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Autore: NiNieL82    15/11/2011    1 recensioni
Aredhel cercò di non pensare. Chiuse gli occhi e asciugò con una mano le lacrime che le bagnavano le guance e le scendevano lungo il collo. Il vento ululava sinistro fuori mentre la pioggia cominciava a spazzare le colline verdi.
Una tempesta era in arrivo. Aredhel odiava le tempeste. Aredhel odiava tutto quello che distruggeva le cose belle. Perché Aredhel era l'impersonificazione della bellezza. Aredhel era una Veela. [dal primo capitolo]

Diane è figlia di una Veela e di un mago. James è un ragazzino viziato, nato da due maghi avanti con l'età. Sirius è un ribelle. Remus ha qualche problema da risolvere. Lily è una Nata Babbana. Severus è un mago figlio di un Babbano e di una Strega.
Le loro storie si uniranno indissolubilmente e tessaranno le sorti del loro futuro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Voglio cogliere l'occasione per ringraziare Lisa e Vale che mi hanno recensita. Spero di non deludervi.

E ringrazio tutte le persone che continuano a leggere la mia storia... un bacio...





Lo smistamento.


Il treno lentamente si fermò. I freni cominciarono a stridere e l'attrito con i binari fece scaturire qualche scintilla.

Diane e Lily, eccitate, sporsero la testa fuori dal finestrino e l'aria fresca accarezzò il viso di entrambe che socchiusero gli occhi annusando i profumi della piccola stazione. Era un profumo strano: un misto di pino, erba bagnata e resina. L'aria umida fece rabbrividire le due bambine che sorridendo rientrarono dentro il treno e si guardarono negli occhi. Erano la quintessenza della felicità.

Severus, invece, guardava fuori dallo scompartimento, quasi cercasse qualcosa o qualcuno.

Che cerchi, Sev?” chiese appunto Lily sporgendosi a sua volta e guardandosi intorno.

Con un gesto stizzito, Severus spinse la testa della rossa dentro il piccolo scomparto e chiudendo la porta scorrevole rispose:

Guardavo se c'è quell'insopportabile ragazzo con gli occhiali in giro!”

Diane e Lily sollevarono un sopracciglio assieme e la prima, scansando il ragazzo disse:

Beh! Sai quanto me ne importa. Può fare lo sbruffone con me, ma io conosco il suo punto debole!” e senza aggiungere altro uscì nel corridoio.

Lily sollevò le spalle, ricambiando uno sguardo divertito a quello sconcertato di Severus poi, ridendo, disse:

Diane! Hey, Diane! Aspettami!”e seguì la nuova amica.

Severus scosse la testa e guardò in alto mormorando:

Femmine!” e con un piccolo scatto le seguì.


James scese nella piattaforma in cemento e si guardò intorno. O meglio, cercò di aguzzare la vista cercando di vedere qualche cosa attraverso l'oscurità che era scesa prima del loro arrivo.

Non ebbe il tempo di rivolgersi a Sirius che qualcuno gridò:

Primo anno! Primo anno da questa parte!”

Sia Sirius che James si voltarono a guardare in direzione della voce -che continuava a radunare i ragazzi del primo anno- e videro un uomo molto alto, con una folta chioma di capelli scuri e disordinata e una grande barba incolta.

Ma quello è un gigante!” mormorò Sirius guardandolo sbalordito.

Nah! Troppo piccolo. I giganti sono alti anche cinque metri... Quello è solo uno un po' grosso!”mormorò James fissandolo interessato a sua volta.

Rimasero qualche attimo in silenzio e poi assieme dissero:

Forte!” e dopo essersi guardati negli occhi, ridendo corsero verso l'omone barbuto.

Primo anno! Primo anno da questa parte!” continuava a ripetere l'omone muovendo una lanterna sopra la testa. “Seguitemi! Ci siete tutti, sì? E attenti dove mettete i piedi!” si raccomandò l'omone.

I ragazzi lo seguirono in silenzio.

James si guardò intorno. Un folto gruppo di ragazzi seguiva incerto il sentiero poco illuminato. Ad occhio e croce non dovevano essere più di una trentina.

Sai come ci Smisteranno?” chiese con il fiatone James.

Mio padre mi ha parlato di un Cappello Magico!” rispose Sirius un po' in difficoltà cercando di non mettere il piede in fallo.

James aggrottò le sopracciglia ed ebbe un tuffo al cuore. E se per caso gli avessero chiesto di fare qualche magia? Magari di fare come i maghi Babbani, quelli che fingono di fare magie e che tolgono conigli o colombe dai loro cilindri. Scosse la testa e cercò di non pensarci. Solo l'idea della prova che gli spettava lo faceva stare male. Sospirando nervoso si guardò intorno.

Non fu difficile notare Diane e la sua chioma argentea. Parlava fitto con la ragazza dai capelli rossi, mentre l'altro ragazzo, che desiderava andare a Serpeverde, guardava intorno a sé con un espressione indecifrabile.

Cosa guardi?” chiese Sirius allungando il collo.

James indicò verso Diane con il mento e rispose:

La Prewett ha fatto amicizia con quella ragazzina dai capelli rossi!”

Sirius le guardò per un secondo poi tornò a fissare in maniera certosina il terreno e strinse i pugni, cercando di controllare la rabbia che provava solo a ripensare al calcio che gli aveva sferrato quella biondina. Nonostante questo non voleva far notare la sua rabbia e la sua frustrazione a James. Cercò quindi di essere il più naturale possibile e replicò:

Sai quanto me ne importa!”

Notò con piacere che doveva essere stato davvero convincente dal momento che James aveva spalancato la bocca meravigliato e ammirato.

Questo vuol dire che non ti vendicherai di quello che ti ha fatto in treno?”

Sirius emise uno strano verso, un misto tra una risata e uno sbuffo e ribatté:

Come direbbe mio padre... Io sono un Black prima di essere un mago. E un Black non dimentica le offese ricevute!” e voltando gli occhi verso Diane serrò la mascella, osservandola in silenzio.

La vendetta è un piano che si gusta freddo. E lui sapeva aspettare.


Il buio è molto fitto qua, vero?” mormorò Lily guardandosi intorno.

Forse stiamo passando in mezzo ad un viale costeggiato da alberi!” fece notare Diane guardando con aria interessata attorno a sé.

Certo che potevano mandare qualcuno a prenderci! Non ci posso credere che il nostro comitato di benvenuto sia quello zotico con la torcia!” sibilò Severus, non proprio felice di arrampicarsi per un terreno scosceso, anche se questo apparteneva ad Hogwarts.

Lily scosse la testa ridendo e voltandosi a guardare Severus rispose:

Sempre a lamentarti, Sev!”

Infatti! Goditela. Sei ad Hogwarts, finalmente, e metti il muso!” rincarò Diane divertita.

Severus le osservò con rimprovero e le due ragazze stavano per ribattere quando l'omone che Severus aveva chiamato zotico, disse:

Attenzione: prima vista panoramica di Hogwarts!”

Tutti si voltarono.

E si levò un unico coro di meraviglia.


Oooooohhhhhh!”

Remus stava con gli occhi spalancati e la bocca aperta. Si era perfino fermato per vedere meglio il castello.

Certo! Sapeva di essere uno stupido, ma non gli importava davvero. Tutti quei ragazzini non potevano immaginare che lui nemmeno si era mai sognato di entrare dentro quelle mura, di ammirare le maestose torri che svettavano alte sul nel castello, illuminato quasi completamente.

No! non potevano immaginare che per Remus Lupin non esistesse posto più bello di Hogwarts.

P-pensi che dovremo attraversare il lago?”

Remus fu distolto dai suoi pensieri. Si voltò e vide un ragazzino dai capelli piuttosto radi e dal colore indefinibile. Sul viso spuntava un nasetto molto strano che lo faceva assomigliare ad un topo più che ad un essere umano.

Il ragazzo con il viso da topo allungò la mano cicciottella verso un punto imprecisato, oltre le spalle di Remus e nervoso disse:

Guarda! Si vede benissimo. Là c'è un lago!

Remus si voltò verso la direzione indicata dal ragazzino strano e sorridendo vide il lago riflettere le stelle e la luna.

La luna.

La sua peggior nemica.

Distolse lo sguardo dallo spicchio bianco e un brivido di terrore gli percorse la schiena. Cercò di dissimularlo e voltandosi sorridente verso il ragazzino strano e impaurito, disse:

Non credo che ci facciano attraversare il lago a nuoto!”

Oh! Bene!” esclamò più rilassato il ragazzino e un sorriso grato gli illuminò il viso. “Non so nuotare e non so come avrei fatto!”

Remus sorrise e porgendo la mano al ragazzo disse:

Io mi chiamo Remus Lupin. E tu?”

Il ragazzo guardò la mano per un attimo, stupito da quel gesto e con un sorriso radioso rispose:

Minus. Peter Minus!”

Mi raccomando, solo quattro per barca!” si intromise la voce roca dell'omone che gli aveva guidati.

Remus si voltò e sorrise:

Mi sa che ci sono delle barche per noi!” indicò verso la riva.

Peter si morse il labbro terrorizzato e pigolò torcendosi le mani:

Io ho il terrore delle barche!”


Severus guardava il castello avvicinarsi lentamente, mentre la barca scivolava silenziosa sulle acque placide e scure del lago.

Quasi non credeva possibile di essere lì. Aveva pensato mille volte a quel giorno negli ultimi anni. Negli anni in cui Lily era entrata nella sua vita. Si voltò e la guardò parlare con Diane. Parlavano fitto fitto e allegre domandandosi che cosa avrebbero dovuto fare per essere Smistate nella casa.

Severus tornò a guardare il castello con le sue mura nero giaietto piene di torri e torrette, con tutte le finestre illuminate.

Non gli importava del lento sciabordio dell'acqua contro il fondo della barca.

A lui importava solo di raggiungere il castello. Di entrare finalmente in un luogo dove non sarebbe stato solo Severus Piton, quello di Spinner's End, quello dei vestiti sformati. Sarebbe stato un alunno come gli altri, anche se sapeva di essere più dotato degli altri.

E avrebbe cominciato a costruire il suo futuro con Lily.

Va tutto bene!” mormorò soddisfatto incrociando le braccia.


Superata la cortina d'edera, che dalla scogliera introduceva nel piccolo molo della scuola, i ragazzi scesero dalle barche.

Sirius e James scesero con un salto, facendo sussultare la barca sulla quale stavano ancora due ragazzine che gridarono spaventate. I due sghignazzarono e si misero in fila.

Diane li guardò, scendendo dalla barca e scuotendo la testa disse più a se stessa che a Lily e Severus:

Odio quel James Potter. È sempre il solito prepotente. Non fa altro che spaventare e prendere in giro gli altri... È solo... È solo...”

Un stupido?” concluse la frase Severus guardando con disgusto i due ragazzi che spinsero un ragazzino con la faccia simile a quella di un topo.

Sì! Bravo! Uno stupido mangiacacca di Troll. Ecco cosa è!” finì Diane risentita.

Lily rise ripeté:

Uno stupido mangiacacca di Troll. Mi piace, sai?”

Diane cercò di trattenere il sorriso e stava per replicare quando sentì la voce dell'omone dire:

Tutti in fila. E seguitemi!”

Diane e Lily si misero vicine, Severus le seguì. Si avviarono lungo un passaggio di roccia in cui l'unica fonte di illuminazione era quella della lampada del loro accompagnatore gigante.

Diane non seppe mai quanto camminarono nella semioscurità. Sapeva solo che sentiva lo stomaco chiuso per l'ansia: Potter aveva detto una cosa giusta in treno, infondo. Non avrebbe mai voluto essere una Serpeverde nemmeno lei. Andava bene tutto, meno che Serpeverde.

Non era una stupida e aveva sentito tutte le chiacchiere sui più fidati e fedeli servi di Lord Voldemort. A quanto pareva, infatti, erano tutti di Serpeverde. Non voleva finire in un covo di maghi oscuri, checché ne dicesse l'amico di Lily. E sperava che nemmeno la sua nuova amica finisse in Serpeverde.

Quando la galleria finì, finalmente, poggiarono i piedi sull'erba appena bagnata dall'umidità scesa durante la notte. La mezzaluna riempiva il cielo e il castello rifletteva la sua grande ombra scura su di loro. Qualcuno si bloccò a guadare il maniero a bocca aperta. Diane, Lily e Severus, troppo agitati, continuarono a camminare, seguendo la lanterna.

Salirono le scale di pietra.

L'omone si voltò e sorridendo disse:

Ci siamo tutti?” guardò la fila riunirsi in un unico gruppo. “Bene!” e bussò all'enorme portone.

I tocchi suonarono sinistri. Alcuni ragazzi deglutirono. Il cuore di Diane si bloccò per un attimo e poi riprese a battere con tonfi sordi.

Per un attimo che sembrò interminabile attesero che la porta si aprisse. E quando successe tutti vennero investiti dalla luce dorata che splendeva all'interno del castello.

Sulla porta, dritta e con sguardo severo, una donna guardò tutti attentamente.

Professoressa McGranitt questi sono gli alunni del primo anno!”

Bene Hagrid. Da qui in avanti li accompagno io!” rispose la professoressa.

I ragazzi silenziosi lasciarono Hagrid al suo destino e seguirono la donna vestita di smeraldo e di nero all'interno dell'enorme castello.

Superarono una porta dal quale proveniva il brusio concitato di molte persone. Diane pensò che probabilmente il resto della scolaresca stava lì dentro. Loro, invece, vennero accolti in una piccola saletta dove la professoressa McGranitt si voltò e li guardò tutti.

Benvenuti ad Hogwarts!” e per la prima volta l'ombra di un sorriso arricciò le labbra strette della donna: “Il banchetto di inizio anno sta per avere inizio, ma voi non potrete prendervi ancora parte. Infatti prima dovrete essere smistati nelle varie case. Lo Smistamento è un'importantissima cerimonia ed avverrà all'interno della Sala Grande. Voglio ricordarvi che una volta smistati la vostra famiglia sarà un po' la vostra casa. Andrete alle lezioni e guadagnerete punti per la vostra Casa, dormirete nei locali destinati al vostro dormitorio e passerete il vostro tempo libero nella sala di ritrovo del vostro dormitorio...”

In quel preciso momento, James e Sirius risero sommessamente, ma non abbastanza perché la professoressa non li sentisse. E serrando le labbra aggiunse, guardando severa i due:

In egual modo, vorrei ricordarvi, tutte le violazioni al regolamento faranno perdere punti alla vostra Casa d'appartenenza!”

Sirius e James smisero subito di parlare, ma non smisero di scambiarsi gomitate e sguardi divertiti.

La McGranitt parve non accorgersene e continuò:

I dormitori si chiamano Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Tutti i punti che riuscirete ad accumulare durante l'anno, sommati a tutti quelli ottenuti dagli altri allievi della vostra casa, verranno accumulati e chi ne otterrà di più, a fine anno, vincerà una coppa. Il che costituisce un grande onore per la casa in questione!”

La McGranitt guardò i ragazzi che in silenzio ricambiavano uno sguardo a tratti interessato, a tratti impaurito. Drizzò la schiena e concluse:

Bene! La cerimonia dello Smistamento avrà luogo tra pochi minuti. Posso solo consigliarvi di rendervi i più belli possibile! Io tornerò non appena sarete tutti pronti per la cerimonia! Vi prego di attendere in silenzio!” detto questo uscì dalla stanza senza aggiungere altro.

Sono spettinata?” chiese subito Lily a Diane.

Diane si voltò e guardò la sua nuova amica e scosse la testa. Non riusciva a parlare e se solo ci avesse provato, probabilmente avrebbe vomitato tanto era tesa.

Si voltò e guardò Severus. La sua mascella era serrata e il suo colorito era di una leggera sfumatura giallognola. Questo rincuorò la giovane che capì di non essere l'unica tesa.

Hey! Prewett!” gridò James con il solito ghigno stampato sulla faccia. “La McGranitt è andata a cercarti un pannolino prima di rispedirti a casa. Ha detto che i poppanti non possono stare ad Hogwarts lo sai?”

Ignoralo!” mormorò Lily all'orecchio di Diane guardando James con rancore.

Mocciosus! Vedo che ti sei fatto una nuova amichetta!” rise Sirius. “Chiedile se ti insegna a ricamare...”

Tutto attorno si levarono dei risolini divertiti. Diane si voltò e vide Severus mutare la sua espressione. Era impallidito e respirava velocemente. Le mani gli tremavano e digrignava i denti.

Bada bene a come parli, piccolo idiota!” sibilò Severus minaccioso.

Il gruppo venne percorso da una scarica elettrica invisibile. Tutti tacquero e guardarono Sirius, James, Severus, Lily e Diane.

Perché? Cosa vorresti farmi?” chiese Sirius avanzando verso il ragazzo.

Severus stava per rispondere quando la porta si riaprì. Sirius con il labiale ripeté Mocciosus e sorridendo si rimise vicino a James, con il quale si scambiò il cinque. La McGranitt parve non notarlo e battendo le mani per richiamare l'attenzione, disse:

Bene! Ora mettetevi in fila! La cerimonia sta per iniziare!”

Diane deglutì. Aveva la gola arida e quella spiacevole sensazione che le faceva sentire lo stomaco in gola. Stava cominciando a camminare quando sentì una mano afferrare la sua. Si voltò e vide il volto sorridente di Lily, che rassicurante disse:

Tranquilla! Andrà tutto bene!”

Diane sorrise tirata.

Non era pericoloso quello a cui stava andando incontro. Ma non poteva non avere un po' di paura.


Remus guardò la Sala Grande intimorito. I quattro tavoli delle quattro case erano sistemati in fila uno vicino all'altro, apparecchiati con piatti e calici d'oro e attorniati da ragazzi vestiti di nero che smisero di parlare e ridere tra di loro appena arrivarono gli alunni del primo anno.

Remus seguì la McGranitt in silenzio osservando con attenzione lo sgabello che aveva tra le mani.

Suo padre gli aveva spiegato che cosa era lo Smistamento e che doveva sedersi su di uno sgabello e indossare il Cappello Parlante e attendere di essere smistato. Ma si aspettava che fosse una cosa meno plateale, più privata.

Lui era notoriamente un timido, uno che non amava mettersi troppo sotto i riflettori. Quelli li lasciava per quelli più brillanti, quelli che non avevano nulla da nascondere. E Remus sapeva che nonostante avesse undici anni aveva troppi scheletri nell'armadio.

Guardò il tavolo degli insegnanti davanti a sé e scorse Albus Silente che guardava interessato tutti i nuovi arrivati. Cercò un balenio negli occhi azzurri del Preside, un incoraggiamento, ma la sua silenziosa ricerca venne bloccata da una voce che ruppe il silenzio che si era creato al loro arrivo.


Sono passati quasi mille anni

credetemi, tra gioie ed affanni,

da quando Godric Grifondoro

dal suo capo mi levò

e con gli altri Fondatori

una mente mi donò.

Perché io posso pensare,

scegliere e ognuno di voi smistare.

Sarai forse tu un Grifondoro?

Allora nobile sarà il tuo cuore

e ti batterai sempre con onore.

Se a Corvonero sei destinato

di grande intelletto tu sei di sicuro dotato.

E se ai Tassorosso, leali ed onesti

il tuo destino ti condurrà

il grande lavoro paura non ti farà.

Ed infine Serpeverde

dei furbi e degli scaltri la culla

nella via della grandezza ti condurrà

se questa la tua casa sarà.

Orsù dunque non aspettare.

Siediti! Lasciami pensare.

La tua avventura ha inizio.

Io sono solo, come di un libro,

il suo frontespizio.


Remus guardò lo strappo nel Cappello chiudersi e la Sala Grande esplose in applauso fragoroso.

A quanto pareva era una cosa nella norma che un cappello rattoppato parlasse ad una folla di alunni e questi lo stessero ad ascoltare rapiti.

La McGranitt ottenne il silenzio della Sala senza alcuno sforzo. Srotolò una pergamena e lesse a voce alta e chiara:

Black Sirius!”

Remus guardò chi fosse il ragazzino in questione. Lo vide quasi subito camminare veloce, quasi non gli importasse di nulla verso lo sgabello e infilarsi il Cappello in testa.


Sirius vide tutto diventare buio. Trattenne il respiro e strinse i pugni forte. Perché era agitato? Perché aveva paura? Cosa sarebbe successo?

Sentiva solo il suo respiro poi una voce, la stessa che aveva recitato la poesia poco prima disse:

Bene bene! Un Black. Sai che destino attende tutti quelli della tua famiglia, vero? Ma qua vedo doti diverse da quelle degli altri... Coraggio. Lealtà... Sei un ribelle... Uhm... Non credo che ti smisterò in Serpeverde sai? No! Il tuo destino sarà... Grifondoro!”

Sirius sentì il cuore sollevarsi in alto come un palloncino che scappa dalla mano di un bambino. Era felice. Era un Grifondoro. Non un Serpeverde!

Tolse il Cappello Parlante e si avvicinò al tavolo dove gli altri lo accolsero con sorrisi e strette di mano. Si lasciò cadere nella sedia e guardò il piatto vuoto davanti a lui, mentre la McGranitt diceva:

Evans Lily!”

Sirius non diede uno sguardo alla ragazzina con i capelli rossi che andava a sedersi sullo sgabello e a sua volta veniva smistata nella sua stessa Casa. Alzò lo sguardo solo quando la vide sedersi accanto a sé e sorrise dandole il benvenuto che la bimba declinò appena lo riconobbe.

Sirius rivolse lo sguardo verso lo sgabello. Gli smistati vennero assegnati a Tassorosso, a Corvonero e Serpeverde. In Grifondoro arrivarono un certo Remus Lupin, Peter Minus e anche James Potter cosa che rese felice Sirius.

Poi vide la bambina con i capelli d'argento , dopo che l'amico della rossa venne smistato in Serpeverde, sedersi sullo sgabello. Il Cappello nascose gli occhi un po' impauriti. Sirius socchiuse i suoi. La voce di suo padre che spaventosa riecheggiava in un lato oscuro della sua testa, rammentandogli di essere un Black prima ancora di essere un mago, si spense e una strana sensazione alla bocca dello stomaco gli fece storcere la bocca. Voleva vendicarsi di quella piccoletta insopportabile, fargli pagare l'affronto.

GRIFONDORO!” gridò il Cappello Parlante.

Sirius si rizzò sulla schiena e guardò la bambina avvicinarsi alla rossa.

Era una Grifondoro anche lei. Questo avrebbe reso tutto più facile.











   
 
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