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Autore: elyforgotten    14/11/2011    10 recensioni
FANFIC COMPLETAMENTE REVISIONATA! *Periodo risalente dalla 2 stagione in avanti*
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Questa Fan-fic parla della sorellasta di Caroline, la figlia maggiore di Bill, Briony che torna a Mystic Falls dopo che si era trasferita per un evento drammatico che le era capitato... Ma quando tornerà scoprirà che niente è più come prima... Una nuova realtà che la sovrasterà, la incanterà, fino a divorarla.
DAL CAPITOLO 20:
"Non stai parlando con il cuore ora, è solo un pretesto per..”
Ma Elijah la interruppe bruscamente, guardandola diabolico:
"Io non ho un cuore, Briony" affermò lui con tono spietato allontanandosi da lei.
Dopo un po' lei lo seguì:
"Eppure io lo sento battere, dentro di te" disse timorosamente.
"È solo una tua illusione" sussurrò il vampiro fissandola con il suo sguardo crudelmente glaciale.
Briony non capiva se stesse mentendo a sé stesso o se stesse lottando per avere ragione. Sapeva soltanto che lui, un cuore, lo aveva...
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm always in this twilight, in the shadow of your heart. '
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8 CAPITOLO

 

Elijah faceva suscitare in lei strane emozioni. Non riusciva a spiegarsi il motivo.

Viveva accanto a lui ogni genere di emozione, dal senso di pace alla rabbia più nera. Così contrastanti ma potenti che la sconvolgevano. Scendevano fino alle sue profondità, insinuandosi come una maledizione per un lasso di tempo lungo in cui non le permetteva di riprendere il sano controllo o di poter in qualche modo contrastarle.

Sarebbe mai riuscita ad abituarsi? A frenare il battito del suo cuore che galoppava nel petto?

Ora però era serena.

Camminava lentamente vicino a lui con la sua giacca nelle spalle. A volte assaporava l’odore proveniente da essa e le piaceva, anche se non era un profumo particolare. Trasmetteva eleganza indiscussa però, come ogni cosa di lui del resto.

Elijah teneva un andatura lenta per non farla restare indietro.  Qualche volta, mentre lei era assorta nei suoi pensieri, lui si girava a fissarla ma badando bene a fare finta di niente. Mentre quando lui guardava avanti, lei lo fissava incuriosita.

Uno scambio di sguardi segreto. Come se volessero capirsi a vicenda.

 

Non appena rientrarono in casa, Briony gli cedette la giacca ringraziandolo.

Anche se tremò non appena gliela diede.

Faceva piuttosto freddo quella sera. Agghiacciante.

“Ti senti bene?”

“Sì davvero, non sono ubriaca. Anche se sono minuta sopporto bene qualche goccio. Non bevo mica sangue umano.”

Si accorse troppo tardi di quello che aveva detto. Maledetta lingua lunga.

Quando si girò verso di lui, notò che si era allontanato. Era nella penombra della stanza.

“Scusa, battuta infelice”

“Il tuo era solo realismo.” rispose cupo mentre le sue mani giocherellavano su una mensola, quasi indifferenti alla scena.

Briony si sedette tesa sul divano mentre Elijah rimaneva lontano, immobile. Non riusciva a scorgere bene il suo viso perché la luce della stanza era molto fioca e lui si era nascosto in un angolo buio. Sembrava davvero inquietante ma lei cercò di non farci caso.

Aspettò che lui parlasse, e il momento arrivò quando l’Originario sollevò la testa verso di lei.

“E’ vero, io e Klaus siamo fratelli. Tuttavia precisamente siamo come te e Caroline. Siamo fratellastri.”

“Continua.” Briony lo ascoltava attentamente.

“Mia madre era stata infedele a mio padre. Eravamo molto uniti come famiglia ma Klaus e mio padre non andarono mai d’accordo. Mio padre scatenava tutta la sua rabbia su di lui, e Klaus non poteva farci niente perché ne era intimorito. Quando ci trasformammo in vampiri si scoprì la verità. Klaus apparteneva a un’altra specie.”

“In che senso? Non è un normale vampiro?”

“Il vero padre di Klaus era un licantropo”

Briony strabuzzò gli occhi per quella storia impossibile: “Oh mio dio… Così appartiene a tutte e due le razze non è vero? Come un..”

“Un ibrido. Ma una strega molto potente bloccò la sua natura di licantropo con una maledizione. Se Klaus riesce a spezzarla diventerà invincibile. Più potente sia dei vampiri sia dei licantropi. E io non potrei più fermarlo.”

“Quindi la storia della maledizione del sole e della luna era una balla? Un tentativo per far sì che le due razze si combattessero a vicenda, e quando avrebbe avuto tra le mani la doppelganger e la pietra di luna, lui sarebbe arrivato trionfante a godere del premio…

“E’ uno dei suoi soliti giochetti.” rispose Elijah sorridendo in maniera affilata nella penombra della stanza.

“Ce la farete a ucciderlo prima che spezzi la maledizione?”

“Se tutto va come ho detto sì. Non fallirò.” disse Elijah deciso.

“Ma perché Elijah… perché stare dalla nostra parte? Noi per te siamo degli sconosciuti, degli umani che abbiamo tentato di ucciderti oltretutto! Perché voltare le spalle a tuo fratello… capisco che è pericoloso ma…

“Se tu fossi al mio posto faresti la stessa cosa.” rispose serio. Glaciale.

“Non arriverei mai a uccidere mio fratello. Proverei a fargli cambiare idea, lo implorerei… fino alla fine”

“Pensi che non l’abbia fatto? Avrei dato la mia vita per lui. Ma è una cosa che non si può sopportare per oltre 1000 anni. Non merita la nostra comprensione, fidati sulla parola. Deve essere fermato a qualunque costo.”

Briony ascoltò attentamente la sua diplomazia, ma c’era qualcosa in profondità che non le tornava.

“Tu sei convinto di fare la cosa giusta per tutti quanti ma… ce la farai ad arrivare fino in fondo? Voglio dire può capitare che uno desideri il proprio fratello morto, basta guardare Stefan e Damon. Ma alla fine è impossibile farlo. Lui è la tua famiglia.”

“Klaus non era il mio unico fratello. Avevo dei genitori, altri fratelli, delle sorelle. Lui ha dato loro la caccia per secoli e me li ha portati via.” 

Briony allora vide il volto di Elijah cambiare repentinamente. Per un attimo aveva visto i suoi occhi intristirsi, pensando ai ricordi di una normale vecchia vita che gli mancava terribilmente, soprattutto il valore fondamentale che aveva perso con tanto cinismo. Briony non riusciva a sopportare l’intensità di quella nostalgia. Era abissale.

Si alzò, si avvicinò a lui e davvero addolorata gli disse: “Mi dispiace tantissimo Elijah…

Solo allora capì il suo vero tormento. Come aveva potuto criticarlo prima per la sua intenzione di uccidere Klaus? Si sentì una stupida. Tuttavia voleva confortarlo… fargli capire che gli era vicina.

“Il difetto più grande di Klaus è che non sopporta chi lo delude. Tutti noi abbiamo fatto quello sbaglio. Alcuni gli hanno voltato le spalle. Invece io e mia sorella Rebekah gli siamo rimasti accanto per secoli. Non volevamo lasciarlo solo. E come ringraziamento del nostro affetto lui ci ha ripudiati, per le nostre debolezze ha minacciato di ucciderci. E l’ha fatto. Tutti i membri della mia famiglia sono morti, ha disperso i loro corpi in mare… e io sono riuscito ad andarmene prima che impazzisse del tutto. Non sono più nella sua cerchia da molto tempo.” I suoi occhi erano diventati profondissimi, si potevano leggere e lei lo fece, restandone quasi ammaliata per quel che vi vide.

 La famiglia dopotutto era importante per ogni essere umano. Anche per quelli come lui. I vampiri dovrebbero provare solo odio, rabbia, repulsione verso i sentimenti e invece… guardando il volto di Elijah, Briony pensò che invece lui era una magnifica eccezione.

Sapere che lui, dopotutto, aveva conservato questa emozione umana… l’affetto invalicabile verso la famiglia, le fece riscaldare il cuore.

“Quindi tu sei nato umano?”

“Sì, eravamo normali… un tempo..” mormorò pensieroso, come se stesse ricordando cosa significa esserlo.

<< Alla fine chiunque può provare dei sentimenti umani. Non si può dimenticare la propria vera natura.. anche se l’hai perduta secoli e secoli fa. Anche se tu stesso la rinneghi. >> Pensò Briony triste.

“Posso immaginare l’odio che nutri nei suoi confronti… hai sofferto molto a causa sua non è vero?”

Elijah comunque cercò di tenere una compostezza fredda:

“Col tempo ho imparato a cavarmela da solo. Ma l’unica cosa che mi aiutava a sopravvivere era la speranza che un giorno mi sarei vendicato di quello che Klaus ci ha fatto.”

“Posso chiederti… il motivo per cui Klaus ce l’avesse anche con te?”

Elijah la fissò, accertandosi se doveva esprimere anche quel fattore così importante e letale per lui. Vedendo gli occhi sinceri e umani della ragazza, fu quasi costretto ad abbassare i suoi per non cadere in tentazione di sciogliere lui stesso le sue barriere.

“Credeva che fossi stato io a far scappare Katerina, poco prima del sacrificio.” Disse infine, solo quello.

“E perché avrebbe dovuto pensare una cosa simile? E se anche l’hai fatto… beh..” non sapeva cosa dire se non: “è stato giusto così. Come anche per Elena adesso. Non si può ricavare nulla di buono da queste cose orribili.”

La sua comprensione però non diminuì il ferro che racchiudeva la sua anima, tutt’altro, quasi aumentò i suoi sensi di colpa dovuti a quella vicenda.

“La storia tuttavia ha preso una piega che ci ha portato diritti alla rovina Ognuno in seguito ha preso proprio la propria strada, e fu quella sbagliata.”

“Beh se lui ti vuole morto per questo, non ti biasimo per quello che provi o come cerchi di rimediare in questo presente. Ti porti dietro il fardello della rovina di una famiglia e…Briony sviò la testa, scuotendola, forse perché non esistevano le parole adatte per confortarlo o almeno le cercava con vogliosità fremente perché voleva davvero farlo, come mai aveva voluto in vita sua.

Con tutto il cuore gli disse, tornando a guardarlo: “Non ti biasimo per come la pensi, e mi dispiace.”

Elijah recepì la sua sincerità umana, così come tutta l’atmosfera attorno che quasi si elettrizzò per le confidenze di cui era stata testimone; come risposta le sorrise leggermente ma non disse più nulla. Era stanco e molto provato dopo aver raccontato la verità. Ne soffriva ancora, lo opprimeva. Anche se non voleva ammetterlo.

Briony infatti notò che era molto turbato. Forse fargli confessare la verità non era stata una buona mossa. Lei si era sfogata e finalmente si era liberata di un peso. Ma lui? Come reagiva un vampiro? Era così diverso da tutti quelli aveva conosciuto… ritenendolo un vampiro credeva all’inizio che non provasse più niente, ma ora guardandolo negli occhi… Trovava in lui tutte le caratteristiche umane immaginabili. Soltanto più amplificate, e certe volte faticavano a esprimersi. Il che lo rendeva ancora più bello.

Briony alzò la mano per poggiarla sul braccio di Elijah. Lo fece nel tempo di un battito cardiaco accelerato.

“Siamo dalla tua parte Elijah. Non ti tenderemo più una trappola, te lo giuro”

Il vampiro guardò quella mano sul suo braccio e poi fissò Briony in viso. Intuì che la ragazza sembrava davvero dispiaciuta per lui.

Ma la ignorò. Non poteva farsi coinvolgere di più. Aveva spalancato oltre ogni misura la sua umanità quella sera, e seguendo la solita razionalità decise allora di richiuderla dentro la sua corazza di ghiaccio… incatenandola in modo più persistente per non farla più uscire così facilmente.

L’umanità è ciò che rende deboli dei vampiri, fa abbassare la guardia e ti fa fare mosse false, sciocche. E lui non poteva, non doveva in quel presente.

Scacciò via le emozioni, un attimo prima fuori controllo, e ritornò freddamente gelido.

Lasciò cadere lentamente la mano di Briony via dal suo braccio:

“Ho detto tutto quello che dovevo dirti. Sei pronta a sopportare tutto questo?”

“Sì..”

“Tu forse sei in buona fede ma… dovresti domandarti se le persone a cui vuoi bene siano davvero leali con te.”

“Che vuoi dire?” gli chiese sorpresa, sbattendo le palpebre.

Lui le sorrise perfidamente, andandosene senza rispondere.

“Aspetta!” Briony lo raggiunse in fretta. Non le piaceva proprio quando faceva così.

Lui era salito di tre gradini nelle scale, mentre lei rimase al pian terreno. A fissarlo interrogativa.

“Il nome John Gilbert ti dice niente?” le chiese poi Elijah dopo un attimo di silenzio.

“Ah John!” esclamò sollevata.

“Ah John sì, proprio lui.” rispose schernendola senza ironia.

“John ha fatto degli errori come tutti noi. Ma lui vuole soltanto proteggere Elena”

“Cosa ti dice che non farà qualcos’altro di stupido? Magari dare a Damon un altro pugnale magico?”

“John vive secondo i suoi ideali. E tra le sue convinzioni c’è la lotta contro i vampiri. E’ fatto così, ma ora ha capito che non può andare a sbandierare le sue armi anti vampiro come se niente fosse. Si darà una calmata.”

“Spero tu abbia ragione.” Dopo aver detto questo, Elijah la guardò un’ultima volta e salì le scale senza più dir niente.

Lasciando Briony più confusa che mai.

Sui suoi sentimenti.

Su tutto.

 

Il mattino dopo Briony non vide Elijah. Non lo trovò né in cucina e nemmeno in salotto.

Notò il suo cellulare, che era stato messo sul tavolo in cucina in bella vista.

Si chiese allora dove fosse andato.

Rise tra sé e sé. Si comportava come una mogliettina. Anche se abitavano sotto lo stesso tetto non significava che lui doveva farle rapporto di dove andasse o con chi...

Briony uscì poi per andare a casa Gilbert.

Aveva promesso di andare a trovare Jenna qualche giorno prima ma dopo gli eventi traumatici che aveva subìto se ne era completamente dimenticata.

Quando bussò alla porta, le aprì proprio Jenna che non si aspettava una sua visita.

“Non ti mancano le nostre chiacchierate fino a tarda notte?” le chiese Briony scherzando.

“No scusa è che non me l’aspettavo! Sei venuta in un brutto momento” rispose tesa

“Che è successo??”

“Abbiamo ricevuto una visita notturna” John comparve in quel momento in salotto.

“John non è il momento” rispose brusca Jenna fissandolo torva.

Briony, Jenna è troppo tesa e frustata in questo momento per spiegarti ma parlerò io in sua vece… Isobel è tornata.”

“Isobel?? La madre di…” Briony era titubante nel parlare di fronte a Jenna.

“Sì esattamente. E’ comparsa ieri notte.”

“Tu Jenna ne sapevi niente?”

“No me la sono trovata davanti… mi ha chiesto se fossi la fidanzata di suo marito.. e mi ha confessato di essere la madre di Elena. E’ stato terribile”

“Mi dispiace Jenna che tu abbia dovuto scoprirlo così.” rispose Briony tristemente.

“Quindi anche tu lo sapevi?” le chiese arrabbiata e tradita.

“Sì.” Briony dovette ammetterlo per forza. Voleva rincuorare la sua amica ma non sapeva come. In fondo era lei dalla parte del torto.

“Oh magnifico! Elena lo sapeva, persino John lo sapeva! E tu me l’hai tenuto nascosto”

“Mi dispiace Jenna, ma l’ho saputo solo da poco e non sapevo come avresti reagito!”

“Bèh puoi immaginare che sono fuori di me… mi hanno mentito tutti! Per questo non posso restare qui.” Jenna fu sul punto di piangere così salì di corsa le scale sconvolta.

“No aspetta, Jenna!” Briony cercò di fermarla ma John la trattenne.

“Le passerà. In fondo io l’avevo avvisata di non fidarsi di quell’infido di Alaric.”

“Immagino tu non l’abbia fatto con delicatezza, ma col tuo solito modo” lo schernì.

“Delicatezza non esiste nel mio vocabolario. E’ colpa mia lo so. Come sempre” rispose in modo ironico.

Briony scosse la testa ma furono interrotti da Alaric e Elena, che erano appena entrati in casa per parlare con Jenna.

Dovè Jenna??” chiese nervoso il professore.

“Non vuole vederti, mi dispiace amico” rispose John sorridendo.

“Togliti di mezzo!”. I due uomini si stavano per mettere le mani addosso ma Briony urlò loro di fermarsi subito.

Poi sentirono dei passi lungo le scale. Era Jenna con una valigia in mano.

“Jenna ti prego devo spiegarti”. Alaric cercò di farla calmare e di fermarla.

“Non voglio sentire altre bugie Rick!”

“Zia Jenna dove stai andando?” Elena era molto preoccupata per sua zia. Si sentiva terribilmente in colpa per quello che era successo. Avrebbe dovuto dirglielo prima e nel modo giusto. Non doveva finire così. Non era davvero giusto.

Jenna prese le chiavi della macchina e si girò nervosa verso i presenti:

“Vado al campus per un po’. Devo schiarirmi le idee. Non cercatemi!”. Uscì dalla casa sbattendo la porta in faccia ad Alaric.

 

La casa allora sprofondò in un silenzio tombale. Tutti quanti guardavano la porta dove era uscita Jenna e non osavano dire niente.

“Bèh mi dispiace molto Alaric. Ma se tu fossi stato più onesto con lei fin dal principio questo..”

Ma John non finì la frase che Alaric gli diede un bel cazzotto, che per poco non lo fece cadere per terra.

Briony e Elena rimasero a bocca aperta a fissare la scena. Ma quando John vacillò, Briony lo sorresse cercando di farlo sedere.

“Ma cosa diavolo ti è venuto in mente?” Urlò ad Alaric

“Se lo meritava da tempo! Ha messo idee stupide in testa a Jenna e l’ha messa contro di noi!”

“Potete solo prendervela con voi stessi! Se avesse detto subito la verità a Jenna con calma e con moderazione, questo non sarebbe successo!”

“Cercavamo solo di proteggerla Briony! Se la coinvolgevamo in tutto questo si sarebbe fatta del male!” disse Elena per giustificarsi.

“Balle! Tenere all’oscuro un familiare di un segreto così importante e pericoloso è sbagliato! Cercavi solo di proteggere la tua storia d’amore e il tuo piano!” la ammonì Briony con severità.

“Queste sono parole di John, non tue..” Elena stentava a credere alle proprie orecchie.

“Ora basta! Ormai Jenna se n’è andata, quel che fatto è fatto!” Questa volta parlò Alaric, che pareva esausto.

“Magra consolazione” disse John sottovoce, sputando sangue.

Alaric si avvicinò furibondo a John, tenendo alto un pugno.

“Non fare un altro passo!” Urlò Briony cercando di farlo indietreggiare.

“Tu dovresti essere l’amica di Jenna, alias alleata di John Gilbert e socia di Elijah. Ti immaginavo diversa..” Alaric la scrutò dall’alto in basso.

“Non sono socia e alleata di nessuno io. Cerco di difendere le persone che amo dal casino che voi avete combinato”

“Beh se credi di riuscirci stando dalla sua parte!” urlò indicando John “Credo che avrai un’amara delusione”

“Senti chi parla..” John non aveva perso la lingua tagliente.

“Decido da me quello che devo fare… se devo scegliere dal fidarmi di uno sconosciuto che è addirittura il “sottoposto” di Damon Salvatore, e non di un amico che conosco da tutta una vita, mi dispiace ma..”

“Credo sia meglio finirla qui per oggi…siamo tutti provati..” Elena cercò di far mantenere la calma come suo solito.

Alaric se ne andò allora lanciando un ultimo sguardo di sfida sia a Briony sia a John. Non sarebbe finita lì.

“Lo sai che è colpa tua non è vero?” disse infine Elena arrabbiandosi con John.

“Elena!”

Briony, ascolta tu non sai tutta la storia”

“La so invece, so di Isobel e del suo piano pazzo di quando ha voluto uccidere  Damon e il tuo fidanzato. Ma mettimi almeno nei panni di John.”

Elena allora scosse la testa. Era inutile parlare con quei due.

“Voglio che tu te ne vada” disse al padre con acidità.

“Elena, è tuo padre.” Briony cercò in tutti i modi di difendere l’amico.

“E quando mai lo è stato? Non ha fatto altro che ingannarmi!”

“E cosa pensi che avrebbe dovuto fare? Quando vedeva che eri persa dietro a tutti quei vampiri? I genitori non sono sempre dalla nostra parte Elena! Non sempre ci fanno stare bene! Ma John è qui per te ora… dovresti ascoltarlo perché magari potresti rimpiangerlo.”

Ma Elena non voleva più ascoltare… se ne andò in camera sua senza dire niente.

“Bèh grazie per averci provato..” le disse John cercando di alzarsi.

“E’ una ragazzina. Crede che tutti i guai del mondo la perseguitino… ma non si rende conto che siamo tutti dalla sua stessa parte?”

“Lei non si fida di me… e non si fiderà neanche di te in futuro visto quello che hai detto..”

“Io ci sono dentro perché è coinvolta Caroline, non posso uscirne fuori se lei è dentro.”

“E hai pure Elijah dentro casa..” puntualizzò John.

“Elijah è comparso nella mia vita perché seguivo Caroline. Perché sentivo che c’era sotto qualcosa. E questo perché Elena l’ha coinvolta, non ha impedito che accadesse! Non dovrebbe stare a piagnucolare tutto il giorno…” disse infuriata.

“Sei acida questa mattina.”

“Mi sarò svegliata col piede sbagliato.”

“Colpa di Elijah?” domandò John inarcando un sopracciglio.

Briony sussultò ma non lo diede a vedere.

“Ma che… non l’ho neanche visto stamattina!”

John non disse nulla continuando a fissarla.

“Vuoi che ti aiuti a medicarti?” gli chiese Briony per scacciare la tensione.

“No non è niente..”

Ascolta…dimmi di Isobel. Perché non mi hai avvertito che sarebbe arrivata?”

“La sua comparsa ha sorpreso persino me. Non immaginavo venisse adesso. E poi ho provato a chiamarti ieri sera ma il cellulare era sempre staccato.”

“Oh colpa mia scusa…lavevo… perso”

“Fingerò di crederci. Comunque Isobel è comparsa ieri notte per parlare con Elena. Forse ha trovato il modo di salvare Elena da Klaus”

“E come??”

“Te lo spiegherò dopo. O meglio te lo spiegherà Isobel. Sei invitata alla riunione di famiglia”

Briony lo fissò. Pensando che avrebbe rivisto Isobel le si fermò un sorriso malefico in volto.

“Non vedo l’ora.”

 

<< Merda Merda. >> Caroline era nel panico assoluto. Girava a non finire per la casa pensando cosa avrebbe dovuto fare. Teneva il cellulare in mano e decise di chiamare Stefan.

Nervosa gli raccontò tutto. La sera prima Caroline era stata costretta a dire la verità a Matt. Che lei era un vampiro. Lui però non l’aveva presa affatto bene, l’aveva accusata di aver ucciso sua sorella Vikie ed era scappato a gambe levate.

“Caroline non hai proprio idea di dove sia andato?” gli chiese preoccupato Stefan

“No! Lo sto chiamando da ore ma il cellulare è sempre spento! A casa non c’è e non si è presentato al lavoro! Stefan ho molta paura, e se lo andasse a raccontare in giro? Se lo dicesse a mia sorella?? Oddio non voglio pensarci!” Stava urlando in modo isterico mettendosi quasi a piangere. Non poteva andare peggio di così per lei… il ragazzo che un tempo avevo amato la detestava per ciò che era e probabilmente nel giro di poche ore tutti lo avrebbero saputo... incluso sua madre... e sua sorella.

“Oggi pomeriggio c’è un pranzo dai Lockwood e Matt è nel catering. Provo a vedere lì”

“Va bene. Ci vediamo lì Caroline! E se lo trovi prima di me, cerca di ammaliarlo..”

“Spero di farlo calmare… Stefan non voglio fargli del male. Anche se non stiamo più insieme io tengo ancora a lui..”

“Ti capisco. Cercheremo di rintracciarlo”

E chiuse la conversazione.

 

Briony aveva ricevuto il messaggio da John. Isobel stava per arrivare a casa di Elena. Ed era lì che stava proprio andando. Facendo un respiro profondo accese la macchina.

 

“Sei in anticipo” Fu John ad aprirle

Scusami… lei non è ancora arrivata?”

“No. Stefan è di sopra con Elena. Briony… spero tu dia il beneficio del dubbio a Isobel. Lei vuole solo..”

“Sì sì ho capito. Vuole proteggere l’amata figlia dal perfido Klaus.” Disse in tono ironico. “Ma permettimi di dire che il suo ritorno a Mystic Falls è… sospetto. Era già diabolica ai tempi della scuola, figuriamoci ora.”

“Devi fidarti di me Briony.”

“Oh io mi fido di te. Non mi fido di quella…

“Vedo che ti sono mancata Briony.” Isobel era sul ciglio della porta che la fissava divertita.

“Moltissimo infatti. Da farmi mancare l’aria.” rispose Briony fissandola dai piedi alla testa. Non era cambiata per niente, era rimasta la stessa strafottente e arrogante. Anche se ovviamente era cambiata dall’ultima volta in cui l’aveva vista, quando ancora frequentava le superiori.

“Entra Isobel.” la invitò John.

“Come??” Chiese sorpresa Briony.

Isobel sorridendo entrò in casa, facendo un giro completo attorno a Briony, come se volesse sfidarla. Continuava a guardarla come se fosse una preda.

“Ti do fastidio forse?” le chiese Isobel

“Mi facevi orrore prima quando eri umana, figuriamoci ora...”

“Su Briony, credevo avessimo superato le nostre divergenze..”

“Tu trasmetti cose losche. Non voglio avere nulla a che fare con te, io.”

“Ma John sì. Ed Elena è mia figlia. Farò tutto quello che è in mio potere per proteggerla”

“L’hai protetta anche quando l’hai abbandonata e ti sei data alla “Vampires-mania?”.

“Smettetela signore. Non afferratevi per i capelli in mia assenza. Vado a chiamare Elena.”

Le due rimasero sole continuando a guardarsi.

“Cara Briony. Il tempo per te non è passato. Sei rimasta la stessa… piccola ragazza che vuole essere grande e forte.”

“Anche tu non sei cambiata. Oh no aspetta credo che questo dipenda dal fatto che il tuo orologio biologico si sia bloccato molti anni fa. Ed è stata una tua scelta, furba.”

“Noto che il tuo sarcasmo tagliente è rimasto intatto.”

Briony sogghignò. Ma poi le chiese seria.

“Cosa ci fai qui Isobel?”

“Sono venuta per Elena”

“Mi dispiace dirtelo ma abbiamo già un piano a riguardo, che non prevede la tua presenza.”

“Oh Elijah. Come puoi essere così stupida di fidarti di un Originario? Ti farà a pezzi non appena non gli sarai più utile.”

“Se l’altra opzione è di fidarmi di una serpe come te.. sono ben felice di stare dalla parte di un Originario, che guarda caso ha la piena fiducia di tua figlia... e anche la mia.” rispose decisa più di quanto non lo fosse mai stata.

Isobel scosse la testa infastidita. “Non sai davvero chi hai attorno, piccola Forbes.”

Briony non ebbe modo di rispondere perché sentirono poi i passi di Elena e Stefan che scendevano le scale. Quando la ragazza si accorse che la madre era lì, guardò in cagnesco John.

“L’hai fatta entrare!”

“Ho chiesto a John di riprovarci.” rispose Isobel.

“Isobel ha alcune informazioni su Klaus, ti prego ascoltala” La pregò John.

“Anche tu sei qui, Briony.” osservò Elena.

“Sì. Spero non vi dispiaccia. John mi ha chiesto di rimanere ad ascoltare, anche se come voi sono scettica sulle intenzioni di Isobel.”

Quest’ultima alzò gli occhi al cielo ma non rispose alla provocazione.

Stefan fece un passo in avanti.

“Va bene. Parla”

 

“Dall’ ultima volta che sono stata qui ho fatto il possibile per trovare Klaus. Sapevamo che l’opzione migliore era trovarlo prima che lui trovasse te.”

“L’opzione migliore per cosa?”

“Far restare Elena viva.” Rispose John

“Tu non sei autorizzato a parlare ok? Non dopo tutto quello che hai fatto!” lo aggredì Elena. John la guardò dispiaciuto ma non disse niente. Anche Briony taceva.

“Sei riuscita a trovare Klaus?”

“No nessuno di noi sa dove sia. Ma gira voce che la doppleganger esiste. Il che significa che ogni vampiro che vuole entrare nelle grazie di Klaus cercherà di catturarti.”

“Non me la bevo. L’ultima volta che sei stata qui hai reso ben chiara l’idea che non te ne frega niente di me. Adesso tutto a un tratto dovrei credere che vuoi aiutarci?”

<< Infatti, io non ci casco >> pensò Briony meditabonda.

“Isobel ha sempre cercato di aiutarci. Sono secoli che Klaus è ossessionato dalla ricerca di Katherine. Sarebbe bastato che uno dei vampiri usciti dalla cripta spargesse la voce che Katherine era ancora viva e lo avrebbe portato dritto qui a Mystic Falls, dove tu eri destinata a essere scoperta. Così li abbiamo uccisi.”

“E per poco non avete ucciso Stefan e Damon!”

“Eh già.” rispose John che non sembrò per nulla dispiaciuto.

“Posso portarti in un rifugio sicuro. La proprietà è intestata a te. Nessun vampiro può entrare senza il tuo permesso. Persino io. Permetti che io ti aiuti Elena.” Esclamò la vampira.

“Vuoi aiutarmi?”

Isobel la guardò speranzosa.

“Allora esci da casa mia!” le urlò con tutta la sua rabbia.

<< Ben detto. >> pensò Briony.

Isobel se né andò senza dire nient’altro e Stefan e Elena tornarono di sopra. Probabilmente a pensare sul da farsi.

“Beh cosa ne pensi?” chiese poi John a Briony.

“Cosa ne penso? Che state vagando nel buio! L’idea di intestare una casa a Elena non fermerà di certo Klaus! Spero che il tuo grande piano non riguardi solo questo.”

“Isobel ci aiuterà a proteggerla”

“E come? E’ soltanto una vampira che ha come arma speciale delle unghie finte e delle extenction.  Pensi davvero che possa contrastare uno come Klaus e che oltretutto sia disposta a farlo per un chissà quale amore materno comparso all’improvviso? Abbiamo Elijah! E’ un originario, può fermarlo!”

“Non mi fido di Elijah, è uno degli Antichi. E’ uno dei più pericolosi vampiri che esista sulla faccia della terra.”

Briony sbuffò spazientita.  “La tua è solo paranoia. Non ti fidavi neanche di Stefan e guarda un po’: è più incline a proteggere la città più di quanto non lo sia tu.”

“Da quando patteggi con i vampiri? Non eravamo alleati noi due?”

“Sì John, lo siamo ancora. Ma di Isobel non mi fido, di una madre che abbandona spudoratamente la figlia non mi fiderei mai.” Sentenziò a denti stretti. Capendo di essere andata oltre sul personale, proseguì velocemente: “E il tuo piano fa acqua da tutte le parti.”

“E invece riporre la tua fiducia in Elijah è una mossa stupida!!”

Briony fu dispiaciuta per quella risposta perché simili frasi andavano a minare la sua sicurezza e anche perché non voleva far arrabbiare l’amico.

Decise quindi di farlo ragionare: “John senti facciamo come ha detto lui… il sacrificio avverrà e nessuno di noi si farà male. Elijah può sconfiggerlo..”

“Sì sì Elijah è la vostra arma segreta! Ma non mi fido! Ti devo forse ricordare che il suo piano iniziale era sacrificare Elena senza fare tante storie?”

“Sì me l’ha detto ma ora il piano è cambiato... ci ha dato la sua parola.”

“Ti fidi davvero delle parole di un vampiro? Le loro promesse non valgono nulla!”

“E Isobel allora?? E lo stesso Stefan che rimane qui accanto alla doppelganger nonostante rischi direttamente la pelle?”

“Vedo che così non andiamo da nessuna parte… ci vediamo al pranzo dei Lockwood. Elena deve accettare l’assegno per la fondazione della società storica di sua madre.”

“Mi prometti che fino ad allora non farai niente di stupido?” lo avvertì Briony.

“E tu mi prometti di non coinvolgere il tuo amico Originario? Per l’amor del cielo Briony! Sei una Forbes.”

<< E questo che significa? >> Ma Briony non disse niente a parole e si limitò a guardare l’amico. Non poteva promettere una cosa simile. Aveva già in mente di avvisare Elijah del ritorno di Isobel, perché poteva interferire con il suo piano o sentirsi tradito da loro.

La questione si stava notevolmente complicando.

Abbassò lo sguardo senza rispondere.

“Fai come ti ho detto.” rispose serio John andandosene.

Doveva davvero seguire l’intuito di John? Era stata una stupida a fidarsi di Elijah e degli altri vampiri?

Vampiri che non avevano tentennato ad aggredirla… la testa le stava scoppiando.

Pregò il Signore di non vedere Elijah quel giorno. Non sarebbe riuscita a non dirgli la verità se se lo fosse trovato davanti.

Il suo sguardo inquisitore l’avrebbe fatta sicuramente vacillare.

Cosa mai avrebbe potuto fare lei in una situazione così? Nell’ultimo anno aveva pregato ogni notte di non incontrare più vampiri. La storia con Ivan l’aveva profondamente ferita e per poco non ci aveva rimesso la pelle… Doveva prendere una decisione. Subito.

 

Le feste dei Lockwood non erano cambiate di una virgola.

Sempre sfarzose. Eleganti. Gli invitati erano sempre chic, mai fuori posto.

Tutte la gente in vista di Mystic Falls era presente.

Briony aveva indossato un tubino blu notte, lungo sopra le ginocchia per l’occasione. Non voleva subire le occhiate ridicole di Carol Lockwood mentre criticava il suo abbigliamento.

Si era vestita apposta per l’occasione.

Alla festa ovviamente c’era anche Elena, che doveva ritirare un assegno per la fondazione di sua madre, e Stefan.

Briony si avvicinò a loro. “Ehi ragazzi. Avete novità?”

“No. Non abbiamo ancora deciso” rispose Elena fredda.

<< Probabilmente ce l’ha con me perché ho difeso suo padre. Bah, poco importa >> pensò Briony.

“Tu che ne pensi? Conoscevi Isobel prima di noi.” gli chiese Stefan in tono gentile invece.

“Non così bene. Ha frequentato per un po’ le superiori qui. Ma non eravamo nella stessa classe, io ero appena agli inizi della scuola e lei invece stava per andare al college. E’ stato John a presentarmela.”

“Ok. Ti faremo sapere se succede qualcosa”

<< Spero non qualcosa di brutto. >>

Briony continuò a girare la casa. Era molto lussuosa, Carol Lockwood poteva benissimo permettersi di fare feste del genere.

Da piccola sognava di poter vivere in una casa così perfetta, grande e lussuosa. Avrebbe attirato l’attenzione di tutti. Ma dopo aver vissuto esperienze così drammatiche e traumatiche, il solo desiderio di poter vivere in una casa del genere le sembrò futile.

Intravide una ragazza alta bionda con un vestito ovviamente rosso. Il suo preferito.

“Caroline ehi!”

La sorella si girò sorpresa. << Non ci voleva. Come mai Briony è qui? >> Si chiese preoccupata Caroline.

“Non mi avevi detto che venivi.” le chiese divertita Briony.

“Uh BrionyCiao… e io non avevo idea che tu frequentassi ancora la casa dei Lockwood

“John ha insistito che venissi”

“Ah..” Caroline si guardò intorno preoccupata. Non aveva ancora visto Matt e aveva paura che saltasse fuori da un momento all’altro gridando a tutto il mondo che lei era un vampiro.

“Ti vedo nervosa Caroline. Cosa c’è?” le chiese Briony preoccupata

“Niente” la risposta veloce della sorella le fece intuire che qualcosa non andava

“Riguarda l’arrivo della madre naturale di Elena in città?”

“Ehm sì… non siamo sicuri se possiamo fidarci.” Caroline si contorceva le mani nervosa. Doveva andarsene da lì.

“Vi capisco… Hai visto John per caso?”

“No mi dispiace. Scusa sorellona ora devo andare. Ci sentiamo dopo” E se ne andò senza neanche lasciare che lei la salutasse.

Ok…” Briony pensò che il suo comportamento era molto strano. Ma d’altronde chi non era strano in quella città? E oggi proprio non poteva preoccuparsi dei problemi della sorella.

“Buongiorno.”

Briony all’improvviso sentì una voce profonda alle sue spalle. La conosceva fin troppo bene e il suo corpo suo malgrado si elettrizzò.

Si girò e vide davanti a sé Elijah, ovviamente. Meraviglioso in smoking.

E fu come se fosse passata una scarica elettrica tra di loro, nell'attimo in cui i loro occhi si erano incontrati e si erano accorti di quanto splendida era la presenza l'uno dell'altra. Una piacevole sorpresa. “Elijah… ciao.” sussurrò lei con un fil di voce, completamente abbagliata dalla sua persona.

Elijah la guardò attentamente, sempre comunque nella sua aurea di pacatezza, e disse: “Come siamo eleganti oggi. Credevo non ti piacessero le feste di Carol Lockwood.”

“E credevo che tu non amassi i ricevimenti noiosi.”

“Questo dipende dalla compagnia.” Elijah le sorrise in modo affascinante.

"Oh e in mezzo all'alta popolazione di Mystic Falls ne hai trovata una di tuo gusto?" domandò Briony curiosa senza nemmeno pensarci.

Elijah alzò il viso imperscrutabile: "Può darsi... ma e' ancora un presto per espormi. Solo nei casi rari lo faccio." E in mezzo a quel volto impenetrabile, Briony scorse un leggero ma ambiguo sorriso. << Quest’uomo è davvero un mistero. E’ difficile capire cosa pensi o cosa gli interessi veramente. >> Pensò lei, avvertendo una scossa elettrica trapassarle la schiena.

Briony per un attimo pensò a cosa avrebbe provato se si sarebbe avvicinata a lui, se avesse perfino osato stringere quel corpo statuario a , inspirato il suo dolore... scosse la testa per scacciare quei frivoli pensieri e per appianare i battiti del cuore che erano improvvisamente accelerati come mai avevano fatto. Si stava facendo coinvolgere da Elijah a tal punto?

Cercò di tornare alla realtà: “Elijah… devo dirti una cosa..” Briony si incupì, e anche Elijah divenne serio.

“Che succede?”

Briony lo trascinò da una parte senza farsi vedere.

“Ci sono delle novità. Non so se ti piaceranno o magari non ti importerà nemmeno, non lo so. Ma in cuor mio pensavo dovessi saperlo..”

Elijah la guardò pronto ad ascoltare, ma si materializzò vicino a loro John Gilbert.

Briony. Ti stavo cercando. Scusami Elijah ma devo prendere in prestito la tua dama di compagnia per un secondo.” Gli fece un sorriso ovviamente finto e prese Briony per un gomito. “Ah c’è Elena che vuole parlarti immediatamente”.

“Veramente hai appena interrotto una conversazione.” Gli disse Elijah freddo, non proprio intenzionato ad allontanarsi.

“Che può essere rimandata, non è vero Briony?” John la guardò in un modo che non ammetteva repliche.

Briony restò zitta per qualche secondo ma poi si arrese.

Sì…” Non osava guardare l’espressione di Elijah.

“Perfetto. Elijah intanto le conviene andare da mia figlia che era molto agitata.” E senza neanche attendere una risposta, John portò via in fretta e furia Briony in una camera al piano di sopra.

“Gilbert! Cosa ti salta in testa?” gli urlò lei furiosa togliendo la sua presa dal braccio.

“Cosa salta in testa a te vorrai dire! Stavi per fare la spia.” la accusò John

“Stavo solo facendo la cosa giusta. Elijah ci può aiutare.”

“A cosa? A darci una morte indolore!” John era davvero arrabbiato.

“Oddio John. La tua persecuzione verso i vampiri è sbagliata! Non capisci che allontani Elena sempre di più! O nel caso peggiore finirai morto sul pavimento della cucina se non fai attenzione alla tua lingua lunga!”

“Sto solo facendo quello che bisogna fare.” disse tagliente

“Davvero? E che cosa? Aumentare ancor di più il pessimismo in città?” chiese Briony in tono ironico

“Non ti capisco Briony. Tu più di tutti dovresti avercela con i vampiri.”

“Perché dici così…?” Gli chiese Briony facendosi preoccupata.

“Non fare finta di niente. In fondo tu lo sai che devono morire tutti.”

“Perché? Perché qualcuno li ha condannati a vivere questa eterna e infelice vita? Posso darti ragione su alcuni vampiri che non hanno pietà nell’uccidere gli esseri umani, ma ce ne sono alcuni che hanno rimasto in cuor loro un briciolo di umanità e che possono fare del bene più di quanto noi comuni essere umani possiamo fare. Credimi John, non sono così sprovveduta come tu pensi!”

“E da quando sei così moralista?”

“Penso che non solo i vampiri siano creature crudeli e meschine… e se ci comportiamo come vuoi tu, diventeremo anche noi così… senza cuore. E non voglio.” mormorò diventando seria.. malinconica.

“Stai vaneggiando. La presenza di Elijah non ti fa affatto bene.”

Briony non replicò, pensando che la presenza di Elijah in effetti la stava cambiando. In meglio o in peggio?

“Senti ora devo andare. Fai la brava ti prego!”

“Non è vero che Elena aveva bisogno di parlare con Elijah, vero?”

“Era un tentativo per levarmelo dai piedi così potevo parlare con te.”

Briony non ne poteva più di quei discorsi e gli disse in tono acido:

“Col tuo permesso ora vorrei andare!”.

Ma non aspettò neanche che lui fiatasse, che lei se ne era già andata.

 

In salotto intanto Elena stava ringraziano i presenti per la donazione della fondazione di sua madre, che per lei era molto importante.

Briony cercò Elijah tra la folla, ma non lo vide purtroppo. Neanche Caroline c’era.

Il discorso di Elena però fu interrotto. Sentirono un grande tonfo nell’altra sala, come se qualcosa di molto pesante cadesse dalle scale.

Tutti andarono di corsa a vedere. Stefan con la sua velocità andò per primo.

Vicino alla rampa delle scale, c’era John per terra.

Morto.

 

FINE CAPITOLO.

PS: Scusate per le inesattezze della trama. Ho cambiato un po’ di cose perché mi piace il personaggio di Isobel e volevo farla comparire nella fanfic anche se in ordine temporale lei non dovrebbe esserci… spero che il capitolo vi sia piaciuto!

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