Anime & Manga > Pandora Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Neko no Yume    15/11/2011    2 recensioni
Le notti nella villa erano difficili, scure e crudeli. Ti agguantavano il collo con dita sottili e ricoperte di broccato nero sino a farti ansimare nella disperata ricerca di aria, mentre i fantasmi dei tuoi peccati riaffioravano dolorosamente sotto le palpebre.
( slight ooc; Lottie/Zwei )
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Echo, Lottie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era come un gineceo, pensò distrattamente Lottie osservando svagata le corpose colonne marmoree che si ergevano ai quattro angoli della stanza buia.
Sì, quella parte della villa dei Baskerville assomigliava in tutto e per tutto a un antico gineceo, separata dal resto del maniero da un cortile ben curato, che finiva per degradare in un portico dall'aria classicheggiante.
Effettivamente gli alloggi femminili stridevano un po' col resto dell'edificio, ma a lei non dispiaceva affatto, finché fosse stata libera di girare dove le pareva.
Ma c'era un'altro motivo, oltre all'architettura pittoresca e del tutto fuori luogo, che la spingeva a rimanere lì, il suono flebile e insicuro di una maniglia d'ottone che viene girata in piena notte.
Le notti nella villa erano difficili, scure e crudeli. Ti agguantavano il collo con dita sottili e ricoperte di broccato nero sino a farti ansimare nella disperata ricerca di aria, mentre i fantasmi dei tuoi peccati riaffioravano dolorosamente sotto le palpebre.
In quel momento, quelle dita gelide si erano serrate sulla gola della persona che aveva appena prodotto il rumore tanto atteso da Lottie e che in quel momento, la giovane donna ne era sicura, se ne stava in piedi davanti alla porta alla ricerca del coraggio per entrare.
Poi un piede pallido e scalzo fece capolino oltre lo spiraglio di luce lattea che ormai era libera di filtrare nella camera, seguito quasi subito da una mano poggiata contro lo stipite e qualche ciuffo ceruleo e ribelle.
-O entri o chiudi la porta e te ne vai, piccina-, decretò la donna, puntellandosi sul letto -Altrimenti prendiamo freddo entrambe-.
Anche dietro il velo viscoso dell'oscurità che le circondava, riuscì a cogliere il fremito impaurito che attraversò il corpo davanti a lei.
Dopo ancora qualche istante di ostinato silenzio, finalmente l'esile figura di Zwei (Echo non si svegliava la notte, sprofondava in un sonno più apatico della sua stessa realtà, nella speranza di non svegliarsi più) si stagliò contro il candore della luna, per poi richiudersi la porta alle spalle e far sprofondare di nuovo tutto nel buio più completo.
Le iridi rosate, dello stesso rosa di un buon vino, scrutarono feline quelle azzurre come il ghiaccio, ma tremendamente più vive.
-Che c'è questa volta?-.
Una semplice domanda, pronunciata senza la minima stizza, ma che sottintendeva la frequenza con cui la subalterna di Vincent si permetteva simili visite notturne nella tana del leone.
Un leone che diventava ogni volta più affamato.
-Vincent non è tornato oggi, credo si sia fermato dai Nightray-.
Il nome della famiglia che le portava così spesso via il padrone sferzò l'aria con forza, il disprezzo che entrambe provavano per essa sembrava trasudare e aleggiare nell'aria.
Durò un attimo, poi il morbido frusciare delle coperte sotto il tocco delle mani di Lottie echeggiò delicatamente tra di loro, cancellando in parte la tensione.
-E tu non riesci a dormire senza che qualcuno abusi di te, vero?-, constatò la più grande, una sottile vena di sarcasmo misto a... comprensione nella voce, il capo che si inclinava lievemente di lato.
-Lui non abusa di me!-.
Ecco, come al solito lo scricciolo blu tendeva a infervorarsi troppo per ogni minima cosa, sino a consumare come una candela dalla cera scadente.
Per un attimo Lottie provò l'impulso irrazionale di prenderle il viso arrossato dal furore tra le mani, come si fa per proteggere una fiammella dal vento, ma in quel caso non sarebbe servito a nulla. Prima o poi si sarebbe spenta comunque, e poi riaccesa.
-Certo, ti tratta con enorme rispetto-, si limitò invece a ribadire ironica, per poi alzare un lembo del piumino imbottito a mo' di invito -Se rimani ancora lì ferma ti si geleranno i piedini-.
L'altra sbuffò, visibilmente infastidita dall'ultimo diminutivo, ma mosse lo stesso qualche passo incerto lungo un percorso che ormai conosceva a memoria.
Ogni singola scheggiatura, ogni crepa tra una lastra e l'altra, a un tratto la morbidezza solleticante del tappeto color porpora e infine le lenzuola che, riversandosi giù dal materasso, le lambivano le caviglie.
Tutto allo stesso ritmo di sempre, con la stessa studiata lentezza e diffidenza a rallentarla.
Si sedette sul bordo del letto, sentendolo cedere mollemente sotto il suo esiguo peso, e chiuse gli occhi, aspettando come sempre di abituarsi a tutto quel calore quasi soffocante.
Ma il leone non ne poteva davvero più di lasciar pascolare davanti ai propri occhi la giovane preda e le passò repentinamente un braccio attorno al collo, attirandola verso di sé e immobilizzandola sotto di lei con un unico, fluido gesto avventato.
-Ma che...-, ebbe appena il tempo di sbraitare Zwei, prima che il fiato le morisse in gola, accartocciato in un singulto spasmodico.
Le labbra della donna, incurvate in un sorriso sornione, si erano posate sul quel collo latteo e invitante, mordicchiandolo leggermente per assaggiarne il sapore delicato.
Giusto un attimo, solo per togliersi lo sfizio...
Ma appena aveva sentito quel profumo tanto agognato pregnarle i polmoni con prepotenza, aveva realizzato che non si sarebbe fermata a un semplice boccone, non poteva riuscirci.
Sentì la schiena dell'altra inarcarsi docilmente (o a disagio, in quel momento non avrebbe saputo dirlo) sotto il tocco sempre più curioso e graffiante delle proprio dita e la cassa toracica agitata premerle contro il petto.
Riusciva a percepire quelle fragili ossa ricurve incrinarsi sotto i colpi martellanti del cuore di Zwei, completamente impazzito, e la cosa non faceva altro che far colare definitivamente a picco il suo autocontrollo già di per sé limitato.
Si allontanò di poco dall'incavo del collo della più giovane e assottigliò lo sguardo divertito, dritto nelle iridi liquide e sbarrate che la scrutavano dall'orlo della confusione.
-Che diamine, potresti rendermi le cose un po' meno facili...-, borbottò contrariata quasi più a se stessa che alla ragazza, per poi chinarsi nuovamente, calamitata da quei due pozzi cerulei in tempesta.
Posò le labbra sulle sue, senza fretta, come un felino ormai sicuro del pasto, avvertendo il loro tenero tremore al contatto con le proprie e abbassando istintivamente le palpebre.
Niente morsi, solo un bacio di una lentezza studiata ed esasperante, mentre i loro nasi sfregavano appena l'uno contro l'altro e il respiro di Zwei si faceva sempre più pesante, le guance sempre più brucianti.
Lottie deglutì a vuoto.
Lei, che non aveva freni inibitori di sorta ed era riuscita a tener testa a Vincent, deglutì a vuoto.
La più giovane dovette accorgersene e questo bastò a farle schiudere le labbra in uno spiraglio di sorriso, abbassando la guardia e consentendo a una lingua indispettita di insinuarvisi attraverso, decisamente più prepotente e pretenziosa di prima.
Tuttavia non si ritrasse, ma si lasciò carezzare ovunque l'altra desiderasse, le palpebre socchiuse e una mano stretta attorno alla sua scapola, l'altra sul petto.
Perché?
Lottie non era il suo Vincent, era solo una... collega? Familiare? Come avrebbe dovuto definirla?
No, Lottie era la persona dalla quale sentiva il bisogno di spingersi quando i tormenti notturni si facevano insopportabili e non c'era la stretta possessiva ed egoista del padrone attorno a lei.
Era il luogo dove avrebbe sempre voluto rifugiarsi, dopotutto.
I baci di cui le disseminava il collo erano così diversi da quelli con cui la marchiava lui, erano lievi e rassicuranti, ma allo stesso tempo sembravano voler dire "tu sei mia", senza possibilità di scampo e con una fermezza che prosciugava qualsiasi voglia di opporsi.
Sembrava quasi come la corrente del mare, bastava lasciarsi andare e lei ti cullava senza chiedere o pretendere nulla, se non il poterti portare dove desiderava.
-Il mare di notte è proprio bello...-, mormorò Zwei tra sé e sé, percorrendo la nuca dell'altra con l'indice.
Lottie registrò a stento quelle parole, le braccia dolcemente serrate attorno alla sua vita e il viso premuto contro quel ventre caldo e profumato, sotto la camicia da notte di candido lino, sempre più verso l'alto...
-Sorellona, ho avuto un incubo...-.
Una vocetta di bambina ancora impastata di sonno risuonò nella stanza, mentre le gambette traballanti di Lily si affrettavano verso il letto, per poi issarcisi sopra.
Per fortuna il buio aveva mascherato il sobbalzo terribilmente vistoso che aveva scosso Lottie e lo scatto con cui si era allontanata da Zwei, per poi girarsi verso la bambina e aiutarla a salire sul materasso rialzato con finta noncuranza.
-Davvero? Su, vieni dalla tua sorellona~-, le rispose con un tono che tradiva un residuo di nervosismo e imbarazzo, mentre la ricopriva scherzosamente con le coperte.
-Aaw, ora non ho più paura!-, chiocciò la bimba, per poi inchiodare con gli occhioni spalancati l'altra occupante del letto -Uh, anche Zwei ha avuto un incubo?-.
La ragazza distolse lo sguardo a disagio, scompigliandole la zazzera bionda.
-Certo che no, non sono più una mocciosa-, sbuffò.
Lily gonfiò le guance indignata e Lottie ridacchiò divertita, abbracciando entrambe affettuosamente.
-Tutte vengono dalla big sis' a farsi cullare dal mare-, cinguettò sorniona, coprendo volutamente per un attimo il viso della bimba con una mano e rubando un fugace bacio all'altra, che nascose l'espressione indispettita nel cuscino.
-Beh, ora si dorme...-, mormorò alla fine, mentre i fantasmi svanivano nel nulla e le onde avvolgevano i loro sogni tra le lenzuola.




Yu' corner.

Heilà, bella gente~!
Non so voi, ma io mi sono innamorata delle illustrazioni del nuovo calendario di Pandora, SPECIALMENTE OTTOBRE.
Adoro le donne dei Baskerville, sono una più cazzuta dell'altra, e poi Zwei in quell'immagine ha un'aria troppo tsun tsun. <3
Non so, credo di essere andata un po' OOC, nel caso chiedo umilmente perdono ai vostri regali piedini che si sono degnati di leggermi e, magari, di lasciare una recensione.
Meh, grazie comunque e bye bye, Yu.

Ps, per chi fosse curioso l'immagine è questa http://24.media.tumblr.com/tumblr_luo8hhHbWR1qgyzeuo1_500.png
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pandora Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Neko no Yume