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Autore: pinkstone    12/07/2006    5 recensioni
Eccomi! Questa è una ff sulla vacanza dei nostri beniamini.... Buon divertimento!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Parte seconda gente! Il primo – lo so- è stato piuttosto noioso (sai che novità) ma spero che questo vi rallegri!

L’altro è piaciuto un sacco…o mia dea!

Attenti, questo è caldo caldo, mieloso, mieloso, asfissiante, asfissiante!

Volevo ringraziare per le recensioni del capitolo precedente:

aeris90: Grazie! Un “beso” anche a te!

mem: Oh, adesso “bellissima caratterizzazione dei personaggi” che esagerazione! Grazie comunque!

ladyGranger: Ormai sei un’affiliata! Il tempo di trascriverla dalla carta!

Hermione 09: Tranquilla, tranquilla… e io che pensavo che quelle a capitoli fossero le meno gradite!

Merilyn: Me contenta!

Jenny88: Si… ma sai fare tutto il proverbio? Il prossimo sarà: “Tu quoque discipuli filii mii!!!”.

Tabita: Tu che recensisci…me? Argh! Ma non farò granché nell’appartamento…forse…

emmaerupert: Anche tu di casa, eh? Tranquilla, la finirò! Devo!

jez910: Dio ti deve fare santa! Se non te ne fossi accorta! Grazie! Baci!

Ben! Dopo questo eccesso di ringraziamenti…

Leggete!

 

Pinkstone

 

Gita al mare

“Vacanze rilassanti!” sono solo due parole!

 

La sveglia sulla parete segnava le 9.00.

Una ragazza bruna non molto alta era intenta a imburrarsi i toast appena abbrustoliti. Sebbene fosse mattina faceva già caldo e infatti sopra ai due pezzi aveva solo dei pantaloncini di jeans.

Il stare al sole per due giorni aveva giovato al suo aspetto – come a tutti – ed era abbronzata.

« ‘Giorno Mione ».

« Ciao Ron. Potresti anche coprirti quando vieni in cucina » constatò lei girandosi e arrossendo repentinamente.

« Perché, cos’ho che non va? » ribattè lui andandole vicino per versarsi il caffè.

« Sei a petto nudo! » rispose lei arrossendo ulteriormente.

« Herm, fa caldo » la liquidò lui prendendo un paio di fette tostate e andando a sedersi al tavolo.

« Harry dorme ancora? » chiese lei per cambiare discorso raggiungendolo.

« Si. Ginny? »

« In bagno. Oggi avevo in mente di fare un giro in barca. Che dici? Fino alle isole laggiù » e indicò con il dito il gruppo di isolotti che si vedevano dalla finestra spalancata.

« E’ un’idea. Ci portiamo dietro quella roba tonda… »

« Pizza. »

« Quella. »

« E panini. »

« Ma tu sai guidarne una? »

« Una cosa? » chiese Harry che entrava in quel momento nella stanza.

« Barca. Pensavo di noleggiare una e fare una gita sugli isolotti. » rispose Hermione.

Il moro prese una brioche e si sedette vicino alla ragazza.

« Si, sarebbe bello. »

Ginny entrò in quel momento, in pantaloncini e maglietta, sbadigliando e accasciandosi su una sedia.

« Ciao Ginny. »

« ‘Giorno. »

« Buongiorno Ginny. »

Per tutta risposta la rossa alzò una mano con il viso nascosto nell’altro braccio.

Harry solidale si alzò e le versò una tazza di caffè.

« Tieni. » gliela posò davanti « Hermione aveva in mente una gita in barca. Che ne pensi? » aggiunse risiedendosi.

Ginny alzò la testa, ringraziò con un cenno Harry, bevve un sorso di caffè e rispose a monosillabi.

« Bene. Fantastico. Quando si parte? »

Gli altri tre sorrisero.

« Harry e Ron sceglieranno la barca. Io e te prepareremo il pranzo. Dai, forza! » fece alzare allegramente Ginny – in - coma e si diresse in bagno.

« Bene » anche Harry si alzò « io vado a vestirmi. Ci troviamo fra un quarto d’ora fuori. »

 

                              *

« Hai visto Ron? Sei sempre il solito pessimista. La barca và che è una meraviglia! »

« Che simpatico Harry. La mia era una critica ben fondata. »

Harry, seduto vicino a Ginny, sorrise « Sembri Hermione. Ma non vi va mai bene niente a voi due? »

« Non mi paragonerai mica a lui, vero? » le rispose rabbioso il rosso.

« Beh… »

« Guardate, ci siamo! » li interruppe Ginny. Trovarono una piccola insenatura dove ormeggiarono la barca.

Poi presero il cestino e lo zaino che avevano con sé e cercarono un posto tranquillo.

« Ecco, mettiamoci lì! » gridò all’improvviso Ginny indicando con il dito poco più avanti.

C’era un boschetto di palme, e poco più avanti una piccola baia. Tutti gridarono  felici e fecero chi arriva prima sotto agli alberi. Vinsero Harry e Ginny e si sedettero all’ombra a ridere come pazzi.

Ron, che si era capottato più indietro era intento a farsi aiutare da Hermione, piegata in due dalle risate, ad alzarsi.

« Facciamo il bagno? » chiese Harry ormai solo in costume.

« Io no, Harry. Preferisco stare al sole. » rispose Hermione togliendosi i pantaloncini e prendendo un asciugamano.

« Su, Hermione, non costringermi a portatici di peso » sorrise Ron parandosi davanti.

« Ron, lasciala stare. Deve diventare scura come una noce di cocco! » gli gridò dietro Ginny seguendo Harry in acqua.

« Grazie Ginny » rispose a denti stretti la bruna.

« Non voglio sentire ragioni. Tu vieni con noi. » e detto questo prese la ragazza a sacco di patate e corse verso il mare, sordo ai suoi strilli.

« Ecco qui una doccia fredda! »

SPLASH!

« RON, RAZZA DI IDIOTA PATENTATO! ASPETTA CHE PRENDO LA BACCHETTA E… » ma fu interrotta dalle risate generali.

« Come sei buffa Mione! » esclamò Harry.

La ragazza aveva tutti i capelli davanti alla fronte, che le ricadevano sulle spalle fino a metà schiena. E a causa dell’acqua erano ricci perfetti e non cespugliosi come al solito.

« E’ TUTTA COLPA SUA! MALEDETTO! » e ficcò la testa di Ron sott’acqua.

« Coff! Blub! Arghhhh!!!! »

Harry e Ginny se la ridevano alla grande; e aumentarono il volume quando il rosso prese la bruna per la vita e a rigettò in acqua.

« Dai Ron, adesso basta! » mugolò Hermione seduta sul fondale sabbioso.

« Ok scusa » disse sempre ridendo lui, facendola alzare di peso.

« Io me ne torno a riva. » la ragazza si diresse senza esitare sulla spiaggia, stese un telo sotto alle palme e si mise a dormire.

Meno di due ore più tardi.

« Ho una fame. »

« Stendiamo la coperta all’ombra. »

« Harry, tu svegli Mione per favore? »

Il ragazzo si avvicinò alla bruna che riposava tranquilla.

« Herm… svegliati! Sveglia pigrona! » il ragazzo le scosse ancora la spalla.

« Che c’è? » sbadigliò lei.

8 Mangiamo quello che te e Ginny avete preparato. E vedrai che sarà tutto buonissimo! »

« Ok arrivo. » asserì con un sorriso alzandosi e prendendo posto vicino a Ron.

« Ho preparato tramezzini, lavato della frutta e ho fatto anche l’insalata di riso! E da bere dell’acqua e del succo d’arancia. Niente alcolici. » diede uno sguardo significativo al ragazzo vicino a lei che sbuffò « Per qualche birretta, che vuoi che sia… »

« Non erano “qualche birretta”, erano cinque! Non mi sono alzata dal letto per tre giorni! »

« Sai com’è, Hermione, voleva approfittare di te! »

« Ginny! » urlarono tre voci.

La rossa ridacchiò.

« Mangiamo che è meglio. »

« Ahw! Adesso è venuto sonno anche a me! » Harry si stiracchiò sazio, distendendosi lungo la coperta.

« ‘Notte » sussurrò sorridendo.

Ginny colse l’occasione al volo. Mentre l’amica distraeva suo fratello, lei si mise vicino a Harry dando le spalle ai due.

Ma suo fratello non rea poi così tocco.

« ecco, hai visto Mione? » indicò furibondo sua sorella e il suo migliore amico « mi distrai e succede questo! »

« Smettila! » ribattè lei « Così gli svegli! »

Lui si strinse nelle spalle e si distese sulla coperta, calandosi un capello sul viso. Hermione lo guardò indispettita a braccia incrociate; poi aspettò che il respiro del ragazzo si stabilizzasse e gli tolse il cappello dal viso.

Prese distrattamente ad accarezzargli i capelli fulvi, fino a passare il pollice sulla guancia.

Quando si accorse di quello che stava facendo avvampò come un fuoco e tolse di scatto la mano. Ma questa fu fermata da una delle manone del ragazzo, che ora era sveglio e la guardava serio.

Hermione, incapace di distogliere lo sguardo, era color mattone.

« Ehm… R – Ron… » ma si bloccò di colpo quando la mano di lui si posò sulla sua guancia e cominciò ad avvicinare il suo viso al proprio.

La ragazza aveva sconnesso il cervello e quando Ron la baciò dolcemente come non avrebbe mai immaginato, ricambiò con fervore, approfondendo il bacio. Quando si staccarono Hermione si alzò di scatto e cominciò a correre lungo il bagnasciuga.

« Corri, che aspetti? »

« Ginny? » Ron, sedutosi, la guardò confuso.

« Muoviti! Altrimenti non ti parlerà più! »

Con l’orrore stampato in volto il ragazzo la rincorse.

“ L’ho baciato. Mi ha baciato. E io ho ricambiato! Che cavolo mi è preso? E perché sto correndo?”

Si fermò di colpo sulla spiaggia.

“Sono scappata! Mi ha baciata! E io ho approfondito!

Si mise le mani nei capelli.

“Oddio!”

« Herm! »

“Ommiodio!”

Ron le prese il polso e la voltò.

« Mione. »

Si guardarono in silenzio, le orecchie di Ron fanali rosso bordeaux.

“Chefaccio, chefaccio, chefaccio?”

« Senti Mione, io non so che mi è preso. Ti ho visto lì, che mi accarezzavi, illuminata dal sole » si trattene, improvvisamente interessato alle onde alla sua sinistra « Si… insomma…  ho reagito d’impulso. Con il cuore. Non con la testa come hai fatto tu. » si voltò a guardarla lievemente adirato « Tu sei scappata. Hai seguito la tua testa. Come fai sempre. Perché Mione? Non volevi essere baciata? Non andava bene un semplice bacio?! » il ragazzo fece un passo avanti prendendola per le spalle, ma lei sussultò appena.

« Perché Herm, perché? » urlò furioso « Hai anche approfondito! » poi inaspettatamente l’abbracciò forte, quasi temendo che fuggisse di nuovo.

« Io ho bisogno di te Herm. Io ti amo. »

Hermione era una bambola di pezza, nascosta tra le braccia di quel ragazzone.

“Mi dispiace. Mi dispiace Ron.”

La bruna ricambiò l’abbraccio, singhiozzando sul suo petto.

« Ti prego Ron, non fare così. Anch’io ti amo, ma ho avuto paura! »

« Paura di cosa? » chiese confuso.

« Che la felicità svanisse »

« Ma noi due ci amiamo. E’ questo che conta. »

« Si. Ora lo so. » alzò lo sguardo per specchiarsi in quello cobalto di lui.

« Vieni » lo prese per mano e lo condusse all’ombra di un quartetto di palme « stiamo un po’ qui. vicini. » si distesero l’uno accanto all’altra.

« Sei sicura? Io… non voglio farti male. » sussurrò Ron accarezzandole i capelli, ora di nuovo crespi. Hermione gli posò un dito sulle labbra.

« Io sono con te. Ora sono al sicuro. Non ho più paura. » e lo baciò.

Il sole tramontò, in un silenzio quasi religioso, timoroso di rompere quell’atmosfera radiosa in fragili pezzi di cristallo.

 

                                  **

Ginny e Harry erano seduti in riva al mare, e onde lambivano i loro piedi.

« Ron avrà avuto abbastanza spina dorsale? »

« Non ti preoccupare. Ok, io ho svegliarlo, ma per il resto se la caverà. »

Harry si alzò e guardò lontano l’orizzonte, perso nei suoi pensieri « E io Ginny? » la ragazza alzò lo sguardo « Io ho abbastanza fegato? » le si risedette accanto, guardandola. « Io ho il coraggio di dirti che tutto andrà bene, che ti voglio al mio fianco anche se rischierai la vita? Di dirti che ti amo? »

La rossa spalancò gli occhi. Poi tornò serena e mise una mano in quella del moro « Si Harry. Io e te insieme possiamo farcela. »

Senza una parola, ad eccezione di un leggero sorriso, Harry l’abbracciò stretta, baciandole di tanto in tanto una guancia.

« Che stai facendo con mia SORELLA?! »

Harry e Ginny balzarono in piedi.

« Che hai fatto tu con lei, casomai » ribatté arrabbiata la sorella.

Gli altri due avvamparono.

« E’ una cosa diversa! »

Ginny sbuffò forte.

« Ok, ok smettiamola. Torniamo indietro » si intromise Hermione.

« Io vado a prendere le nostre cose » Harry si diresse verso il boschetto, mentre gli altri tre tornarono alla barca.

« Ok. Calma. Un bel respiro. Dov’è? » chiese cauta Ginny indicando l’insenatura vuota. Vuota.

« Ma l’avevamo legata bene! » si difese il fratello.

« Vedo. Ora come diavolo facciamo? »

« … »

« Aspettate! » gridò Hermione, scemando una zuffa fra fratelli « E’ lì! »

Poco distante, il loro cannotto galleggiava pigro, incurante del caos che aveva causato sparendo.

« Mi tuffo.» declamò sicura la bruna.

« No! » Ron la prese per il polso, guardandola fissa negli occhi. « Potresti farti male. Andiamo io e Harry. »

« Ma io non ce la faccio! » Ron lo guardò sbigottito. « Hai nuotato nel Lago Nero! »

« Ero una semi -  rana, Ron! »

« Il principio è lo stesso. Andiamo. »

 

                        ***

« Mi ha abbracciata! A – B – B – R – A – C – C – I – A – T – A! E’ stato bellissimo! » Ginny si fermò per riprendere fiato « è quello giusto. Lo sento. Se non lo fa lui… gli chiedo di sposarmi! »

Hermione si bloccò nell’atto di prendere un asciugamano « Ma sei matta? Sposarsi? »

« Ma io lo amo! E a te non piacerebbe che Ron te lo chiedesse, se rimani incinta? »

La bruna arrossì.

« Q – quella è un’altra storia! » balbettò voltandosi dalla parte opposta « E poi non sono sicura che Ron vorrebbe. Tenere il bambino e sposarmi. » sussurrò desolata al muro.

Ginny si impietosì e andò ad abbracciare l’amica.

« Non fare così. Mio fratello sarà un’idiota, ma è pur sempre un Weasley. »

Hermione ricambiò l’abbraccio, confortata.

« Meno male che ci sei tu. Ora prepariamoci. »

Due stanze più in là.

Un ragazzo alto dai capelli rossi camminava in maniera convulsa per la stanza.

« Scemo. SCEMO. S – C – E – M – O! » si disse.

« Ron, finiscila! Chiedile di sposarti, e vivete tutti felici e contenti! »

« Come può sposarmi quando l’ho messa incinta? Un figlio! Mi odierà! Non mi vorrà vedere più! Mi ucciderà! Mia madre mi ucciderà! »

Harry alzò gli occhi al cielo.

« Lo sai, vero, che lei ti ama? » chiese.

« Si » sussurrò l’altro.

« Bene. Tu ami lei e lei ama te. Fine dei problemi. » guardò l’amico, che non sembrava molto convinto « Può darsi che non l’hai messa incinta. Ti semplifica le cose? »

« Ma lei lo è! Ne sono certo! » Ron fece un grosso sospiro « Aspetterò di essere a casa per chiederglielo. » poi osservò l’amico con sguardo penetrante « E te e mia sorella? » domandò.

Harry arrossì.

« Beh… ecco… io… »

« Si? » lo incitò l’altro.

Il moro ingoiò il vuoto e sganciò la bomba « Voglio sposarla. »

« … »

« … »

« Ron… ? »

« … »

TONF!

Il ragazzo stramazzò a terra.

“Almeno non mi ha preso a pugni.”

Sera, nove e mezza.

Il paese stava facendo una sagra, con musica, danze, giochi e bancarelle. Colorata. Un gruppo di quattro ragazzi si stava divertendo nella sera d’estate.

« Io e Harry andiamo a fare qualche gioco. Divertitevi! » gridò Ginny strattonando Harry.

« Ci ritroviamo a casa! » le rispose dietro Hermione.

« Io con questo vestito non posso fare granché. » sorrise timida la ragazza « guardiamo le bancarelle? »

Hermione aveva un semplice vestito bianco a spalline fini lungo fino a metà coscia. I capelli ordinati erano trattenuti dietro da un fermaglio a farfalla, e con le guance arrossate era davvero incantevole.

« Ok. » acconsentì Ron prendendola per mano guidandola.

« … »

« … »

“Di qualcosa! Parla!”

I pensieri di Hermione erano un vespaio.

“Perché sta’ zitto? Parla imbecilotto! »

Ormai si erano lasciati i banchetti alle spalle e camminavano sul lungo mare. Il ragazzo, fuorché trattenersi un momento in più su una bancarella e aver parlato con il proprietario, non aveva spiccicato parola. Guardava fisso l’orizzonte. E la bruna era sempre più irrequieta.

« Hermione… »

Ron si era fermato, sempre mano nella mano con lei.

“Era ora.”

« Si? »

Il rosso si girò, mostrando un anellino con incastonata una semplice perla.

« Che… » deglutì « che tu aspetti un bambino o no, io voglio stare con te. Perché ti amo. Perciò… » ma le sue parole furono smorzate dal bacio strappatonsille di lei. « Pensavo che non me lo avresti mai chiesto! Si Ron, si! » esultò felice.

Ron ricambiò l’abbracciò « Grazie Mione. »

TRUMBLE!

« 5 a 3 per me! Dovresti vergognarti Harry »

« Non sei tu che indossi una camicia – blocca – movimenti! » protestò lui.

« Io trovo che ti stia benissimo. » replicò piano lei.

Harry arrossì.

« Si beh… tu sei… molto più bella di me. » rispose frammentato il moro.

Ginny sorrise.

Aveva un semplice top verde scuro che le lasciava scoperta la pancia e dei jeans accuratamente strappati di colore blu scuro.

« Dai, facciamo un giro. »

Camminarono un po’, finché la ragazza non ne uscì con ‘La’ domanda spinosa:

« Harry… io e te… stiamo insieme? »

« Certo… Perché ne dubitavi? »

« E… potremmo essere pronti per il grande passo? »

Il ragazzo si arrestò.

« Intendi quel… grande passo? Spo – sposarci? »

Ginny corrucciò la fronte « Beh… no, se ti senti obbligato. »

Con suo stupore Harry rise e l’abbracciò, alzandola di peso « Ma te l’avrei chiesto! Volevo farlo subito, ma poi ho preferito aspettare di tornare a casa, per fare le cose in vecchio stile. » gli brillarono gli occhi « Chiedere ai tuoi! »

La baciò e la posò a terra « In ogni caso considerati occupata a tempo indeterminato. »

Lei rise e ricambiò il bacio « Allora non vedo l’ora di tornare alla Tana! ».

 

  
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