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Autore: Equilibrista    16/11/2011    1 recensioni
Tutto ebbe inizio una sera, stavo leggendo il libro, ed all’improvviso tutto iniziò a girarmi intorno, mi sentivo come risucchiata dalla terra…
Poi il buio, non so come, successe tutto in un istante, mi ritrovai in un altro posto.
Ero confusa, non sapevo dire se quello che mi stava succedendo faceva parte di un sogno o era realtà.
Mi guardai intorno, il luogo aveva tutte le sembianze di un bosco, di una foresta, c’erano molti alberi e fiori e sentii che l’aria era incantata.
La testa mi faceva molto male e ad un tratto sentii qualcuno dietro di me."ciao" mi disse.
Sobbalzai.
" chi sei, cosa ci faccio qua? " gli dissi allontanandomi dall’essere…
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO III
Tutto ad un colpo mi sveglia, avevo un terribile mal di testa, ero talmente confusa che non riuscivo a distinguere se quel che mi era successo era sogno o realtà.
Ripensavo all'Elfo, al bosco, al buio che mi si era celato nella mente quando mi ero ritrovata in un altro ambiente, in un altro posto.
Mi voltai e guardai il libro.
Avevo paura di tornare in quel posto, ma nello stessa tempo volevo andare più a fondo in questa storia.
Presi tra le mani il libro, rilessi ciò che avevo letto la sera prima, raccontava in breve la storia di Vanelon e cosa andava in contro se la chiave non si fosse trovata.
Mi ricordai delle parole di Gin: '' il libro sarà un’importante fonte d’aiuto per te e gli altri prescelti''.
Ora capivo, nel volume, c'era scritta tutta la storia di Vanelon, ed io leggendo, avrei scoperto come arrivare alla chiave di Vanelon per chiudere la porta tra il reale e il fantastico.
Iniziai a sfogliare il libro e mi accorsi, che dopo il primo capitolo letto, le pagine erano vuote, bianche, non c'era scritta nemmeno una parola.
Dovevo svelare questo mistero e sapevo benissimo che il miglior aiutante era Gin.
Andai a scuola, ma ero distratta, le parole della professoressa erano come incomprensibili sussurri, che entravano nella mia testa per poi uscirne velocemente.
Cercavo di dare una possibile soluzione del perchè quelle pagine erano bianche, come il tavolo che ora stavo fissando.
Arrivò sera.
Mi misi nel letto a fissare il soffitto e poi il libro, soffitto e libro.
Avevano tutte e due una cosa in comune; Il bianco!
Presi nelle mani il libro. Lo aprii. Non avevo il coraggio di leggerlo, avevo paura ma nello stesso tempo voglia di scoprire, di andare nell'altro mondo.
Lo sfogliai. All'improvviso vidi che il secondo capitolo era comparso.
Forse avevo capito il perchè delle pagine bianche e della comparsa del secondo capitolo, ma non volevo dare risposte affrettate.
Volevo saperlo da Gin.
Decisi di non andare in Vanelon, ero troppo intimorita.
Mi rannicchiai sotto le coperte e cercai di chiudere gli occhi.
Penso che sia stata la nottata più brutta della mia vita.
Non riuscivo ad addormentarmi, continuavo a girarmi e a rigirarmi nel letto.
Pensavo al libro, a Vanelon, agli altri prediletti.
Gli altri prediletti, chi saranno, parleranno la mia lingua? Dove saranno? Avranno già in mano il libro?
Tutte queste domande mi facevano scoppiare la testa, come un palloncino troppo gonfio d'aria che esplode.
Scesi in cucina per farmi una camomilla, penso che mia mamma mi sentii, perchè mi raggiunse.
<< Tutto bene? >> mi chiese con un'aria assonnata e tutti i capelli arruffati.
<< Non riesco ad addormentarmi >> le dissi.
Non sapevo se dirle dell'avvenuto dell'altra notte, mi avrebbe preso per pazza, quindi decisi di serrarmi la bocca e custodirmi questo segreto solo per me.
Mia madre mi diede un bacio e se ne tornò a letto.
Decisi di guardare un po' di tv, ma non era trasmesso nulla di interessante.
Me ne tornai in camera senza chiudere occhio per tutta la nottata.
La mattina ero un mostro.
Avevo due profonde occhiaie ed avevo pure la febbre.
Mia mamma mi tenne a casa da scuola, poiché non riuscivo nemmeno a tenermi alzata talmente ero stanca.
Avevo deciso che appena sarebbe calata sera, avrei incominciato a leggere il secondo capitolo per capire qualcosa di più di questa storia.
Stetti tutto il giorno sul divano a guardare la televisione o a navigare in internet e quando il mio stomaco brontolava mi alzavo dalla poltrona rossa vellutata e rubavo qualcosa dal frigorifero.
La giornata sembrava non terminare mai e quando il sole si spense e il mantello nero coprì la terra, corsi nella mia camera da letto ed iniziai a leggere il secondo capitolo.
Avevo ormai terminato le ultime due righe quando la situazione di due sere fa si ripresentò nella mia stanza.
La camera incominciò a girare....
 Buio.
Fu solo un istante e mi ritrovai in quel magico mondo.
CONTINUA!

   
 
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