

“Vi siete fidanzati?” Disse Amina molto curiosa.

 

“Ma no! Diciamo che ci siamo presi un periodo di prova, per vedere come va.”

 

“Ma tu guarda che marpiona di amica!”

 

“Ehi!” Christy diede un colpetto in testa alla ragazza.

 

“Andiamo, sai bene che scherzo!”

 

“Con te non si è mai sicuri!”

 

Amina era contenta di aver parlato a qualcuno della sua situazione, si sentiva molto più tranquilla e rilassata. Sperava con tutto il cuore che le cose sarebbero andate per il meglio, non aveva il coraggio di pensare a cosa poteva accadere se Elijah se la fosse presa a morte con lei. In ogni modo, aveva bisogno di parlare con Orlando, doveva assolutamente sentire un suo parere e…cosa c’era di meglio di una bella cenetta tra due amici?

 

CONTINUA...

  
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