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Autore: xkidrauhlsmile    16/11/2011    2 recensioni
Lei lo odiava come mai aveva odiato qualcun altro. Ma per lui era tutto uno scherzo.
Poi un boom ed eccoli al ospedale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok,sono tipo due mesi che non aggiornavo e  ora per perdonarmi e per farla finita vi pubblico quello che dovrebbero essere 4 capitoli diversi. chiedo perdono.
Un baciooo e buona lettura. :D


                                                                                                                                Che roba.
"Amore,ma tu sei speciale"

"Beh piccolo,lo so. Ma grazie per avermelo detto per l'ennesima volta"

"Come cavolo hai fatto a trovare un posto così da wow in un anno e io non lo conosco pur abitando qui da anni?”

“Segreti del mestiere”

“Va bene. Come vuoi. Ma prima di sposarci e avere tanti figli me lo spiegherai,vero?”

 

Sposarci? Tanti figli? Eccole qui. Le mie riflessioni. Certe volte,molto spesso,mi capita di pensare al mio futuro. Solo che ecco...non ci avevo mai pensato ad un futuro con Justin. Cioè,sarebbe stupendo poter guardare i nostri figli che crescono,passare insieme il resto dei giorni. Ma boh..Non ci avevo mai pensato. Forse lui si.

Non volevo farlo. Ma lo feci lo stesso. Quelle parole mi uscirono spontanee. Così,involontariamente.

 

“Ma tu pensi mai al futuro?”

Ero appoggiata con la testa sulle sue gambe mentre le mie penzolavano giù. Eravamo su 15° piano di un palazzo abbandonato. Eravamo sul tetto. C'erano tipo 25°C e si stava benissimo. Ero felice. Avevo tutto quello di cui avevo bisogno. Ero felice.

 

“Booh...Non lo so. Forse si. Forse no. Forse non me ne accorgo nemmeno. Non lo so. Perché?”

“No,così. Non so nemmeno perché te l'ho chiesto. Lascia stare.”

 

Chiusi gli occhi. Il sole picchiava direttamente in essi. Non vidi Justin quando si avvicinò per baciarmi. Sentivo soltanto il suo respiro. Il suo respiro sulla mia pelle. Lo amavo.

Non mi baciò. Si fermò a due centimetri dal mio viso.

 

“Piccola,forse non ci ho mai pensato. Forse non ci hai mai pensato nemmeno tu. E forse non voglio nemmeno pensarci. Io ti amo. E' l'unica cosa che conta. Il resto verrà da solo. Forse non saremo insieme per sempre,forse lo saremo. Ma non dimenticarti di me. Mai. Anche se un giorno,dovesse succedere solo Dio sa cosa. Non lasciare che il tempo mi cancelli dalla tua vita. Lascia almeno un piccolo ricordo. Almeno saprò che tenere il mio cuore,così,interamente per te,non sarà per niente. Non dimenticati di me.”

 

E poi uno non deve amarlo? Cazzo ma...io lo amavo. Gliel'ho detto tante volte ma questa volta era diverso. Questa volta era meglio. Lo amavo di più. Più di ieri e meno di domani. Me lo sentivo.

Avevo gli occhi chiusi ma le lacrime,senza che io lo volessi,cercavano di uscire. Una uscì. La sentì mentre passava in parte al naso. Fino a toccare le labbra. Ma non durò molto.

Sentì le labbra di Justin. Stava asciugando quella lacrima. Con un semplice bacio. Mi sentivo bene. Ma stavo morendo. Pensai per pochi secondi al mio futuro. Vedevo me e Justin. Seduti su questo tetto. Stessa posizione,stesso sole. Io e lui. Ci vedevo e sentivo la pancia. Quella sensazione. Era nuova. Ma allo stesso tempo non lo era. Non capivo più niente. Niente. Zero. Non ricambiai il bacio per qualche secondo. Lasciai che le sue labbra possano porsi sulle mie. Lasciai che passasse il tempo necessario per fargli capire che era importante. Lo abbracciai. Lo strinsi a me e lo baciai.
 

Bacio dopo bacio,coccola dopo coccola passò il pomeriggio. Non avevamo mangiato niente tutto il santo giorno. Ogni tanto si sentiva la pancia di uno dei due che brontolava. Solo che beh,rovinare quel momento solo per andare a mangiare...non mi sembra giusto.

Passa un minuto,due,tre...mezz'ora. Un'ora.

“Basta,non ce la faccio più. Se non metto niente sotto i denti muoio. Diventerò un alieno.”

“Ok,aliena mia. Allora andiamo.” disse mentre si alzava.

Ma avevo un problema. Avevo le formiche ai piedi. Non riuscivo ad alzarmi.

“Ahiaa...” Avevo provato ad alzarmi ma niente. Caddi.

“Ehi,attenta. Non finire di sotto”

“Drew,non portar sfiga”

“Okok. A quanto pare qui ho una paraplegica momentanea. Facciamo che faccio una specie di infermiere e ti porto sotto.”

“Ma anche si. Che bravo ragazzo”

“Hmmmm...”

“Il mio ragazzo. Il mio amore.”

“Brava bimb...amore!!”

 

Ore 21.19, Luogo McDonalds. Protagonisti:Justin Drew ed Elena.

Beh,mangiaare McDonald per cena non era un gran che come cosa,niente di normale. Il punto sta nel fatto che nemmeno noi due eravamo normali quindi..perfetto!

Mangiamo di tutto e di più. Non respiravo più.

“Se ti dicessi che mi dovrai portare in braccio fino a casa?”

“Beh,che scelta ho?”

“Uno:Portarmi in braccio,Due:Portarmi in braccio,Tre:Portarmi in braccio”

“Quanta scelta. Mi sa che scelgo la 4”

“Tiii...risposta sbagliata”

“No,aspetta. Scelgo la quinta”

“Tii...risposta errata”

“Se ti bacio cammini da sola?”

“Ta ta ta taaaa....risposta esatta”

E mi baciò. Povero scemo. Sapeva sempre come farmi cedere. Avrei dato tutto per un suo bacio. Figuriamoci se non camminavo per 100 metri da sola.

Paga Bieber e usciamo. Due metri dopo la porta non stavo più in piedi. Mi sedetti sul marciapiede. Così,in mezzo. Bieber con me.

“Guarda che stai sbagliando fermata,ragazza”

“Me ne frego della fermata. Io non mi muovo da qui finché non mi si svuota la pancia”

“Spero solo che non abbia intenzione di svuotarlo di proposito. Cioè qui.!”

“Hmm...fammici pensare. ….SI”

“Bene,quando hai finito avvisami che vengo a prenderti” Si alzò e fece qualche passo per andare verso la macchina. Ma non gli avrei dato questa soddisfazione. Lui camminava e io morivo. Naah...Mi alzai e gli saltai in spalle.

“Non ti lascio questa soddisfazione. Cammina e zitto. Conserva le energie”
 

Ma non gli avrei dato questa soddisfazione. Lui camminava e io morivo. Naah...Mi alzai e gli saltai in spalle.

“Non ti lascio questa soddisfazione. Cammina e zitto. Conserva le energie”

“Agli ordini capo”

Un baciò sul collo e continua a camminare. Bravo bimbo.

In macchina e poi a casa.

“Io scappo. Domani vengo a prenderti. Domani la mia bimba andrà a scuola con me. Promesso”

“Sicuro? Non voglio che succeda chissà cosa.”
“Cosa vuoi che succeda?”

“Quello che è successo oggi”

“Ma no. Vedrai. Andrà tutto bene”

“Se lo dici tu. Ti amo”

“Ti amo anche io.

“Ma non è che avresti voglia di passare la notte con me?”

“Scusami piccola. Lo vorrei ma non posso. Non posso lasciare mamma da sola. Capiscimi.”

“Tranquillo. Grazie per la stupenda giornata. Davvero. Grazie per ogni singolo momento. Vorrei che non fosse successo tutto quel casino a scuola. Era tutto colpa mia. Scusami.”

“Ehi,tranquilla. Sono i rischi del mestiere.”

“E come ho già detto nella scorsa puntata,FANCULO AL MESTIERE,IO TI VOGLIO VIVO.”

Lo abbracciai e poi mi staccai. Lo vedevo a due millimetri da me. Il suo respiro sul mio viso. Tratteni il mio. Non volevo che si mischiasse con il suo. Forse l'avrebbe spazzato via. Avevo paura che respirando,potessi distruggere qualcosa. Non sapevo nemmeno io cosa. Lo baciai. Lo sentivo mio solo Dio sa per la quale volta.

“Ti amo” e poi lo baciai di nuovo. Era bello sentirmi sicura quando stavo con lui. Nessun alieno mi avrebbe potuto fare niente. Il mio Superboy era più forte. Avevo il cuore che batteva a mille. Stava per uscirmi dal petto. Non potevo farci niente. Non potevo controllarlo. Solo al pensiero di doverlo fermare,ricominciava a battere ancora più forte. Batteva. Una, due, tre,cento,mille volte. In un minuto. Sentivo il respiro di Justin che sfiorava il mio. Sentivo le sue labbra sfiorare le mie. Sentivo la sua pelle sulla mia. Sentivo le sue mani che mi abbracciavano. Mi faceva sentire importante. Al sicuro. Come mai nessun altro aveva fatto. Lo amavo. Avrei voluto urlarlo al mondo. Al universo. A tutti. Avrei voluto raccontare tutta la storia a mio papà. Già. Gli avevo promesso,quando avevo soltanto 8 anni che sarebbe stato il primo a sapere quello che succede nella mia vita. Ma ora lui non c'è. Avevo bisogno di lui. Volevo abbracciarlo. Ma senza nemmeno rendermene conto,abbracciai Justin ancora più forte,staccandomi dal bacio. Lo strinsi più forte che potevo. Immaginavo che in quel corpo,così perfetto,così importante,ci fossero le persone più importanti della mia vita. Mamma,papà,Bonnie,Fede e Justin. Loro. La mia vita. Immaginavo che stringendo Justin li avrei potuti abbracciare tutti e insieme.

“Piccola. Devo andare. Sono quasi le 11. Buona notte.”

“Buona notte piccolo” Dissi mentre scioglievo quel abbraccio.

Scesi dalla Range Rover. Lui partì. Dopo qualche secondo la macchina stava svoltando dietro l'angolo e lui mi salutava. Mi mandò un bacio. Sorrisi. Poi entrai in casa. Avevo paura. Era troppo grande per una 16enne. E se ci fossero dei ladri? Alieni? CIA? Esiste CSI Stratford? Magari,se vengo rapita,loro potranno scoprire la causa... Boh.

Accesi tutte le luci che incontravo. La casa divenne luminosa. Ma troppo silenziosa. Soluzione? Ah già. Misi la musica. Bieber. Taylor Swift. Miley Cyrus. Usher. Un po' di tutto, Ballavo mentre mi lavavo i denti e mi mettevo il pigiama. Presi il PC. Facebook? Niente di che. Offline. MySpace? Niente di che. Twitter. Yeah man. Trovai che Justin,pochi secondi fa aveva twittato.

“Stupenda giornata con la mia piccola. Beliebers,state calme. Ormai dovreste capirmi.”

Sorrisi. Era il mio Bieber. Risposi.

“Il mio piccolo. Mi lascia a casa da sola. I miss u Drew.”

Spensi in PC. Domani lo avrei riacceso per controllare se mi aveva risposto. Andai vicino alla scrivania. Presi un foglio e una penna. Tornai sul letto e feci quello che mai avevo fatto. Scrissi una pagina del diario.
 

Spensi in PC. Domani lo avrei riacceso per controllare se mi aveva risposto. Andai vicino alla scrivania. Presi un foglio e una penna. Tornai sul letto e feci quello che mai avevo fatto. Scrissi una pagina del diario.

 

La guardavo lì. Bianca. Tutta pulita. Avevo paura di scriverci sopra. Per l'ennesima volta avevo paura che, facendo qualcosa,avrei rovinato qualcosa. Ma non sapevo cosa.

La guardai un ultima volta e scrissi.

 

“Caro diario,

beh,è la prima e forse ultima pagina che scrivo. Dovrei darti un nome. Drew va bene? Tradotto sarebbe:”La mia vita”. Si,Drew. E' la mia vita. Ma non sono qui per scrivere a lui. Scrivere di lui. Papà. Ecco l'argomento. Sono passati parecchi mesi,anni. E mi manca sempre di più. Vorrei raccontargli di Justin. Ma non posso. Lui non c'è. Vorrei dirgli che mi manca. Ma lui non c'è. Perché la vita ci porta via le persone più importanti? Perché?”

 

Stavo piangendo. Le lacrime scendevano una dopo l'altra. Sentivo la pancia stingersi. Quella sensazione. Lasciai che scorressero. Non ne asciugai nemmeno una. Bagnavano il foglio. Fa niente. Continuai a scrivere.

 

“Perché? Dimmi solo questo.

Papà,se sei la su. E mi guardi. Ascoltami. Leggi quello che scrivo. Mi manchi e ho così dannatamente bisogno di te. Se mi guardi saprai già quello che sta succedendo in questa cazzo di vita da quando te ne sei andato. Avrai visto che niente è più come prima. Avrai visto che mamma si è risposata. Avrai visto che ci siamo trasferite in Canada. Avrai visto che ora sono sola. E che ho solo due persone nella mia vita. Bieber e Fede. Avrai visto che ora ho una casa tutta per me. Enorme. Proprio come la sognavamo io e te. Quando mi prendevi in braccio e mi dicevi che ci saresti stato per sempre. Eppure non mi hai nemmeno lasciato tempo di prepararmi psicologicamente. E sei sparito.

 

Hai visto Justin? Hai visto che ragazzo? Stupendo,bellissimo. Unico. Mi ama. E lo amo anche io. E' il mio principe. Come lo avevamo sognato io e te. Spero tu sia fiero di me. Non so cosa mi prende,ma quando sto con lui è tutta un'altra cosa.

Sai che lo odiavo? Si,lo odiavo dal profondo dell'anima. E ora lo amo. La gente cambia.

 

Caro diario,Drew,papà..è tardi. E io piango da quando ho cominciato a scrivere. Ma sto meglio. Davvero. Papà ti voglio bene. Mi manchi. Drew TI AMO. Diario? Beh,che dire. E' assurdo sentire che una semplice pagina è diventata come un migliore amico.

 

Con amore,

Elena

 

Guardai quella pagina un'ultima volta. La misi sotto il cuscino insieme alla penna e spensi la luce. Immaginai Bieber. Accanto a me. Presi il cuscino e lo abbracciai. Presi il telefono. Lo sfondo? Io e Justin. Era una foto di oggi pomeriggio. Lo sfondo era mezza Stratford.

“Buona notte principe. Buona notte Drew.” Baciai lo sfondo. Ero pazza,lo so. Ma volevo baciarlo.

Telefono sotto il cuscino e poi chiusi gli occhi. Mi addormentai di colpo. Feci un sogno nuovo. Ma appena svegliata non me lo ricordavo più. C'era Justin,il tetto dell'edificio di oggi,e solo allora ricordavo di averlo visto nel incubo, e sul tetto un bosco da favola. Mix della favola e del incubo.

Bella storia.

Recensite eh! :D :D

 

 

   
 
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