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Autore: Cherie__    16/11/2011    2 recensioni
- Non toccarla mai più - La sua voce roca e sprezzante si perde in quel piccolo parco ormai vuoto
- Non stavamo facendo niente di male - Si giustifica l'altro con la voce spezzata, ha il viso paonazzo e non fa altro che ansimare, come se gli stesse togliendo l'aria
- Non avvicinarti mai più a lei! -
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Number 02

La mattina seguente Siwon era completamente scoperto, mentre Rin soffocava sotto il pesante piumone.
Quando la sveglia cominciò a squillare rumorosamente, il ragazzo scattò in piedi guardandosi intorno spaventato.
- Cavolo, Rin! Che ti avevo detto ieri? - gli urlò strattonandola.
- Ma che vuoi? Lasciami in pace! -
- Ok, perfetto. Io devo andare alle prove - disse tranquillo, cominciando a rovistare nell'armadio.
- No no, aspetta! - lo pregò la ragazzina destatasi dal suo lungo sonno - Un attimo! Vado a vestirmi! -

- Ehi, Oppa! - si lamentò per l'ennesima volta.
- Finiscila, lo sai benissimo che il treno a quest'ora è sempre affollato! -
Con il cappellino sulla testa e il cappuccio della felpa era irriconoscibile. Venivano spintonati da una parte all'altra e, ogni tanto, la ragazzina andava a finire addosso ad altri passeggeri.
- Mi scusi! - chiese per l'ennesima volta, cercando di inchinarsi.
- Ringrazia il tuo bel faccino - rispose malizioso l'uomo, lisciandosi la barbetta.
- Non credo sia opportuno rivolgersi a una ragazza in questo modo - si intromise Siwon tirando indietro la sorella, protettivo.
- E tu chi saresti? Il suo angelo custode? -
- Peggio -
Il signore sembrò capire, voltandosi dall'altra parte. L'Oppa la prese per le spalle e l'appoggiò contro il vetro sporco, posizionandosi davanti a lei come scudo.
- Adesso nessuno ti darà più fastidio - le sussurrò nell'orecchio, chinandosi verso il suo viso e limitando la distanza di pochi centimetri.
Capo chino su di lei e braccia poggiate sul vetro.
- G-grazie – rispose, abbassando lo sguardo, sembrava un soldatino con le braccia ben posizionate lungo i fianchi.
- Che ti prende? - le chiese curioso, abbassandosi ancora di più.
- Niente Oppa, non ti preoccupare - lo rassicurò alzando un poco lo sguardo.
- Questi ragazzi d'oggi... Si fanno effusioni dappertutto! - una vecchietta con i capelli argentei e gli occhietti vispi li fissava contrariata.
- Ma cos.. - sbottò Siwon drizzandosi, immobile come un palo della luce.
- Won, non è la nostra fermata questa? -
- S-si è questa... - era diventato rosso come un peperone, anche con la sua copertura si distingueva il rossore.
Le nuvole avevano completamente coperto il cielo che plumbeo minacciava tempesta. Cominciarono a camminare a passo svelto per le strade gremite di persone.
Quando Rin vide il grande edificio stagliarsi imponente, fece un sospiro di sollievo. Non avrebbero beccato la pioggia.
- Buongiorno -
- Salve, Siwon! - la ragazza alla reception sorrise benevola, per poi tornare a concentrarsi sul lavoro.
Attraversarono velocemente il corridoio, trovandosi davanti a una porta, in legno lavorato, dalla quale si percepiva della musica ovattata.
Il ragazzo irruppe nella sala sorridente, salutando contento i suoi compagni. E pensare che fino a poco prima era nervosissimo.
- Ciao a tutti! - esclamò contenta Rin, guizzando con lo sguardo smeraldo su ognuna delle facce presenti.
- Rin, da quanto tempo! Sei diventata davvero carina! - disse Kyu andandole incontro - Siwon è davvero cattivo a privarci di una così bella fanciulla! -
Sembravano divertirsi a dargli fastidio.
- Infatti, che ti abbiamo fatto di male? - si intromise Leeteuk, intento a fare riscaldamento.
- Ehi, ragazzi, non cominciate che non è giornata - disse prendendo per un braccio la sorella - Siediti lì e fai la brava -
- Ok... - rispose accomodandosi per terra, poggiando la schiena contro lo specchio.
- Rin, mi raccomando! Non farti ammaliare dal mio charme! - l'avverti Donghae, cominciando a muoversi a ritmo di musica.
Rimase paralizzata al suo posto, sorpresa di vedere dei passi cosi... perfetti e coordinati. Sembravano tredici piccole fiamme di un unico grande focolare.
Erano fantastici in ogni piccolo movimento, persino le gocce di sudore che bagnavano le loro fronti parevano far parte del quadretto.
All'improvviso si accasciarono a terra, qualcuno cercava a tentoni una bottiglia d'acqua fresca mentre altri si liberavano delle maglie.
- Non ce la faccio già più... Non ballerò più “Sorry, Sorry”, lo giuro - ansimò Siwon, facendosi aria con le mani - Rin... Ti è piaciuta? -
Rin si avvicinò al fratello sorridendo, per poi inginocchiarsi al suo fianco.
- Si, siete stati bravissimi! E ballavate insieme, sembravate delle marionette! -
Tutti scoppiarono a ridere e per un attimo sembravano aver dimenticato la stanchezza. La giovane sorrise di rimando, arrossendo leggermente.
- Ehi, Won, fossi in te starei attento a tua sorella! -
Il ragazzo si irrigidì subito, sgranando gli occhi castani.
- Evita di dire cavolate di prima mattina -
- Quanto sei acido oggi! A volte mi chiedo se voi due siate davvero parenti -
Siwon scattò in piedi, afferrando per il colletto il compagno. Per un attimo, per un secondo soltanto, le tornò alla mente quel ricordo.
Cosa voleva dire con quella frase?
Rin scosse piano la testa, sicura che stesse solo scherzando.
- Won, Won! Stava solo scherzando! Lascialo andare Siwon! -
Quest'ultimo lasciò la presa, lanciando uno sguardo furtivo a Rin che si accasciò a terra.
- Ehi, ehi! Che ti prende? - Donghae scattò al suo fianco, cingendola per la vita e mantenendole la testa.
Con gli occhi sbarrati e le labbra serrate non muoveva un muscolo, neanche una minima reazione.
- Rin, Rin! - urlò il fratello, scuotendola per le spalle.
Poi cominciò a respirare faticosamente, come se le stessero togliendo il respiro.
- Dannazione, un'altra crisi! - sbottò Siwon alzandosi, per poi correre a frugare nella sua borsa - Dove cavolo ha messo la bomboletta?! -
Gli enormi occhi verde smeraldo erano privi di espressione, vuoti e spenti.
- Muoviti, Won! Sembra soffocare! - urlò Kyu spaventato, liberando un sospiro di sollievo non appena vide il ragazzo avvicinarsi alla bocca della sorella.
- Inspira Rin, andrà tutto bene -
Questa sembrò ascoltare il giovane, socchiudendo sempre di più gli occhi ad ogni respiro. Si riprese nel giro di due minuti, lasciandosi cadere tra le braccia di Siwon.
- Dio, mi hai fatto prendere un colpo - le sussurrò stringendola.
- Ti spaventi ogni volta che accade - rispose con un pallido sorriso, poggiando il capo sui suoi addominali.
- Ma accade sempre nei momenti più impensabili, che... -
Gli altri ragazzi la circondarono, tutti gli occhi posati su di lei, timorosi di un altro attacco.
- Non vi preoccupate, sto bene! - li rassicurò drizzandosi a sedere - Potete continuare a provare -
Con qualche difficoltà si alzò, cercando di nascondere la sua debolezza.
- I-Io... Mi riposerò qui, voi potete... -
- Ti accompagnò a prendere un po’ d'aria - la fermò Sungmin prontamente.
Prima che potesse replicare la trascinò fuori dalla sala, neanche Siwon riuscì a reclamare.

- Vuoi una cioccolata calda? - le chiese pigiando i tasti della macchinetta - Giusto per rimetterti in sesto -
- Ok... Grazie - bofonchiò, dondolandosi da un piede all'altro - Mi dispiace avervi disturbato durante l'allenamento.. -
Il ragazzo la fissò curioso, regalandole un sorriso raggiante. Le accarezzò i capelli affettuosamente, come si fa con i bambini.
- Figurati! Non è una cosa che puoi controllare, non fartene una colpa! -
Rin afferrò la tazza fumante pensierosa, con lo sguardo fisso per terra.
- C'è qualcosa che non va? - chiese scrutandola - Non ti piace? -
- Si, si! E' solo che.. - cominciò sospirando - Ecco... Sto pensando che se dimenticassi la mia bomboletta a casa e avessi una crisi, che accadrebbe? -
Sungmin parve confuso, grattandosi la testa con fare imbarazzato.
- Be’, credo che tu... Ecco... Che tu... -
La giovane alzò gli occhi sperando in una risposta positiva. Si poteva definire un'adorabile bambolina.
E questo rendeva ancora più difficile darle una risposta positiva e veritiera allo stesso tempo.
- Morirei, giusto? -
- ...Si -
Rin sorrise leggermente, una lieve smorfia che le increspò le labbra rosee.
- Penso sia giusto, in fondo. Però, se morissi a causa di una dimenticanza del genere, Siwon si arrabbierebbe con me - rifletté scherzosa.
- Proprio per questo cerca di portarla sempre dietro! - l'assecondò lui, dandole un buffetto sulla guancia - E adesso rientriamo che è meglio! -

Quando mise piede nella stanza, il fratello le corse incontro preoccupato.
- Che è successo? Ti ha detto qualcosa di spiacevole? Qualcosa di... Strano? -
Rin sventolò la mano libera davanti alla sua faccia, tranquillizzandolo.
Siwon allora si voltò verso Sungmin, che aveva ripreso a ballare con gli altri.
- Ok... Io devo continuare a provare, tu fai la brava e bevi la cioccolata con calma -
- Ehi, Oppa. - lo trattenne dalla felpa, imbronciata - Mi porterai ancora con te, vero? -

Si sedette svogliatamente al suo posto, la maglia dell'uniforme sembrava starle due volte più grande.
- Rin, Rin! - la chiamò l'amica, fiondandosi accanto a lei - Com'è andata ieri? -
La giovane la guardò indifferente, afferrando un libro a caso dalla borsa.
- Bene -
- Cioè? – insisté curiosa, attaccandosi al suo braccio - Dai, lo voglio sapere! Condividi i tuoi pensieri con me!! -
- E' successo... Qualcosa -
- Cosa? Una lite tra tuo fratello e qualche nuovo corteggiatore? E' volato qualche dente? -
Rin le regalò un'occhiata contrariata, certa che avrebbe voluto sapere solo delle sclerate del fratello.
- Niente di tutto questo; ho avuto una crisi - l'informò evitando il suo sguardo cangiante.
- Cavolo, mi dispiace! E' passata presto? -
- Abbastanza... -
A vivacizzare la discussione intervenne il professore, sbattendo energicamente il registro sulla cattedra. Aveva gli occhi fuori dalle orbite, sembrava davvero furioso.
Nel giro di un minuto il silenzio fu padrone in quell'aula, piena di sguardi sconcertati. Nessuno osava proferire parole, si evitava persino di respirare se era possibile.
Incontrò gli occhi verdi di Rin e un sorriso sornione spuntò sulla sua faccia rotonda.
- Ma guarda un po’, la signorina Choi ci degna dei suoi bei occhietti spalancati! - affermò divertito, ma era l'unico a trovare anche lontanamente simpatica quella battuta - A cosa dobbiamo questa concessione? -
- Be’, ieri si è dimenticato di dare i compiti e ho potuto dormire -
L'insegnante fece un passo indietro, visibilmente sorpreso dalla risposta dell'alunna.
- Siamo ironici questa mattina? -
- Mmm... Io penso di no, e lei? - chiese con tono di sfida, appoggiando i gomiti sul banco.
- Certo che no, non è consono ad una scuola - sbottò con le guance arrossate, non era abituato ad un tale scambio di opinioni.
- Allora, che ne dice di tagliare corto e cominciare la lezione? Sa, non mi pare consono continuare -
L'uomo si zittì improvvisamente, dando le spalle alla classe per cominciare a scrivere sulla lavagna.
- Che ti è preso Rin? Non tirare troppo la corda! - l'ammonì Ji-Eun dandole una gomitata.
- Lo sai che mi stuzzica solo a causa di Siwon. Non sopporta ricordarsi di essere stato rifiutato come manager o quello che è -
- E tu che c'entri? -
- Forse la mia faccia gli spiattella quel ricordo costantemente - osservò sprezzante, sempre e solo quel paragone col fratello.
Choi Rin era collegata sempre e comunque a Choi Siwon, ma Choi Siwon a chi era collegato? Di certo non a lei.
Ai Super Junior, forse. Alla sua musica, forse. Alla sua agenzia, forse.
Sospirò desolata, scribacchiando parole senza senso sulla copertina del quaderno.
Poi si bloccò di colpo. Spalancò gli occhi, sorpresa da quell'azione non voluta.
Un cuore spuntava tra gli altri disegni, si faceva largo, imponente, saltando subito agli occhi.
Siwon+Rin.
E quella scritta, per giunta. Cosa voleva dire?
   
 
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