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Autore: fluorescentadolescent    15/11/2011    6 recensioni
Prima parte di un ciclo che sarà composto da quattro storie che prenderanno i nomi delle stagioni. Ho voluto cominciare con l'inverno e finirà (senza problemi, si spera) con l'autunno. Le storie ruoteranno attorno a Santana, Rachel, Quinn e Brittany. Ci saranno parti drammatiche e parti comiche. Are you ready? Winter is coming!
Genere: Angst, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A KIND OF MAGIC


 

La neve cadeva lentamente disegnando ghirigori nell'aria ed un flebile vento fece ballare i rami spogli di lontani alberi.
Il cielo era un grande lenzuolo color panna tendente al grigio e il pallido sole stava per confondersi con l'orizzonte.
Due ragazze erano stese su un innevato tappeto bianco, una accanto all'altra e avevano entrambe il capo alzato al cielo cercando di catturare con la bocca i piccoli fiocchi di neve.

San, da dove viene tutta questa neve? Chi è che li fa?”
Santana si voltò a guardarla meglio e con le dita tolse dalla punta della lingua alcuni pezzi ghiacciati non ancora sciolti.
Brittany invece aveva ancora gli occhi rivolti al cielo, con la lingua cercava di catturare al volo i piccoli fiocchi bianchi.
“Forse Babbo Natale, tu che dici?”
“Non lo so...Secondo me no, pensaci Santi. Sarà troppo impegnato a preparare gli ultimi pacchi. Fra due giorni è Natale e non credo che in questo momento sia in giro per Lima a spargere la neve. I regali sono più importanti! Secondo me è tutta un'opera di magia. Questi fiocchi sono troppo belli per essere veri, peccato che non abbiano lo stesso sapore del zucchero filato...”

Santana scosse la testa divertita e osservò come l'altra ragazza spostava la propria testa in base alla direzione della neve, con gli occhi ne tracciò la linea del suo profilo, delle sue labbra e del suo collo accorgendosi che era totalmente scoperto.
Le si era abbassata la sciarpa lasciando la gola esposta al vento.
Santana, senza pensarci due volte, avvicinò il proprio viso a quel lembo di pelle e lo baciò con dolcezza.

Hai ragione, la neve è magica..” sussurrò con il viso completamente affondato nei capelli di Brittany che spuntavano da un coloratissimo berretto di lana e una mano fece presa sull'altro lato del collo.
La bionda, sentendo il tocco ghiacciato della latina sulla propria pelle, le spostò velocemente la mano e una nuvola bianca uscì dalle sue labbra sorridenti.

Hai la mano fredda!”
“Mi sono dimenticata i guanti a casa, scusa..”

L'ispanica raddrizzò la schiena e nascose riluttante le proprie mani nei tasconi della giacca a vento.
La bionda puntellò i gomiti sull'erba innevata squadrandola con tenerezza e infine drizzò il busto trascinando poi il proprio corpo vicino all'altra e in un attimo si trovò faccia a faccia alla mora.
“Dammele a me..”
Santana offrì le proprie mani che Brittany prese subito con dolcezza e cominciando a strofinarle con l'aiuto delle proprie, a ritmi cadenzati.

Mi piacciono le tue mani, le tue dita, i tuoi polsi..”
Santana sorrise imbarazzata, trovava il gesto e la frase della bionda assolutamente dolci e sensuali. Sentì un brivido scorrerle lungo la schiena e non era causato tanto per il freddo quanto per il tocco straordinariamente caldo della bionda.
“Grazie Britt.. ”
L'ispanica spostò lo sguardo dalle mani alle labbra di Brittany e si morse la lingua.
Le era venuta un'irresistibile voglia di gustarle, da lì poteva sentire il profumo del lucidalabbra alla fragola e voleva ricambiarle le attenzioni, ma a modo suo.
Brittany sorrise maliziosa leccandosi le labbra, in qualche modo aveva letto il pensiero della latina.

Prese le gambe di Santana e le incastrò ai lati del proprio busto.
“Ora siamo più comode e più calde..”

Sentire quel corpo, nascosto sotto un pesante giaccone, addosso al proprio le procurò una dolce stretta allo stomaco.
L'istinto le diceva di buttarsi su di lei e di farla già sua, in quel giardino innevato a discapito della temperatura polare.
La ragione le diceva di prendere le cose con calma, di apprezzare quei gesti così semplici ma pieni di significato e di amore.

Santana affondò le dita, ora calde, dietro le orecchie della bionda e accarezzò con i pollici le guance continuando a fissare famelica quelle sottili, chiare e fruttate labbra.
Fece avvicinare di pochi centimetri le proprie labbra a quelle della compagna e le sorrise con provocazione.
Al diavolo il freddo!
Buon Natale, Britt...”

 

“Buon Natale, Britt!”
La bionda si voltò abbassando lo sguardo e vide una piccola bambina sorridente che le stava allungando una scatola rossa impacchettata con tanto di fiocco dorato in cima.
“E' per me?”
“Sì, però lo devi aprire solo il giorno di Natale perché è magico!”
Brittany le arruffò i capelli con una mano libera mentre l'altra ruotava il pacchetto con fare curioso.
“Certo Katy, lo metterò sotto il mio albero!”.
La bambina abbassò lo sguardo facendosi subito triste cominciando a tormentarsi le mani.
“Non andare via..”
La bionda appoggiò velocemente il pacco sopra il suo borsone, si abbassò al livello della piccola allieva alzandole il mento con le dita.
“Non starò via tanto, volpina. Mike vi piacerà. E' bravo, adora i bambini e sa essere molto buffo”
“Uffa però!”
Brittany l'abbracciò con dolcezza, mise le gambine della bimba attorno al proprio busto e si issò piano cercando di non vacillare.
La bimba incrociò le braccia dietro al collo della ragazza e si lasciò cullare.
“Lo sai che sei una delle mie allieve preferite?” le sussurrò all'orecchio facendola ridere.
La bambina ritrasse il proprio viso dall'incavo del collo della bionda e le diede un umido bacio sulla guancia.
“Ti voglio bene”.
Appena sentì quelle timide parole, la bionda indietreggiò la testa cercando di scorgere meglio quei due piccoli occhi neri da cerbiatto e sorrise commossa.
“Anch'io, pasticcino”
Brittany si attaccò al collo della bambina soffiandoci sopra e la tenne salda con sé in modo da non farla scappare.
La bimba, sorpresa dall'improvvisa mossa dell'insegnante, cercò invano di liberarsi e le sue risate si librarono per tutta la palestra, creando un sordo eco.
Dopo una breve giravolta e qualche solletico sulle costole della piccola, la bionda allentò la stretta e fece scendere la bambina dalle proprie braccia.
“Fra poco arriveranno i tuoi compagni. Vai a riscaldarti un po' che ti raggiungo subito!”
La bimba si grattò la testa pensierosa squadrando l'insegnante dal basso verso l'alto.
“Non mi hai detto dove vai...”
“Sto andando a prendere lo stereo...” disse confusa l'altra.
“Non adesso!” Katy sbuffò gli occhi roteando “Domani dove parti?”
“Oh! E' un posto molto lontano!”
“Lontano come?”
“Lontano lontano!”
Katy incrociò le braccia e la guardò di traverso.
“Non prendermi in giro, dimmi dove!”
Brittany rise di gusto e le diede un buffetto sulla guancia.
“Mi ricordi molto una ragazza che conoscevo...” mormorò divertita rivolgendo più a se stessa che alla piccola allieva.
“Sgancia il nome!”
“New York. Contenta ora?”
La bambina mise le mani sui fianchi spostando lo sguardo in basso, poco convinta.
“E' lontano davvero”
Brittany si sedette per terra e incitò la bambina di fare altrettanto.
“Vero, è lontano. Ma non devi preoccuparti. E' una bella città e ci sto andando per un buon motivo. Voglio fare una sorpresa ad una mia vecchia amica di liceo. E' alta quanto te!”
Katy sorrise e appoggiò il mento sul palmo della mano.
“Forte!”
“Sono convinta che sia una gnoma travestita da umana, o magari è una fata, canta troppo bene per essere una comune mortale! Appena la vedo devo chiederglielo.” la bionda martellò fermamente il palmo della mano vagando uno sguardo risolutore all'orizzonte “Comunque lei mi ha detto che ha appena incontrato un'altra amica che... che non la sento più perché l'ultima volta abbiamo litigato di brutto”
“Perché avete litigato?”
Brittany alzò la testa gonfiando le proprie guance.
“Perché non è stata buona con me.”
“Ma le vuoi ancora bene,vero?”
“Io...non lo so” tentennò la bionda con un mesto sorriso.
“Ho capito. Quindi vai a New York, saluterai la gnoma e farai pace con la tua amica.”
“Non lo so..”
“Non era una domanda, Britt. Fra poco è Natale e se non farai pace con lei, Babbo Natale non ti porterà più i regali!” fece la bambina alzando le spalle con fare ovvio, come se avesse appena detto un ineluttabile verità.
Brittany corrugò la fronte pensierosa e tamburellò due dita sulle labbra.
Non l'aveva mai pensata in questo modo. Adorava i regali e voleva averli sotto l'albero, senza dubbio.
Non sapeva in che quartiere vivesse la Berry ma le aveva detto il nome del teatro dove solitamente recava per le prove e la bionda concluse che l'avrebbe cercata lì.
Si era precedentemente imposta di non provare a sentire o cercare Santana ma l'ultimo incontro con Rachel fece vacillare queste sue poche ed irremovibili certezze e si era così subito ritrovata a pensare spesso alla latina, in quegli ultimi giorni.
La immaginò seduta dietro ad una elegante scrivania o a passeggiare per le affollate strade di Tribeca con in mano un caffe di Starbucks o semplicemente in compagnia di Quinn.
Anche la Berry aveva perso di vista l'altra cheerio bionda e quindi Brittany non sapeva se Santana si era infine messa con l'amante o se avesse trovato un nuovo amore a New York.
E così la bionda cominciò a fantasticare Santana e Quinn coccolarsi sul divano, a cena in qualche romantico ristorante italiano o a letto insieme, nude e intente a fare l'amore.
Ragazze come Santana non rimanevano single neanche per sbaglio.
Era bella, anzi bellissima e sapeva farsi desiderare davvero con poco. Un sorriso, un battito di ciglia ed era fatta.
Non poté fare a meno di ricordare il suo corpo liscio ed ambrato, il suo particolare profumo, il sapore dei suoi baci, il calore dei suoi abbracci e la voce solitamente suadente.
Brittany si portò istintivamente una mano al cuore, come se tutto quel profondo pensare su di lei le si sarebbero pericolosamente scucite le cicatrici che aveva pazientemente allacciato in quei quattro lunghi anni.
Si stupì invece di non aver sentito sfilacciare nessun filo, stava bene. Il cuore era ancora al suo posto.
Sano e forte.
Perdersi in quel mare di ricordi non le faceva più male, finalmente.
Quindi sì, presto sarebbe partita per New York, avrebbe rivisto ancora Rachel, forse sarebbe riuscita ad avvicinarsi a Santana e con ciò Babbo Natale l'avrebbe premiata mettendo tanti regali sotto l'albero.
La vera preoccupazione della bionda era Quinn, sperò che non si trovasse in città.
Tra tutte le persone che l'avevano maggiormente delusa, la ex cheerio bionda occupava il primo posto della lista. Ancora prima di Santana.
Brittany ricordava chiaramente la promessa non mantenuta che Quinn le aveva fatto, anni or sono. Eccome se la ricordava!
La bionda scosse la testa scacciando quel particolare pensiero.
“Sono arrivati gli altri! Britt...” fece notare la bimba osservando i suoi amichetti entrare dalla porta d'ingresso.
Brittany respirò profondamente prima di darsi due pacche di incoraggiamento sulle gambe e si alzò dal pavimento facendo leva con le braccia.
“Andiamo..”
Katy restò al suo posto contemplando il viso dell'insegnante con aria dubbiosa.
“Sei triste?”
La bionda la guardò intensamente notando come la bimba fosse davvero piccola e paffuta, graziosamente rannicchiata sul pavimento chiaro del salone.
Adorava tutti i suoi allievi, nessuno escluso. Ma in Katy trovava qualcosa di speciale; semplicemente, nell'alto dei suoi 5 anni, riusciva a capire i stati d'animo di Brittany come nessun altro. A parte Santana, ovviamente.
Ma quella era storia passata.
“Nah, un po' di tristezza. E' la nostra ultima lezione oggi..”
Katy si alzò da terra con movimenti decisi e sporse il labbro inferiore pensierosa.
“Ho deciso che stasera aprirai il regalo, hai il mio permesso. Ma solo a mezzanotte, prima che tu vada a letto!”
Gli occhi di Brittany si illuminarono e sorrise riconoscente.
“Ok, a mezzanotte!”

 

 “Sei sicura di farlo, Santana?”
“Puoi chiudere il becco per un secondo?” tagliò l'ispanica con stizza.
“Stai osservando quel biglietto da 10 minuti!”
“Lo so bene cosa sto facendo, Berry...Sto pensando a come convincerla ad uscire con noi, devo ponderare bene le mie frasi. Sai che sono istintiva e non le vorrei dire cose che in un secondo momento me ne pentirei”
Santana girò e rigirò il numero di Quinn Fabray tra le dita. L'aveva appuntato su un post it e ovviamente ancora non l'aveva chiamata.
“Ok, vado, passami il telefono”
Santana le prese il cordless dalle mani dell'amica e compose esitante il numero.
Nell'attesa che l'altra alzasse la cornetta, si morse l'angolo del post it con i denti sputando poi un pezzo rimasto attaccato sul labbro.
“Sento che mi verrà l'ulcera..” mormorò Rachel con aria di sufficienza “E ciò non va bene per la mia carriera”
“Non risponde..” sussurrò flebilmente la latina “Che ore sono?”
“Le dieci! ottimo orario, Santana. Veramente ottimo” fece la più bassa con voce ironica.
“Pronto?”
Quella inconfondibile voce roca, quel 'pronto' detto con voce pastosa, Quinn stava sicuramente dormendo e Santana si diede una scappellata sulla fronte. La pazienza non era davvero il suo forte, proprio no.
“Ciao, bel faccino.”
Rachel la guardò con un sopracciglio inarcato e con il labiale cercò di dire qualcosa a Santana che però non ne afferrò il significato.
“Sei tu Lopez? Ma lo sai che ore sono?”
L'ispanica digrignò i denti e chiuse gli occhi.
“Le dieci?”
Complimenti per la perspicacia, meloni contraffatti”
Rachel premette il vivavoce, non ce la faceva più. Voleva seguire la conversazione e sentire la voce di Quinn.
Quella voce che un giorno di svariati estati fa disse inconfessabili verità.
Santana le lanciò un'occhiata infuocata e con un dito le intimò di restare almeno in silenzio.
“Scusami..”
Come hai avuto il mio numero?”
La voce di Quinn si era fatta più tagliente e fredda.
Non era stata una buona idea quella della telefonata. Né tanto meno per come aveva iniziato il discorso né tanto meno per l'ora.
Ma ormai Santana si era appena scavata la fossa da sola e tanto valeva chiudere la cosa con un colpo secco senza fare troppo giri di parole.
“Quinn, vivo a New York. Possiamo vederci uno di questi giorni?”
Aspetta...Sei a New York? Vuoi vedermi? Dopo tutto questo tempo?”
“Sì, sì e sì. Voglio chiarire con te.”
Rachel aveva le mani congiunte sulle ginocchia e fissava il vivavoce con occhi spiritati.
Non è che stai morendo?”
“Cosa? No, sto bene.. Voglio solo vederti, Fabray. Te lo devo..”
Ok.”
Santana e Rachel si guardarono negli occhi, completamente prese alla sprovvista. Aveva davvero detto ok? Così in fretta?
“Ho capito bene?”
Sì. Vediamoci dopodomani allo 'Stage 18'. Alle sei di pomeriggio. Santana, non ti azzardare più a chiamarmi a quest'ora.”
“Ha messo giù” disse la latina guardando sorpresa il proprio telefono “Hai idea dove si trovi questo locale?”
Il viso di Rachel si era completamente sbiancato e ci volle una forte scrollata da parte di Santana per farla tornare al mondo dei vivi.
“Stai bene? Vuoi dell'acqua? Dios se la Fabray ti ha proprio cotta a puntino.”
La moretta si portò due dita ai lati delle sopracciglia, premendoli.
“Si trova sulla Broadway, è un localino di nicchia, per amanti dei musicals. Ci andavo con Kurt durante le serate karaoke, sai a racimolare qualche dollaro per pagarci le rette mensili della NYADA.. Mi sembra strano che Quinn lo conosca, non mi sembra il tipo che va a vedere quel genere di spettacoli”.
“Forse lavora in qualche ufficio da quelle parti, magari ci sarà passata così tante volte..”
Rachel scosse il capo sorridendo nervosa.
“Già, può essere... in fondo è da un bel po' che non ci vado, magari è diventato chic e alla moda”
“Appunto..un cambio di gestione ed è fatta. Sai quanti casi simili ho visto io..”
Santana si alzò dal divano mettendosi due mani ad altezza reni.
“Comunque non devi preoccuparti, se non vuoi incontrarla non fa niente. Non ho fatto il tuo nome durante la telefonata e direi che a questo punto tanto vale che ci vado da sola all'appuntamento. A meno che tu non voglia venire con me e farle una sorpresa ma meglio accantonare questa idea, hai sentito come sembrava contenta di sentirmi...”
“No, hai fatto bene a non mettermi in mezzo.. Sentire la sua voce mi ha fatto capire che non sono proprio pronta a rivederla. Lo so, è pazzesco dato che tra noi è non è successo quasi nulla se non qualche bacio, mentre tu.. Ammiro la tua tenacia, non so dove trovi tutta forza”
Santana prese le mani dell'amica e cercò di incrociare i suoi occhi castani che erano rivolti verso il basso “Ascolta, non credere che sia tutto facile per me. Sono agitatissima e senti come tremano le mie mani? Lo sto facendo perché ho bisogno di chiudere una volta per tutte questo capitolo rimasto aperto. Capito?”
Rachel abbozzò un mite sorriso e dondolò leggermente le loro mani unite.
“Poi mi racconterai tutto?”
“Poi ti racconterò tutto”.

 

….

 

Diamo il benvenuto a Brittany che si è presa mezzo capitolo tutta per sé! (:
Grazie ancora per i graditissimi commenti!

See ya! (: 

  
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